Ophrys argolica biscutella

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Ophrys argolica biscutella
Ophrys argolica subsp. biscutella
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Monocotiledoni
Ordine Asparagales
Famiglia Orchidaceae
Sottofamiglia Orchidoideae
Tribù Orchideae
Sottotribù Orchidinae
Genere Ophrys
Specie O. argolica
Sottospecie O. argolica biscutella
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Liliopsida
Sottoclasse Liliidae
Ordine Orchidales
Famiglia Orchidaceae
Genere Ophrys
Specie O. argolica
Sottospecie O. argolica biscutella
Nomenclatura trinomiale
Ophrys argolica biscutella
(O. Danesch & E. Danesch) Kreutz, 2004
Sinonimi

Ophrys biscutella (bas.)
O. Danesch & E. Danesch
Ophrys crabronifera subsp. biscutella
(O.Danesch & E.Danesch) Klaver & Kreutz
Ophrys exaltata subsp. sundermannii
Soó

Ophrys argolica subsp. biscutella (O. Danesch & E. Danesch) Kreutz, 2004 è una pianta erbacea spontanea in Italia, appartenente alla famiglia delle Orchidacee.[1]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome generico (Ophrys), secondo quanto scrive lo scrittore romano Plinio il Vecchio (23 – 79), deriva da un'antica parola greca “οφρύς” e significa “sopracciglio”. Gli antichi (scrive sempre il naturalista latino) usavano appunto questa pianta per produrre una tintura per colorare le sopracciglia. Può essere però che il vero significato derivi molto più semplicemente dalla forma delle lacinie interne del perigonio[2], oppure dalla pelosità del labello (carattere molto più evidente del primo).

Il primo nome specifico (argolica) si riferisce ad una regione greca (l'Argolide) del Peloponneso, luogo dei primi ritrovamenti di questa orchidea; il secondo nome specifico (biscutella = due piccoli scudi – in latino) deriva dalla forma del disegno centrale del labello.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È una pianta erbacea alta da 15 a 30 cm. La forma biologica è geofita bulbosa (G bulb), ossia è una pianta perenne che porta le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presenta organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei chiamati bulbi o tuberi, strutture di riserva che annualmente producono nuovi fusti, foglie e fiori. È un'orchidea terrestre in quanto contrariamente ad altre specie, non è “epifita”, ossia non vive a spese di altri vegetali di maggiori proporzioni.

Radici[modifica | modifica wikitesto]

Le radici sono fascicolate e secondarie da bulbo e consistono in sottili fibre radicali posizionate nella parte superiore dei bulbi.

Fusto[modifica | modifica wikitesto]

  • Parte ipogea: la parte sotterranea del fusto è composta da due tuberi bulbosi a forma ovoidale e arrotondati; il primo svolge delle importanti funzioni di alimentazione, mentre il secondo raccoglie materiali nutritizi di riserva per lo sviluppo della pianta che si formerà nell'anno venturo.
  • Parte epigea: la parte aerea del fusto è semplice, eretta, e slanciata.

Foglie[modifica | modifica wikitesto]

Sono presenti sia foglie radicali formanti una rosetta basale, che foglie cauline del tipo amplessicaule. La forma delle foglie è più o meno ovato-lanceolata. Sulla pagina fogliare sono presenti delle nervature parallele disposte longitudinalmente (foglie di tipo parallelinervie).

Infiorescenza[modifica | modifica wikitesto]

L'infiorescenza è “indefinita” (senza fiore apicale o politelica) del tipo spiciforme con 3 – 8 fiori. Questi ultimi sono posti alle ascelle di brattee a forma lanceolata; sono lunghe mediamente come l'ovario. I fiori inoltre sono resupinati, ruotati sottosopra; in questo caso il labello è volto in basso.

Fiore[modifica | modifica wikitesto]

Diagramma fiorale[3]

I fiori sono ermafroditi ed irregolarmente zigomorfi, pentaciclici (perigonio a 2 verticilli di tepali, 2 verticilli di stami (di cui uno solo fertile – essendo l'altro atrofizzato), 1 verticillo dello stilo)[4].

  • Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
X, P 3+3, [A 1, G (3)], infero, capsula[5]
  • Perigonio: il perigonio è composto da 2 verticilli con 3 tepali (o segmenti) ciascuno (3 interni e 3 esterni). I tre segmenti esterni sono patenti a forma oblunga. Quello centrale è leggermente incurvato in avanti a protezione degli organi di riproduzione (il ginostemio). I due tepali interni (il terzo, quello centrale, chiamato labello, è molto diverso da tutti gli altri) sono più piccoli a forma oblunga-triangolare e con bordi ondulati e cigliati. Questi tepali sono disposti in modo alternato a quelli esterni. Colore dei tepali esterni: da bianco a rosa (ma anche violacei) con nervature centrali verdi. Colore dei tepali interni: sono più scuri di quelli esterni con bordi ancora più scuri.
  • Labello: il labello (la parte più vistosa del fiore) ha una forma variabile da rotondeggiante a quadrangolare (spesso la maggiore larghezza è nella parte inferiore assumendo così la forma di un pentagono con la punta rivolta verso il basso). In questa specie non è presente lo sperone, mentre le gibbosità della zona centrale del labello sono appena evidenti. Nella parte terminale del labello è presente un “apicolo” verde a forma appuntita e rivolto in avanti. Colore del labello: marrone al centro e più chiaro ai bordi (dovuto ai peli biancastri); al centro è presente una macchia formata da due elementi più o meno romboidali a volte collegati a volte separati, colorati di grigio-bluastro e circondata da bordi ancora più chiari.
  • Ginostemio: lo stame con le rispettive antere (in realtà si tratta di una sola antera fertile biloculare – a due logge) è concresciuto (o adnato) con lo stilo e lo stigma e forma una specie di organo colonnare chiamato "ginostemio"[6]. Quest'organo, simili a un becco corto e acuminato di colore verde, è posizionato all'interno-centro del fiore sopra la cavità stigmatica che in questa specie non è molto grande. Il polline ha una consistenza gelatinosa; e si trova nelle due logge dell'antera, queste sono fornite di una ghiandola vischiosa (chiamata retinacolo). I pollinii sono inseriti su due retinacoli distinti tramite delle caudicole, mentre i retinacoli sono protetti da due borsicole[7].
  • Ovario: l'ovario, sessile in posizione infera è formato da tre carpelli fusi insieme[4]. L'ovario non è contorto.
  • Fioritura: da aprile a giugno.

Frutti[modifica | modifica wikitesto]

Il frutto è una capsula deiscente: a maturità la capsula si divide lungo la circonferenza per lasciare uscire i semi. I semi sono numerosi, molto minuti e piatti. Sono privi di endosperma e gli embrioni contenuti in essi sono poco differenziati in quanto formati da poche cellule. Queste piante vivono in stretta simbiosi con micorrize endotrofiche, questo significa che i semi possono svilupparsi solamente dopo essere infettati dalle spore di funghi micorrizici (infestazione di ife fungine). Questo meccanismo è necessario in quanto i semi da soli hanno poche sostanze di riserva per una germinazione in proprio.[8]

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

La riproduzione di questa pianta può avvenire in due modi:

  • per via sessuata grazie all'impollinazione entomogama: l'insetti impollinatori sono imenotteri apoidei del genere Anthophora[9]) che riconoscono (o credono di riconoscere) nella figura disegnata sul labello una propria femmina e quindi tentano una copulazione col solo risultato di trasferire il polline da un individuo floreale all'altro. Anche il profumo emesso dall'orchidea imita i ferormoni dell'insetto femmina per incitare ulteriormente l'insetto maschio all'accoppiamento. Questo fiore è privo di nettare per cui a impollinazione avvenuta l'insetto non ottiene nessuna ricompensa; questa specie può quindi essere classificata tra i “fiori ingannevoli”[10] e il tipo di impollinazione viene definita come impollinazione a pseudo-copulazione. La successiva germinazione dei semi è condizionata dalla presenza di funghi specifici (i semi sono privi di albume – vedi sopra). La disseminazione è di tipo anemocora.
  • per via vegetativa in quanto uno dei due bulbi possiede la funzione vegetativa per cui può emettere gemme avventizie capaci di generare nuovi individui (l'altro bulbo generalmente è di riserva).

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature:[1]

  • Ophrys biscutella O. Danesch & E. Danesch, 1970 (basionimo)
  • Ophrys crabronifera subsp. biscutella (O.Danesch & E.Danesch) Klaver & Kreutz
  • Ophrys exaltata subsp. sundermannii Soó

Specie simili[modifica | modifica wikitesto]

Tutte le orchidee del genere Ophrys ad una prima occhiata sono molto simili tra di loro. L'elemento più distintivo è la forma (e il disegno) del labello. Di seguito sono elencate alcune orchidee con il labello abbastanza simile:

Del gruppo argolica (la specie nominale non è presente in Italia) fa parte un'altra sottospecie:

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Come tutte le orchidee è una specie protetta e quindi ne è vietata la raccolta e il commercio ai sensi della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES).[11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Ophrys argolica subsp. biscutella, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 19 aprile 2021.
  2. ^ Nicolini, vol. 3, p. 150.
  3. ^ Judd et al., p. 140.
  4. ^ a b Pignatti, vol. 3, p. 700.
  5. ^ Tavole di botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 1º maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2010).
  6. ^ Musmarra, p. 628.
  7. ^ Nicolini, vol. 3, p. 151.
  8. ^ Strasburger, vol. 2, p. 808.
  9. ^ GIROS, p. 195.
  10. ^ Strasburger, vol. 2, pp. 556, 771.
  11. ^ CITES - Commercio internazionale di animali e piante in pericolo, su esteri.it, 7 febbraio 2019. URL consultato il 7 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2021).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]