Ophrys
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Ophrys L., 1753 è un genere di piante erbacee appartenente alla famiglia delle Orchidacee. Comprende più di un centinaio di specie di orchidee terricole, a distribuzione euro-mediterranea.
Etimologia[modifica | modifica wikitesto]
Il nome deriva dal greco οφρύς = "ciglia" per via della pelosità del labello.
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Le Ophrys sono piante geofite bulbose, con apparato radicale costituito da due tuberi tondeggianti, peduncolati.
Sono in genere piante esili, con fusto eretto, foglie basali riunite in rosetta, in genere di colore verde glauco, e foglie cauline bratteiformi.
I fiori, riuniti in infiorescenze più o meno lasse, presentano un perigonio di tre sepali superiori e tre petali inferiori; uno di questi, detto labello, si differenzia dagli altri e presenta macchie glabre e lucide (specchio), rassomiglianti al torace di alcune specie d'insetto, in modo da attrarre gli stessi e favorire l'impollinazione; a volte sono presenti due protuberanze laterali (gibbe) e un'appendice terminale (apicolo). Ogni fiore possiede organi maschili (androceo) e femminili (gineceo), riuniti in un solo corpo colonnare detto ginostemio, talvolta prolungato in un rostello carnoso, con fogge variabili da specie a specie. Lo sperone è assente.
Il polline è agglutinato in masse a forma di clava (pollinodi), che si attaccano mediante la base gelatinosa (retinacolo o viscidio) alla testa degli insetti pronubi.
Le foglie cadono nel periodo invernale mentre i tuberi sotterranei resistono al freddo.
Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]
Ophrys è un genere a distribuzione euro-mediterranea. L'areale del genere si estende dalle isole Canarie al mar Caspio e dalla Scandinavia al Nord Africa, con la più alta concentrazione di specie nel bacino del Mediterraneo[1].
Ogni specie richiede un habitat diverso dalle altre: alcune preferiscono terreno calcareo, altre crescono nel tufo, però tutte quante vogliono posizioni molto luminose e terreno ben drenato in modo da evitare il marciume dei tuberi nel periodo invernale.
Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]
Il meccanismo di richiamo degli insetti pronubi messo in atto dalle Ofridi è il risultato di una coevoluzione tra questi fiori, privi di nettare, ed alcune specie di imenotteri (prevalentemente apidi, sfecidi e vespidi). In virtù di tale meccanismo selettivo ogni specie di Ophrys ha un suo specifico insetto impollinatore.
Gli insetti sono attratti sul fiore da un richiamo di tipo sessuale: ogni specie infatti, ha il labello conformato in modo tale da simulare l'addome della femmina di uno specifico insetto, e a ciò si associa la produzione di sostanze volatili simili ai ferormoni prodotti dalla femmina in fase di accoppiamento. Il maschio, così richiamato, nel tentativo di "accoppiarsi" con il fiore (pseudocopula), si carica di polline che successivamente depositerà su un altro fiore.[2]
Alcune specie (p.es Ophrys apifera) possono ricorrere all'autoimpollinazione: subito dopo la fioritura le caudicole dei pollinii si curvano in avanti favorendo la deposizione del polline sullo stigma sottostante.
Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]
Il genere Ophrys appartiene alla sottotribù Orchidinae, i cui rapporti filogenetici sono sintetizzati dal sottostante cladogramma[3]. I generi più vicini a Ophrys sono i generi Anacamptis e Serapias.
Orchidinae |
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La tassonomia del genere Ophrys è molto complessa e tuttora in evoluzione.
La difficoltà nasce dalla notevole plasticità genetica del genere e dalla estrema facilità con cui le differenti specie possono produrre ibridi, che spesso risultano fertili e a loro volta si possono ricombinare con altre entità, dando luogo a forme intermedie. La specializzazione riproduttiva, che lega ogni specie di Ophrys a uno specifico insetto impollinatore, è uno dei fattori che favoriscono la speciazione portando ad adattamenti morfologici che favoriscono il successo riproduttivo.
L'aumento nel numero di specie descritte negli ultimi anni per il genere Ophrys ha pochi precedenti all'interno del regno vegetale. Un approccio filogenetico, basato su marcatori molecolari, consentirebbe una più rigorosa valutazione della validità dei criteri attualmente utilizzati nella discriminazione delle specie. I primi dati ottenuti con queste tecniche[4] mostrano differenze genetiche molto sfumate anche tra specie morfologicamente ben distinguibili, il che lascia prevedere un drastico ridimensionamento nel numero delle specie riconosciute.
Basandosi su criteri morfologici e filogenetici Delforge ha proposto nel 2006 la seguente classificazione[5]:
- Sezione Pseudophrys
- gruppo Ophrys iricolor
- gruppo Ophrys fusca
- gruppo Ophrys funerea
- gruppo Ophrys attaviria
- gruppo Ophrys blitopertha
- gruppo Ophrys migoutiana
- gruppo Ophrys obaesa
- gruppo Ophrys subfusca
- gruppo Ophrys lutea
- gruppo Ophrys atlantica
- gruppo Ophrys mirabilis
- gruppo Ophrys omegaifera
- Sezione Euophrys
- gruppo Ophrys speculum
- gruppo Ophrys tenthredinifera
- gruppo Ophrys insectifera
- complesso Ophrys fuciflora
- gruppo Ophrys apifera
- gruppo Ophrys bornmuelleri
- gruppo Ophrys tetraloniae
- gruppo Ophrys fuciflora
- gruppo Ophrys scolopax
- gruppo Ophrys oestrifera
- gruppo Ophrys heldreichii
- gruppo Ophrys umbilicata
- complesso Ophrys argolica
- gruppo Ophrys reinholdii
- gruppo Ophrys argolica
- gruppo Ophrys mammosa
- complesso Ophrys sphegodes
- gruppo Ophrys exaltata
- gruppo Ophrys provincialis
- gruppo Ophrys sphegodes
- gruppo Ophrys incubacea
- gruppo Ophrys lunulata
- gruppo Ophrys bertolonii
Alcuni studi mettono in discussione il carattere monofiletico dei raggruppamenti proposti da Delforge e riducono a 6-8 il numero dei raggruppamenti[6].
Partendo da queste premesse lo schema tassonomico qui proposto è da ritenersi del tutto provvisorio ed è suscettibile di ulteriori correzioni.
Specie presenti in Italia[modifica | modifica wikitesto]
Per quanto riguarda il numero di specie presenti in Italia Pignatti (1982)[7] annoverava 14 specie (più una decina di sottospecie) mentre Delforge nel succitato lavoro porta a 56 il numero delle specie presenti in Italia, senza contare le sottospecie.
Tra le specie che si caratterizzano come entità nettamente distinte si possono citare:
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Altre specie, la cui identità è talora controversa e meritevole di ulteriori verifiche, sono:
- Gruppo Ophrys argolica
- [Ophrys argolica] - specie tipo non presente in Italia
- Ophrys argolica subsp. biscutella (O.Danesch & E.Danesch) Kreutz, 2004
- Ophrys argolica subsp. crabronifera (Sebast. & Mauri) Faurh., 2002
- Ophrys argolica subsp. pollinensis(O.Danesch & E.Danesch) Kreutz, 2004
- Gruppo Ophrys bertolonii
- Ophrys bertolonii Moretti, 1823 - ofride di Bertoloni
- Gruppo Ophrys holosericea
- Ophrys candica (E.Nelson ex Soó) H.Baumann Künkele, 1981
- Ophrys cinnabarina Romolini & Soca, 2011[8]
- Ophrys holosericea (Burm. fil.) W. Greuter, 1967 ) (sin.: Ophrys fuciflora (F.W.Schmidt) Moench, 1802)
- Ophrys holosericea subsp. annae
- Ophrys holosericea subsp. apulica (O.Danesch & E.Danesch) Buttler, 1986 (sin.: Ophrys apulica O.Danesch & E.Danesch)
- Ophrys holosericea subsp. chestermanii
- Ophrys holosericea subsp. gracilis
- Ophrys holosericea subsp. holosericea
- Ophrys holosericea subsp. linearis
- Ophrys holosericea subsp. lorenae
- Ophrys holosericea subsp. parvimaculata
- Ophrys holosericea subsp. posidonia
- Ophrys holosericea subsp. tetraloniae
- Ophrys lacaitae Lojac., 1909
- Ophrys oxyrrhynchos Tod., 1840
- Ophrys oxyrrhynchos subsp. biancae
- Ophrys oxyrrhynchos subsp. calliantha Bartolo & Pulv., 1997
- Ophrys pinguis Romolini & Soca, 2011[8]
- Gruppo Ophrys fusca - Ophrys lutea
- Ophrys fusca Link, 1800 - ofride scura
- [Ophrys iricolor Desf., 1807 ] - specie tipo non presente in Italia
- Ophrys lutea Cav., 1793 - ofride gialla, ofride dorata
- Ophrys mirabilis Geniez & Melki, 1991
- Ophrys pallida Raf., 1810 - ofride pallida
- [Ophrys subfusca] - specie tipo non presente in Italia
- Gruppo Ophrys sphegodes
- Ophrys araneola Rchb., 1831
- Ophrys araneola subsp. araneola
- Ophrys araneola subsp. virescens
- Ophrys exaltata Ten.,1819
- Ophrys exaltata subsp. arachnitiformis (Gren. & Philippe) Del Prete, 1984
- Ophrys exaltata subsp. archipelagi (Goelz & Rheinhard) Del Prete, 1988
- Ophrys exaltata subsp. exaltata Ten.,1819
- Ophrys exaltata subsp. mateolana Medagli, D'Emerico, Bianchi & Ruggiero
- Ophrys exaltata subsp. montis-leonis(O.Danesh & E.Danesh) Soca, 2002
- Ophrys exaltata subsp. morisii (Martelli) Del Prete, 1984
- Ophrys incubacea Bianca ex Tod., 1842
- Ophrys panattensis Scrugli, Cogoni & Pessei, 1992
- Ophrys promontorii O. et E. Danesch, 1971
- Ophrys sipontensis R.Lorenz Gembardt, 1987
- Ophrys sphegodes
- Ophrys tarentina Göelz et Reinhard, 1982
- Ophrys araneola Rchb., 1831
- Gruppo Ophrys tenthredinifera
- Ophrys tardans O.Danesch E.Danesch, 1972
- Ophrys tenthredinifera Willd., 1805 - ofride fior di vespa
Coltivazione[modifica | modifica wikitesto]
Le specie del genere Ophrys richiedono un substrato calcareo ben drenante, in modo che non rimanga mai acqua intorno alle radici. La temperatura e le annaffiature variano a seconda delle specie o dell'ambiente: per quanto riguarda le specie che crescono in climi caldi e secchi la temperatura non deve superare i 40 °C in estate e possibilmente non scendere sotto a 10 °C per l'inverno, mentre quelle che crescono in climi più freddi e piovosi non sopportano temperature oltre a 30 °C in estate ma possono anche rimanere intorno a 0 °C in inverno; similmente le annaffiature dovranno essere più rade per quelle di climi caldi che per quelle da freddo. In alternativa, vivendo in un clima adatto ad una specie coltivata, essa può essere tenuta all'aperto e lasciata a sé, intervenendo solo nel caso che la temperatura o le precipitazioni fossero eccezionalmente diverse dal normale.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Rossi W, Ophrys L., su Orchidee d'Italia. URL consultato il 1º maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2006).
- ^ Ledford H., The flower of seduction (PDF), in Nature 2007; 445: 816-817.
- ^ Bateman R.M., Molecular phylogenetics and evolution of Orchidinae and selected Habenariinae (Orchidaceae), in Bot. J. Linn. Soc. 2003; 142(1): 1-40.
- ^ Grünanger P., Caporali E., Marziani G., Menguzzato E., Servettaz O., Molecular (RAPD) analysis on Italian taxa of the Ophrys bertolonii aggregate (Orchidaceae), in Plans Systematics and Evolution 1998; 212: 177-184.
- ^ Delforge 2006, pp. 358-363.
- ^ Soliva M, Kocyan A, Widmer A., Molecular Phylogenetics of the Sexually Deceptive Orchid Genus Ophrys (Orchidaceae) Based on Nuclear and Chloroplast DNA Sequences, in Molecular phylogenetics and evolution. 2001 Jul;20(1):78-88, DOI:10.1006/mpev.2001.0953.
- ^ Sandro Pignatti, Flora d'Italia, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- ^ a b Romolini R & Soca R, New species in Ophrys (Orchidaceae) to the Italian and French Florae, in Journal Europäischer Orchideen 2011; 43 (4): 759-784.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Pierre Delforge, Orchids of Europe, North Africa And the Middle East, Timber Press, 2006, ISBN 978-0-88192-754-2.
- Gruppo italiano per la ricerca sulle orchidee spontanee (GIROS), Orchidee d'Italia. Guida alle orchidee spontanee, Cornaredo (MI), Il Castello, 2009, ISBN 978-88-8039-891-2.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Ophrys, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Ophrys, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.