Ophrys × phryganae

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Ofride delle garighe
Ophrys × phryganae
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Monocotiledoni
Ordine Asparagales
Famiglia Orchidaceae
Sottofamiglia Orchidoideae
Tribù Orchideae
Sottotribù Orchidinae
Genere Ophrys
Specie O. × phryganae
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Liliopsida
Ordine Orchidales
Famiglia Orchidaceae
Sottofamiglia Orchidoideae
Tribù Orchideae
Sottotribù Orchidinae
Genere Ophrys
Specie O. × phryganae
Nomenclatura binomiale
Ophrys × phryganae
Devillers-Tersch. & Devillers, 1991
Sinonimi

Ophrys lutea subsp. phryganae
(Devillers-Tersch. & Devillers) Melki, 1999

L'ofride delle garighe (Ophrys × phryganae Devillers-Tersch. & Devillers, 1991) è una pianta appartenente alla famiglia delle Orchidacee.[1] È un ibrido naturale interspecifico tra O. lutea e O. sicula[2]

Il nome deriva da frigana (dal greco φρύγανον = "legno secco"), una gariga caratteristica del mar Egeo.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Molto simile a Ophrys lutea, da cui si differenzia per l'infiorescenze più lassa e i fiori più piccoli (10–15 mm), e per il labello, piegato a ginocchio verso il basso.

Fiorisce da marzo a maggio.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Si riproduce per impollinazione entomofila ad opera dell'imenottero Andrena humilis e di altre specie del genere Andrena (Andrenidae).[3]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Diffusa nell'area mediterranea centro-orientale, dal sud dell'Italia (Sicilia, Calabria, Puglia e forse Sardegna, di recente segnalata anche nelle Marche[4]) sino alla Grecia, a Creta e all'Anatolia.

Cresce in prati aridi e garighe, da 0 a 1300 m di altitudine.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Ophrys × phryganae, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 14 aprile 2021.
  2. ^ (EN) Ophrys × phryganae, su World Checklist of Orchidaceae, Board of Trustees of the Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 14 aprile 2021.
  3. ^ Pierre Delforge, Orchids of Europe, North Africa And the Middle East, Timber Press, 2006, p. 420, ISBN 0-88192-754-6.
  4. ^ Bocchini m, Sabbatini P, Benigni F, Fabrizi M, Conferma per le Marche della presenza di Ophrys lutea subsp. phryganae (PDF), in GIROS Notizie 2011; 48: 41.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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