Ophrys fuciflora chestermanii

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Ofride di Chesterman
Ophrys fuciflora subsp. chestermanii
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Monocotiledoni
Ordine Asparagales
Famiglia Orchidaceae
Sottofamiglia Orchidoideae
Tribù Orchideae
Sottotribù Orchidinae
Specie O. fuciflora
Sottospecie O. fuciflora chestermanii
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Liliopsida
Sottoclasse Liliidae
Ordine Orchidales
Famiglia Orchidaceae
Sottofamiglia Orchidoideae
Tribù Orchideae
Sottotribù Orchidinae
Genere Ophrys
Specie O. fuciflora
Sottospecie O. fuciflora chestermanii
Nomenclatura trinomiale
Ophrys fuciflora chestermanii
(J.J.Wood) H.Blatt & W.Wirth, 1990
Sinonimi

Ophrys annae
Devillers-Tersch. & Devillers
Ophrys chestermanii
(J.J.Wood) Gölz & H.R.Reinhard
Ophrys fuciflora subsp. annae
(Devillers-Tersch. & Devillers) R.Engel & P.Quentin
Ophrys holoserica subsp. annae
(Devillers-Tersch. & Devillers) H.Baumann, Giotta, Künkele, R.Lorenz & Piccitto
Ophrys holoserica subsp. chestermanii
J.J.Wood

L'ofride di Chesterman (Ophrys fuciflora subsp. chestermanii (J.J.Wood) H.Blatt & W.Wirth, 1990) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Orchidacee.[1]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

L'epiteto sottospecifico (chestermanii = di Chesterman) è un omaggio al botanico inglese David Chesterman.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È una pianta erbacea alta da 10 a 30 cm.. La forma biologica è geofita bulbosa (G bulb), ossia è una pianta perenne che porta le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presenta organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei chiamati bulbi o tuberi, strutture di riserva che annualmente producono nuovi fusti, foglie e fiori. È un'orchidea terrestre in quanto contrariamente ad altre specie, non è “epifita”, ossia non vive a spese di altri vegetali di maggiori proporzioni.

Radici[modifica | modifica wikitesto]

Le radici sono fascicolate e secondarie da bulbo e consistono in sottili fibre radicali posizionate nella parte superiore dei bulbi.

Fusto[modifica | modifica wikitesto]

  • Parte ipogea: la parte sotterranea del fusto è composta da due tuberi bulbosi a forma ovoidale, arrotondati e di colore biancastro; il primo svolge delle importanti funzioni di alimentazione, mentre il secondo raccoglie materiali nutritizi di riserva per lo sviluppo della pianta che si formerà nell'anno successivo.
  • Parte epigea: la parte aerea del fusto è semplice ed eretta. Il colore è verde.

Foglie[modifica | modifica wikitesto]

Le foglie basali (disposte a rosetta) sono da 3 a 4 a forma ovato-lanceolata; mentre quelle cauline sono allungate, più strette e amplessicauli. Sulla pagina fogliare sono presenti delle nervature parallele disposte longitudinalmente (foglie di tipo parallelinervie). Il colore delle foglie è verde chiaro.

Infiorescenza[modifica | modifica wikitesto]

L'infiorescenza è “indefinita” (senza fiore apicale o politelica) del tipo spiciforme e allungata (lassa) con pochi fiori (massimo 3 – 5 fiori) di cui 1 o 2 in contemporanea fioritura. Questi ultimi sono posti alle ascelle di brattee a forma ovato-lanceolata; sono più lunghe dei fiori stessi. I fiori inoltre sono resupinati, ruotati sottosopra; in questo caso il labello è volto in basso.

Fiore[modifica | modifica wikitesto]

I fiori sono ermafroditi ed irregolarmente zigomorfi, pentaciclici (perigonio a 2 verticilli di tepali, 2 verticilli di stami (di cui uno solo fertile – essendo l'altro atrofizzato), 1 verticillo dello stilo)[2].

  • Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
X, P 3+3, [A 1, G (3)], infero, capsula[3]
Diagramma fiorale[4]
  • Perigonio: il perigonio è composto da 2 verticilli con 3 tepali (o segmenti) ciascuno (3 interni e 3 esterni). I tre segmenti esterni sono patenti a forma ovato-oblunga con apice ottuso e ripiegati all'indietro. I due tepali interni (il terzo, quello centrale, chiamato labello, è molto diverso da tutti gli altri) sono più piccoli e più stretti a forma triangolare; sono disposti in modo alterno a quelli esterni e i bordi sono finemente ciliati. Colore dei tepali: da bianco-rosa, a rosa con una nervatura centrale longitudinale verde chiaro.
  • Labello: il labello (la parte più vistosa del fiore) si presenta con un portamento pendente. La forma è trapezoidale con angoli smussati, lievemente convesso. Il colore prevalente è bruno-rossiccio; al centro è presente una caratteristica macchia a forma di H grigiastra, bordata da linee chiare. Tutta la superficie è vellutata, mentre i bordi sono densamente pubescenti. La parte apicale termina con un “apicolo” giallastro, robusto e revoluto in avanti. Nella parte basale ai due lati sono presenti delle gibbosità glabre, appuntite e di colore più chiaro. Questo labello è privo dello sperone. Dimensione del labello: larghezza 13 – 18 mm; lunghezza 15 – 22 mm.
  • Ginostemio: lo stame con le rispettive antere (in realtà si tratta di una sola antera fertile biloculare – a due logge) è concresciuto (o adnato) con lo stilo e lo stigma e forma una specie di organo colonnare chiamato "ginostemio"[5]. Quest'organo è posizionato all'interno-centro del fiore ed è rostrato, terminante con una punta. Il polline ha una consistenza gelatinosa e si trova nelle due logge dell'antera; queste sono fornite di una ghiandola vischiosa (chiamata retinacolo). I pollinii sono inseriti su due retinacoli distinti tramite delle caudicole, mentre i retinacoli sono protetti da due borsicole[6]. L'ovario, sessile in posizione infera, è formato da tre carpelli fusi insieme[2].
  • Fioritura: da aprile a maggio.

Frutti[modifica | modifica wikitesto]

Il frutto è una capsula. Al suo interno sono contenuti numerosi minutissimi semi piatti. Questi semi sono privi di endosperma e gli embrioni contenuti in essi sono poco differenziati in quanto formati da poche cellule. Queste piante vivono in stretta simbiosi con micorrize endotrofiche, questo significa che i semi possono svilupparsi solamente dopo essere infettati dalle spore di funghi micorrizici (infestazione di ife fungine). Questo meccanismo è necessario in quanto i semi da soli hanno poche sostanze di riserva per una germinazione in proprio.[7]

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

La riproduzione di questa pianta può avvenire in due modi:

Questo fiore è privo di nettare per cui a impollinazione avvenuta l'insetto non ottiene nessuna ricompensa; questa specie può quindi essere classificata tra i “fiori ingannevoli”[9]. La successiva germinazione dei semi è condizionata dalla presenza di funghi specifici (i semi sono privi di albume – vedi sopra). La disseminazione è di tipo anemocora.

  • per via vegetativa in quanto uno dei due bulbi possiede la funzione vegetativa per cui può emettere gemme avventizie capaci di generare nuovi individui (l'altro bulbo generalmente è di riserva).

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

  • Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Endemico.
  • Distribuzione: questa orchidea si trova unicamente in Sardegna.
  • Habitat: l'habitat tipico di questa pianta sono i margini boschivi, le macchie e bordi delle strade in zone fresche a mezza ombra su substrato calcareo.
  • Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 600 m s.l.m.; frequentano quindi il piano vegetazionale collinare.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Il numero cromosomico di Ophrys fuciflora subsp. chestermanii è: 2n = 36[10].

Ibridi[modifica | modifica wikitesto]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Come tutte le orchidee è una specie protetta e quindi ne è vietata la raccolta e il commercio ai sensi della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES).[11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Ophrys fuciflora subsp. chestermanii, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 16 aprile 2021.
  2. ^ a b Pignatti, vol. 3, p. 700.
  3. ^ Tavole di botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 14 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2010).
  4. ^ Judd et al., p. 140.
  5. ^ Musmarra, p. 628.
  6. ^ Nicolini, vol. 3, p. 151.
  7. ^ Strasburger, vol. 2, p. 808.
  8. ^ Ophrys holosericea subsp. chestermanii, su Orchids of Italy, GIROS, Gruppo Italiano per la Ricerca sulle Orchidee Spontanee.
  9. ^ Strasburger, vol. 2, pp. 556, 771.
  10. ^ Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 17 aprile 2010.
  11. ^ CITES - Commercio internazionale di animali e piante in pericolo, su esteri.it, 7 febbraio 2019. URL consultato il 7 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2021).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]