Coordinate: 38°30′47″N 16°19′13″E

Museo della fabbrica d'armi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da MUFAR)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Museo della fabbrica d'armi
Esterno del Museo
Ubicazione
StatoItalia (bandiera) Italia
LocalitàMongiana
IndirizzoPiazza Regina Elena e Piazza Regina Elena 5, 89823 Mongiana
Coordinate38°30′47″N 16°19′13″E
Caratteristiche
TipoArcheologia industriale, tecnologia
Visitatori300 (2020)
Sito web

Il Museo della fabbrica d'armi (MUFAR)[1] del comune di Mongiana (VV), in Calabria, espone in modo permanente reperti di archeologia industriale della sua passata attività.

Inaugurato il 23 ottobre 2013, il museo è incentrato sulla storia del polo siderurgico di Mongiana, creato tra il XVIII e il XIX secolo durante il regno borbonico.[2][3][4][5]

Nel 1872, cessate definitivamente le attività siderurgiche per mancanza di commesse, gli edifici industriali furono progressivamente abbandonati. Rivenduti alla fine del XIX secolo, divennero abitazioni e depositi.

Tra questi, l’ex Fabbrica d’Armi di Mongiana, riscoperta alla fine degli anni ’70 in stato di completo degrado, è stata oggetto di un accurato processo di recupero. Nell’ottobre del 2013 è stato ultimato il restauro architettonico con l’allestimento del Museo delle Reali Ferriere Borboniche.

Il progetto è stato curato dalla RA Consulting srl, coordinato dall’architetto Gennaro Matacena.

L'allestimento museografico è flessibile e articolato, con installazioni digitali interattive, e si sviluppa come un racconto coinvolgente della “Vicenda Mongiana”: estrazione del ferro, forza motrice, boschi e carbone, viabilità, tecnologie e produzioni, condizione operaia.

Le postazioni multimediali integrano l’esposizione documentando la storia industriale della Calabria, ancora poco conosciuta, che soprattutto nel XIX secolo si sviluppò nella trasformazione dei prodotti naturali della regione, quali seta, liquirizia, tonno, cannamela, bergamotto.

Dal punto di vista architettonico è interessante il fronte con trabeazione di ghisa (due colonne alte 4,80 metri con architrave istoriato) e, nell’atrio di ingresso una serliana formata da due colonne più due semicolonne alte 2,40 metri, anch’esse di ghisa.

La Fabbrica d’armi costituisce una delle prime testimonianze dell’uso in Italia della ghisa in edilizia.

Il fronte, con la trabeazione interamente in ghisa, è composta da due colonne imponenti, alte ben 4.80 metri, e dall’architrave istoriato.

Due colonne e quattro semicolonne ancora in ghisa, alte la metà di quelle esterne, compongono una serliana “spaziale”

Galleria d'immagini

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Apertura Mufar, museorealiferrieremongiana.it, su museorealiferrieremongiana.it. URL consultato il 23 luglio 2018.
  2. ^ Calabria, apre Museo Ferriere Borboniche, in Ansa.it, 23 ottobre 2013. URL consultato il "23 ottobre 2013".
  3. ^ Il Presidente Scopelliti ha inaugurato a Mongiana il Museo Delle Reali Ferriere Borboniche, in Regione Calabria, 23 ottobre 2013. URL consultato il "23 ottobre 2013" (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  4. ^ Inaugurato da Scopelliti il Museo delle Ferriere Borboniche, in Nuova Cosenza, 23 ottobre 2013. URL consultato il "23 ottobre 2013".
  5. ^ Vibo Valentia, inaugurato il Museo delle Reali Ferriere Borboniche [collegamento interrotto], in Adnkronos, 23 ottobre 2013. URL consultato il "23 ottobre 2013".
  • Brunello de Stefano Manno, Gennaro Matacena, Le Reali Ferriere ed officine di Mongiana, Napoli, casa editrice storia di Napoli e delle due Sicilie, 1979
  • Gennaro Matacena, Architettura del lavoro in Calabria tra i secoli XV eXIX, Edizioni Scientifiche Italiane, 1983

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  • MUFAR, su museorealiferrieremongiana.it. URL consultato il 23 luglio 2018.