Ghiandola di Skene

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Ghiandola di Skene
Ghiandole di Skene e Bartolini
Anatomia del Gray(EN) Pagina 1213
Nome latinoglandulae vestibulares minores
SistemaApparato genitale femminile
Sviluppo embriologicoseno urogenitale
Identificatori
TAA09.2.01.017
FMA20083

Le ghiandole di Skene, conosciute anche come ghiandole vaginali (o vulvovestibolari) minori, prostata femminile (v. eiaculazione femminile), U-spot[1] o ghiandole parauretrali esocrine, fanno parte dell'apparato genitale femminile e sono situate in prossimità del meato urinario, nella zona superiore rispetto al vestibolo vaginale.

Queste ghiandole sono circondate da tessuto epiteliale che va a costituire anche parte del vestibolo vulvare, delle piccole labbra e della clitoride (prepuzio clitorideo), tessuto che si inturgidisce per vasocongestione nello stato di eccitazione sessuale, fase in cui i dotti deferenti cominciano a secernere un fluido viscoso che, unitamente a quello prodotto dalle ghiandole di Bartolini, sembra possa contribuire alla lubrificazione vaginale. È collegata alla vulva tramite il dotto di Skene.

Prostata femminile[modifica | modifica wikitesto]

Le ghiandole di Skene sono considerate le omologhe ancestrali della ghiandola prostatica maschile [2]. I fluidi prodotti durante l'eiaculazione femminile hanno una composizione simile al liquido secreto dalla ghiandola prostatica maschile, contenendo gli stessi marcatori biochimici della funzione sessuale, come la proteina di tipo 1 e l'enzima PDE-5 (fosfodiesterasi di tipo 5) [3].

All'esame del microscopio elettronico le ghiandole mostrano strutture simili, come pure analoghi sono l'antigene prostata-specifico (PSA) e le fosfatasi secretorie. Seguendo questi risultati, alcuni studiosi della materia stanno pensando di rinominare le ghiandole di Skene con il termine "prostata femminile" [4][5].

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Il numero di queste ghiandole e dei relativi dotti all'interno del vestibolo vaginale è molto variabile: in alcune donne sono completamente assenti, in altre arrivano a 28 (14 per lato), benché nel 50% dei casi siano tutte o in buona parte atrofizzate[6][7]. In media, comunque, una donna adulta presenta da 3 a 7 ghiandole e relativi dotti per ciascun lato, per un totale di 6 - 14[8][9][10][11][12]

Il ruolo esatto delle ghiandole vestibolari minori è tuttora discusso e dibattuto; gli scienziati tendono però a paragonare le ghiandole del complesso di Skene alla prostata (per la presenza di antigene prostatico specifico nella secrezione).[13][14][15]

Eiaculazione femminile[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Eiaculazione femminile.

Alcuni ricercatori ritengono che le ghiandole di Skene siano la sede dell'eiaculazione femminile[16]. Nel 2002, alcuni sessuologi dell'Università degli Studi dell'Aquila (Italia) indicarono come spiegare l'eiaculazione femminile in alcune donne e la sua assenza in altre[17]. Le ghiandole di Skene hanno un'anatomia estremamente variabile e, in alcuni casi, sembrano essere parzialmente atrofiche (come del resto sembra esserlo anche il Punto G di Gräfenberg[18]); quindi, se le ghiandole di Skene sono la causa dell'eiaculazione femminile, questo potrebbe spiegare l'assenza del fenomeno eiaculatorio in alcune donne[19].

Eponimo[modifica | modifica wikitesto]

Le ghiandole hanno preso il nome dal ginecologo scozzese che per primo le descrisse, Alexander Skene, sebbene alcune ricerche avanzino l'ipotesi che esse fossero già state scoperte nel 1672 dall'anatomista olandese Regnier de Graaf (1641-1673) e nella metà dell'Ottocento dal medico chirurgo francese Alphonse François Marie Guérin (1816-1895)[20].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nota. U-spot è sininimo di Urethral spot, come G-spot (punto-G) sta per Gräfenberg spot e A-Spot per Anterior Fornix Erogenous Zone.
  2. ^ Zaviacic M., Jakubovská V., Belosovic M., Breza J., Ultrastructure of the normal adult human female prostate gland (Skene's gland). In Anat Embryol (Berl), 201(1), 51-61, 2000. PubMed-ID 10603093
  3. ^ Zaviacic M., Danihel L., Ruzicková M., Blazeková J., Itoh Y., Okutani R., Kawai T., Immunohistochemical localization of human protein 1 in the female prostate (Skene's gland) and the male prostate. In The Histochemical Journal, 29 (3), 219–27, 1997.
  4. ^ Zaviacic M., Ablin R.J., The female prostate and prostate-specific antigen. Immunohistochemical localization, implications of this prostate marker in women and reasons for using the term "prostate" in the human female. In Histol Histopathol. 15 (1), 131–42, 2000. PubMed-ID 10668204
  5. ^ Diane Tomalty, Olivia Giovannetti et al.: Should We Call It a Prostate? A Review of the Female Periurethral Glandular Tissue Morphology, Histochemistry, Nomenclature, and Role in Iatrogenic Sexual Dysfunction. In: Sexual Medicine Reviews. Volume 10, Issue 2, April 2022, page 183–194.
  6. ^ (EN) Flamini Ma, Barbeito Cg, Gimeno Ej, Portiansky El, Morphological Characterization of the Female Prostate (Skene's Gland or Paraurethral Gland) of Lagostomus Maximus Maximus, su Annals of anatomy = Anatomischer Anzeiger : official organ of the Anatomische Gesellschaft, 2002 Jul. URL consultato il 7 giugno 2020.
  7. ^ (EN) Skene Duct Cyst - Gynecology and Obstetrics, su MSD Manual Professional Edition. URL consultato il 7 giugno 2020.
  8. ^ (EN) Antonella Centonze, Domenico Salerno e Stellario Capillo, Skene gland cyst in post puberal girl, in Journal of Pediatric Surgery Case Reports, vol. 42, 1º marzo 2019, pp. 9–11, DOI:10.1016/j.epsc.2018.12.014. URL consultato il 7 giugno 2020.
  9. ^ (EN) Milan Zaviacic e R. J. Ablin, The female prostate and prostate-specific antigen. lmmunohistochemical localization, implications of this prostate marker in women and reasons for using the term "prostate" in the human female, in Histology and Histopathology, vol. 15, n. 1, 2000, pp. 131–142. URL consultato il 7 giugno 2020.
  10. ^ (EN) Cassandra M. Desmarais, Skene’s Gland Abscess: Detection With Transperineal Sonography, in Journal of Diagnostic Medical Sonography, vol. 31, n. 6, 1º novembre 2015, pp. 390–393, DOI:10.1177/8756479315599545. URL consultato il 7 giugno 2020.
  11. ^ (EN) Female Ejaculation: What’s Known and Unknown, su Psychology Today. URL consultato il 7 giugno 2020.
  12. ^ (EN) Irwin Goldstein, Cindy M. Meston e Susan Davis, Women's Sexual Function and Dysfunction: Study, Diagnosis and Treatment, CRC Press, 17 novembre 2005, ISBN 978-1-84214-263-9. URL consultato il 7 giugno 2020.
  13. ^ (EN) Nicola Jones, Bigger is better when it comes to the G spot, su New Scientist. URL consultato il 7 giugno 2020.
  14. ^ (EN) Skene's Glands Vs. Bartholin's - Vaginas Make Their Own Lube!, su Allbodies, 11 giugno 2019. URL consultato il 7 giugno 2020.
  15. ^ (EN) Skene’s glands, su Associated Medical Schools of New York, 7 giugno 2017. URL consultato il 7 giugno 2020.
  16. ^ Rabinerson D., Horowitz E., G-spot and female ejaculation: fiction or reality?. In Harefuah Journal, Israel, 146 (2), 145–7, 163, 2007. PubMed-ID 17352286
  17. ^ Jannini E., Simonelli C., Lenzi A., Sexological approach to ejaculatory dysfunction. In Int J Androl, vol. 25, issue 6, pag. 317–23, 2002.
  18. ^ Gravina G.L., et al., Measurement of the Thickness of the Urethrovaginal Space in Women with or without Vaginal Orgasm. In Journal of Sexual Medicine, Vol. 5 Issue 3, 610-618, 2008.
  19. ^ Jannini E., Simonelli C., Lenzi A., Disorders of ejaculation. In Journal of endocrinological investigation, vol. 25, issue 11, pag. 1006–19, 2002.
  20. ^ (EN) Ole Daniel Enersen, Ghiandola di Skene, in Who Named It?.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Skene A., The Anatomy and pathology of two important glands of the female urethra. In American Journal of obstetrics and diseases of Women and Children, 13, 265-270, 1880.
  • Frank H. Netter, Atlante di anatomia umana, terza edizione, Elsevier Masson, 2007, ISBN 978-88-214-2976-7.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]