ELF 500 ROC

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ELF 500 ROC
CostruttoreFrancia (bandiera) Team Elf
TipoClasse 500
Produzionedal 1996 al 1997
Modelli similiHonda NSR 500 e NSR 500 V2
Yamaha YZR 500
Suzuki RGV Γ 500
Aprilia RSW-2 500
Paton C10/1 e PG 500R
Sabre V4
Proton KR Mk3
Notepoi ripresentata come
MuZ Weber e Pulse

La ELF 500 ROC è la moto da competizione con cui il Team Elf decise di ritentare l'avventura nella classe regina, questa volta con soluzioni classiche e non più adoperando quelle, per i tempi avveniristiche, tentate con la ELF x.

La moto ha debuttato nella classe 500 nel motomondiale 1996 e ha partecipato, sempre con le stesse insegne, anche alla stagione successiva.

La moto fu il risultato dell'unione di un propulsore sviluppato dalla Swissauto per l'uso nelle competizioni (studiato sia per l'uso su motociclette singole che per quelle dedicate ai sidecar) con un telaio progettato dalla ROC di Annemasse. Il tutto fu presentato sotto il nome e le insegne del principale sponsor del progetto, la casa petrolifera francese ELF.

Il propulsore era un classico, per quei tempi, motore a due tempi quadricilindrico in configurazione a V, raffreddato a liquido, alimentato a carburatori e con una potenza dichiarata di circa 160 CV.

La motocicletta venne presentata in anteprima, condotta dal pilota svizzero Adrien Bosshard e solo nelle prove della gara, nell'ultimo gran premio europeo del motomondiale 1995[1]. Le sue presenze continuative nel mondiale iniziarono nella stagione successiva, con sulla carenatura la sponsorizzazione della Pepsi Cola, e guidata, oltre che da Bosshard, anche dal pilota spagnolo Juan Bautista Borja[2]. Durante la stagione di competizioni venne in seguito utilizzata anche da Chris Walker, da William Costes e da Martin Craggill. I migliori risultati vennero ottenuti da Borja che al termine dell'anno aveva conquistato 34 punti e la 14ª posizione in classifica, con migliore risultato singolo l'8º posto nel GP di Gran Bretagna. L'unico altro pilota ad ottenere punti fu Walker che ne ottenne due[3].

Nel motomondiale 1997 la coppia di piloti titolari fu composta da Borja affiancato in questo caso da Jürgen Fuchs; anche in questo caso il migliore fu lo spagnolo che ottenne 37 punti e il 17º posto mentre il pilota tedesco ne ottenne 28, classificandosi in 20ª posizione stagionale. Il miglior risultato fu il 6º posto ottenuto nel GP del Brasile[4].

Per quanto lo sponsor principale ELF avesse deciso alla fine del 1997 di terminare l'avventura a suo nome, il progetto della motocicletta venne ripreso in mano e perfezionato nelle due stagioni successive dal team MuZ Weber che riprendeva il nome della storica azienda tedesco orientale MZ; il responsabile degli sviluppi divenne lo svizzero Eskil Suter[2] e il pilota principale Doriano Romboni. Dopo la prima gara il pilota titolare subì un infortunio e in qualche occasione venne sostituito in gara proprio dallo sviluppatore del progetto, già pilota del mondiale alcuni anni prima[5].

Durante il resto della stagione la moto venne affidata anche a Jean-Philippe Ruggia e, per l'ultima gara dell'anno anche a Luca Cadalora che ottenne il miglior piazzamento stagionale in griglia di partenza con un nono posto anche se non portò poi a termine la gara. Le classifiche stagionali presentarono a punti solo lo svizzero Suter con 7 punti e Romboni con 4[6].

Per il motomondiale 1999 il team, che era tra l'altro diretto dal plurititolato nei mondiali sidecar Rolf Biland, presentò al via vari piloti: Jurgen van den Goorbergh, Simon Crafar, Cadalora, Noriyasu Numata, Anthony Gobert e Bernard Garcia. Di questi il migliore a fine stagione fu Van de Goorbergh, ma anche quasi tutti gli altri ottennero dei piazzamenti validi, tanto che a fine anno i punti ottenuti furono in totale 58 e la Muz Weber venne classificata al 5º posto tra i costruttori. Il risultato di maggior prestigio fu la pole position ottenuta nel GP di Catalogna, ripetuta poi nel corso dell'anno anche in Repubblica Ceca, entrambe le volte con il pilota olandese[7].

Al termine dell'anno il team si trovò però in difficoltà economiche a causa della scarsità di sponsor e la MuZ si dovette ritirare dal mondiale; non terminò però il ciclo di vita di questa motocicletta che venne nuovamente ripresentata, nel motomondiale 2001 sotto il nuovo nome di Pulse, dal nome del team omonimo che la gestì. Guidata da Mark Willis ottenne però solo 3 punti durante la stagione, interrotta peraltro a metà per la mancanza di sponsor[8]. Fu questa l'ultima annata di competizioni in cui si vide questa moto al via, anche perché dalla stagione 2002 iniziò l'era delle MotoGP che sostituirono la precedente classe regina.

Caratteristiche tecniche

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Caratteristiche tecniche - ELF 500 ROC '96
Dimensioni e pesi
Ingombri (lungh.×largh.×alt.) 2040 × 490 × ? mm
Interasse: 1410 mm Massa a vuoto: 130 kg Serbatoio: 34 litri
Meccanica
Tipo motore: Quadricilindrico a 2 tempi a V da 108° Raffreddamento: a liquido
Cilindrata 499,27 cm³ (Alesaggio 54 × Corsa 54,5 mm)
Distribuzione: lamellare Alimentazione: Carburatori Dell'Orto VHSB35 a valvola piatta e power jet elettronico
Potenza: oltre 117 kW (160 CV) a 12.500 rpm Coppia: Rapporto di compressione:
Frizione: multidisco a secco Cambio: sequenziale estraibile a 6 marce (sempre in presa)
Accensione digitale CDI
Trasmissione a catena
Avviamento a spinta
Ciclistica
Telaio perimetrale struttura mista carbonio e alluminio
Sospensioni Anteriore: forcella a steli rovesciati pluriregolabili "Öhlins" / Posteriore: monoammortizzatore pluriregolabili "Öhlins"
Freni Anteriore: doppio disco in carbonio da 320 mm con pinza Nissin da 4 pistoncini / Posteriore: disco singolo da 220 mm con pinza da 2 pistoncini
Pneumatici anteriore da 120/60 su cerchi PVM 3,5 17; posteriore da 180/67 su cerchi PVM 6,0 17 e pneumatici Michelin
Fonte dei dati: Dati propulsore del 1999
Caratteristiche tecniche - Muz-Weber 500 '99
Dimensioni e pesi
Ingombri (lungh.×largh.×alt.) 2040 × 490 × ? mm
Interasse: 1410 mm Massa a vuoto: 129 kg Serbatoio: 34 litri
Meccanica
Tipo motore: Quadricilindrico monoalbero a 2 tempi a V da 108° Raffreddamento: a liquido
Cilindrata 499,27 cm³ (Alesaggio 54 × Corsa 54,5 mm)
Distribuzione: lamellare Alimentazione: Carburatori Mikuni 35 a valvola piatta e power jet elettronico
Potenza: 210 CV) a 12.500 rpm Coppia: Rapporto di compressione:
Frizione: multidisco a secco Cambio: sequenziale estraibile a 6 marce (sempre in presa)
Accensione digitale CDI
Trasmissione a catena
Avviamento a spinta
Ciclistica
Telaio bitrave in alluminio
Sospensioni Anteriore: forcella a steli rovesciati pluriregolabili / Posteriore: monoammortizzatore pluriregolabili "Öhlins"
Freni Anteriore: doppio disco in carbonio da 320 mm con pinza Nissin da 4 pistoncini / Posteriore: disco singolo da 220 mm con pinza da 2 pistoncini
Pneumatici anteriore su cerchi 17" con canale da 3,5"; posteriore su cerchi 17" con canale da 6,0"
Fonte dei dati: MZ - WEBER GP1 Technische Daten: swissauto V4 500

Altri progetti

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Motociclette partecipanti al motomondiale nella classe maggiore negli anni 1990
Costruttore Classe 500
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999
Honda NSR 500 NSR 500 e NSR 500 V2
Cagiva C590 C591 C592 C593 C594
Paton C8/1, C8/2 e C8/3 C9 C10/1, C10/2, C10/3, C10/4 e C10/5
Suzuki RGV Γ 500
Yamaha YZR 500
Aprilia RSW-2 500
Team Elf ELF 500 ROC
Muz Weber Muz Weber 500
Motociclette partecipanti al motomondiale nella classe maggiore negli anni 2000
Costruttore Classe 500 MotoGP 990cc MotoGP 800cc
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Aprilia RSW-2 500 RS Cube
Ducati Desmosedici GP3/GP4/GP5/GP6 GP7/GP8/GP9
Honda NSR500 e NSR500 V2 RC211V RC212V
Ilmor X3
Kawasaki ZX-RR ZX-RR
Paton PG 500 R
Pulse GP Pulse 500
Sabre Sport Sabre V4 Sabre V4
Suzuki RGV500 GSV-R GSV-R
Team KR Proton KR3 Proton V5 KR211V KR212V
Yamaha YZR 500 YZR-M1 YZR-M1
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