Contrattazione collettiva
La contrattazione collettiva, nel diritto del lavoro, indica accordi e vincoli contrattuali stipulati tra le parti interessate, dal quale scaturiscono degli accordi autonomi con cui si stabiliscono i parametri e le regole fondamentali cui dovrà attenersi un contratto individuale di lavoro.

Il termine "contrattazione collettiva" fu coniato nel 1891 da Martha Beatrice Webb, una sociologa britannica, per definire quei tipi di contrattazione collettiva che si svilupparono in Gran Bretagna dal XVIII secolo in poi.[1]
Nel mondo
[modifica | modifica wikitesto]Francia
[modifica | modifica wikitesto]La materia è regolata specificatamente dal Code du Travail (o Codice del lavoro) che disciplina la maggior parte delle condizioni di lavoro; il sistema dei contratti collettivi di lavoro personalizzano ulteriormente le normative in base al settore, spesso a livello nazionale, regionale o aziendale, integrando le leggi generali francesi sul lavoro.
Germania
[modifica | modifica wikitesto]La normativa tedesca sulla contrattazione collettiva, non è non unificata in un unico testo normativo, essa si basa tuttavia sul principio dell'autonomia collettiva, regolamentata da leggi come la «Gesetz über Tarifverträge» (Tarifvertragsgesetz - TVG). Il sistema è caratterizzato dalla negoziazione tra sindacati e associazioni di datori di lavoro, e prevede l'applicazione di un solo contratto collettivo per azienda, al fine di garantire coerenza applicativa.
Italia
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Secondo l'articolo 39 della Costituzione italiana, il contratto collettivo ha efficacia obbligatoria cosiddetto erga omnes, dunque verso tutti gli appartenenti alla categoria alla quale il contratto si riferisce attribuendo ad esso efficacia di norma giuridica. Allo stato attuale non è così in quanto le associazioni sindacali (effettivamente enti di fatto in quanto associazioni non riconosciute) dovrebbero registrarsi in base a disposizioni attuative per la quale non è mai stata emanata legge di esecuzione, rendendo effettivamente impossibile adempiere al dettato costituzionale.
In Italia i soggetti della contrattazione collettiva sono i sindacati dei lavoratori e le organizzazioni dei datori di lavoro, sebbene nei casi particolare - a seconda dell'ente e degli interessi particolari - il governo italiano possa intervenire come promotore o arbitro. A livello nazionale ha validità il contratto collettivo nazionale di lavoro, a livello locale, altri istituti sono previsti dal contratto collettivo aziendale di lavoro. Nel 2011 è stato introdotto un altro tipo di contratto collettivo locale, il contratto di prossimità.
I contenuti sono di due tipi: vi è una parte normativa che riguarda gli aspetti retributivi e le regole fondamentali da applicarsi ai singoli rapporti di lavoro (ferie, permessi, malattia); una seconda parte riguarda invece i cosiddetti aspetti obbligatori, cioè detta la disciplina dei rapporti tra le parti collettive. Avendo forza di legge, opera diversamente dai contratti e patti fra privati: non contempla un diritto di recesso alle parti contraenti, esercitabile nel preavviso e con le eventuali penali che un contratto può prevedere. Dopo la firma, è vincolante fino al successivo rinnovo.
Per la pubblica amministrazione italiana vi è un altro istituto detto contrattazione decentrata è un altro tipo di contratto collettivo, che contiene disposizioni e norme di carattere accessorio al contratto principale, solitamente di tipo indennitario ed economico.
Stati Uniti d'America
[modifica | modifica wikitesto]Negli Stati Uniti vige un sistema misto di salario minimo (a 7,25$ all'ora[2]) e di contratti collettivi, previsti però solo a livello aziedale e/p locale. Dal 1935 il National Labor Relations Act (ora facente parte dello US Code, Titolo 29, Capitolo 7, sezione §151-169[3][4]) consente ai dipendenti di potersi organizzare in "trade union" e di godere di numerosi diritti, oltre ad essere la fonte di gran parte dei contratti nazionali collettivi nel settore privato.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Adrian Wilkinson, Jimmy Donaghey e Tony Dundon, Handbook of Research on Employee Voice: Elgar original reference, Edward Elgar Publishing, 25 aprile 2014, p. 227, ISBN 978-0-85793-927-2. URL consultato il 13 ottobre 2024.
- ^ (EN) United States Federal Minimum Hourly Wage - 2023, su TradingEconomics.
- ^ (EN) 29 U.S. Code § 151 - Findings and declaration of policy, su cornell.edu. URL consultato il 13 ottobre 2024.
- ^ (EN) 29 U.S. Code § 169 - Employees with religious convictions; payment of dues and fees, su cornell.edu. URL consultato il 13 ottobre 2024.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Riccardo Marone, L'inserimento per decreto legge di alcuni commi in un accordo contrattuale: occorre riscrivere la gerarchia delle fonti?, in Giur. it., 1991, pag. 115
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) collective bargaining, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN, FR) Contrattazione collettiva, su Enciclopedia canadese.
| Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 15534 · LCCN (EN) sh85027996 · GND (DE) 4184470-1 · BNF (FR) cb119374399 (data) · J9U (EN, HE) 987007284183505171 · NDL (EN, JA) 00561267 |
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