Bromus inermis

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Forasacco spuntato
Bromus inermis
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Monocotiledoni
(clade) Commelinidae
Ordine Poales
Famiglia Poaceae
Sottofamiglia Pooideae
Tribù Bromeae
Genere Bromus
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Liliopsida
Sottoclasse Commelinidae
Ordine Cyperales
Famiglia Poaceae
Sottofamiglia Pooideae
Tribù Bromeae
Genere Bromus
Specie B. inermis
Nomenclatura binomiale
Bromus inermis
Leyss., 1761

Il forasacco spuntato (Bromus inermis Leyss., 1761) è una specie di pianta spermatofita monocotiledone appartenente alla famiglia Poaceae (sottofamiglia Pooideae ex Graminaceae).[1]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome generico (bromus) deriva dalla lingua greca ed è un nome antico per l'avena.[2] L'epiteto specifico (inermis) significa "disarmato", senza spine.[3]

Il nome scientifico della specie è stato definito dal botanico germanico Friedrich Wilhelm von Leysser (1731 – 1815) nella pubblicazione "Flora Halensis" (Fl. Halens. 16 1761) del 1761.[4] del 1761.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il portamento
Le foglie
Infiorescenza
I fiori
Spighetta generica con tre fiori diversi

Queste piante arrivano ad una altezza di 8 - 16 dm. La forma biologica è emicriptofita cespitosa (H caesp), sono piante erbacee perenni con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e presentano ciuffi fitti di foglie che si dipartono dal suolo.[5][6][7][8][9][10][11][12]

Radici[modifica | modifica wikitesto]

Le radici sono secondarie da un lungo (2 - 5 dm) rizoma stolonifero.

Fusto[modifica | modifica wikitesto]

La parte aerea del fusto è un culmo glabro, eretto, robusto e foglioso; è reticolato sotto i nodi. Verso l'apice è striato e scabro (i peli sono rivolti verso l'alto).

Foglie[modifica | modifica wikitesto]

Le foglie lungo il culmo sono disposte in modo alterno, sono distiche e si originano dai vari nodi. Sono composte da una guaina, una ligula e una lamina. Le venature sono parallelinervie. Non sono presenti i pseudopiccioli e, nell'epidermide delle foglia, le papille.

  • Guaina: la guaina è abbracciante il fusto e priva di auricole (o raramente auricolata); è glabra.
  • Ligula: la ligula è molto breve (0,5 – 2 mm) e tronca.
  • Lamina: la lamina, quasi glabra ma scabra su entrambe le superfici, ha delle forme sottili (con apice acuminato) e piatte con una larghezza di 5 – 10 mm (lunghezza 20 – 30 cm); i margini sono scarsamente cigliati.

Infiorescenza[modifica | modifica wikitesto]

Infiorescenza principale (sinfiorescenza o semplicemente spiga): le infiorescenze, terminali e ramificate (3 - 5 rami per nodo), sono formate da alcune spighette ed hanno la forma di una pannocchia ampia, spesso unilaterale e incurvata. Inizialmente è compatta; si diffonde dopo l'antesi. I rami inferiori sono semi-verticillati. Le spighette per ramo sono 2 - 6. La fillotassi dell'inflorescenza inizialmente è a due livelli, anche se le successive ramificazioni la fa apparire a spirale. Dimensione dell'infiorescenza: 10 – 25 cm.

Spighetta[modifica | modifica wikitesto]

Infiorescenza secondaria (o spighetta): le spighette, con forme da lanceolato a ovato-oblunghe e compresse lateralmente, sottese da due brattee distiche e strettamente sovrapposte chiamate glume (inferiore e superiore), sono formate da 7 a 11 fiori. Possono essere presenti dei fiori sterili; in questo caso sono in posizione distale rispetto a quelli fertili. Alla base di ogni fiore sono presenti due brattee: la palea e il lemma. La disarticolazione avviene con la rottura della rachilla tra i fiori o sopra le glume. Lunghezza delle spighette: 18 – 30 mm.

  • Glume: le glume, con forme lanceolate, sono lunghe 4 – 7 mm quella inferiore (con una venatura) e 6 – 10 mm quella superiore (con tre venature).
  • Palea: la palea è un profillo con alcune venature; può essere cigliata; è più corta del lemma.
  • Lemma: il lemma, con forme oblungo-lanceolate, è lungo 7 – 8 mm (massimo 12 mm); non è aristato (appena mucronato) e possiede 3 - 7 venature; sul dorso è violetto.

Fiore[modifica | modifica wikitesto]

I fiori fertili sono attinomorfi formati da 3 verticilli: perianzio ridotto, androceo e gineceo.

  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:[6]
*, P 2, A (1-)3(-6), G (2–3) supero, cariosside.

Frutti[modifica | modifica wikitesto]

I frutti sono del tipo cariosside, ossia sono dei piccoli chicchi indeiscenti colorati di scuro, con forme ovoidali, nei quali il pericarpo è formato da una sottile parete che circonda il singolo seme. In particolare il pericarpo è fuso al seme ed è aderente. L'endocarpo non è indurito e l'ilo è lungo e lineare. L'embrione è piccolo e provvisto di epiblasto ha un solo cotiledone altamente modificato (scutello senza fessura) in posizione laterale. I margini embrionali della foglia non si sovrappongono.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Come gran parte delle Poaceae, le specie di questo genere si riproducono per impollinazione anemogama. Gli stigmi più o meno piumosi sono una caratteristica importante per catturare meglio il polline aereo. La dispersione dei semi avviene inizialmente a opera del vento (dispersione anemocora) e una volta giunti a terra grazie all'azione di insetti come le formiche (mirmecoria). In particolare i frutti di queste erbe possono sopravvivere al passaggio attraverso le budella dei mammiferi e possono essere trovati a germogliare nello sterco.[13]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Distribuzione regionale[14] – Distribuzione alpina[15]

Fitosociologia[modifica | modifica wikitesto]

Dal punto di vista fitosociologico Bromus inermis appartiene alla seguente comunità vegetale:[15]

  • Formazione: comunità perenni nitrofile
    • Classe: Agropyretea intermedii-repentis
      • Ordine: Agropyretalia intermedii-repentis
        • Alleanza: Convolvulo-Agropyrion repentis

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa specie (Poaceae) comprende circa 650 generi e 9.700 specie (secondo altri Autori 670 generi e 9.500[9]). Con una distribuzione cosmopolita è una delle famiglie più numerose e più importanti del gruppo delle monocotiledoni e di grande interesse economico: tre quarti delle terre coltivate del mondo produce cereali (più del 50% delle calorie umane proviene dalle graminacee). La famiglia è suddivisa in 11 sottofamiglie, il genere Bromus è descritto all'interno della sottofamiglia Pooideae con oltre 150 specie distribuite in tutto il mondo.[5][6]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

La tribù Bromeae (e quindi il suo unico genere Bromus) è descritta all'interno della supertribù Triticodae T.D. Macfarl. & L. Watson, 1982. La supertribù Triticodae comprende tre tribù: Littledaleeae, Triticeae e Bromeae. All'interno della supertribù, la tribù Bromeae forma un "gruppo fratello" con la tribù Triticeae.[16]

I Bromus della flora spontanea italiana sono suddivisi in tre gruppi distinti: Festucaria G. et G., Anisantha Koch e Bromus s.s. La specie di questa voce appartiene al gruppo Festucaria: il ciclo biologico di queste piante è perenne con un aspetto simile alle specie del genere Festuca (tribù Poeae, sottotribù Loliinae[17]). A maturità le spighette si restringono all'apice. Le nervature delle due glume sono diverse: quella inferiore ha una sola nervatura; quella superiore è trinervia. La resta del lemma (breve o nulla) è inserita tra i due dentelli apicali del lemma stesso.[7]

Altri studi descrivono questa specie nella sezione Bromopsis Dumort. (le spighette hanno delle forme strettamente lanceolate; i lemmi sono arrotondati o leggermente carenati con punta singola). A questa sezione appartengono altre due specie della flora spontanea italiana: Bromus erectus Huds. e Bromus ramosus Huds..[18] Alcune checklist mantengono una circoscrizione diversa per questo gruppo descrivendolo all'interno del genere Bromopsis.[19]

Il numero cromosomico della specie B. inermis è: 2n = 14, 28 e 56.[11][20]

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[21]

  • Bromopsis inermis (Leyss.) Holub
  • Bromopsis inermis var. aristata (Schur) Tzvelev
  • Bromopsis inermis subsp. aristata (Schur) Tzvelev
  • Bromopsis inermis subsp. australis (Zherebina) Tzvelev
  • Bromopsis inermis var. hirta (Drobow) Tzvelev
  • Bromopsis inermis var. malzevii (Drobow) Tzvelev
  • Bromopsis inermis var. pellita (Beck) Tzvelev
  • Bromopsis inermis subsp. reimannii (Asch. & Graebn.) Dostál
  • Bromus erectus Ledeb.
  • Bromus erectus var. laxus (Hornem.) Heynh.
  • Bromus erectus var. laxus (Hornem.) Döll
  • Bromus glabrescens Honda
  • Bromus inermis f. aristatus Drobow
  • Bromus inermis var. aristatus Schur
  • Bromus inermis subsp. australis Zherebina
  • Bromus inermis f. bulbiferus J.W.Moore
  • Bromus inermis var. contractus Röhl.
  • Bromus inermis var. divaricatus Rohlena
  • Bromus inermis var. flexuosus Drobow
  • Bromus inermis f. glabratus Drobow
  • Bromus inermis var. grandiflora Rupr.
  • Bromus inermis var. hirsutus Celak.
  • Bromus inermis var. hirtus Drobow
  • Bromus inermis var. latifolia Podp.
  • Bromus inermis f. laxus (Hornem,) Junge
  • Bromus inermis var. laxus (Hornem,) Griseb.
  • Bromus inermis var. macrostachys Podp.
  • Bromus inermis var. magnificus Podp.
  • Bromus inermis var. malzevii Drobow
  • Bromus inermis f. muticus Drobow
  • Bromus inermis f. pellitus (Beck) Todor
  • Bromus inermis var. pellitus Beck
  • Bromus inermis var. pilosus Freyn
  • Bromus inermis var. podolicus Zapal.
  • Bromus inermis f. proliferus Louis-Marie
  • Bromus inermis subsp. reimannii (Asch. & Graebn.) Soó
  • Bromus inermis var. reimannii Asch. & Graebn.
  • Bromus inermis subsp. reimannii Asch. & Graebn.
  • Bromus inermis var. reimannii (Asch. & Graebn.) Soó
  • Bromus inermis var. subulatus Trin. ex Rupr.
  • Bromus inermis f. villosus (Mert. & W.D.J.Koch) Todor
  • Bromus inermis f. villosus (Mert. & Koch) Fernald
  • Bromus inermis var. villosus (Mert. & Koch) Beck
  • Bromus inopinatus B.B.Brues & C.T.Brues
  • Bromus latifolius Kar. & Kir.
  • Bromus laxus Hornem,
  • Bromus pseudoinermis Schur
  • Bromus pskemensis Pavlov
  • Bromus purpurascens Turcz. ex Griseb.
  • Bromus reimannii (Asch. & Graebn.) Asch. & Graebn.
  • Bromus tatewakii Honda
  • Festuca inermis (Leyss.) DC.
  • Festuca inermis var. inermis
  • Festuca inermis var. villosa Mert. & W.D.J.Koch
  • Festuca leysseri Moench
  • Festuca poiformis Pers. [Illegitimate]
  • Festuca poioides Thuill.
  • Festuca rubra subsp. villosa (Mert. & W.D.J.Koch) S.L.Liou
  • Festuca speciosa Schreb.
  • Forasaccus inermis (Leyss.) Lunell
  • Poa bromoides (Leyss.) Mérat
  • Schedonorus inermis (Leyss.) P.Beauv.
  • Schedonorus longifolius Trin. ex Steud.
  • Zerna inermis (Leyss.) Lindm.
  • Zerna inermis var. malzevii (Drobow) Tzvelev

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 2 dicembre 2019.
  2. ^ Etymo Grasses 2007, pag. 55.
  3. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 2 dicembre 2019.
  4. ^ BHL - Biodiversity Heritage Library, su biodiversitylibrary.org. URL consultato il 2 dicembre 2019.
  5. ^ a b Kellogg 2015, pag. 223.
  6. ^ a b c Judd et al 2007, pag. 311.
  7. ^ a b Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 524.
  8. ^ Motta 1960, Vol. 1 - pag. 348.
  9. ^ a b Strasburger 2007, pag. 814.
  10. ^ Pasqua et al 2015, pag. 467.
  11. ^ a b c eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 2 dicembre 2019.
  12. ^ Kew - GrassBase - The Online World Grass Flora, su powo.science.kew.org. URL consultato il 2 dicembre 2019.
  13. ^ Kellogg 2015, pag. 73.
  14. ^ Conti et al. 2005, pag. 64.
  15. ^ a b c d Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 914.
  16. ^ Soreng et al. 2017, pag. 286.
  17. ^ Kellogg 2015, pag. 244.
  18. ^ Verloove 2012, pag. 31.
  19. ^ EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 2 dicembre 2019.
  20. ^ Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 2 dicembre 2019.
  21. ^ The Plant List, http://www.theplantlist.org/tpl1.1/record/kew-401195. URL consultato il 2 dicembre 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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