Bolton Group

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Bolton Group
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StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà a responsabilità limitata
ISINBMG1218K1045
Fondazione1978 a Amsterdam
Fondata daJoseph Nissim
Sede principaleMilano
Persone chiave
  • Marina Nissim (Chairwoman)
Settorealimentare, chimica
ProdottiBeni di consumo
Fatturato3,2 miliardi di (2022)
Utile netto210,8 milioni di (2016)
Dipendenti11.000 (2020)
Sito webwww.boltongroup.net

Bolton Group S.r.l. è una multinazionale italiana con sede a Milano, controllata dalla Factor Holding S.r.l. della famiglia Nissim, che produce e commercializza prodotti di largo consumo. Attraverso le sue società sussidiarie e 43 marchi, opera nei settori alimentare e chimico.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La fondazione del Gruppo avviene nel 1978 con la costituzione ad Amsterdam di una società denominata Bolton Group B.V.[1][2], il cui azionista di riferimento è il finanziere greco Joseph Nissim.[3] Nel 1980 apre la filiale di Milano[4], e l'anno seguente, nel 1981, Bolton assume il controllo di due società italiane di cui Nissim è proprietario[5]:

Il neocostituito Gruppo assume anche il controllo del 49% di quota partecipativa nel capitale di Beecham Italia S.p.A. di cui Nissim è amministratore delegato, sussidiaria della multinazionale farmaceutica britannica Beecham Group.[11][12] L'impresa opera nello stabilimento di Segrate, in provincia di Milano[13], dove impiega oltre 200 addetti, e produce articoli per la cura e l'igiene personale, tra cui i dentifrici a marchio Aquafresh. Verrà ceduta totalmente a Beecham nel 1992.[14] Bolton entra nel settore chimico con l'acquisizione, nel 1982, di Manitoba Paper Italia S.p.A., una controllata della statunitense Kimberly Clark, con sede a Roma e stabilimento a Melzo, in provincia di Milano[15], che produce carta e prodotti per l'igiene della casa e del bucato.

Operava con i marchi Fabello, Fornet, Glad, Intim, Kleenex, Kimbi, Kotex, Merito, Overlay, Sgorgo, TOT, Vitrexa, WC Net e Woolite.[16] In seguito cambia denominazione in Manitoba Italia S.p.A. e la sua sede legale viene spostata a Milano.[17][18] Bolton si impone come leader di mercato in Italia nel settore del tonno in scatola, in cui negli anni ottanta è presente con i marchi Rio Mare e Carlos Primero, con il 25% delle quote.[19] Nel 1984, la società capogruppo diviene una controllata della Bolton Group International S.A., holding finanziaria con sede in Lussemburgo.[20][21]

Nel 1986, Bolton rileva dalla famiglia Benatoff la SIE - Società Ittica Elbana S.r.l., azienda dell'Isola d'Elba, produttrice di sardine in scatola con il marchio Napoleon, settore in cui è leader nazionale.[5][19] L'espansione del Gruppo Bolton assume maggiori dimensioni negli anni novanta, con l'acquisizione di altre aziende e marchi come le italiane Brill, Manetti & Roberts (1992), Collistar (1993), Lines (1994), la tedesca UHU (1994), la spagnola CILE (1996), l'olandese Bison (1996), le francesi Rogé Cavaillé (1998) e Saupiquet (1999), la greca Athens Papermill (2002).[9][22][23]

Il Gruppo Bolton - che passa sotto il controllo di Spafid S.p.A., società fiduciaria che fa capo a Mediobanca, riconducibile alla famiglia Nissim[24] - nel 2001 cede la divisione pannolini della Lines alla Kimberly-Clark Corporation[9] , ed incrementa la propria presenza all'estero con l'apertura di filiali in Europa occidentale. Nel 2005, attraverso la filiale austriaca, entra nei mercati dei paesi dell'Europa orientale.[9] Altri marchi passano sotto il controllo della multinazionale italo-olandese, e sono Kolmat (2004), Bostik (2006), Alco, Palmera, Petreet e Sanogyl (2007).[9] Nel 2012, la sede legale di Bolton Group viene spostata da Amsterdam a Milano[25]; la Bolton Group BV viene perciò declassata a filiale olandese e spostata ad Utrecht.[25]

In quello stesso anno, la multinazionale effettua due importanti operazioni: rileva il 40% delle quote del Grupo Calvo, azienda spagnola produttrice di conserve ittiche, che dal 1993 controlla l'italiana Nostromo[24]; dagli americani della Kraft per circa 100 milioni di euro acquista il marchio di carne in scatola Simmenthal, che detiene il 67% del mercato italiano.[26] Per evitare problemi con l'Antitrust, Bolton Group mette subito sul mercato Manzotin, il cui marchio nel 2013 viene acquisito dall'azienda genovese Generale Conserve.[27]

Nel 2015 rileva il 75% di Conservas Garavilla, azienda basca specializzata nella commercializzazione del pesce in scatola con stabilimenti a Bilbao, in Ecuador e in Marocco. Il restante 25% lo acquisirà nell'ottobre 2016.[28] Nel gennaio 2017 viene attuata la ristrutturazione del gruppo: Bolton Group prende il nome di Factor Holding S.r.l. (diventando la holding della famiglia Nissim) mentre la controllata Bolton Group Services S.r.l., a cui viene conferito il ramo d'azienda preposto alla gestione delle partecipazioni del gruppo, assume il nome di Bolton Group S.r.l..[29]

Nel luglio 2019 rileva, attraverso la consociata Manetti & Roberts, il 100% di Omia Laboratories, società con sede a Cisterna di Latina, fondata nel 1997 dalla famiglia Angioletti e leader nel settore della cura della persona.[30] Sempre nel luglio 2019 Bolton Group acquisisce il controllo dell'americana Tri Marine con una filiera globale nel tonno e un fatturato superiore a 1,2 miliardi di dollari. Già nel 2013 Bolton aveva acquisito una partecipazione di minoranza in Tri Marine, azienda di origine italiana controllata dall'Efim e guidata dal 1972 dall'italiano (ma da anni residente in Usa) Renato Curto che l'aveva poi acquisita nel 1986 con un'operazione di management buyout. Con questa acquisizione Bolton Group diventa il secondo gruppo operatore al mondo dietro ai thailandesi di Thai Union.[31]

Nell'agosto 2021 acquisisce Wild Planet Foods, società fondata nel 2004 e diventata il numero uno negli Stati Uniti nella produzione "green" di conserve ittiche.[32]

Nel dicembre 2021 viene annunciata l'acquisizione del gruppo Madel di Cotignola.

Informazioni e dati[modifica | modifica wikitesto]

Il Gruppo Bolton produce e commercializza beni di largo consumo in 139 paesi, ed opera nei settori alimentare e chimico.[33] Impiega oltre 5.600 dipendenti, e possiede 46 uffici di rappresentanza e 12 stabilimenti produttivi (di cui 4 in Italia[29][33]). Nel 2016 ha realizzato un fatturato di 1,96 miliardi di euro, con un utile d'esercizio di 210,8 milioni.[29] Il 58% del fatturato di BG è dovuto alla divisione alimentari, a seguire cura e benessere del corpo (14%), cura della casa e del bucato (12%), adesivi e collanti (12%), e cosmetici (4%).[33] La BG opera attraverso cinque società, ciascuna per categoria merceologica.

Bolton Food

Bolton Food S.p.A. (Trinity Alimentari Italia S.p.A. dal 1965 al 2003; Bolton Alimentari S.p.A. dal 2003 al 2017), rappresenta la divisione "alimentari" del Gruppo. Produce e commercializza carne in scatola, conserve ittiche (in particolare tonno in scatola), ketchup e cibo per animali domestici, ed è presente sul mercato con i marchi Rio Mare, Simmenthal, Prima, Palmera e Petreet.

Prima azienda nel settore delle conserve ittiche in Italia (quota di mercato del 38%[34]) e in Europa[35], nel 2017 contava 932 dipendenti, 2 stabilimenti produttivi - italiano a Cermenate e francese a Quimper - una capacità produttiva di 3,5 milioni di confezioni al giorno, e realizzava un fatturato di 698,2 milioni di euro.[36] Con il marchio Rio Mare è presente in 43 paesi e la produzione è concentrata nello stabilimento di Cermenate.[36]

Bolton Manitoba

Bolton Manitoba S.p.A., rappresenta la divisione "cura della casa e del bucato" del Gruppo. Fondata nel 1992 come Brill Manitoba S.p.A., per effetto della fusione tra Brill S.p.A. e Manitoba Italia S.p.A., assume l'attuale denominazione nel 2003.[17] Produce e commercializza detersivi e detergenti per la casa e per il bucato con i marchi Omino Bianco, WC Net, SMAC (che comprende la linea dei detergenti per pavimenti col marchio TOT), Carolin, Merito, Dubro, Nibro, Overlay, Fornet, Vetril, Last, Argentil, Cyclon e D'Or.[3]

L'azienda opera nello stabilimento di Nova Milanese, in provincia di Monza e Brianza, che impiega 200 addetti.[37] Nel 2017 ha realizzato un fatturato di 251,6 milioni di euro, con un utile netto di 37,7 milioni.[38]

UHU Bostik

UHU Bostik S.p.A., sorta nel 1998 con la denominazione UHU Bison S.p.A. a seguito della fusione tra UHU Italia S.p.A e Perfecta Italia S.p.A., assume l'attuale denominazione nel 2006.[39] Commercializza adesivi e collanti con i marchi UHU, Air Max, Bison, Bostik, Cyclon, Griffon e Vinavil. Impiega circa 40 addetti in mansioni commerciali e amministrative[3], e nel 2017 ha realizzato un fatturato di 34,9 milioni di euro, ed un utile netto di 2,2 milioni.[40]

Manetti & Roberts

La Società Italo Britannica L.Manetti H.Roberts & C. per Azioni - nota più semplicemente come Manetti & Roberts - fondata a Firenze nel 1921, fa parte di Bolton Group dal 1992, e ne rappresenta la divisione "cura e benessere del corpo". Produce e commercializza saponi e cosmetici con i marchi Neutro Roberts, Acqua alle Rose, Bilba, Bilboa, Borotalco, Chilly, Citrosil, Effervescente Brioschi, Galeffi, Rogé Cavaillès, Sanogyl, Somatoline. L'azienda opera nello stabilimento di Calenzano, in provincia di Firenze, e impiega 233 lavoratori.

Collistar

Collistar S.p.A., società fondata nel 1991 e facente parte di Bolton Group dal 1993, commercializza trucchi e cosmetici con l'omonimo marchio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (NL) Bolton Group B.V., su graydongo.nl. URL consultato l'8 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2019).
  2. ^ Bolton Group B.V., su it.kompass.com. URL consultato l'8 maggio 2019.
  3. ^ a b c Guida al consumo critico, Salani, 2011, p. 230.
  4. ^ Bolton Group S.r.l., su it.kompass.com. URL consultato l'8 maggio 2019.
  5. ^ a b R. Cominotti, S. Mariotti, Italia multinazionale 1990. L'integrazione internazionale e le prospettive del Mercato Unico Europeo, Angeli, 1991, p. 436.
  6. ^ a b E. Netti, Da Rio Mare a Omino Bianco: addio a Joseph Nissim, re del largo consumo, in Il Sole24Ore, 13 marzo 2019. URL consultato il 6 maggio 2019.
  7. ^ (EN) WESTERN EUROPE Major Wholesalers, Business Information Agency, 2011, p. 157.
  8. ^ a b Kompass Italia, Etas Periodici, 1971, p. 646.
  9. ^ a b c d e f g Cohen.
  10. ^ Redazione, La Bolton mette la forchetta anche sulla Simmenthal, in Corriere di Como, 14 settembre 2012. URL consultato il 3 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 3 maggio 2019).
  11. ^ (EN) Marketing in Europe, n. 284, Economist Intelligence Unit, luglio 1986, p. 44.
  12. ^ Kompass Italia, Etas Periodici, 1971, p. 538.
  13. ^ Allegato 8, su gazzettaufficiale.it. URL consultato il 13 maggio 2019.
  14. ^ (EN) COMPANY NEWS; SMITHKLINE BEECHAM SETS PACT WITH BOLTON GROUP, in New York Times, 30 maggio 1992. URL consultato il 13 maggio 2019.
  15. ^ Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 10 settembre 1982 - Foglio delle inserzioni n. 250
  16. ^ Da un inserto pubblicitario di Manitoba Paper Italia S.p.A. sul settimanale Rassegna Sindacale della CGIL del 15 ottobre 1981, anno XXVII, n. 37
  17. ^ a b (EN) Company Overview of Bolton Manitoba S.p.A., su bloomberg.com. URL consultato l'11 maggio 2019.
  18. ^ (EN) Marketing in Europe,, n. 266, Economist Intelligence Unit, 1985, p. 55.
  19. ^ a b GUERRA DI MILIARDI SULLA MATTANZA, in La Repubblica, 12 febbraio 1988. URL consultato il 1º maggio 2019.
  20. ^ (FR) Bolton Group International S.A., su opencorporates.com. URL consultato l'8 maggio 2019.
  21. ^ BOLLETTINO SETTIMANALE ANNO VI - N. 24 1 luglio 1996 (PDF), su agcm.it. URL consultato l'8 maggio 2019.
  22. ^ SERGIO CRAGNOTTI SEMPRE PIU' VICINO ALLA DEL MONTE, in La Repubblica, 28 maggio 1992. URL consultato il 9 maggio 2019.
  23. ^ I PANNOLINI DELLA LINES VENDUTI AGLI OLANDESI, in La Repubblica, 3 luglio 1994. URL consultato il 9 maggio 2019.
  24. ^ a b I. Visentini, Tonno Nostromo torna (un po') italiano, in Il Sole24Ore, 26 aprile 2012. URL consultato il 9 maggio 2019.
  25. ^ a b Bolton Group BV, su drimble.nl. URL consultato il 10 maggio 2019.
  26. ^ Bolton acquisisce Simmenthal, gennaio 2013. URL consultato il 12 luglio 2018.
  27. ^ Generale Conserve compra Manzotin, in Il Sole24Ore, 12 aprile 2013. URL consultato il 9 maggio 2019.
  28. ^ Bolton, la Spagna sempre più centrale, su foodweb.it, settembre 2016. URL consultato il 12 luglio 2018.
  29. ^ a b c M. Lodi, Rio Mare cresce con il tonno spagnolo, ricavi a un soffio da 2 mld, in Il Sole24Ore, 30 agosto 2017. URL consultato il 10 maggio 2019.
  30. ^ Translink assiste Bolton Group nell'acquisire il 100% di Omia Laboratories, su translinkcf.it, 1º luglio 2019. URL consultato il 25 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2019).
  31. ^ Bolton Group si mangia la filiera tonno dell'americana Tri Marine, su distribuzionemoderna.info, 10 luglio 2019. URL consultato il 25 agosto 2019.
  32. ^ La milanese Bolton compra in America, su lastampa.it, 30 agosto 2021. URL consultato il 31 agosto 2021.
  33. ^ a b c I NOSTRI NUMERI, su boltongroup.net. URL consultato il 10 maggio 2019.
  34. ^ A. Sciotto, La protesta del tonno svuota gli scaffali, in Il Manifesto.it, 24 maggio 2016. URL consultato il 3 maggio 2019.
  35. ^ Redazione, Rio Mare: puntiamo a essere l'azienda di tonno più sostenibile, in Askanews, 26 ottobre 2018. URL consultato il 2 maggio 2019.
  36. ^ a b Rapporto Socio-Ambientale 2017 (PDF), su qualitaresponsabile.it. URL consultato il 10 maggio 2019.
  37. ^ Scheda stabilimento: BOLTON MANITOBA S.p.A. di Nova Milanese (PDF), su prefettura.it. URL consultato l'11 maggio 2019.
  38. ^ BOLTON MANITOBA S.P.A., su reportaziende.it. URL consultato l'11 maggio 2019.
  39. ^ Azienda, su uhubostik.it. URL consultato l'11 maggio 2019.
  40. ^ UHU BOSTIK S.P.A., su reportaziende.it. URL consultato l'11 maggio 2019.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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