Battle City

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Battle City
videogioco
Schermata della versione arcade
Titolo originaleバトルシティー?
PiattaformaNintendo Entertainment System, Arcade, Game Boy, FM-7, Sharp X1, Sharp MZ, Telefono cellulare
Data di pubblicazioneFamicom:
Giappone 9 settembre 1985[1]

Arcade:
Giappone 1985
FM-7:
Giappone novembre 1986[2]
Sharp X1, Sharp MZ:
Giappone 1986
Game Boy:
Giappone 9 agosto 1991[3]
Telefono cellulare:
Giappone 2003

GenereSparatutto
TemaGuerra
OrigineGiappone
SviluppoNamco (Famicom, Arcade), Dempa Shimbunsha (FM-7, Sharp X1, Sharp MZ), Nova Games (Game Boy)
PubblicazioneNamco
DesignTakefumi Hyōdō (originale), Kaeru Taniguchi (Game Boy), Drumming K. Oda (Game Boy), Yoshitaka Takeya (Game Boy), CRX M (Sharp X1)
ProgrammazioneRyōichi Ōkubo (originale), Kaeru Taniguchi (Game Boy), Drumming K. Oda (Game Boy), Masami Nakamura (Sharp X1), Naomitsu Tsugīwa (FM-7)
MusicheJunko Ozawa (originale), Miku (Sharp X1), Norihiko "Noririn" Togashi (Game Boy)
Modalità di giocoGiocatore singolo, multigiocatore
Periferiche di inputNintendo Gamepad, tastiera
SupportoCartuccia, floppy disk, cassetta, download
Distribuzione digitaleVirtual Console
Fascia di etàCEROA
Specifiche arcade
CPUN2A03, 8-bit a 1,79 MHz
SchermoRaster orizzontale
Risoluzione256x240 pixel
Periferica di inputJoystick 8 direzioni, 2 pulsanti
Logo ufficiale

Battle City (バトルシティー?, Batoru Shitī) è un videogioco sparatutto incentrato sul combattimento tra carri armati sviluppato e pubblicato dalla Namco nel 1985 (attraverso la loro allora sussidiaria Namcot),[4] sulla console 8-bit Famicom.

Trattasi di una miglioria di Tank Battalion, titolo arcade della medesima software house, del quale viene considerato il sequel spirituale, succeduto a sua volta dal vero e proprio seguito Tank Force.

Battle City venne convertito per i cabinati da sala della gamma Nintendo Vs. Series con il titolo VS. Battle City nello stesso anno, per gli home computer FM-7, Sharp X1 e Sharp MZ nel 1986, e per la console portatile Game Boy nel 1991. Quest'ultima è stata cinque anni dopo rilavorata e inclusa nel primo volume di Namco Gallery (ナムコギャラリーVOL.1?).[5]

Modalità di gioco[modifica | modifica wikitesto]

Come per Tank Battalion, le battaglie in Battle City si svolgono su dei campi nello stile labirinto disseminati di muri con visuale fissa sopraelevata e dalla conformazione variabile a seconda del livello, che sono in tutto 35.[N 1] Quando l'ultimo viene superato saranno ripetuti con l'incremento della difficoltà fino al numero 70,[7][N 2] dopodiché si ricomincia dal primo (come la maggioranza dei videogiochi dell'epoca non ha un finale).

Il giocatore controlla un carro armato e guadagna punteggi annientando tutti i venti carri nemici che appaiono dalla parte alta, un po' alla volta. Se viene centrato da un loro attacco perde una delle vite a sua disposizione, mentre in caso di distruzione della fortificazione da difendere (un simbolo dell'aquila circondato da mura, posto sulla parte bassa centrale dell'area di gioco), sia da parte nemica che dal proprio accidentale sparo, fa sì che la partita finisca immediatamente.

Riguardo ai carri armati sia il protagonista che gli avversari possono muoversi e sparare nelle quattro direzioni, con la possibilità di demolire gradualmente le mura di mattoni (quelle d'acciaio sono indistruttibili). Di tanto in tanto, bersagliando un carro che lampeggia compare in un qualsiasi punto un power-up con sei casuali effetti: eliminare in un sol colpo tutti i mezzi visibili, conferire invincibilità temporanea, rendere d'acciaio per venti secondi le mura che circondano la base, potenziare l'intensità del fuoco, bloccare tutti i mezzi entro dieci secondi, ottenere una vita extra.[N 3][N 4] E ancora, quelli nemici possono essere di quattro modelli, sempre più pesanti e pericolosi, che vengono introdotti man mano andando avanti con la sessione. Infine, si susseguono anche zone con tre tipi di terreno particolari: arbusti che nascondono alla vista i carri, fiumi non oltrepassabili e lastre di ghiaccio scivolose.

Sulla schermata introduttiva è disponibile la ibrida modalità competitiva/cooperativa per due giocatori, con due carri armati[N 5] impegnati nella difesa sempre della base. Se si colpiscono a vicenda vengono solo temporaneamente immobilizzati. Al completamento di un livello, colui che ha eliminato il maggior numero di carri riceve il bonus di 1000 punti (altrimenti nulla se pareggiano). Una sfida termina dopo che entrambi esauriscono le vite o quando un nemico distrugge in pieno il forte, e chi avrà totalizzato il punteggio più alto ne risulta il vincitore.

Eccetto quelle arcade e Game Boy, in tutte le altre versioni è presente un editor di livelli denominato "Construction".

Versione per Game Boy[modifica | modifica wikitesto]

Consta di 50 livelli unici[N 6] e prevede l'area del campo di battaglia più grande dello schermo, scorrevole muovendo il carro armato nella direzione desiderata e con a disposizione del giocatore di un piccolo radar (visualizzato al centro della parte inferiore), che permette di localizzare i nemici. La nuova versione compresa in Namco Gallery Vol. 1, supportante anche la periferica Super Game Boy, presenta due novità: l'opzione per l'inserimento della password e "Fix Mode", modalità in cui è consentito giocare senza usufruire del radar, poiché l'area viene mostrata per intero riducendone le dimensioni.[8]

Il multigiocatore è possibile anche su questa console collegandone due via Game Link Cable, ma solo mediante il gioco originale. A differenza delle controparti casalinghe la sfida qui avviene in un livello singolo, dove i carri oltre a comparire ininterrottamente non fanno ottenere punti mentre vengono eliminati.

Emulazioni[modifica | modifica wikitesto]

La versione Famicom originale emulata è presente nell'edizione giapponese di Star Fox: Assault sul Nintendo GameCube come contenuto sbloccabile, insieme a Xevious e Star Luster;[9] in passato fu resa scaricabile per Wii, Nintendo 3DS e Wii U tramite Virtual Console. Nei tempi più recenti, Bandai Namco Entertainment la inserisce in una raccolta unica di titoli casalinghi della ex compagnia, che in Giappone è intitolata Namcot Collection[10] (Namco Museum Archives in Occidente, invece suddivisa in due volumi).[11]

Eredità[modifica | modifica wikitesto]

Numerosi sono i cloni e gli hack di Battle City. Il più noto di tutti era Tank 1990 (90坦克S, 90 TǎnkèP), ossia la versione contraffatta diffusa in cloni hardware del NES e/o apposite cartucce multigioco pirata, realizzata in Cina dalla Yanshan Software (YS) del programmatore Fù Zàn.[12][13] Vi si introducono molti elementi e opzioni aggiuntive.

Negli anni 2010, Bandai Namco Entertainment pubblicò su mobile due titoli derivati: Battle City Blitz (conosciuto nelle regioni occidentali come Tank Battalion Blitz) per iOS nel 2011, sviluppato internamente,[14] mentre per iOS e Android nel 2017 Battle City Dengeki Sakusen Offline (バトルシティ電撃作戦 オフライン?),[14] prodotto da Happymeal e uscito solo in Giappone.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Esplicative
  1. ^ Sono unici e con cinque di tipo bonus, per un totale di 40 livelli, solo nella versione Sharp X1.[6] In quella MZ vengono aumentati a 84.[6]
  2. ^ Nell'arcade si arriva progressivamente al livello 99.
  3. ^ In ordine di descrizione le icone che li contraddistinguono sono: la bomba a mano, l'elmetto, la pala, la stella, l'orologio e il carro armato.
  4. ^ Il carro del giocatore assume anche quattro forme diverse per i quattro potenziamenti dello sparo presi, e continuando ad acquisire power-up di cotale tipo si guadagnano 500 punti.
  5. ^ I colori sono giallo per il primo e verde per il secondo.
  6. ^ Ripetuti fino al numero 100 e ricominciabili dal primo nella nuova versione all'interno di Namco Gallery Vol. 1.
Bibliografiche
  1. ^ (EN) Battle City for NES - Release information, su GameFAQs, CBS Interactive, Inc.. URL consultato il 12 febbraio 2022.
  2. ^ (EN) Battle City for FM-7 - Release information, su GameFAQs, CBS Interactive, Inc.. URL consultato il 12 febbraio 2022.
  3. ^ (EN) Battle City for Game Boy - Release information, su GameFAQs, CBS Interactive, Inc.. URL consultato il 12 febbraio 2022.
  4. ^ (EN) David Smith, Feature: What's In A Name?, su 1UP.com, IGN Entertainment, 13 giugno 2005, p. 2. URL consultato il 25 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2012).
  5. ^ Namco Gallery Vol. 1 - gb, su multiplayer.it. URL consultato il 12 febbraio 2022.
  6. ^ a b (JA) バトルシティ(電波新聞社) : パチンコCR銀河鉄道999と80年代レトロゲーム, su x1turbo3.blog.jp, 11 luglio 2015. URL consultato il 16 febbraio 2022.
  7. ^ (EN) Battle City/Walkthrough, su StrategyWiki. URL consultato il 12 febbraio 2022.
  8. ^ (JA) 俺たちのゲームノート:NOVAはNOVAでも… 「バトルシティー」, su ipupa.blog59.fc2.com, 9 gennaio 2010. URL consultato il 20 febbraio 2012.
  9. ^ (JA) ボーナスゲーム, su Nintendo. URL consultato il 20 febbraio 2012.
  10. ^ (JA) 「ナムコットコレクション」,抽選でファミコン消しゴムが当たる発売記念キャンペーン開催, su 4Gamer.net, Aetas, 20 agosto 2020. URL consultato il 28 agosto 2020 (archiviato il 28 agosto 2020).
  11. ^ Daniele Cucchiarelli, Namco Museum Archives Volume 1 e 2 - recensione, su Eurogamer, Gamer Network, 19 luglio 2020. URL consultato il 27 agosto 2020 (archiviato il 20 agosto 2020).
  12. ^ (ZH) 《烟山 90坦克》《93超级魂》“产地”原来是福州, su Hexun, 2 aprile 2013. URL consultato il 12 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2016).
  13. ^ (ZH) 红白机与四位老人的故事, su NetEase. URL consultato il 12 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2014).
  14. ^ a b (EN) Ed Murphy, Tank Battalion (Other Games), su Hardcore Gaming 101, 4 settembre 2021. URL consultato l'11 febbraio 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (JA) Battle City, su ファミリーコンピュータ大図鑑 PART6, Internet Archive, Tokuma Shoten, 1985, pp. 24-25.
  • (EN) Kieren Hawken, Battle City, in The A-Z of Nintendo Game Boy Games: Volume 1, Andrews UK Limited, 2017, pp. 13-14.
  • (RU) Battle City, in DF Mag, n. 6, 2015, pp. 45-50.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]