Bandiera del Bahrein

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علم البحرين
علم البحرين
Proporzioni3:5
Simbolo FIAVBandiera nazionale e bandiera navale nazionale
ColoriRGB

     (R:255 G:255 B:255)

     (R:218 G:41 B:28)

UsoBandiera civile, militare e di Stato
Tipologianazionale
Adozione14 febbraio 2002
NazioneBandiera del Bahrein Bahrein
Altre bandiere ufficiali
Stendardo realeStendardo reale Bandiera di stato Bandiera normale o bandiera di diritto 3:5
Insegna delle Forze ArmateInsegna delle Forze Armate Bandiera di guerra Bandiera normale o bandiera di diritto 3:5
Bandiera dell'EsercitoBandiera dell'Esercito Bandiera di guerra Bandiera normale o bandiera di diritto 3:5
Insegna navale militareInsegna navale militare Bandiera navale militare Bandiera normale o bandiera di diritto 3:5
Bandiera dell'Aeronautica militareBandiera dell'Aeronautica militare Bandiera di guerra Bandiera normale o bandiera di diritto 3:5
Fotografia

La bandiera del Bahrein[1][2][3][4][5][6] è stata modificata nel 2002. La bandiera è composta da una banda bianca sulla sinistra, separata dall'area rossa sulla destra da una linea spezzata che forma cinque triangoli bianchi. Nella vecchia bandiera erano presenti più di cinque triangoli, ma la modifica venne apportata affinché i cinque triangoli rappresentassero i cinque pilastri dell'Islam.

Il colore rosso apparentemente indica la setta islamica Kharijita, e la più antica bandiera del Bahrein che si conosca era completamente rossa. Durante il XIX secolo però, venne aggiunta la banda bianca, a indicare la tregua ottenuta con le nazioni confinanti, e la linea spezzata triangolare venne aggiunta per differenziare la bandiera da quella dei paesi vicini.

Bandiere storiche[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cfr. il Manuale interistituzionale di convenzioni redazionali dell'Unione europea, su publications.europa.eu. URL consultato il 29 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2018).
  2. ^ Nomi di paesi in italiano, su foreignword.com. URL consultato il 4 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2022).
  3. ^ Cfr. in Calendario Atlante De Agostini 2013, Istituto geografico De Agostini, Novara.
  4. ^ Cfr. al vol. II, pp. 137-138 in Enciclopedia della Geografia, Istituto geografico De Agostini, Novara.
  5. ^ Cfr. alle pp. 578-579 in Nuova Enciclopedia Universale Rizzoli Larousse.
  6. ^ Cfr. sul sito dell'Istituto Geografico Militare Archiviato il 6 giugno 2014 in Internet Archive., ente cartografico ufficiale dello Stato.

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