Amedeo I di Spagna

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Versione del 6 nov 2015 alle 00:06 di Biobot (discussione | contributi) (Fix tmpl)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Amedeo I di Spagna
Amedeo I di Spagna.
Re di Spagna
In carica16 novembre 1870 - 11 febbraio 1873
PredecessoreIsabella II di Spagna
Nome completoAmedeo Ferdinando Maria di Savoia
Altri titoliDuca d’Aosta
NascitaTorino, 30 maggio 1845
MorteTorino, 18 gennaio 1890
SepolturaBasilica di Superga
Casa realeSavoia Aosta
PadreVittorio Emanuele II
MadreMaria Adelaide d'Asburgo-Lorena
ConiugiMaria Vittoria dal Pozzo della Cisterna
Maria Letizia Bonaparte
ReligioneCattolica
Stemma alternativo con le Colonne d'Ercole.

Amedeo Ferdinando Maria di Savoia (Torino, 30 maggio 1845Torino, 18 gennaio 1890) era figlio del primo re d'Italia Vittorio Emanuele II. Fu re di Spagna dal 2 gennaio 1871 all'11 febbraio 1873 e il primo duca d'Aosta, capostipite del ramo Savoia-Aosta.

Biografia

La giovinezza

Amedeo era figlio maschio secondogenito di Vittorio Emanuele II, futuro re dell'Italia unita, e di Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena. Entrato nell'esercito con il grado di capitano nel 1859, prese parte alla terza guerra di indipendenza del 1866 come maggiore-generale, guidando una brigata al Monte Croce nella battaglia di Custoza, dove venne ferito.

Sposò in prime nozze il 30 maggio 1867, a Torino, Maria Vittoria dal Pozzo della Cisterna, erede di un antico casato piemontese. Da questo matrimonio nacquero tre maschi:

Rimasto vedovo nel 1876, Amedeo si risposò nel 1888 con Maria Letizia Bonaparte ed ebbe un altro figlio maschio:

Le pretese dei Savoia al trono di Spagna

Nel 1868 Vittorio Emanuele II si preoccupò attivamente di garantire il trono vacante nella successione spagnola del 1870 ad un esponente di Casa Savoia. Ferdinando VII di Borbone, infatti, era morto senza eredi maschi e, in previsione di ciò, aveva abolito la legge salica a favore della figlia Isabella II, ancora bambina. La successione venne contestata da Don Carlos di Borbone, fratello del defunto monarca.

La questione si trascinava dal 1830 (carlismo), ma, quando una rivoluzione progressista depose Isabella II, i carlisti si trovarono esclusi dai giochi, in quanto rappresentanti del partito decisamente più reazionario. Vi erano, tuttavia, altri possibili pretendenti al trono e fra di essi spiccava la Casa Savoia. Sin dal 1718, infatti, Vittorio Amedeo II di Savoia aveva ottenuto, a fronte della perdita della Sicilia, la Sardegna e il diritto a succedere al trono di Spagna, in caso di estinzione della locale Casa di Borbone.

Nel 1869 Vittorio Emanuele II nominò, quindi, un nuovo ambasciatore nella persona del fido generale e senatore Enrico Cialdini, che conosceva bene la Spagna, dove aveva prestato servizio da militare dal 1835 al 1848. Egli agiva, in pratica, in qualità di rappresentante personale del re, il quale aveva avocato a sé l'intero dossier delle relazioni con la Spagna.

Il breve regno di Spagna

5 pesetas con Amedeo I di Spagna.
Lo stesso argomento in dettaglio: Sessennio democratico.

Il tentativo ebbe successo il 16 novembre 1870, quando le Cortes decisero la restaurazione della monarchia designando Amedeo d'Aosta (fratello cadetto del futuro Umberto I e capostipite dell'attuale famiglia dinastica dei Savoia-Aosta) nuovo Re di Spagna. Egli aveva ricevuto 191 voti a favore, contro 60 a favore della Repubblica Federale, 41 a favore di altri candidati o repubbliche e 19 schede bianche. Immediatamente una delegazione parlamentare si recò a Firenze per informare il nuovo sovrano, che accettò ufficialmente il 4 dicembre. Sbarcato a Cartagena il 30 dicembre 1870, Amedeo entrò in Madrid il 2 gennaio 1871, per giurare, lo stesso giorno, sulla costituzione.

Imbarco di re Amedeo al porto di La Spezia. Dipinto di Luis Álvarez Catalá.

In Spagna i Savoia godevano di un grande prestigio loro derivato dalla brillante soluzione nazionale e costituzionale italiana. Ma soffrivano di una profonda ostilità da parte dei partigiani del carlismo, per ragioni evidenti, nonché da parte dei partigiani della casa di Borbone, a causa dell'annessione del Regno delle Due Sicilie sottratto ai Borbone di Napoli. Amedeo, inoltre, non seppe recuperare posizioni presso la Chiesa spagnola e l'aristocrazia, né fu capace di conquistare una sufficiente padronanza della lingua spagnola. Contribuì a complicare ulteriormente la situazione l'inizio di una rivolta separatista a Cuba.

L'arrivo di Amedeo in Spagna, anzi, contribuì a riunire tutta l'opposizione anti-liberale (dai repubblicani ai carlisti)[1]. Amedeo basava, infatti, il proprio potere sul supporto del Partito Progressista, che dominava le Cortes con ripetuti brogli elettorali. La situazione era tutt'altro che stabile e, nei due anni di regno, Amedeo ebbe sei diversi governi: l'elezione del nuovo re coincise, d'altra parte, con l'assassinio del generale Juan Prim, suo maggiore sostenitore, il 27 dicembre mentre Amedeo navigava verso Cartagena.

Quando i Progressisti si divisero fra monarchici e costituzionalisti, l'instabilità divenne ancor maggiore, sino a sfociare, nel 1872, in violenti scontri. Il 19 luglio del 1872 Amedeo subì un tentativo di assassinio. Contestualmente la Catalogna ed il Paese Basco venivano sconvolti da una rivolta carlista, seguita da ripetute azioni repubblicane un po' in tutto il paese. Il corpo dell'artiglieria, infine, scese in un inedito sciopero[2].

Fu così che, dopo appena due anni, Amedeo proclamò che, senza il supporto popolare, non era possibile regnare. L'11 febbraio 1873 compì atto di abdicazione. Egli pronunciò alle Cortes il discorso di rinuncia al trono, definendo ingovernabili gli Spagnoli[3], ed alle dieci di sera della stessa giornata in Spagna venne proclamata la repubblica.

La prima repubblica spagnola durò meno di un anno, cessando nel 1875, quando Alfonso XII, figlio di Isabella II, venne proclamato re sotto la reggenza di Antonio Cánovas del Castillo, primo ministro spagnolo parecchie volte dal 1875 al 1897, data del suo assassinio.

Il rientro in Italia

Completamente disgustato, Amedeo tornò a Torino dove assunse il titolo di duca d'Aosta, senza però ricoprire alcun ruolo politico, anche in seguito all'aggravarsi delle condizioni di salute della moglie Maria Vittoria (deceduta l'8 novembre 1876 per tubercolosi). Negli anni successivi il duca ricoprì incarichi di rappresentanza sotto il regno del fratello, divenuto nel 1878 Re Umberto I.

Dopo dodici anni di vedovanza, l'11 settembre 1888 sposò a Torino la giovane nipote Maria Letizia Bonaparte (Parigi, 20 novembre 1866 - Moncalieri, 25 ottobre 1926), figlia della sorella Maria Clotilde, da cui ebbe Umberto, conte di Salemi, (Torino, 22 giugno 1889 - Crespano Veneto, 19 ottobre 1918).

Due anni dopo, solo quarantacinquenne, moriva in seguito ad una polmonite. Riposa nella cripta reale della Basilica di Superga, sulle alture di Torino.

Amedeo diede il proprio nome al Lago Amadeus in Australia centrale. Fra gli istituti scolastici intitolati a suo nome, dall'anno della sua morte, ed ancora in attività si segnala il Liceo classico statale Amedeo di Savoia di Tivoli. La città di Torino gli ha dedicato una via centrale ed un ospedale.

Albero genealogico

Amedeo I di Spagna Padre:
Vittorio Emanuele II di Savoia
Nonno paterno:
Carlo Alberto di Savoia
Bisnonno paterno:
Carlo Emanuele di Savoia-Carignano
Trisavolo paterno:
Vittorio Amedeo II di Savoia-Carignano
Trisavola paterna:
Giuseppina Teresa di Lorena-Armagnac
Bisnonna paterna:
Maria Cristina di Sassonia-Curlandia
Trisavolo paterno:
Carlo di Sassonia
Trisavola paterna:
Francesca von Corvin-Krasinska
Nonna paterna:
Maria Teresa d'Asburgo-Toscana
Bisnonno paterno:
Ferdinando III di Toscana
Trisavolo paterno:
Leopoldo II d'Asburgo-Lorena
Trisavola paterna:
Maria Ludovica di Borbone-Napoli
Bisnonna paterna:
Luisa Maria Amalia di Borbone-Napoli
Trisavolo paterno:
Ferdinando I di Borbone
Trisavola paterna:
Maria Carolina d'Asburgo-Lorena
Madre:
Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena
Nonno materno:
Ranieri Giuseppe d'Asburgo-Lorena
Bisnonno materno:
Leopoldo II d'Asburgo-Lorena
Trisavolo materno:
Francesco I di Lorena
Trisavola materna:
Maria Teresa d'Asburgo
Bisnonna materna:
Maria Ludovica di Borbone-Napoli
Trisavolo materno:
Carlo III di Spagna
Trisavola materna:
Maria Amalia di Sassonia
Nonna materna:
Maria Elisabetta di Savoia-Carignano
Bisnonno materno:
Carlo Emanuele di Savoia-Carignano
Trisavolo materno:
Vittorio Amedeo II di Savoia-Carignano
Trisavola materna:
Giuseppina Teresa di Lorena-Armagnac
Bisnonna materna:
Maria Cristina di Sassonia-Curlandia
Trisavolo materno:
Carlo di Sassonia
Trisavola materna:
Francesca von Corvin-Krasinska

Onorificenze

Onorificenze spagnole

Gran Maestro dell'Ordine del Toson d'oro (ramo spagnolo) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Maestro del Reale e Distinto Ordine Spagnolo di Carlo III - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Maestro dell'Ordine di Isabella la Cattolica - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Maestro dell'Ordine al Merito Militare - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Maestro dell'Ordine di San Ferdinando - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Maestro dell'Ordine di Sant'Ermenegildo - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Maestro dell'Ordine Militare di Santa Maria di Montesa - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Maestro dell'Ordine Militare di Alcántara - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Maestro dell'Ordine Militare di Calatrava - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Maestro dell'Ordine di Santiago - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Maestro dell'Ordine delle Dame Nobili di Maria Luisa - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze italiane

Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Pel brillante valore dimostrato muovendo arditamente alla testa della sua brigata all'attacco dei cascinali occupati dal nemico a M.Croce, dove fra i primi rimase ferito da palla di fucile»
— 5 dicembre 1866
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d'Indipendenza (5 barrette) - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere

Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila Nera (Impero tedesco) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine della Giarrettiera (Regno Unito) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'ordine di Sant'Uberto (Regno di Baviera) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine dei Serafini (Svezia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine dell'Elefante (Danimarca) - nastrino per uniforme ordinaria

Note

  1. ^ Il 20 aprile del 1871, ad esempio, il capo repubblicano Emilio Castelar dichiarava alle Cortes:

    «Visto il sentimento dell'opinione pubblica, Vostra Maestà dovrebbe andarsene ... a meno che desideri una fine simile a quella subita da Massimiliano I del Messico...»

  2. ^ Il povero re è ricordato aver pronunciato spesso, in italiano, il suo famoso «Ah, per Bacco, non capisco niente!»
  3. ^

    «Sono ormai due anni che ho cinto la corona di Spagna e in paese vige una lotta costante, vedendo ogni giorno più lontana l'era della pace cui tanto ardemente anelo. Se i nemici fossero stranieri, sarei il primo a combatterli. Tuttavia, tutti quelli che con la spada, la penna e le parole aggravano e perpetuano i mali della nazione sono Spagnoli. Tutti invocano il dolce nome della Patria. Tutti ricercano e si agitano per il suo bene e, nel fragore del combattimento, nel confuso assordante e contraddittorio clamore dei partiti, tra tante e tanto opposte manifestazioni dell'opinione pubblica, è impossibile stabilire quale sia vera, ed ancora più impossibile è trovare rimedio a tanti mali. Lo hanno cercato avidamente nella legge e la costituzione e non lo hanno trovato. Fuori dalla costituzione non lo può trovare chi ha giurato di osservarla.»

  4. ^ a b c d e f g h i j k Dal 2 gennaio 1871 al 10 febbraio 1873, in concomitanza con la sua reggenza del trono spagnolo

Altri progetti

separatore

Preceduto da: Duca d'Aosta Succeduto da:
nuovo titolo Amedeo I
fino al 1890
Emanuele Filiberto
Controllo di autoritàVIAF (EN15592526 · ISNI (EN0000 0000 9921 1246 · SBN CFIV223928 · BAV 495/49719 · LCCN (ENn86094965 · GND (DE120110059 · BNE (ESXX1189767 (data) · BNF (FRcb11992115h (data) · J9U (ENHE987007271334105171