Alla mia cara mamma nel giorno del suo compleanno

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Alla mia cara mamma nel giorno del suo compleanno
Una scena del film
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1974
Durata105 min
Rapporto1,66:1
Generecommedia, drammatico, grottesco
RegiaLuciano Salce
SoggettoLuciano Salce, Massimo Franciosa e Sergio Corbucci (liberamente ispirati dall'opera letteraria Nel giorno dell'onomastico della mamma di Rafael Azcona e Luis Berlanga[1])
SceneggiaturaLuciano Salce, Massimo Franciosa e Sergio Corbucci
Casa di produzioneRusconi
Distribuzione in italianoCIC
FotografiaErico Menczer
MontaggioAmedeo Salfa
MusicheFranco Micalizzi
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali

Alla mia cara mamma nel giorno del suo compleanno è un film italiano del 1974 diretto da Luciano Salce con Paolo Villaggio alla loro prima collaborazione.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il film narra le vicissitudini e i tardivi turbamenti del trentaduenne Fernando detto "Didino", il quale vive nella grande tenuta di famiglia con la madre vedova, la contessa Mafalda, oltre ad Anchise e Driade, fratello e sorella, anziani e da sempre al servizio della famiglia.

La madre ha un rapporto esageratamente possessivo nel confronti del figlio, causando in "Didino" un forte complesso edipico e, soprattutto, una grande difficoltà ad instaurare normali relazioni con l'altro sesso. La sua situazione è aggravata dalle sentenze dello zio Alberto, il quale esorta il nipote a seguire la sua vera natura, fermamente convinto che sia omosessuale.

La morte accidentale dell'anziana governante Driade determina l'ingresso nella tenuta della nuova domestica Angela, una giovane ragazza claudicante, della quale "Didino" si innamora. Tra i due nasce una relazione, ostacolata però dalla madre che non accetta di cedere il figlio ad un'altra donna. Una notte Didino e Angela fanno l'amore davanti alla madre, a cui viene un malore, nel frattempo i due, noncuranti dell'improvviso malessere della donna, continuano a scambiarsi effusioni. Quando finalmente Fernando decide di andarsene di casa per vivere con la sua amata, la madre finge di approvare la sua volontà e mentre lo aiuta nell'ultimo bagno prima della partenza lo affoga tra mille bolle di sapone.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dicitura riportata testualmente nei titoli di testa del film

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Andrea Pergolari, Ha visto il montaggio analogico?, Lavieri edizioni, 2011

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