Ardo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo torrente del bellunese, vedi Ardo (torrente).
Ardo
Re dei Visigoti
In carica714/6 –
720/1
PredecessoreAgila II
Successoretitolo abolito
(Conquista araba del Regno dei Visigoti)
Nascita?
MorteNarbona, 721

Ardo, noto in Spagna come Ardón o Ardó (... – Narbona, 721), fu l'ultimo re dei Visigoti dal 714 o 716 al 720 o 721, sulla parte nord-occidentale della penisola iberica e sulla Gotia.

Origine[modifica | modifica wikitesto]

Di Ardo non si conoscono gli ascendenti.

Mappa della penisola iberica nel 714, durante la conquista araba; il territorio controllato da Ardo era la fascia costiera mediterranea, compresa tra Tarragona e Narbona, nella Gallia sud-occidentale, che per secoli fu detta Gotia
Mappa del nord-est della penisola iberica durante la conquista araba[1].
La conquista araba, alla morte di Ardo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Di lui si hanno scarse notizie biografiche e gli storici non sono concordi né sull'anno di nascita, né su quello in cui ascese al trono, né sull'autorità effettiva che poté esercitare all'interno di uno Stato in rapido disfacimento e neppure sulla data di morte.
Il re Ardo viene citato solo dal Laterculus regum Visigothorum, che precisa che Ardo regnò per sette anni[2], in quanto non viene citato né dal Chronica Regum Visigotthorum che termina con Roderico nel 713[3], né il Chronicon Albeldense che termina con Roderico[4].
Anche lo storico Rafael Altamira y Crevea considera Roderico ultimo re dei Visigoti[5].

Tra la fine del 713 e il 714, quando il suo predecessore Agila II accettò la proposta del governatore del Nordafrica, l'emiro yemenita Musa ibn Nusayr, di diventare vassallo del califfo omayyadi, e, tradendo i suoi partigiani, rinunciando al trono, pur facendosi chiamare re, con i figli Sara, Madrugal e Oppas, si trasferì a Siviglia, dove morì[6], mentre lo zio Oppas divenne vescovo metropolita di Toledo; Agila citato con il nome di Almounz, secondo la Histoire de la conquête de l'Espagne par les Musulmans, possedeva circa mille villaggi nella parte occidentale dell'Andalusia[6].
Il fratello Artavasde (Ardebast) si stabilì a Cordova, dove assunse il titolo di conte che trasmise al suo discendente, Abu Said; anche lui possedeva circa mille villaggi nella parte centrale dell'Andalusia[6].
L'altro fratello Olmundo (Roumlouh) invece possedeva circa mille villaggi nella parte orientale dell'Andalusia[6].

I Visigoti delle province del regno che non erano ancora state conquistate dalle truppe del condottiero dei Mori Tariq ibn Ziyad, cioè la Settimania, la Galizia, la massima parte della Tarraconense e la zona settentrionale della Cartaginense, allora elessero re dei Visigoti Ardo.
I conquistatori omayyadi della penisola iberica avevano infatti inglobato oltre i due terzi di territorio dello Stato visigoto, e cioè le ex-province romane di Betica e Lusitania, la quasi totalità della Cartaginense e l'intera parte meridionale della Tarraconense (Musa e Tariq avevano occupato Saragozza, Huesca e la valle dell'Ebro). Ardo riuscì temporaneamente a fermarli, ma non poté arrestare la spinta conquistatrice dell'Islam che in tempi relativamente brevi li portò fino ai Pirenei e oltre.

Le truppe musulmane, che contavano con l'appoggio di un certo numero di ebrei e di cristiani convertiti all'Islam, tra il 715 e il 716 occuparono Tarragona e molte altre zone strategiche dell'Hispania settentrionale[7], incuneandosi così nel restante territorio del regno dei Visigoti, i quali non riuscirono più a coordinare un fronte comune.

Così, nel 717, le guarnigioni che si erano ritirate a Barcellona furono sconfitte davanti alle porte della città, dalle truppe musulmane[7]. Successivamente sia Gerona che Empúries, dove gli ebrei erano in numero rilevante, si arresero ai Mori[7] e ai loro alleati, obbligando i cristiani ad abbandonare le città. Entro lo stesso anno tutta la nobiltà gota fu obbligata a ritirarsi, attraversando i Pirenei, in Settimania, fissarono la capitale di ciò che era rimasto del regno a Narbona[8], dove si riorganizzarono, per tentare la riconquista della penisola iberica.

Secondo La dinámica política il Wālī di al-Andalus, Al-Hurr ibn Abd al-Rahman al-Thaqafi, tra il 717 e il 719 conquistò gran parte della Settimania, tra cui Nimes e Carcassonne[9].

Poi, nel 720, i Musulmani del nuovo Wālī di al-Andalus, Al-Samh ibn Malik al-Khawlani, pose l'assedio a Narbona, che in quello stesso anno fu occupata dai Mori[9] e la città divenne la base delle successive operazioni militari[10].

Tra il 720 e il 721 anche il resto della Settimania fu completamente sottomessa dai Mori e unita ad al-Andalus e il Wali Al-Samh ibn Malik al-Khawlani entrò in territorio franco, dove perse la vita nell'assedio di Tolosa[9].

Di Ardo non si conosce la data esatta della morte, ma pare che perse la vita durante l'assedio di Narbona in una battaglia che si combatté alle porte della città.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Di Ardo non si conosce alcuna discendenza.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Anche durante la conquista da parte dell'esercito musulmano il nord-est continuò a essere governato da ispano-romani e visigoti, in accordo con i conquistatori.
  2. ^ (LA) #ES MGH Auct. ant. 13, Laterculus regum Visigothorum, pag. 469
  3. ^ (LA) #ES España Sagrada Tomo II, Chronica Regum Visigotthorum, pag. 178
  4. ^ (LA) #ES Anastasii abbatis opera omnia, Chronicon Albeldense, colonna 1136, par. 46, Rodericus
  5. ^ Rafael Altamira, "La Spagna sotto i Visigoti", in "Storia del mondo medievale", vol. I, 1999, pag. 772
  6. ^ a b c d (FR) #ES Histoire de la conquête de l'Espagne par les Musulmans, pag. 5
  7. ^ a b c (ES) #ES La dinámica política, pagg. 283 e 284
  8. ^ (ES) #ES Historialia Ardón, último rey Visigodo
  9. ^ a b c (ES) #ES La dinámica política, pag. 284
  10. ^ C.H. Becker, L'espansione dei saraceni in Africa e in Europa, in "Storia del mondo medievale", vol. II, 1999, pag. 78

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura storiografica[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Re dei Visigoti Successore
Agila II 714–721 fu l'ultimo re dei visigoti