Yvette Mimieux

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Yvette Mimieux, 1974

Yvette Mimieux, all'anagrafe Yvette Carmen Vivieux (Los Angeles, 8 gennaio 1942Los Angeles, 18 gennaio 2022), è stata un'attrice statunitense attiva nel cinema e in televisione fra il 1959 ed il 1992[1].

Nel maggio del 1960 venne ritratta sulla copertina di Life.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Di padre francese, René Mimieux, e madre messicana[2] (Carmen Montemayor), fu notata dal regista Vincente Minnelli, il quale le affidò un breve ruolo nel suo film A casa dopo l'uragano (1960), ma la parte venne poi tagliata in fase di montaggio[2]. Tuttavia la MGM rimase colpita dalla personalità e dalla fragile bellezza della bionda attrice, cosicché la scritturò per il film di fantascienza L'uomo che visse nel futuro (1960) di George Pal, tratto da un romanzo di H.G. Wells[2], nel quale la Mimieux interpretò il ruolo di Weena, di cui si innamora lo scienziato George (Rod Taylor), giunto con la macchina del tempo in un futuro di trogloditi dominato dai terribili Morlocchi[3].

Fra i suoi film più conosciuti, da ricordare I quattro cavalieri dell'Apocalisse (1962), ambientato all'epoca del nazismo, in cui fu diretta nuovamente da Vincente Minnelli, e Luce nella piazza (1962) di Guy Green, girato a Firenze, in cui interpretò il ruolo della bella ragazza mentalmente ritardata, figlia di Olivia de Havilland, e che fa innamorare di sé un giovane italiano (impersonato da George Hamilton)[2]. Nel 1963 affiancò Geraldine Page e Dean Martin in La porta dei sogni di George Roy Hill.

Nel 1965 ottenne una candidatura ai Golden Globe come miglior star televisiva femminile per l'interpretazione nell'episodio Tyger, Tyger della serie televisiva Il dottor Kildare, mentre ai Golden Globe 1971 fu candidata come migliore attrice in una serie drammatica per la serie The Most Deadly Game.

Tra i suoi ruoli più significativi durante gli anni settanta, quello di Dinah Hunter, una donna coinvolta in una serie di vicende da incubo, nell'horror Eccesso di difesa (1976) di Michael Miller[2].

Nel 1972 sposò il regista cinematografico Stanley Donen, dal quale divorziò nel 1985[4]. Si ritirò dalle scene alla fine degli anni novanta per dedicarsi all'imprenditoria immobiliare[3], all'antropologia e alla finanza (con il secondo marito Howard Ruby, sposato nel 1986, fondò l'impresa finanziaria Oakwood Worldwide). Non ebbe figli.

Filmografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatrici italiane[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il suo anno di nascita è desunto da IMDb; secondo talune fonti (vedi) potrebbe essere non il 1942 bensì il 1939.
  2. ^ a b c d e Il chi è del cinema, De Agostini, 1984, Vol. I, pag. 357
  3. ^ a b Le Garzantine - Cinema, Garzanti, 2000, pag. 781-782
  4. ^ Vedi: Tcm.com (URL consultato il 23-09-2009)

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