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Il template:Tradotto da è stato erroneamente inserito nella voce. Spostarlo nella pagina di discussione. Mariana Enríquez (Buenos Aires, dicembre 1973) è una scrittrice e giornalista argentina, ritenuta una delle figure di spicco della cosiddetta "nuova narrativa argentina"[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Mariana Enríquez nasce nel 1973 a Buenos Aires, ma trascorre la sua infanzia nel sobborgo di Lanús e l'adolescenza nella città di La Plata, assieme alla madre di professione medico e al padre ingegnere. [2]


Mariana cresce leggendo i libri della biblioteca del padre e ascoltando i racconti di magia della nonna, originaria della provincia di Corrientes.[3] Rientrano nelle sue letture d'infanzia: A sangue freddo di Truman Capote, Cime tempestose di Emily Brontë e Pet Sematary di Stephen King, quest'ultimo regalatole da uno zio per il suo undicesimo compleanno. La letteratura diventa per lei il rifugio contro il senso di paura e solitudine che prova quando si trova a casa da sola. In particolare, in un'intervista, riferisce che all'età di otto anni si sentiva minacciata da una sorta di forza oscura: ossessionata dalle ombre del soffitto della sua camera, di notte fingeva di stare male per poter dormire nel letto dei genitori.[4]

Fin da adolescente, fra i suoi interessi, oltre alla lettura c'è la musica punck e rock. I suoi cantanti preferiti sono Iggy Pop, Ian Astbury, Nick Cave e David Bowie. Il suo primo incarico da giornalista la vede impegnata con dei servizi sul mondo rock.(manca fonte e precisazione di articolo scritto/rivista in cui viene pubblicato)

A 19 anni inizia a scrivere il suo primo romanzo Bajar es lo peor. Il manoscritto arriva nelle mani del direttore Juan Forn dell'Editorial Planeta, grazie a un'amica della sorella; viene pubblicato dopo due anni, nel 1994 viene pubblicato. Si tratta da subito di un caso letterario per i contenuti legati al sesso, le droghe e l'alcol. Anche se la critica allora non fu benevola (veramente nell'articolo citato del Pais si dice il contrario...), l'autrice si afferma nei media come "la più giovane scrittrice argentina".[3]

Il secondo libro arriva dieci anni dopo, nel 2004, con la pubblicazione del romanzo Como desaparecer completamente, in cui racconta di un sedicenne che cerca una via d'uscita, quasi impossibile, a causa di abusi segreti e mostruose figure familiari. (non si capisce nulla: di cosa parla?)

Il silenzio letterario fra il primo e il secondo romanzo le serve per riflettere sulla sua identità di scrittrice, riconoscendo che quando scrisse il primo libro era solo una ragazza giovane che voleva scrivere, ma non una scrittrice. [5] (Il tempo l'ha aiutata ad acquisire competenze tecniche e maggiore consapevolezza: questa affermazione è abbastanza universale)

Nel 2005 scrive El aljibe, il suo primo racconto per un'antologia, [6] (precisare quale antologia). È la storia di una bambina che accompagna la madre, la zia e la sorella alla casa di una curandera, e alla fine ne risulta la vittima propiziatoria.

Dopo questo racconto la sua produzione letteraria procede speditamente. (magari fare qualche esempio, prima di volare al 2017?) Il suo ultimo libro Este es el mar, pubblicato nel 2017, conferma il genere caratteristico di tutta la sua produzione: l'horror. I libri del terrore sono i suoi preferiti e Stephen King è lo scrittore principale a cui si ispira.[7] In suo omaggio ha scritto il racconto Los Domínguez y el Diablo che fa parte dell'antologia No entren al 1408, edita da Jorge Luis Cáceres nel 2013.[8]

Ha conseguito il premio Ciutat de Barcelona per il libro di racconti Las cosas que perdimos en el fuego. (manca l'anno e la fonte)

Oltre ad essere scrittrice, Mariana Enríquez è giornalista. Si è laureata in giornalismo all'Universidad nacional de La Plata, dove attualmente insegna. Scrive per la sezione di arte e cultura del quotidiano Página/12 di cui è coeditrice.[9]

È attualmente sposata con l'australiano Paul Harper, conosciuto durante una sua intervista per Página/12; i due vivono nel sobborgo di Parque Chacabuco.[10][11]

Il genere dell'orrore[modifica | modifica wikitesto]

Mariana Enríquez è stata paragonata a scrittori come Lovecraft, Poe, Borges[12] e Shirley Jackson[13]. I suoi libri si caratterizzano per le atmosfere cupe e il realismo macabro delle storie gotiche. Uno dei luoghi che più la affascina sono i cimiteri, da lei ritenuti luoghi pieni di storia, sia collettiva che privata.[14] In Alguien camina sobre tu tumba, il suo primo libro autobiografico, compie una sorte di pellegrinaggio per vari cimiteri del mondo.

Il terrore è un tema che la riguarda e appassiona fin da piccola. Accanto a quello fittizio delle sue letture, si aggiunge quello reale causato dagli anni della dittatura, quando sente al telegiornale notizie di torture e di persone scomparse. Questo la porta, a sua volta, a mescolare nei sui libri l'elemento reale/quotidiano a quello fantastico.

Più precisamente, la quotidianità (???) fa riferimento alla storia argentina passata e odierna. Le tematiche principali sono il terrore durante e post-dittatura (qual è il terrore post-dittatura?) , il degrado sociale, la crisi economica durante le presidenze di Alfonsín e Menem, la lotta per l'uguaglianza di genere e le relazioni famigliari, che permettono all'autrice di sviluppare la sua estetica dell'"oppressivo".[9]

In quanto ai personaggi, spesso compaiono i desaparecidos, figure fantasmatiche a cui non è stato possibile dare una tomba, "dei veri e propri fantasmi".[15] I protagonisti del tempo presente sono invece gli esclusi e gli emarginati: senzatetto, vagabondi, orfani, tossici e prostitute, che portano con sé mostruose storture sia nel fisico che nell'animo. Essi vengono descritti con un linguaggio crudo, secco e sconfortante, che genera disgusto e terrore nel lettore. L'obiettivo è mettere in evidenza il degrado sociale dei sobborghi di Buenos Aires, dove si concretizza l'Argentina post-Videla ancora oscurata dall'ombra della dittatura. Dalla raccolta di racconti Los peligros de fumar en la cama iniziano ad avere protagonismo anche le donne, fra cui si stabiliscono giochi di potere, opposizioni e conflitti fra madre e figlia.[9] Per la creazione dei personaggi femminili il suo punto di riferimento è la scrittrice e poetessa argentina Silvina Occampo,(ha solo una c) sulla quale ha scritto un libro: La hermana menor: Un retrato de Silvina Ocampo.

L'elemento fantastico, fatto di fantasmi, streghe e elementi soprannaturali si configura come lo strumento di denuncia della realtà politica e sociale descritta.[16] In questo, la scrittrice si ispira a autori come Julio Cortázar, Felisberto Hernández, Neil Gaiman, M. John Harrison, Robert Aickman, Ray Bradbury, J.G. Ballard e Stephen King.

La forma letteraria prediletta da Mariana Enríquez è il racconto. Questo, infatti, si distingue dal romanzo per la sua brevità, rendendo più facile il mantenimento dello stato di tensione tipico dell'horror. Inoltre, per creare gli effetti di paura e suspence, è necessario possedere delle precise tecniche di scrittura che l'autrice ha dovuto apprendere.[17] (come tutti peraltro) Le sue storie, spesso a finale aperto, lasciano il lettore in uno stato angoscioso dandogli modo di riflettere.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • 1994, Bajar es lo peor, Planeta
  • 2004, Cómo desaparecer completamente, Anagrama
  • 2003, Mitología celta, Gradifco
  • 2009, Los peligros de fumar en la cama, Emecé
  • 2010, Chicos que vuelven, Eduvim
  • 2013, Alguien camina sobre tu tumba: Mis viajes a cementerios, Galerna
Qualcuno cammina sopra la tua tomba: i miei viaggi nei cimiteri, Roma, Caravan, 2016, ISBN 978-88-96717-23-3
  • 2013, Cuando hablábamos con los muertos, Montacerdos
  • 2014, La hermana menor: Un retrato de Silvina Ocampo, Ediciones UDP
  • 2016, Las cosas que perdimos en el fuego, Anagrama
Le cose che abbiamo perso nel fuoco, Venezia, Marsilio, 2017, ISBN 978-88-317-2656-6
  • 2017, Este es el mar, Random House

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (ES) Maximiliano Tomas, Algunos nuevos escritores argentinos que usted no conoce (y debería conocer), in LA NACION, 25 ottobre 2012. URL consultato il 17 maggio 2018.
  2. ^ Mariana Enriquez: “La reciente historia argentina está hecha de historias cotidianas de terror”, su medium.com, 13 marzo 2017. URL consultato il 17 maggio 2018.
  3. ^ a b Leila Guerriero, No quiero que me saquen las pesadillas, in El País, 3 maggio 2016. URL consultato il 17 maggio 2018.
  4. ^ Ángela Martin Laiton, Mariana Enriquez, el terror en lo cotidiano, in Arcadia, 28 aprile 2017. URL consultato il 17 maggio 2018.
  5. ^ Mariana Enriquez: “Al escritor que no lee no lo entiendo”, su losinrocks.com.
  6. ^ Il racconto verrà pubblicato anche nella sua raccolta Los peligros de fumar en la cama.
  7. ^ (ES) Olga Jornet, Mariana Enríquez: “La literatura no tiene que ser sociología”, in Revista de letras, 1º dicembre 2017. URL consultato il 17 maggio 2017.
  8. ^ (ES) Sobre No entren al 1408 (primera edición, Ecuador, 2013), su 1408tributostephenking.wordpress.com. URL consultato il 17 maggio 2018.
  9. ^ a b c (ES) Garrido, Paula G., Las formas de lo irreal en la cuentística de seis escritoras argentinas contemporáneas: Luisa Axpe, Liliana Díaz Mindurry, Fernanda García Curten, Paola Kaufmann, Mariana Enríquez y Samanta Schweblin, University of Cincinnati, 7 luglio 2014, p. 327-328.
  10. ^ Mariana Enriquez, su revistaanfibia.com.
  11. ^ Paul Harper, su revistaanfibia.com. URL consultato il 16 maggio 2018.
  12. ^ (ES) Vivian Murcia G., Mariana Enriquez: «A veces un escritor no elige sus obsesiones», in El Porta(l)voz, 14 settembre 2016. URL consultato il 17 maggio 2018.
  13. ^ (ES) Laura Fernandez, Mariana Enríquez: "En Argentina un relato de terror no es sólo un relato de género", in El Cultural, 17 maggio 2018. URL consultato il 17 maggio 2018.
  14. ^ (ES) Antonella Fuselli, Alguien camina sobre tu tumba: el cementerio esta desapareciendo como si estuviese muriendose, in Nexofin, 8 marzo 2015. URL consultato il 17 maggio 2018.
  15. ^ Annamaria Trevate, Dall’Argentina una nuova stagione horror. I racconti di Mariana Enriquez, su sulromanzo.it, 12 aprile 2017. URL consultato il 17 maggio 2018.
  16. ^ [Incroci di civiltà 2017 - Mariana Enriquez https://www.youtube.com/watch?v=qhrq3YL329A]. URL consultato il 17 maggio 2018.
  17. ^ (ES) Mariana Enríquez: "Me gusta escribir literatura que tenga que ver con la imaginación", su cultura.gob.ar, 1º giugno 2017. URL consultato l'11 maggio 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]