Utente:Cucuriello/Laboratorio04

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Paolo Montero
Nazionalità Bandiera dell'Uruguay Uruguay
Altezza 179 cm
Peso 75 kg
Calcio
Ruolo Difensore centrale
Termine carriera Giugno 2007
Carriera
Squadre di club1
1990-1992Peñarol34 (1)
1992-1996Atalanta114 (4)
1996-2005Juventus186 (1)
2005-2006San Lorenzo14 (1)
2006-2007Peñarol26 (1)
Palmarès
 Copa América
Bronzo Perù 2004
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 10 gennaio 2008

Paolo Montero Iglesias (Montevideo, 3 settembre 1971) è un ex calciatore uruguaiano, di ruolo difensore. Attualmente svolge la professione di procuratore nel suo paese.[1]

Ha iniziato e terminato la sua carriera nelle file del Peñarol e giocato diversi anni in Italia nell'Atalanta e nella Juventus. Con quest'ultima ha vinto quattro campionati ed una coppa intercontinentale.

Considerato uno dei calciatori più duri[2] della storia del calcio italiano, con i suoi 16 cartellini rossi detiene il primato di espulsioni nella storia della Serie A.[3] Durante la sua carriera si è reso protagonista di diversi episodi violenti.


Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Paolo Montero è nato da una famiglia benestante: il padre, Julio Montero Castillo, era stato un calciatore uruguaiano, difensore centrale della squadra del Nacional, con la quale vinse cinque titoli nazionali, la Coppa Libertadores e la Coppa Intercontinentale.

Il 18 dicembre 2010, edita dalla Bradipolibri, è uscita la sua prima e unica biografia a firma di Stefano Discreti e Alvise Cagnazzo: "Montero, l'ultimo guerriero".[4] Vi sono racchiusi il personaggio Paolo, col suo stile di vita e il modo di interpretare il calcio, nonché le migliori interviste rilasciate da Montero alla stampa.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Difensore centrale di temperamento,[5] faceva dell'aggressività la sua arma principale.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver iniziato a giocare nel Peñarol, nel 1992 si è trasferito in Italia a Bergamo per giocare nell'Atalanta. In totale ha disputato 114 partite di campionato, realizzando 4 reti.

Nel 1996 passa alla Juventus, il secondo uruguayano a divenire giocatore di questa squadra. Fino al 2005 è stato perno insostituibile sia del primo che del secondo ciclo, formando coppia con Ciro Ferrara. Con la squadra ha vinto una Coppa Intercontinentale (1996), una Supercoppa europea (1996), tre Supercoppe italiane (1997, 2002, 2003) e cinque scudetti (1996-1997, 1997-1998, 2001-2002 e 2002-2003 e 2004-2005, quest'ultimo poi revocato). Ha partecipato inoltre a tre finali della Champions League (contro il Borussia Dortmund nel 1996-1997, il Real Madrid nel 1997-1998, e il Milan nel 2002-2003). Nei 9 anni bianconeri ha sempre indossato la maglia numero 4.[6]

Il 13 ottobre 1996, durante la partita Vicenza-Juventus (2-1), Montero recandosi a bordo campo per soccorrere un compagno a terra, colpì duramente il fotografo ufficiale del Vicenza che si trovava nei pressi. Nei giorni seguenti lo stesso giocatore dichiarò di non essersi pentito del gesto.[7] Successivamente il fotografo denunciò il difensore e fu avviata una causa per danni morali e patrimoniali.[8]

Il 9 marzo 2000, durante l'ottavo di finale Celta Vigo-Juventus (4-0) della Coppa UEFA, Montero colpì al volto con una gomitata Valery Karpin.[9] Venne espulso ed uscendo dal campo insultò il pubblico spagnolo. In seguito disse ancora di non essersi mai pentito e mai vergognato di nulla.[10]

Il 3 dicembre 2000, in occasione della partita di campionato Inter-Juventus (2-2) sferrò un pugno al volto di Luigi Di Biagio. Tramite l'applicazione della prova televisiva, il gesto gli costò tre turni di squalifica.[11]

Ha concluso la carriera giocando nel 2005-2006 nella squadra argentina del San Lorenzo e nel 2006-2007 nella squadra uruguayana del Peñarol. Il 17 maggio 2007 ha giocato nell'ultima gara da professionista (Peñarol-Danubio).

Nel corso della carriera italiana ha ricevuto 21[12][13][14] cartellini rossi, dei quali 16 in Serie A.[3] Cifra che lo rende il primatista assoluto in questa particolare graduatoria.

Una volta terminata la carriera, ha dichiarato che, negli anni trascorsi alla Juventus, alla fine delle partite andava spesso con alcuni compagni negli spogliatoi degli avversari per cercare la rissa.[15]

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Juventus: 1996-1997, 1997-1998, 2001-2002, 2002-2003
Juventus: 2004-2005[16]
Juventus: 1997, 2002, 2003

Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Juventus: 1996
Juventus: 1996
Juventus: 1999

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Paolo Montero: articolo ed intervista su Juve Sport News
  2. ^ Il «cattivo» Montero dall’Uruguay per vegliare Pessotto, su ilgiornale.it, 3 luglio 2006. URL consultato il 7 maggio 2011.
  3. ^ a b Montero Iglesias Paolo - statistiche su legaseriea.it, su legaseriea.it. URL consultato il 25 giugno 2011.
  4. ^ http://www.tuttipazziperlajuve.com/2010/12/montero-lultimo-guerriero.html "O passa la palla o passa la gamba. Entrambe no!"
  5. ^ Paolo Montero: "Capisco Gerrard, io mi picchiavo con i tifosi viola", articolo de La Stampa
  6. ^ Viaggio tra le Stelle: Paolo Montero, su juventus.com, 13 luglio 2011. URL consultato il 25 luglio 2011.
  7. ^ Stefano Agresti, Montero non si pente, la Juve lo assolve, Corriere della Sera, 15 ottobre 1996. URL consultato il 1º maggio 2011.
  8. ^ In tribunale la grana biglietti. Montero denunciato a Vicenza, Corriere della Sera, 15 gennaio 1997, p. 40. URL consultato il 1º maggio 2011.
  9. ^ Juventus, storica batosta a Vigo, Quotidiano.net, 10 marzo 2000. URL consultato il 1º maggio 2011.
  10. ^ Stefano Agresti, Lo juventino: «Leale fuori dal campo» Montero senza freni «Pur di vincere sono disposto a rubare», Corriere della Sera, 16 marzo 2000, p. 44. URL consultato il 1º maggio 2011.
  11. ^ Montero, il pugno costa tre giornate, La Gazzetta dello Sport, 5 dicembre 2000. URL consultato il 1º maggio 2011.
  12. ^ Forcolin Paolo, Lo Presti Salvatore, Berardino Nicola, Con Montero la Juve è blindata, La Gazzetta dello Sport, 3 febbraio 2002. URL consultato il 22 giugno 2011.
  13. ^ Maradei Lodovico, Totti notte magica. Difesa Juve in tilt., La Gazzetta dello Sport, 9 febbraio 2004. URL consultato il 22 giugno 2011.
  14. ^ Maradei Lodovico, Elefante Andrea, L'Inter elimina la Juve, La Gazzetta dello Sport, 5 aprile 2004. URL consultato il 22 giugno 2011.
  15. ^ Daniele Alfieri, Montero: "Una volta ho fatto a pugni con Toldo...", Tuttomercatoweb, 22 marzo 2011. URL consultato il 1º maggio 2011.
  16. ^ A seguito della sentenza della Commissione di Appello Federale in merito ai fatti oggetto dello scandalo del calcio italiano del 2006, lo scudetto vinto dalla Juventus nel campionato 2004-2005 fu revocato e non più assegnato.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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