Specchio (Solignano)
Specchio frazione | |
---|---|
Chiesa di San Martino Vescovo | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Provincia | Parma |
Comune | Solignano |
Territorio | |
Coordinate | 44°39′41.69″N 9°56′52.04″E / 44.66158°N 9.94779°E |
Altitudine | 566 m s.l.m. |
Abitanti | 106[6] |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 43040 |
Prefisso | 0525 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
Specchio è una frazione del comune di Solignano, in provincia di Parma.
La località dista 6,20 km dal capoluogo.[1]
Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]
La minuscola frazione di Specchio sorge alla quota di 566 m s.l.m.,[1] sul monte Spinola, che divide la val Pessola[7] dalla piccola valle del rio della Marena, affluente destro del torrente Ceno;[8] scendendo lungo quest'ultimo versante, a poca distanza si trova l'abitato di Filippi, posto alla quota di 566 m s.l.m.,[2] mentre a fondovalle, sulla sponda destra del Ceno, è situato il centro di Marena, alla quota di 274 m s.l.m.[3] Più a monte lungo la val Ceno, sorgono le località di Zibel alla quota di 333 m s.l.m.[4] e, sul crinale tra le piccole valli dei rii della Selva e della Lubbia, di Massari alla quota di 449 m s.l.m.[5][9]
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Il monte di Specchio, detto anche monte Spinola, fin dall'epoca alto-medievale fu a lungo conteso da parmigiani e piacentini; nel 674 il re dei Longobardi Pertarito fissò il confine tra i territori gestiti dalle due città e dalle rispettive diocesi proprio in corrispondenza del rilievo.[10]
In seguito fu edificato sulla sommità del monte un castello, menzionato per la prima volta nel 1132[8] quando fu alienato, unitamente ai diritti sul borgo e ad altri beni posti nella zona di Varsi, al Comune di Piacenza da Attone e Alberico da Fabrica.[11]
Le controversie tuttavia non cessarono e nel 1176 la cappella fu contesa in una lite tra il vescovo di Parma Bernardo degli Uberti e il vescovo di Piacenza Tedaldo; la sentenza, favorevole a quest'ultimo, fu emessa dal vescovo di Brescia Giovanni Griffi e confermata dal papa Alessandro III.[12]
Nel 1191 parmigiani e piacentini avviarono una nuova disputa riguardante i diritti sul castello, che coinvolse anche grondolesi da una parte e pontremolesi dall'altra; nonostante i propositi di risolvere finalmente la lunga controversia nominando quattro arbitri, due per fazione, gli accesi scontri perdurarono a lungo senza soluzione.[13]
Nel 1249 l'imperatore del Sacro Romano Impero Federico II di Svevia investì il suo condottiero Oberto II Pallavicino di numerose terre nel Parmense e nel Piacentino, tra cui Specchio.[14]
Nel 1391 il duca di Milano Gian Galeazzo Visconti assegnò i feudi di Specchio e di Pellegrino ai marchesi Galvano e Manfredo Pallavicino; nel 1397 il Duca confermò i diritti ai marchesi Braccialino e Filippone Pallavicino.[15]
Nel 1422 il duca Filippo Maria Visconti rinnovò l'investitura al marchese Manfredo, figlio di Filippone;[16] tuttavia, nel 1428 le truppe milanesi, guidate dal capitano di ventura Niccolò Piccinino, conquistarono il castello di Pellegrino, arrestando il Pallavicino; il Marchese sotto tortura confessò di aver congiurato contro il Duca, che lo condannò a morte, incamerò tutti i suoi beni[17] e nel 1442 assegnò i diritti su Specchio al Piccinino.[11]
Nel 1450 il duca Francesco Sforza investì Niccolò, Lodovico e Giovanni Pallavicino, marchesi di Scipione, del feudo di Specchio.[18]
Nel 1690 il marchese Ascanio Pallavicino morì in carcere a Piacenza, estinguendo il ramo di Specchio del casato;[19] il castello, unitamente a quello di Castelcorniglio, tornò quindi ai Pallavicino di Scipione,[20][21] che si estinsero nel 1776.[22]
I due manieri furono quindi assegnati ai conti Valeri, ai quali seguirono dopo pochi anni i conti Rugarli,[23] che mantennero i diritti feudali fino alla loro abolizione sancita da Napoleone nel ducato di Parma e Piacenza nel 1805.[24]
In seguito Specchio divenne frazione del nuovo comune (o mairie) di Solignano.[23]
Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]
Chiesa di San Martino Vescovo[modifica | modifica wikitesto]
Menzionata per la prima volta nel 1176, la chiesa fu modificata successivamente a più riprese; risistemata nelle coperture nel 2001, fu aggregata nel 2003 alla diocesi di Parma. Il luogo di culto, dai tratti neoclassici e modernisti, è caratterizzato dalle ricche decorazioni interne; l'edificio conserva vari dipinti settecenteschi e una croce cinquecentesca.[8][25]
Cappella mortuaria[modifica | modifica wikitesto]
Edificata nel XVIII secolo sulla piccola altura di fronte alla chiesa di San Martino vescovo, la cappella neoclassica fu utilizzata fino al 1875 come sepoltura per gli abitanti del borgo.[8]
Oratorio di Santa Maria della Selva[modifica | modifica wikitesto]
Edificato nel 1493 dalla famiglia Piroli che vi eresse un beneficio col titolo di Santa Maria della Neve e Sant'Antonio Abate, l'oratorio di Selva di Specchio fu ceduto nel 1869 alla famiglia Gabelli, che dopo pochi anni estinse il beneficio; affidato in seguito alla parrocchia di San Martino di Specchio, tra il 1955 e il 1957 fu ampliato e ristrutturato; consolidato e risistemato tra il 2016 e il 2018, fu inaugurato al termine dei lavori dal vescovo di Parma Enrico Solmi. Il luogo di culto, rivestito esternamente in pietra, conserva al suo interno tre antiche statue.[26][27]
Castello[modifica | modifica wikitesto]
Menzionato per la prima volta nel 1132 quando fu acquistato dal Comune di Piacenza, il castello fu a lungo conteso da parmigiani e piacentini; assegnato nel 1249 al marchese Oberto II Pallavicino, fu ceduto nel 1442 a Niccolò Piccinino, per tornare nel 1450 ai Pallavicino di Scipione; da tempo abbandonato e in rovina, fu acquisito dai conti Valeri alla fine del XVIII secolo e successivamente dai conti Rugarli; acquistato nella seconda metà del XIX secolo dalla famiglia Zanetti, se ne perse in seguito ogni traccia.[11]
Castello di Castelcorniglio[modifica | modifica wikitesto]
Edificato entro il 1226 a difesa della bassa val Ceno, controllata dai parmigiani, dalle ingerenze piacentine, il castello di Corniliolum passò successivamente al marchese Manfredo Pallavicino, figlio di Oberto; assegnato nel 1430 a Niccolò Piccinino, nel 1450 fu restituito ai Pallavicino di Scipione; acquisito dai conti Valeri alla fine del XVIII secolo e successivamente dai conti Rugarli, fu acquistato nella seconda metà del XIX secolo dalla famiglia Zanetti, che lo ristrutturò completamente; alienato alla fine del secolo a Giuseppe Zanchi, fu adibito nel XX secolo ad azienda agricola e agriturismo dai suoi eredi Buratti Zanchi. Realizzato interamente in pietra, il complesso fortificato si sviluppa intorno a tre cortili ed è delimitato da una cinta muraria merlata con quattro torri angolari circolari; il massiccio corpo centrale, dominato dal mastio, ospita al suo interno la ricca biblioteca della famiglia Zanetti.[21]
Casatorre[modifica | modifica wikitesto]
Costruito in pietra, l'antico edificio è dominato dalla torre, caratterizzata dalla presenza di una serie di aperture ad arco ogivale incorniciate in mattoni, rimaneggiate in epoca più recente; di pregio risulta il balchio, ossia la scala coperta d'accesso, che si affaccia sul retro attraverso una grande apertura ad arco ribassato.[28]
Casatorre di Filippi[modifica | modifica wikitesto]
Costruita nel XVI secolo interamente in pietra, la casatorre di Filippi, appartenuta in origine all'omonima famiglia, fu in seguito in parte modificata nelle aperture; al suo interno, sviluppato su tre livelli abitativi, sono conservati i camini dell'epoca.[29]
Casatorre di Massari[modifica | modifica wikitesto]
Costruito in pietra, l'antico edificio di Massari è costituito da una torre colombaia centrale e due più basse ali contrapposte; al primo e al terzo livello si aprono alcune finestre incorniciate in laterizio e coronate da architravi in legno.[30]
Casa con balchio di Massari[modifica | modifica wikitesto]
Costruito interamente in pietra, l'antico edificio è caratterizzato dalla presenza di un lungo balchio, affacciato sulla strada attraverso due ampie aperture ad arco ribassato modanate alla base.[31]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c La Frazione di Specchio, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 10 novembre 2018.
- ^ a b La Frazione di Filippi, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 10 novembre 2018.
- ^ a b La Frazione di Marena, su italia.indettaglio.it. URL consultato l'11 novembre 2018.
- ^ a b La Frazione di Zibel, su italia.indettaglio.it. URL consultato l'11 novembre 2018.
- ^ a b La Frazione di Massari, su italia.indettaglio.it. URL consultato l'11 novembre 2018.
- ^ [1][2][3][4][5]
- ^ Zuccagni-Orlandini, p. 460.
- ^ a b c d Specchio [collegamento interrotto], su iatfornovo.it. URL consultato il 13 novembre 2018.
- ^ Carta inventario delle frane dell'Emilia-Romagna - Solignano - tavola 3 (PDF), su mappegis.regione.emilia-romagna.it. URL consultato l'11 novembre 2018.
- ^ Affò I, pp. 127-128.
- ^ a b c Specchio, su geo.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 13 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2018).
- ^ Affò II, pp. 262-263.
- ^ Affò III, pp. 2-3.
- ^ Affò III, pp. 219-220.
- ^ Poggiali, p. 57.
- ^ Pallavicino Manfredo, su comune.parma.it. URL consultato il 15 novembre 2018.
- ^ Fatti, misfatti e misteri di un millenario Castello (PDF), su comune.pellegrino-parmense.pr.it. URL consultato il 14 novembre 2018.
- ^ Chini, p. 25.
- ^ Pallavicino Ascanio, su comune.parma.it. URL consultato il 15 novembre 2018.
- ^ Specchio – Un po' di storia (Seconda parte), su massarivillage.wordpress.com. URL consultato l'8 dicembre 2018.
- ^ a b Corazza Martini, p. 36.
- ^ Scipione, su geo.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 15 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2015).
- ^ a b Molossi, p. 522.
- ^ L'eredità napoleonica. Il Codice (PDF), su treccani.it. URL consultato il 15 novembre 2018.
- ^ Chiesa di San Martino Vescovo "Specchio, Solignano", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato l'8 dicembre 2018.
- ^ Inaugurazione oratorio di Santa Maria della Selva, su massarivillage.wordpress.com. URL consultato il 10 novembre 2018.
- ^ Cesare Groppi, Vescovo Parma inaugura restauro Chiesa Selva di Specchio a Solignano, in www.parmense.net, 14 giugno 2018. URL consultato l'11 novembre 2018.
- ^ Casa torre (Specchio), su caiparma.it. URL consultato il 10 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2018).
- ^ Casa torre (Filippi, Solignano), su caiparma.it. URL consultato l'11 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2018).
- ^ Casa torre (Case Massari, Solignano), su caiparma.it. URL consultato l'11 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2018).
- ^ Casa con balchio (Case Massari), su caiparma.it. URL consultato l'11 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2018).
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Ireneo Affò, Storia della città di Parma, Tomo primo, Parma, Stamperia Carmignani, 1793.
- Ireneo Affò, Storia della città di Parma, Tomo secondo, Parma, Stamperia Carmignani, 1793.
- Ireneo Affò, Storia della città di Parma, Tomo terzo, Parma, Stamperia Carmignani, 1793.
- Luigi Chini, I Pallavicino - la storia di una famiglia longobarda, Piacenza, L.I.R. edizioni, 2014.
- Giacomo Corazza Martini, Castelli, Pievi, Abbazie: Storia, arte e leggende nei dintorni dell'Antico Borgo di Tabiano, Roma, Gangemi Editore, 2011, ISBN 978-88-492-9317-3.
- Lorenzo Molossi, Vocabolario topografico dei Ducati di Parma Piacenza e Guastalla, Parma, Tipografia Ducale, 1832-1834.
- Cristoforo Poggiali, Memorie storiche della città di Piacenza compilate dal proposto Cristoforo Poggiali, Tomo VII, Piacenza, per Filippo G. Giacopazzi, 1759.
- Attilio Zuccagni-Orlandini, Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue isole, Italia superiore o settentrionale Parte VI, Firenze, presso gli Editori, 1839.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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