Società Ginnastica Angiulli

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Società Ginnastica Angiulli
Colori sociali
Dati societari
CittàBari
SedeViale Domenico Cotugno, 10 - 70124 Bari
PaeseBandiera dell'Italia Italia
Fondazione1906
Discipline
  • Ginnastica
  • Pallacanestro
  • Bridge
  • Calcio
  • Judo
  • Karate
  • Lotta
  • Pattinaggio
  • Pesistica
  • Tennis
Sito web ufficiale

La Società Ginnastica Angiulli è una società polisportiva barese nata nel 1906, Stella d'oro e Collare d'oro al merito sportivo, intitolata al professor Andrea Angiulli. È uno storico centro sportivo presso il quale si praticano circa venti discipline sportive diverse.

Andrea Angiulli, atleta del pensiero[modifica | modifica wikitesto]

Nasce da Giuseppe e Luisa Longo, il 12 febbraio 1837 a Castellana, piccolo paese in provincia di Bari. Primi studi, nel seminario di Molfetta; poi a Bari, quindi nel 1857 si reca a Napoli. Attende allo studio delle scienze naturali, della filosofia, delle lingue moderne; queste ultime gli permettono di seguire il movimento scientifico europeo. Andrea Angiulli, compiuti i corsi universitari viene chiamato nel 1861 ad insegnare nel liceo di Bari; preferisce alla cattedra del maestro il banco dello scolaro, continuando i suoi studi. Educato nelle scuole in cui domina lo spirito del Gioberti, ne risente l'influsso tanto che in uno scritto spedito allo Spaventa – 15 dicembre 1862 da Berlino – si atteggia a profeta di un primato italiano nel campo filosofico. Si avvicina al Mazzini nel proclamare l'educazione come diritto dello Stato, nello stile solenne e sentenzioso. Prende spunti da Spaventa, discepolo italiano di Hegel; percorre la strada per avviarsi all'idealismo.

Gli studi sulla dottrina vengono approfonditi in Germania dove rimane fino a tutto il 1864. Le lezioni di Reymond Du Bois lo convertono alla filosofia scientifica, contrariamente allo scopo per cui si era portato in terra tedesca. Successivamente nel 1865 si porta a Parigi e Londra per approfondire le dottrine del positivismo. Tornato in Italia, nel 1866, viene nominato professore di filosofia a Catania; non raggiunge la città siciliana causa il colera. Ottiene nel 1867, come reggente, la cattedra di filosofia nel liceo Vittorio Emanuele di Napoli.

Viene in contrasto con il preside e alcuni docenti; gli contestano i metodi educativi, accusandolo di apportare danno morale alle anime impreparate dei giovani, chiedendogli esplicitamente di voler dare all'insegnamento carattere più confacente ai fini propri dell'istituzione secondaria.

Gli stessi genitori protestano contro l'indirizzo educativo che trasforma i figli in liberi pensatori. Nel 1868 pubblica La filosofia e la ricerca positiva che contribuisce ad acuire il contrasto; è trasferito al liceo Principe Umberto di Napoli, ma non accetta, qualificando il trasferimento una... sciocca punizione; presenta ricorso al ministero competente. La vertenza arriva alla Camera dei Deputati.

L'onorevole Toscanelli accusa Andrea Angiulli, difeso dall'onorevole Lazzaro, di ateismo. Questione risolta dal ministro Correnti con il trasferimento dello studioso all'Università di Bologna con l'incarico dell'insegnamento di antropologia e pedagogia. Altre opere pubblicate dal filosofo barese sono: Questioni di filosofia contemporanea (1873); La pedagogia, lo Stato e la famiglia (1876); La filosofia e la scuola (1886).

Professore emerito[modifica | modifica wikitesto]

Nel dicembre del 1871 legge il discorso di prolusione: La filosofia positiva e la pedagogia. Storica la frase del Colozza: «Basterebbe da solo ad assicurare la fama di un uomo». A Bologna in pochi anni coglie la disponibilità e la stima dei colleghi. In occasione dell'ottavo centenario dell'ateneo viene eletto professore emerito. Nel 1876 torna nella città partenopea; si occupa della cattedra di filosofia morale; entra nella vita politica, diventa consigliere comunale; il valido contributo di pedagogista è determinante nella riforma della scuola promossa nella città.

Viene candidato nel 1880 nel collegio di Monopoli, nel 1882 in quello di Bari, cercando di portare nell'ambiente politico il suo elevato pensiero. Il 7 dicembre 1889 – mentre a Roma presiede una riunione della società pedagogica – lo coglie un malore per cui è trasportato in ospedale. Muore la sera del 2 gennaio 1890 tra le braccia del discepolo Colozza. Funerali imponenti. Illustri personaggi celebrano la figura e il valore del pensiero di Andrea Angiulli: Barzellotti, Colozza, Fioretti, Bovio. La tumulazione avviene nel recinto degli Uomini Famosi esistente nel cimitero napoletano.

A Bari nel 1911 si costituisce un comitato cittadino – ne fa parte Accolti Gil – che propone la rivalutazione dell'opera filosofica e pedagogica di Andrea Angiulli, attraverso una serie di seminari di illustri professori.

I due Ricreatori più attivi della città, Angiulli e Pro Patria, preparano una serie di saggi ginnici a pagamento; il ricavato è destinato alla realizzazione di un monumento del celebre concittadino; viene inaugurato nel 1927 a Castellana Grotte. Sorge in mezzo ad un folto gruppo di alberi, sempre verdi. Andrea Angiulli tiene in mano la sua ultima opera La filosofia e la scuola; scritto che contiene il suo programma e il suo testamento. L'amministrazione comunale di Bari dedica una strada all'illustre pedagogo nel novembre del 1908.

Dagli albori del secolo alla soglia del terzo millennio, le origini del "Ricreatorio Angiulli"[modifica | modifica wikitesto]

Il clima sportivo a Bari[modifica | modifica wikitesto]

Alla fine dell'Ottocento a Bari nascono le prime associazioni per attività sociali, ricreative, sportive. Il 1892 è l'anno della Società Ginnastica Pro Patria.

Nicola Bavaro è il presidente nella sede, in via Crisanzio n. 40. Nel 1894 viene trasferita in via Principe Amedeo, per poi passare nel 1895 nei locali di piazza Garibaldi. Alla ginnastica la Pro Patria aggiunge ciclismo, sollevamento pesi, nuoto, canottaggio e la... fanfara! Nello stesso anno partecipa con una squadra al Concorso Federale di Roma, meritando una medaglia d'argento; il capitano Onofrio Terrevoli conquista il secondo posto assoluto nella salita alla fune (mt. 10, solo braccia). A seguito dei lusinghieri risultati il presidente Bavaro incrementa le attività; nel 1898 ottiene un secondo posto di squadra al Concorso Ginnastica Internazionale di Torino, grazie alle prestazioni di G. Pentassuglia, Giorgio Cardone, Onofrio Terrevoli. Il futuro angiullista conquista tre medaglie d'argento. Per i risultati conseguiti il Comune di Bari concede alla Pro Patria, nel 1900, ampi locali in via Garruba (attuale fabbricato dell'Università) per sviluppare le attività sportive. Il Reale Circolo Canottieri Barion sorge nel 1894. Con il canottaggio si avviano i settori di scherma, ginnastica, ciclismo, pattinaggio.

Fondazione del Ricreatorio Festivo Angiulli[modifica | modifica wikitesto]

Nel clima favorevole dell'inizio del secolo un gruppo di insegnanti, con a capo Ercole Accolti Gil, istituiscono per gli alunni delle scuole elementari maschili un Ricreatorio Festivo (le attività ludico sportive si svolgono solo nelle giornate di festa), a nome del celebre conterraneo Andrea Angiulli. È il primo gennaio del 1906. Il Ricreatorio si propone di preparare il fanciullo agli uffici della vita civile, influendo con sicura efficacia sullo sviluppo fisico, intellettuale e morale della crescente generazione.

I giovanetti sono trattenuti in giochi all'aperto, ginnastica elementare, passeggiate, letture e conferenze facili, specialmente sui doveri e diritti del cittadino, sulle date gloriose del Risorgimento, sull'igiene; si esercitano nel canto corale, nel lavoro manuale, nel nuoto e norme per i salvataggi. La prima sede del Ricreatorio Festivo Andrea Angiulli è in via Nicolai n. 4. Per disciplinare meglio il funzionamento del Ricreatorio, viene deciso di allargare il numero dei soci e di nominare un consiglio direttivo, composto di persone autorevoli, capaci anche di procurare i mezzi finanziari indispensabili. Presidente viene eletto Nicola Sbisà. Nel 1908, muore il cav. Vito Saraceno, presidente del Ricreatorio Umberto I. L'istituzione cessa di funzionare. L'evento ridesta la vita del Ricreatorio Angiulli che eredita mobili e attrezzi dello sfortunato Ricreatorio. Ottiene inoltre di utilizzare la sede dell'Edifizio Scolastico Umberto I, di via Garruba n. 2. Diventa presidente Ercole Accolti Gil che riesce a dare all'istituzione un impulso vigoroso tanto da richiamare giovani da ogni parte della città. Nella nuova dimora, pur priva di una palestra coperta, si organizzano diverse squadre ginniche, fra cui anche una femminile.

Il 22 Novembre del 1908, in occasione delle solenni onoranze in memoria di Andrea Angiulli, il Ricreatorio organizza il primo Concorso Provinciale di Ginnastica. Vi partecipano, oltre alle squadre dell'Angiulli, la Società Femminile Italia Bari, la Rari Nantes Bari, la Società Aufidus Barletta. Ad organizzare il Concorso viene chiamato Onofrio Terrevoli. Il programma comprende: produzione libera di squadra; gara speciale femminile di salto misto; gara speciale maschile di salto in alto; gara speciale di corsa veloce femminile di 60 metri; campionato di lotta greco-romana.

Le gare si svolgono nel cortile dell'edifizio scolastico alla presenza di un pubblico che gremisce fin dalle prime ore del pomeriggio l'istituto; sono presenti autorità civili e militari della città. La manifestazione riscuote un grande successo, gli atleti dell'Angiulli riportano vittorie, meritando lodi dalle autorità. Gli esercizi, alle clave, ai bastoni, agli appoggi, a corpo libero, di lotta, di corsa, di salto, sono diretti da Onofrio Terrevoli. Il maestro rompe gli indugi; entra a far parte attiva dell'Angiulli, lasciando la Pro Patria. Anche altri ginnasti si distaccano dalla Pro Patria e indirizzano una lettera al presidente Accolti Gil.

Perfino il Re dimostra la sua sensibilità alla promozione delle attività fisiche inviando una medaglia d'oro. Il Corriere delle Puglie scrive: «Per mezzo del Ministro della Real Casa Ponzio-Vaglia, il Re ha inviato alla presidenza del nostro, florido Ricreatorio Angiulli, una grande medaglia d'oro da designarsi nelle prossime gare provinciali. Il nostro Sovrano non trascura nessuna occasione per incoraggiare lo sviluppo fisico della gioventù, ed il suo nobile esempio sia di sprone a coloro che reggono la nostra città e tutta la provincia, affinché si adoperino perché Bari gareggi con i più importanti centri sportivi d'Italia». Il concorso si tiene il 5 e 6 giugno presso la caserma di artiglieria. Prendono parte gruppi provenienti da Barletta, Trani, Molfetta, Modugno, Mola, Capurso, Casamassima, per un globale di settecento ginnasti. Sfilano per la città applauditi da una folla entusiasta, quindi si recano nel recinto della caserma; le squadre effettuano gli esercizi previsti dal programma.

Vengono eseguiti concerti militari diretti da Terrevoli; lo spettacolo è imponente per la varietà delle divise, la vivacità dei colori, la precisione degli esercizi. L'ottimale riuscita della manifestazione costringe il consiglio della federazione ginnastica italiana ad ammettere il Ricreatorio Angiulli a far parte del grande fascio federale. Alcuni atleti partecipano alle gare di nuoto: a Molfetta la manifestazione è indetta dalla Società Ginnastica Atene Roma; ai primi due posti si piazzano Giulio Gheruzzi e Arnaldo Stagni, giovani del Ricreatorio Angiulli. Risultano quarto e quinto in una gara di nuoto nazionale tenutasi a Trieste. La sezione del football, affidata a Favia, organizza spesso sfide con altre società. Acerrimi i derby con i cugini della Pro Patria. Il settore va avanti per alcuni anni. Viene sciolto nel 1915.

1912: da Ricreatorio a Società Ginnastica[modifica | modifica wikitesto]

Sono numerosissime le iscrizioni dei giovinetti al Ricreatorio, la dirigenza assume un segretario per il miglior disbrigo delle pratiche amministrative e sportive. Viene istituita la sezione di scherma. Il maestro è Francesco Rinaldi. A giugno organizza un torneo regionale fra dilettanti nella sede della società, il direttivo stabilisce un piccolo record: sopprime il settore della scherma non potendo sostenere i notevoli sforzi finanziari. Come prima, più di prima...

In luglio, su proposta del consiglio direttivo guidato dal presidente Damiani, l'assemblea dei soci apporta essenziali modifiche allo statuto, compreso il cambio della denominazione:

«Questa associazione – dice in quell'adunanza il presidente – da tempo non svolge la sua azione educativa soltanto nella istituzione domenicale dei bimbi del popolo, ma nella educazione fisica di giovani d'ogni classe sociale e nella preparazione di squadre, che hanno già sostenuto importanti Concorsi in altre città d'Italia e con risultati felicissimi. Guardando dunque a questo sviluppo, conseguito nel campo ginnastico, non ci sembra che il nome di Ricreatorio designi da solo il nuovo carattere della Istituzione, ma più rispondente e meglio adatto riteniamo quello di Società Ginnastica e Ricreatorio Festivo».

Storicamente entra in essere – nel luglio 1912 – la nuova e definitiva denominazione. Fra le modifiche anche quella del numero dei vice presidenti, portato a due in considerazione dell'accresciuto lavoro del direttivo. Nel settembre la compagine degli adulti aderisce al Concorso Internazionale di Como; si classifica al quarto posto, riceve una miriade di premi. Al ritorno a Bari la squadra è festeggiatissima e la stampa esprime favorevoli commenti.

Note di guerra[modifica | modifica wikitesto]

In Europa accadono avvenimenti drammatici. In breve tempo, viene coinvolta la nostra nazione.

È la guerra 1915-18. Condiziona e cambia il corso della storia. Il conflitto scoppia il 2 agosto del ‘14 con la dichiarazione di guerra della Germania alla Russia. L'Italia rimane neutrale, ma gli eventi precipitano. Seguono altri annunci di guerra: dell'Austria alla Russia, del Montenegro all'Austria; dell'Inghilterra e Francia all'Austria; del Giappone alla Germania; dell'Italia all'Austria.

Quest'ultima è firmata dai ministri Salandra e Sonnino, con data 24 maggio 1915. La vita sportiva subisce un brusco arresto. In Italia non si organizzano più Concorsi; gli atleti, come altri giovani, vengono chiamati a servire la Patria.

Le società sportive diventano centri di preparazione premilitare. L'esperienza acquisita dall'Angiulli risulta utile e necessaria all'istituzione di corsi premilitari nella città di Bari.

Il progetto che il Governo presenta al Parlamento tende a realizzare quanto avviene in Francia, Inghilterra, Germania: le società ginnastiche preparano i giovani alle armi attraverso l'insegnamento dell'educazione fisica. Di seguito il bando apparso sul Corriere delle Puglie del marzo 1915: Istituzione di Corsi Premilitari – Questa iniziativa è stata presa per mandato ricevuto rispettivamente dalla Federazione Ginnastica Nazionale e dal sotto comitato nazionale V.C.A. I corsi premilitari comprendono 4 reparti: allievi (dai 14 ai 16 anni compiuti); gioventù (dai 16 ai 20 anni compiuti); milizia (dei militari in congedo fino al 39º anno di età); libero (tutti gli altri).

Oro alla patria[modifica | modifica wikitesto]

Il gesto più nobile l'Angiulli lo compie rispondendo all'appello del Governo: «Date l'oro alla patria». Dal Corriere delle Puglie del 6 Aprile 1917: La Società Andrea Angiulli dona le sue medaglie d'oro – Ci si comunica che il Consiglio Direttivo della Società Ginnastica A. Angiulli ha deliberato di offrire alla Patria le medaglie d'oro meritate dalla Istituzione nei vari Concorsi. Tali medaglie saranno rimesse al Ministero del Tesoro pel tramite dell'onorevole Presidente della Federazione Ginnastica Nazionale. Esse sono: grande medaglia, dono di S. M., il Re, conferita alla Società nel Concorso Ginnastico provinciale, tenutosi a Bari il 1909; grande medaglia, dono di S. M., il Re, conferita alla Società nel Concorso regionale scolastico di Educazione Fisica, tenutosi in Bari il 1913; grande medaglia, dono del Municipio di Roma, conferita alla Società nel Concorso Ginnastico internazionale di Genova del 1914; medaglia vinta dal socio Rango Ferdinando, rappresentante la Società alla gara nazionale di nuoto in Roma nel 1915. Il peso complessivo delle quattro medaglie è di circa duecento grammi.

Nel periodo di guerra si corre il rischio di vanificare il lavoro svolto. La direzione sportiva, pur distolta da problemi più seri, cerca di non sospendere completamente le attività sia degli adulti che del Ricreatorio; gli atleti non chiamati alle armi continuano gli allenamenti partecipando al Concorso interno annuale.

Da registrare l'indisponibilità del sito scolastico di via Garruba, danneggiato dalla grave alluvione abbattutasi su Bari; pertanto gli allenamenti proseguono nella palestra di via Candia. Nonostante la guerra qualcosa nello sport cittadino si muove: gare podistiche, di nuoto, partite di calcio. Massima popolarità del football. A Bari nuove società: U.S. Ideale, F.B.C. Liberty, Fulgor, Società Ginnastica G. Oberdan. Storiche le sfide che si tengono sul campo S. Lorenzo fra l'Ideale e il Liberty. Nel 1918 si svolge il primo torneo di calcio; partecipano otto club della provincia. Il successo premia la squadra del Liberty.

Ritorno alla normalità[modifica | modifica wikitesto]

La fine degli eventi bellici annota il ritorno alla normalità delle attività nella S.G. Angiulli. Onofrio Terrevoli raduna gli atleti tornati dal fronte; manca Raffaele Martino, uno dei più rappresentativi, deceduto nel 1917, a Valona, causa febbri malariche.

Il D.T. riorganizza le attività nei primi mesi del 1920, programmando le gare. È delegato dalla federazione italiana alla preparazione dei Concorsi per le società pugliesi. Nel frangente gli organismi federali garantiscono alle squadre viaggio, vitto, alloggio. Si ricomincia dal Concorso di Venezia. L'Angiulli conferma le stesse posizioni raggiunte nel 1914.

Primato fra le società ginnastiche meridionali, in assoluto fra le prime a livello nazionale. Riprendono le attività del Ricreatorio che costituiscono il serbatoio per la formazione agonistica. Viene promossa una campagna associativa per offrire incoraggiamento agli atleti. Nella nazione il risveglio e il fervore per il ripristino delle attività sportive sono palpabili. L'adeguamento è quasi obbligatorio per la S.G. Angiulli. I concetti contenuti nello statuto del Circolo Sportivo Futurista sono esplicativi:

« [...] bisogna promuovere il benessere fisico dei soci e facilitare l'incremento e lo sviluppo di tutti gli sport ginnastici, per mezzo dell'istituzione di sezioni speciali per coltivare l'istruzione ginnastica, drammatica, musicale, canottaggio e consimili e per mezzo della promozione di convegni ginnastici, trattenimenti sociali, gite e gare in genere, costituendo anche una biblioteca sociale».

Due gli aspetti da mettere in opera per rimanere al passo con i tempi: una società vincente a livello nazionale, punto di riferimento per lo sport cittadino, regionale, meridionale, ha bisogno di una sede sociale con palestre funzionali per le diverse discipline sportive; tener conto del processo di trasformazione subito dalla ginnastica in ogni parte del mondo. Si va verso attività estremamente specialistiche con fini spiccatamente agonistici. Da tempo in Italia sono sorte federazioni a cui afferiscono vari sport; le vecchie Società di Ginnastica, vanno trasformandosi in Polisportive.

Il clima innovativo trova riscontro sul Corriere delle Puglie del 19 novembre:

"Il Consiglio Direttivo di questa attiva e gloriosa Società Ginnastica nella ultima riunione, tenuto presente il maggior numero di soci e per accresciuta vitalità, impossibile ormai a contenersi negli insufficienti ed angusti locali ove ora ha sede, ha votato il seguente ordine del giorno: il Consiglio Direttivo della Società Ginnastica Angiulli, insediatosi la sera del 28 Ottobre 1920, considerando che le Società Ginnastiche meritano una maggiore considerazione da parte delle Autorità, delibera di provvedere provvisoriamente all'adattamento dei locali sociali trasferendo la segreteria nel locale attiguo a quello adibito attualmente a tale uso, di preparare un memoriale da presentare all'Amministrazione del Comune e della Provincia, tendente ad ottenere una sede degna e consona allo sviluppo raggiunto dalla Società, affidare ad una Commissione di tre membri del Consiglio la redazione del memoriale."

Sede polivalente[modifica | modifica wikitesto]

Il comunicato ha seguito anche per il memoriale preparato dalla commissione nominata dal consiglio direttivo. Lungimirante il programma sportivo con lo sviluppo di nuove discipline. Il Comune cerca di individuare una sede tenendo conto delle nuove esigenze. In breve concretizza le promesse donando – con carattere di temporaneità – uno spazio, in corso Cavour, precedentemente impegnato come mercato del ferro. Il consiglio esprime tutta la sua gioia per la decisione. Il miglior ringraziamento è quello di mettersi al lavoro per trasformare un terreno intriso di polvere di carbone e ferro in una funzionale palestra, ma soprattutto in una accogliente sede sociale per gli iscritti. Le risorse professionali dei soci vengono attivate. Il volontariato entra in opera, la nuova sede è inaugurata nel luglio del 1921. Concomitante l'avvio del programma sportivo stilato da Terrevoli. Nella riunione del 20 luglio il consiglio delibera l'istituzione di una sezione femminile e il ritorno della sezione schermistica sempre con il maestro Rinaldo Rinaldi. A settembre prime lezioni di lotta greco romana. Contestualmente l'Angiulli partecipa, in modo più organico, a gare di nuoto, a livello nazionale, formando una squadra in cui primeggiano Ponzè e Di Bello. A dicembre la polisportiva organizza il primo giro notturno della città di Bari. Punto di partenza ed arrivo la sede della società, attraversando corso V. Emanuele, piazza Garibaldi, via Manzoni, via Garruba, piazza Roma, via Zuppetta, corso Cavour. La gara viene disputata a cavallo della notte di S. Silvestro; i concorrenti partono nell'anno vecchio ed arrivavano nel nuovo. La manifestazione si svolge per tre edizioni. Le iscrizioni aumentano a vista d'occhio; a fine anno la novità. Una festa da ballo riservata a soci, dirigenti, atleti. L'aggregazione diviene utilitaristica, incitamento a frequentare la sede. In particolare è lo sport puro a trarre vantaggi da una palestra che non è più solo per ginnastica, offrendo spazi ad altre discipline. Alla scherma seguono corsi di lotta grecoromana.

Negli anni 1922-23 viene attuato un torneo centro meridionale di lotta con i campioni delle società del centro meridione. La presenza di atleti di caratura nazionale tonifica gli angiullisti: i fratelli Neroni e Giuseppe Leoni. Entra in scena la pesistica. Sante Scarcia, proveniente dalla Pro Patria, ne diventa l'alfiere. Dapprima batte il primato italiano di sollevamento ad un braccio; nel 1924 è fra gli atleti italiani alle Olimpiadi parigine.

Malgrado la pluralità la ginnastica rimane la ghirlanda della società. I concorsi federali di Trieste e Zara confermano i risultati dell'anteguerra. Nel sud d'Italia l'Angiulli è l'unico sodalizio che riesce ad aggiungere alla solidità societaria la chiarezza e la lucidità dei suoi programmi di sviluppo.

Nell'Olimpo[modifica | modifica wikitesto]

È l'anno 1924. Due atleti angiullisti – Francesco Martino (ginnastica) e Sante Scarcia (sollevamento pesi) – vengono chiamati al raduno nazionale per la preparazione delle Olimpiadi di Parigi. Per Martino è celebrazione con due medaglie del metallo più pregiato, per l'Angiulli la consacrazione. Al rientro, atleti, dirigenti, soci, autorità, brindano con vermouth, nella palestra di viale Cavour, alla storica impresa di Martino. La minaccia dello sfratto è in agguato, il pericolo viene sottovalutato o meglio sottaciuto dai dirigenti. Giornate di ansia, dolore, sgomento. Rimboccarsi le maniche o rinunciare a tutto. Questo l'enigma dell'epoca. La risoluzione è ovvia, sta nei fatti. Fuori dall'ex mercato.

Progetto planetario[modifica | modifica wikitesto]

Il presidente Michele Costantini convoca il consiglio direttivo. Riunione memorabile. A sorpresa la presentazione del progetto per la costruzione di un nuovo impianto; il presidente è coadiuvato dal geometra Cesare Correnti. Prevede la realizzazione della più grande palestra italiana; costo quantificato in seicentomila lire. Tutto sembra andare per il meglio. Dopo qualche tempo Michele Costantini è costretto a lasciare l'Angiulli: trasferito a Taranto per motivi di lavoro. Il direttivo convoca l'assemblea elettiva.

Il successore di Michele Costantini è Donato Amitrani. Il progetto tecnico finanziario della palestra riprende a... camminare! Lo spazio individuato è in una zona della città abbastanza accessibile; area che affaccia su un lato di via Napoli, estendendosi fino a corso Mazzini. Fascia non particolarmente impegnata essendovi solo un campo di calcio; il Comune concede l'uso del suolo. Si procede alla stipula del contratto enfiteutico di una parte del territorio Marisabella. Con l'azione di concessione – artefice il commissario prefettizio De Fabritiis – il Comune dà un tangibile segno di considerazione verso una società ricca di benemerenze. I lavori vengono iniziati, utilizzando materiale di risulta della sede di corso Cavour, sotto la direzione del comm. De Bernardis. Leggere modifiche sono apportate al progetto in considerazione del terreno melmoso. Inoltre sono primari i criteri di tecnica ginnica per applicarli alla moderna costruzione, destinata appunto all'educazione fisica individuale e collettiva.

La costruzione avviene in maniera rapida. Gli operai sembrano pervasi da un interno travaglio, l'impegno lavorativo è costante. Bari, tramite l'Angiulli, viene arricchita da una palestra coperta, mai costruita in Italia. Impressiona la struttura architettonica: stesso progetto di una palestra costruita in Francia. Ecco l'impianto di Via Napoli, voluto dai dirigenti angiullini. Una struttura destinata a divenire la casa di tantissimi sportivi baresi. Stranamente, nel corso degli anni, l'impianto è ricordato come palestra ex Gil e non come ex Angiulli. Grave errore. Il tutto nel rispetto di una realtà che la storia non può tradire!

Da Terrevoli a Raffaele Perrone[modifica | modifica wikitesto]

La S.G. Angiulli è sotto i riflettori. Un giovane cresciuto alla corte di Terrevoli – passato a cariche eccellenti nelle associazioni fasciste dell'epoca (Avanguardia Giovanile Fascista, Piccoli Italiani) – assume l'incarico di direttore tecnico. Sul piccolo palcoscenico della società entra Raffaele Perrone, uomo che eredita da Terrevoli l'amore per lo sport, per l'Angiulli, possedendo il carisma per ottemperare al compito affidatogli. In tutte le discipline sportive i responsi positivi non tardano a venire. Nella ginnastica gli atleti confermano la leadership in Italia vincendo il Concorso Federale di Cagliari nel maggio del 1926, al cospetto del Re. Nella pesistica Sante Scarcia, dopo la partecipazione all'Olimpiade di Parigi, conquista il titolo italiano di sollevamento pesi ad un braccio. Nell'anno successivo Fernando Francesco Lapalorcia si dimostra atleta di notevole spessore tecnico. È un momento storico da sottolineare. È giusto inserire il primatista mondiale tra i Grandi protagonisti dell'Italia sportiva, ed in particolare dell'Angiulli.

L'Olimpiade Avanguardista di Zara del 1926 regala il più alto gradino del podio all'atleta Leone, ponendo in buona evidenza la giovane sezione lotta. È una finestra sul futuro per l'atletica pesante. I vertici federali evidenziano le capacità organizzative dello staff tecnico dirigenziale con i fatti, affidando l'organizzazione di manifestazioni prestigiose. Nel settembre del 1925 la Federginnastica utilizza la macchina organizzativa della società per il Concorso Ginnastico degli Avanguardisti meridionali. Grande è l'opera di richiamo dei soci nella nuova abitazione; vengono ripristinate le serate danzanti. Alcune cronache riportano la maestosità di quelle feste. Nella veglia di S. Giovanni del 1925, le danze sono accompagnate da una banda di ottanta suonatori. Ricca l'estrazione di premi in palio: una automobile, una motocicletta, una bicicletta; la serata viene conclusa con i fuochi artificiali. Il fine di armonizzare lo sport con le arti suggerisce alla dirigenza l'apertura della Filodrammatica. Esibizione di alta scuola ginnica, recite teatrali di buon richiamo. Iscritti simpaticamente vicini alle tante iniziative.

Commissario straordinario[modifica | modifica wikitesto]

Le scosse sono in agguato. Nel 1927 l'Angiulli non riuscendo a mantener fede agli impegni finanziari, a gestire le attività agonistiche, è dichiarata società in crisi. Ne consegue la sospensione di ogni forma di vita. Sta per entrare in funzione una nuova figura: il commissario straordinario. È Alfredo Atti. Nel giro di pochi mesi la gestione straordinaria risolve i problemi finanziari, traendo miglioramenti dal contributo delle autorità sportive e civili. In novembre la società viene riaperta, con una novità. Il commissario pone una condizione tassativa: i soci desiderosi di frequentare la sede devono regolarizzare il versamento delle quote mensili. Il balzello è di due lire per gli atleti, dieci per gli effettivi, venti per i sostenitori. Il difficilissimo e critico momento sembra superato; vengono riattivate le sezioni di ginnastica, pesistica, lotta, atletica leggera. Viene introdotta la palla a cesto, sport che può svolgersi sia nell'ampia palestra coperta che all'aperto. Se nell'Angiulli a fatica si cerca di risorgere perseguendo sani principi di aggregazione ed elevazione sociale, in Italia avvengono radicali trasformazioni. Interessano anche il mondo dello sport. Il regime fascista riconosce l'importanza dell'educazione fisica extra scolastica e di prepotenza si occupa del tempo libero dei cittadini. Il settore scolastico dell'educazione fisica viene sottratto al Ministero della Pubblica Istruzione e alla scuola. Diviene extra scolastico, gestito attraverso la costituzione di appositi Enti, in un unico disegno politico-culturale.

Opera Nazionale Balilla, Fasci giovanili di combattimento, Gruppi Universitari Fascisti, Opera Nazionale Dopolavoro[modifica | modifica wikitesto]

L'educazione fisica delle masse, infatti, per le sue finalità pedagogiche, patriottiche militari, per la sua forza di penetrazione e la sua capacità di reclutamento tra i giovani, base indispensabile per ogni condizionamento politico ideologico, è assimilata dal fascismo all'educazione politica delle masse. Strumenti per la realizzazione di questa particolare pedagogia etico-fisico-politica-militare sono le organizzazioni giovanili fasciste: Opera Nazionale Balilla (ONB); Fasci giovanili di combattimento (FGC); Gruppi Universitari Fascisti (GUF).

La gestione sportiva agonistica del paese – gestita dal CONI – dal 1926 passa alle dirette dipendenze del partito. Di diritto, secondo le leggi totalitarie, vengono... ingoiate le palestre delle società ginnico sportive dell'Italia intera. Non vi è spazio, nel corso del fascismo, per società, organizzazioni sportive, giovanili, cattoliche, socialiste, proliferate in un paese liberale. Benito Mussolini le spazza via all'indomani del 1925. A conferma del regime totalitario il duce nomina a capo del CONI Lando Ferretti, persona fidata. Le federazioni sportive perdono ogni autonomia ed eseguono le volontà espresse dal Partito Nazionale Fascista. A livello locale vengono creati gli Enti Sportivi Provinciali che dipendono dall'ufficio sportivo del partito e devono garantire il controllo politico delle società con l'obiettivo di fascistizzare le attività. I concetti di gestione ed organizzazione delle attività sportive sono espressi all'interno della Carta dello Sport emessa nel 1928. Il partito viene definito espressione della politica sportiva, il Coni organo di controllo, propaganda, disciplina dello sport.

La voce della dittatura risuona anche tra gli sportivi concretizzandosi in potenti organizzazioni di massa: Opera Nazionale Dopolavoro (OND), Opera Nazionale Balilla. Tocca all'Angiulli. È il 1928, quando viene occupata dall'Opera Nazionale Balilla. L'alibi è l'esigenza di svolgere nell'ampia palestra di via Napoli il programma di educazione del fisico di giovani e giovinette di terra di Bari. Lento passaggio della palestra di via Napoli dalle “mani” dell'Angiulli alla O.N.B. Lo sport di vertice in Italia diventa una chimera. L'Olimpiade di Amsterdam è una debácle: appena sesta la squadra di ginnastica italiana, rispetto al primo posto di quattro anni prima. Nel frattempo impera il calcio. Attira atleti e seguaci a scapito delle altre discipline, non avendo necessità di strutture particolarmente attrezzate. La parsimonia investe l'Angiulli. Martino e Scarcia fanno solo esibizioni dimostrative, non potendosi allenare assiduamente. In realtà la società dispone delle palestre nelle ore concesse dai nuovi padroni.

I dirigenti dell'Opera Nazionale Balilla organizzano corsi e manifestazioni che riguardano i giovanissimi fra i 10 e 17 anni ed, inoltre, danno abbastanza spazio a rappresentazioni cinematografiche, teatrali, convegni, seminari, tutti di tipo patriottico, improntati alla massima diffusione dei principi fascisti. Alle manifestazioni intervengono i giovani Balilla e gli Avanguardisti con l'obbligo di indossare la divisa. Inoltre sono invitati i soci dell'O.N.B. e dell'Angiulli mentre è rigorosamente vietato l'ingresso ai borghesi. È tutta qui la vita sociale dei soci, divenuti ospiti nella loro (?) palestra.

I regali del partito fascista[modifica | modifica wikitesto]

Alfredo Atti, alla fine del 1928 reputa concluso il proprio mandato. In qualità di commissario gli succede – su nomina del CONI – Raffaele Perrone, profondo conoscitore della società. Dare impulso allo sport proponendo una nuova gestione, orientata all'ordinamento dell'emulazione, è il suo traguardo primario. Organizza un saggio di ginnastica facendo intervenire Braglia, acclamato campione italiano; i più forti pesisti regionali gareggiano presso la palestra di via Napoli. Perrone sigla la fusione tra alcune società di atletica baresi: Juventus Nova, P.E.F. Atleta, U.S. Giovani Atleti. L'atletica leggera è pertanto etichettata Angiulli.

I responsabili dello sport nazionale credono nella ripresa della società, dichiarandosi certi della spinta che può dare allo sport meridionale, abbastanza depresso. Nel gennaio del 1929 S.E. Augusto Turati, segretario del Partito Nazionale Fascista e presidente nazionale del CONI, regala all'Angiulli una sua fotografia. Atto di riconoscimento per l'opera svolta, di sprone ed incitamento. Il gesto sortisce l'effetto voluto. Ne viene fuori un enorme attivismo, soprattutto dal punto di vista organizzativo, dove emergono le qualità di Raffaele Perrone, dirigente introdotto negli apparati sportivi del Partito Fascista. Esegue alla lettera le volontà dettate dagli organismi. Febbraio è il mese dei campionati centro meridionali di sollevamento pesi. Opportunità per rivedere all'opera Scarcia e Rogazione, insieme ai promettenti Cardone e Delle Foglie. Aprile è tempo di corsa campestre, con il successo dell'angiullista Raffaele Rossini. A maggio il compagno di squadra Pietro Favia arriva primo al traguardo del giro podistico di Bari. A giugno i campionati provinciali di atletica leggera annotano l'affermazione degli atleti in biancoceleste: Brindicci-Gargaro.

L'Angiulli, come già avvenuto per altre discipline, s'impossessa della palla a cesto, facendo divenire la palestra di via Napoli il punto d'incontro dei pionieri della specialità. A settembre per merito di Michele Favia, ex consigliere diventato segretario nazionale del CONI, all'Angiulli compete il compito dell'allestimento dei campionati nazionali di lotta; in ottobre tengono banco i campionati nazionali di sollevamento pesi.

Lottatori[modifica | modifica wikitesto]

Tra i lottatori più noti del club vi sono Mario Bisignani, Giuseppe Colaianni, Fernando Lapalorcia, Pietro Lombardi, Fabio Parisi, Giuseppe Vitucci, Saverio Cutrignelli, Antonio Cruciata, Gioacchino Abbrescia, Giuseppe Tedeschi, Mario Boccola, Nicola Caradonna, Bernardo Circottola, Saverio Scaramuzzi e Franko Abazi[1].[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Storia di Franko Abazi, il lottatore venuto dall’Albania, su Style, 13 agosto 2019. URL consultato il 26 febbraio 2021.
  2. ^ Società Ginnastica Angiulli | Hall of Fame, su www.angiullibari.com. URL consultato il 26 febbraio 2021.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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