Plecotus macrobullaris

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Orecchione alpino
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Superordine Laurasiatheria
Ordine Chiroptera
Sottordine Microchiroptera
Famiglia Vespertilionidae
Sottofamiglia Vespertilioninae
Genere Plecotus
Specie P.macrobullaris
Nomenclatura binomiale
Plecotus macrobullaris
Kuzjakin, 1965
Sinonimi

P.alpinus, P.microdontus

Areale

L'orecchione alpino (Plecotus macrobullaris Kuzjakin, 1965) è un pipistrello della famiglia dei Vespertilionidi diffuso in Europa meridionale e vicino oriente.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Pipistrello di piccole dimensioni, con una lunghezza totale della testa e del corpo tra i 46 e i 55 mm, l'avambraccio lungo tra i 37 e i 46 mm, la coda tra i 41 e i 53 mm e le orecchie tra i 34 e i 38 mm. L'orecchione alpino arriva a un peso di 12 g.[3]

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

La pelliccia è lunga. Le parti dorsali sono grigio-giallastre o grigio chiare, mentre le parti ventrali sono giallastre, grigio-biancastre o bianche. La base dei peli è ovunque nerastra. Il muso è conico, chiaro con una maschera facciale più scura, cosparso di pochi peli e con un cuscinetto carnoso triangolare sul mento. Le orecchie sono enormi, ovali, marroni, unite sulla fronte da una sottile membrana cutanea. Il trago è lungo circa la metà del padiglione auricolare, affusolato e con l'estremità smussata. Le membrane alari sono marroni e semi-trasparenti. Le dita dei piedi sono cosparse di peli brunastri e munite di robusti artigli chiari. La coda è lunga ed inclusa completamente nell'ampio uropatagio.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Si rifugia in gruppi fino a 50 individui all'interno di edifici. In inverno preferisce grotte ed altri ricoveri sotterranei. Forma vivai, osservati frequentemente nelle chiese.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di insetti, particolarmente falene e in misura minore tipule, catturati in volo sopra radure o pascoli.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Danno alla luce un piccolo alla volta tra giugno e luglio.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è diffusa nell'Europa meridionale e nel vicino oriente, dalla parte centro-orientale dei Pirenei, tra Francia, Spagna ed Andorra, attraverso tutto l'arco alpino, dalla Francia sud-orientale, Svizzera, Liechtenstein, Germania meridionale, Austria fino alla Slovenia, le coste adriatiche della Croazia e la Serbia, Albania settentrionale, Grecia meridionale, il Peloponneso e l'isola di Creta, fino a gran parte dell'Anatolia, la Siria nord e sud-occidentale, la Russia sud-occidentale, Georgia, Armenia, Azerbaigian fino all'Iran nord-occidentale e la parte centrale dei Monti Zagros. In Italia è presente nelle zone alpine del Friuli Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Lombardia, Piemonte e Liguria.

Vive in ambienti collinari e montani, principalmente carsici in querceti, faggete, pinete fino a 2.800 metri di altitudine.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List, considerato il vasto areale e nonostante la pressione umana verso i suoi rifugi usuali, classifica P.macrobullaris come specie a rischio minimo (Least Concern)).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Hutson, A.M., Aulagnier, S., Juste, J., Karatas, A., Palmeirim, J. & Paunovic, M. 2008, Plecotus macrobullaris, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Aulagnier & Al., 2011.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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