Monte San Liberatore

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Monte San Liberatore
Monte San Liberatore e l'antico eremo
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Campania
Provincia  Salerno
Altezza466 m s.l.m.
Coordinate40°40′46.2″N 14°43′47.24″E / 40.6795°N 14.72979°E40.6795; 14.72979
Altri nomi e significatiMonte Butornino
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Monte San Liberatore
Monte San Liberatore

Il Monte San Liberatore (conosciuto anche come Monte Butornino) si trova sui territori di Cava de' Tirreni, Vietri sul Mare e Salerno e domina le città offrendo una visione sia del golfo di Salerno che dei territori interni e della costiera amalfitana.

Geografia e storia[modifica | modifica wikitesto]

Il monte, alto 466 metri, è meta di appassionati di trekking e offre varie occasioni di svago. Sono diversi i sentieri attrezzati che permettono di raggiungere in poco tempo, partendo dalla valle, la cima del monte con l'eremo dedicato a san Liberatore martire.

Veduta del monte (sulla sinistra) da Dupino

Sul monte sorge un'antica chiesetta, documentata già nel 980. Attualmente solo la navata destra della chiesa è utilizzata per la sua funzione originale mentre la navata sinistra è adibita a sala di accoglienza dei pellegrini, un tempo luogo di sepoltura delle monache benedettine. Nel 980 il vescovo di Salerno, Giovanni II, accordò alla monaca Susanna l'utilizzo della chiesa come monastero ed eremo femminile. Il periodo di attività della struttura durò fino al 1300, quando le suore furono trasferite a Salerno. La chiesa fu ampliata più volte nel corso dei secoli e restò attiva fino al 1600. In seguito fu più volte abbandonata o custodita solamente da qualche eremita che si occupava della cura della costruzione e della coltivazione della terra adiacente[1].

Nel 1943 a seguito dell'sbarco a Salerno e dello sbarco degli Alleati nel golfo di Salerno, gli anglo-americani presero subito possesso del monte mantenendo così una posizione privilegiata per circa due settimane. Sull'altura furono portate le artiglierie per dominare la valle e ricacciare i tedeschi[2].

Sulla cima, nel 1955, un benefattore, Vincenzo Adinolfi, per devozione, ha eretto una croce in ferro a struttura trapezoidale, alta 18 metri e illuminata di notte.

Il 25 febbraio 2008 furono iniziati i lavori di recupero e restauro dell'antico eremo, terminati nel corso del 2009.[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Storia di San Liberatore, su artcurel.it. URL consultato il 7 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2008).
  2. ^ Operazione Avalanche, su artcurel.it. URL consultato il 7 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2008).
  3. ^ Restauro Eremo di San Liberatore, su artcurel.it. URL consultato l'11 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2012).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Matteo Apicella, Le bellezze di San Liberatore.
  • Paolina Craven, Rèminiscences:souvenirs d'Angleterre et d'Italie. Parigi 1879
  • Lucia Avigliano, San Liberatore. Editore Rotary Club di Cava de'Tirreni. 2003.
  • Vito Pinto, L'Eremo sospeso sull'infinito - Il Lavoro Tirreno, luglio/agosto 2008
  • Vito Pinto, L'affresco ritrovato - Il Lavoro Tirreno, luglio/agosto 2008

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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