Leonello Leone

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Leonello Leone
NascitaLerici, 12 agosto 1902
Morte?
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Marina
Regia Aeronautica
Aeronautica Militare
Specialitàbombardamento
GradoGenerale di divisione aerea
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna di Tunisia
Guerra di liberazione italiana
BattaglieBattaglia di mezzo agosto
Comandante di32º Stormo Bombardamento Terrestre
Raggruppamento Bombardamento e Trasporti
1ª Zona Aerea Territoriale
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Navale di Livorno
dati tratti da Mentre si svolge il volo dall'Italia al Brasile. Alcuni cenni sugli equipaggi[1]
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Leonello Leone (Lerici, 12 agosto 1902 – ...) è stato un generale e aviatore italiano, che prese parte alla Crociera aerea transatlantica Italia-Brasile e a quella Decennale. Durante la Seconda guerra mondiale comandò dapprima il 32º Stormo Bombardamento Terrestre e poi il Raggruppamento Bombardamento e Trasporti dell'Italian Co-Belligerent Air Force (ICAF). Insignito della Croce di Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia, e decorato con una Medaglia d'argento, una di bronzo e una Croce di guerra al valor militare.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Lerici, provincia della Spezia, il 12 agosto 1902. Dopo aver conseguito il diploma di capitano di lungo corso frequentò la Regia Accademia Navale di Livorno da cui uscì con il grado di guardiamarina di complemento, imbarcandosi poi sui cacciatorpediniere della Regia Marina.[2] Nel 1926 fu ammesso a frequentare la Scuola di pilotaggio di Portorose, conseguendo il brevetto di pilota su velivolo Caproni Ca.100.[2]

Transitato in forza alla Regia Aeronautica con il grado di tenente, tra il 17 dicembre dello stesso anno ed il 15 gennaio 1931 partecipò alla Crociera aerea transatlantica Italia-Brasile, guidata dal generale Italo Balbo. Egli era imbarcato su uno dei Savoia-Marchetti S.55TA (matricola I-DRAG) utilizzati nell'impresa, appartenente alla "Squadriglia Bianca". Oltre a lui l'equipaggio era composto anche dal capitano Emilio Draghelli, dal 1º Aviere Carlo Giorgielli, e dal sergente maggiore Bruno Bianchi.[3] Per questa impresa fu promosso al grado di capitano per merito straordinario.[4]

Prese parte successivamente alla Crociera aerea del decennale (1933) pilotando un S.55A (matricola I-LEON), appartenente alla IV "Squadriglia Cerchi Rossi", con a bordo il tenente Secondo Revetria, il 1º aviere Remo Fabbrini, e il sergente Pasquale D'Amora.

Nel 1939 ricopriva il ruolo di Capo di stato maggiore dell'Aeronautica della Sardegna. Tra il 25 gennaio e il 21 giugno 1941 fu comandante dell'aeroporto di Decimomannu.[5]

Nel mese di giugno 1941, in piena seconda guerra mondiale, con il grado di colonnello, assunse il comando del 32º Stormo Bombardamento Terrestre, allora equipaggiato con i bombardieri Savoia-Marchetti S.79 Sparviero. Nel dicembre 1941 lo stormo fu riequipaggiato con i Savoia-Marchetti S.M.84 e trasferito alla specialità aerosiluranti il 1 maggio 1942.[6] Con base all'aeroporto di Gioia del Colle lo stormo prese parte alla battaglia di mezzo agosto, utilizzando per la prima volta le motobombe F.F.F.[7] Il 6 novembre 1942 lo stormo si trasferì a Milis, in Sardegna, ed egli lasciò il comando al tenente colonnello Vittorio Mariani.[7] Decorato di una Medaglia d'argento al valor militare, all'inizio del 1943 assunse l'incarico di Capo di stato maggiore dei Servizi Aerei Speciali.[8] Dopo la proclamazione dell'armistizio dell'8 settembre rimase al sud, e tra il 1944 e il 1945 fu comandante del Raggruppamento Bombardamento e Trasporti dell'Italian Co-Belligerent Air Force (ICAF).[9] di base sull'aeroporto di Lecce-Galatina.[8]

Al termine della guerra, il 6 aprile 1946 fu insignito della Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia.[10] Rimasto in servizio nella neocostituita Aeronautica Militare Italiana, nel 1947 fu messo a capo della Direzione Generale delle Armi e Munizioni presso il Ministero della Difesa-Aeronautica. Dal 1952 al 1956, con il grado di generale di divisione aerea, fu comandante della 1ª Zona Aerea Territoriale di Milano.[8]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
«Capo di S.M. dell'Aeronautica della Sardegna portava un contributo sostanziale agli ottimi risultati operativi dell'importante scacchiere Mediterraneo. Comandante di stormo si dimostrava capo di elevate qualità ed animatore degli equipaggi che conduceva a vittoriose azioni e guidava in volo in una battaglia aeronavale. Comandante infine dei servizi aerei speciali, in un periodo di eccezionale attività operativa, assolveva i suoi compiti con prontezza di decisione e spirito di sacrificio. Ufficiale superiore pilota di non comune capacità professionale che in ogni campo della sua multiforme attività dava prova di elevate doti di intelletto, di carattere, di cuore e spiccate qualità organizzative.[10]»
— Regio Decreto 6 aprile 1946[11]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Cielo del Mediterraneo Occidentale, 12-14 agosto 1942
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di raggruppamento bombardamento e trasporti si prodigava incessantemente per assicurare il massimo contributo dei propri reparti alla guerra di liberazione nei Balcani. Alla testa delle formazioni in condizioni atmosferiche particolarmente difficili, le guidava in rischiosi voli contrastati dalla reazione nemica onde portare ai reparti italiani e alleati, combattenti nelle impervie regioni della Jugoslavia, le armi e i rifornimenti necessari alla continuazione della lotta. Cielo dei Balcani, 20 ottobre 1944-7 aprile 1945
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di stormo già precedentemente distintosi in altre azioni belliche partecipava più volte con magnifico ardimento al bombardamento di una poderosa formazione navale nemica fortemente scortata da portaerei e navi da battaglia. Prima di giungere sull'obbiettivo, più volte attaccato da numerosi caccia avversari, che abbattevano due apparecchi della formazione e danneggiavano gli altri, sosteneva brillantemente il combattimento con fermezza e sprezzo del pericolo, contribuendo all'abbattimento di cinque velivoli. Affrontava quindi l'accanitissima reazione contraerea delle navi di scorta e con aggiustato tiro apportava gravi danni alla formazione navale. Cielo del Mediterraneo Occidentale, 12-14 agosto 1942
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
— Regio Decreto 21 aprile 1939.[12]
Medaglia commemorativa della Crociera aerea del Decennale - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Chris Dunning, Solo coraggio! La storia completa della Regia Aeronautica dal 1940 al 1943, Parma, Delta Editrice, 2000.
  • (EN) Chris Dunning, Combat Units od the Regia Aeronautica. Italian Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-871187-01-X.
  • I reparti dell'Aeronautica Militare, Roma, Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica, 1977.
  • Ordine Militare d'Italia 1911-1964, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1969.
  • Annunziato Trotta, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Aeronautico, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1978.
Periodici
  • Mentre si svolge il volo dall'Italia al Brasile. Alcuni cenni sugli equipaggi, in L'Ala d'Italia, n. 1, Roma, Edizioni Italiane Aeronautiche, gennaio 1931, pp. 10-29.
  • Ai vincitori dell'Atlantico, in Aeronautica, n. 2, Milano, Organo dei Volatori e dei Costruttori Aeronautici d'Italia, febbraio 1931, pp. 84-86.
  • Alla 1ª Z.A.T., in L'Ala d'Italia, n. 5, Milano, Edisport-Gruppo Editoriale Magnani, settembre-ottobre 1951, p. 5.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]