Giuseppe Avenanti

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Giuseppe Avenanti
NascitaArcevia, 9 agosto 1898
MorteKopanki, 20 gennaio 1943
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale
ArmaFanteria
CorpoAlpini
Anni di servizio1917-1943
GradoTenente colonnello di complemento
GuerrePrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
CampagneFronte orientale (1941-1945)
Battagliebattaglia di Nowo Postojalowka
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume secondo (1929-1941)[1]
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Giuseppe Avenanti (Arcevia, 9 agosto 1898Kopanki, 20 gennaio 1943) è stato un militare e prefetto italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque ad Arcevia nel 1898, figlio di Victor Hugo e Palmira Possanzini.[2] Conseguito il diploma di ragioniere, nel marzo 1917 viene arruolato nel Regio Esercito per combattere nel corso della prima guerra mondiale come sottotenente di complemento nel 93º Reggimento fanteria "Messina" prima, e nel 158º Reggimento fanteria "Liguria" poi.[3] Lasciato il fronte nel marzo 1918 per grave malattia, dopo lunghi periodi trascorsi in luoghi di cura e in licenza di convalescenza, nel giugno del 1929 fu collocato in congedo assoluto con il grado di tenente.[3] Promosso capitano nel 1932 e maggiore per meriti eccezionali nel 1936, ricoprì anche importanti incarichi politici.[3]

Iscritto al Partito Nazionale Fascista dall’ottobre 1920, fu squadrista, ebbe il brevetto per la Marcia su Roma e la Sciarpa Littorio.[4] Comandante di Squadra d'azione, fu console generale della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale fuori quadro dal maggio del 1937.[4] Segretario del Fascio di Arcevia, Vice Segretario Federale e Segretario Federale di Ancona (febbraio 1925-luglio 1926).[4] Componente del Triumvirato reggente la Federazione di Ancona (settembre - dicembre 1926).[4] Segretario Federale di Ancona (dicembre 1926-gennaio 1928), Zara (marzo 1928-luglio 1930) e di Gorizia (luglio 1930-gennaio 1934).[4] Nominato prefetto di 2ª classe il 20 gennaio 1934 e prefetto di 1ª classe il 21 agosto 1939, fu prefetto di Potenza (gennaio 1934-giugno 1937), Foggia (luglio 1937-agosto 1939), La Spezia (agosto 1939 - ottobre 1941).[4]

Nell'ottobre del 1941 venne richiamato in servizio attivo a domanda.[3] Destinato al 1º Reggimento alpini mobilitato, e promosso tenente colonnello, prestò prima servizio presso il comando del reggimento e poi, dal giugno 1942, gli venne affidato il comando del battaglione alpini "Ceva".[3] Un mese dopo partiva per il fronte russo.[3] Cadde in combattimento a Kopanki il 20 gennaio 1943, nel tentativo di contrastare l'avanzata dei carri armati nemici, e fu successivamente insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[5]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Volontario di guerra, comandante di battaglione alpino, dava prova costante di indomito coraggio, di purissima fede, di elette virtù militari. Sempre primo in ogni più rischiosa impresa si spingeva, in una arditissima azione dì pattuglia, entro le linee avversarie per rendersi conto della reale situazione in vista di prossime azioni. Durante un combattimento decisivo per le sorti della divisione contro preponderanti forze appoggiate da mezzi corazzati, trascinava il suo magnifico reparto in ripetuti e violentissimi assalti che si protraevano per oltre sei ore. Ferito una prima volta, dopo sommaria medicazione, raggiungeva il suo posto di comando, là dove più ferveva la lotta. Aggravatasi la minaccia nemica per l’intervento di altri carri armati si slanciava, alla testa di volontari, con eroismo degno delle più nobili tradizioni, fra la massiccia formazione scompaginandone il movimento. Nell’impari lotta cadeva mortalmente ferito. Rifiutando ogni soccorso incitava i suoi alpini a perdurare nello sforzo, chiudendo così nella visione del rinnovato attacco la sua vita tutta consacrata in ogni pensiero ed azione al dovere ed alla Patria. Kopanki (Fronte russo), 20 gennaio 1943 .[6]»
— Decreto del Presidente della Repubblica 20 dicembre 1948.[7]
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
avanzamento per merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria
avanzamento per merito di guerra
«Combattente della Grande Guerra. Squadrista della primissima ora, ferito epr la causa fascista, in molteplici incarichi ininterrottamente disimpegnati, in condizioni particolarmente difficili, ha dimostrato avvedutezza di organizzatore e spirito battagliero. Prefetto del Regno
— Regio Decreto 20 febbraio 1932.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p. 179.
  2. ^ Combattenti Liberazione.
  3. ^ a b c d e f Bianchi, Cattaneo 2011, p. 388.
  4. ^ a b c d e f Cifelli 1999, p. 31.
  5. ^ Bianchi, Cattaneo 2011, p. 387.
  6. ^ Medaglia d'oro al valor militare Avenanti, Giuseppe, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 febbraio 2023.
  7. ^ Registrato alla Corte dei conti lì 12 gennaio 1949, Esercito registro n. 1, foglio 330.
  8. ^ Registrato alla Corte dei Conti il 16 marzo 1936, registro 7, foglio 42.


Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Avenanti, Giuseppe, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 31 gennaio 2023.
  • Giuseppe Martelli, Avenanti, Giuseppe, su noialpini.it, Noi Alpini. URL consultato il 31 gennaio 2023.