Giulio Vaccaro

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Giulio Vaccaro
arcivescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricoperti
 
Nato10 aprile 1851 a Napoli
Ordinato presbitero19 settembre 1874
Nominato vescovo4 giugno 1891 da papa Leone XIII
Consacrato vescovo7 giugno 1891 dal cardinale Raffaele Monaco La Valletta
Elevato arcivescovo30 novembre 1896 da papa Leone XIII
Deceduto10 marzo 1924 (72 anni) a Bari
 

Giulio Vaccaro (Napoli, 10 aprile 1851Bari, 10 marzo 1924) è stato un arcivescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dottore in sacra teologia e diritto canonico, per molti anni fu vicario generale della diocesi di Nusco. Il 4 giugno 1891, appena quarantenne, fu nominato vescovo di Trivento.

Il 6 dicembre 1896 lasciò la sede di Trivento per diventare coadiutore dell'allora arcivescovo di Trani Domenico Marinangeli. Contemporaneamente gli fu assegnata la sede titolare arcivescovile di Ancira.

Con la bolla pontificia del 24 marzo 1898 fu quindi nominato arcivescovo dell'arcidiocesi di Bari e Canosa e fece il suo ingresso a Bari il 5 giugno dello stesso anno, dopo che aveva preso possesso della carica per mezzo di un procuratore.

Durante la sua lunga permanenza a Bari, svolse un'intensa attività pastorale sollecitando costantemente il clero e i fedeli ad operare nel campo educativo e sociale. Indirizzò alla diocesi numerose lettere pastorali, dalle quali traspare tutto il suo impegno, diretto soprattutto a promuovere le vocazioni, a diffondere l'istruzione religiosa e a condurre una vita moralmente sana. Dal 1902 al 1912 promosse diversi congressi, concretizzando iniziative di carattere spirituale e sociale nell'ambito dell'intera Puglia. Contribuì all'erezione in Bari di un ospedale civile donando un contributo in danaro di 200.000 lire e aiutò con sovvenzioni le famiglie baresi colpite dalle alluvioni che si abbatterono sulla città dal 1905 al 1915.

Nel 1907 ricevette una visita pastorale da parte di padre Ernesto Bresciani, il quale rilevò l'ignoranza in campo religioso, il dilagare dell'immoralità, il favore incontrato dal modernismo fra i giovani sacerdoti. Per questa ragione si mostrò in seguito assai più fermo nell'esigere la presenza dei sacerdoti alle "Congregazioni dei casi morali", imponendo anche pesanti multe a carico degli assenti.

Uno dei suoi maggiori meriti è costituito dall'abbellimento della cattedrale, mediante il rifacimento del pavimento, la fornitura di un organo che fu un suo dono personale, il restauro della cupola (durante l'esecuzione dei lavori, ignoti ladri rubarono dal quadro della Madonna di Costantinopoli alcuni oggetti preziosi, che i fedeli si affrettarono a sostituire con generose offerte). A lui si deve l'istituzione di nuove parrocchie cittadine, come quella di San Giuseppe, del Carmelo, di Santa Cecilia, del Redentore, di San Pasquale, del SS. Sacramento, di San Giacomo, oltre alle diverse altre erette nei centri vicini al capoluogo. Fatto riparare a sue spese il seminario arcivescovile, si adoperò per l'erezione del seminario regionale.

Si spense il 10 marzo 1924 e fu sepolto nella cappella del capitolo metropolitano nel cimitero di Bari. Il 5 novembre 1939, la salma venne traslata dal cimitero cittadino alla chiesa di San Giuseppe al quartiere Madonnella dove fu eretto un monumento in suo onore. A lui è dedicata tuttora la via che conduce dalla chiesa di San Giuseppe al Lungomare.

Genealogia episcopale e successione apostolica[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Trivento Successore
Giuseppe de' Bianchi Dottula 1891 - 1896 Tommaso de Stefano
Predecessore Arcivescovo titolare di Ancira Successore
Giovanni Cirino 1896 - 1898 Giacomo Merizzi
Predecessore Arcivescovo metropolita di Bari e Canosa Successore
Ernesto Mazzella 1898 - 1924 Pietro Pomares y de Morant
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