F 9 (sommergibile)

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F 9
Descrizione generale
Tiposommergibile di piccola crociera
ClasseF
Proprietà Regia Marina
CantiereOdero, Sestri Ponente
Impostazione3 giugno 1915
Varo24 settembre 1916
Entrata in servizio29 dicembre 1916
Radiazione1º agosto 1925 (o 1928)
Destino finaledemolito
Caratteristiche generali
Dislocamento in immersione319 t
Dislocamento in emersione262 t
Lunghezza46,5 m
Larghezza4,22 m
Pescaggio3,1 m
Profondità operativa40 m
Propulsione2 motori Diesel FIAT da 700 CV
2 motori elettrici Savigliano da 500 cv complessivi
2 eliche
Velocità in immersione 8 nodi
Velocità in emersione 12,5 nodi
Autonomiain emersione 1300 miglia nautiche a 9,3 nodi
o 912 mn a 12,5 nodi
in immersione 139 mn a 1,5 nodi
o 8 mn a 8 nodi
Equipaggio2 ufficiali, 24 sottufficiali e marinai
Armamento
Armamento
dati tratti da www.betasom.it e www.xmasgrupsom.com
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L’F 9 è stato un sommergibile della Regia Marina.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il 10 gennaio 1917 fu assegnato al Comando Marittimo di La Spezia[1].

Primo comandante del sommergibile fu il tenente di vascello Paolo Borgatti, che ne aveva seguito le ultime fasi della costruzione e le prove[1].

Inizialmente l’F 9 fu impiegato in funzione antisommergibile nel Tirreno settentrionale, svolgendo alcune missioni di questo tipo[1].

Nel marzo 1917 fu assegnato alla I Squadriglia Sommergibili, basata a Venezia[1].

L'11 marzo, durante la navigazione di trasferimento (compiuta insieme al gemello F 10) fu avvistato dal cacciatorpediniere Euro e dalla torpediniera Airone al largo di Messina, scambiato per un U-Boot e preso a cannonate, ma riuscì ad allontanarsi indenne con una manovra d'immersione rapida[1].

Prese poi base a Porto Corsini, operando in funzione offensiva sulle coste della Dalmazia, senza comunque conseguire risultati[1].

L'11 settembre 1917, in previsione del trasferimento da Trieste a Pola delle vecchie corazzate austroungariche Wien e Budapest, fu dislocato in agguato al largo di Rovigno, ma non avvistò le navi nemiche[2].

Nel 1918 comandava il sommergibile il tenente di vascello Nortarbartolo[3].

Adibito ad esercitazioni ed addestramento nel dopoguerra, proseguì quest'attività sino al 1928, anno della sua radiazione[1].

Fu poi demolito.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Regi Sommergibili F7-F8-F9-F10
  2. ^ Favre, p. 186.
  3. ^ Favre, p. 208.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Franco Favre, La Marina nella Grande Guerra. Le operazioni aeree, navali, subacquee e terrestri in Adriatico, Gaspari Editore, 2008, ISBN 978-88-7541-135-0.
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