Eleonora d'Inghilterra (1318-1355)

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Eleonora di Woodstock
Duchessa reggente di Gheldria
In carica1343-12 ottobre 1344
NascitaWoodstock, 18 giugno 1318
MorteDeventer, 22 aprile 1355
Luogo di sepolturaabbazia di Graefenthal, Goch, Circondario di Kleve
Casa realePlantageneti
PadreEdoardo II d'Inghilterra
MadreIsabella di Francia
ConsorteReginaldo II, duca di Gheldria
FigliRinaldo III e
Edoardo

Eleonora Plantageneta (Woodstock, 18 giugno 1318Deventer, 22 aprile 1355) fu una principessa inglese, duchessa consorte di Gheldria dal 1332 al 1343, poi reggente del ducato per il figlio dal 1343 al 1344.

Origine[modifica | modifica wikitesto]

Eleonora, come ci viene confermato dal Kronijk van Arent toe Bocop era la figlia terzogenita del re d'Inghilterra, Edoardo II[1] e di Isabella di Francia[2], che, secondo lo storico e genealogista francese, Pierre de Guibours, detto Père Anselme de Sainte-Marie o più brevemente Père Anselme, nel suoHistoire généalogique et chronologique de la maison royale de France, era figlia del re di Francia, Filippo IV il Bello[3] e della regina di Navarra, contessa di Champagne e Brie, Giovanna I di Navarra[4], che, secondo le Gesta Philippi Tertii Francorum Regis, era la figlia secondogenita del re di Navarra (col nome di Enrico I) e conte di Champagne e Brie (col nome di Enrico III), Enrico di Navarra e di Bianca d'Artois[5].
Edoardo II d'Inghilterra era figlio del re d'Inghilterra e duca d'Aquitania, Edoardo I e di Eleonora di Castiglia, figlia del re di Castiglia, Ferdinando III il Santo e di Giovanna di Dammartin, Contessa di Ponthieu.
Eleonora era sorella minore del futuro Edoardo III d'Inghilterra[4].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Eleonora era nata a Woodstock, più precisamente al Palazzo di Woodstock, il 18 giugno 1318, e il nome le venne impartito probabilmente in onore della nonna paterna Eleonora di Castiglia[6].

Infanzia[modifica | modifica wikitesto]

Eleonora crebbe in un clima politico tumultuoso con il padre in eterno conflitto con coloro che disprezzavano i suoi favoriti e con la moglie che, parimenti, avrebbe voluto vederli cacciati. Quando il favorito del padre Ugo Despenser ebee una crescente influenza su suo padre i rapporti tra i suoi genitori peggiorarono, e quando ci fu una guerra tra Inghilterra e Francia in Guienna nel 1324 a causa dei possedimenti inglesi, Despenser privò la regina dei suoi tre figli più piccoli, giustificandosi con l'affermazione che la loro madre, Isabella, nativa francese, avrebbe potuto incitare i suoi figli a tradire suo padre. Eleonore e sua sorella minore Giovanna furono inizialmente affidate in custodia alla cugina Eleonora de Clare, moglie di Ugo e poi alle cure di Isabella Despenser, sorella di Ugo e sposata con Rodolfo Morthermer, un cognato del re. Per i successivi due anni, Eleonora visse a castello di Pleshey e al Castello di Marlborough, proprietà di Monthermer[7]. Quando la regina Isabella, madre di Eleonora ebbe il sopravvento, nell'autunno 1326, a Bristol, le furono riconsegnate le figlie, Eleonora e Giovanna, che in precedenza erano state affidate a Ugo Despenser il Vecchio, padre di Ugo e Isabella Despenser [8]. Nell'estate del 1328, Eleonore e sua madre accompagnarono sua sorella Giovanna a Berwick, dove si sposò con Davide, l'erede al trono scozzese[9].

Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1325 iniziarono i negoziati fra Inghilterra e Castiglia per un fidanzamento fra Eleonora e Alfonso XI di Castiglia, di pochi anni più vecchio di lei, anche se poi le cose si arenarono per problemi per la dote.
Nell'estate del 1330, sua madre si adoperò per un matrimonio di Eleonora ed il fratello, Giovanni con i figli del re francese Filippo VI di Valois, per migliorare i rapporti tra Inghilterra e Francia[10]; tuttavia, poiché i negoziati di pace fallirono, anche i piani matrimoniali furono annullati.
Eleonora, a Nimega, nel maggio 1332, andò sposa al Conte di Gheldria e di Zutphen, Rinaldo II[11], che, come ci viene confermato dal Kronijk van Arent toe Bocop era il figlio maschio primogenito del Conte di Gheldria e di Zutphen, Rinaldo I e della sua seconda moglie, Margherita Dampierre o di Fiandra[1], che, secondo il Kronijk van Arent toe Bocop, era figlia del Conte di Fiandra, Guido di Dampierre[12] e della sua seconda moglie Isabella di Lussemburgo († 1298), figlia di Enrico IV di Lussemburgo[13][14] e di Margherita de Bar.
Il matrimonio era stato combinato da una delle cugine della madre, Giovanna di Valois, assieme al marito, Guglielmo, Conte di Hainaut e conte d'Olanda e di Zelanda.
L'8 giugno del 1331 era stato redatto il contratto di matrimonio come da documento nº 252 del Gedenkwaardigheden uit de Geschiedenis van Gelderland (Arnhem), Eeerste Deel[15].

Lapide di Eleonora

Suo marito, Rinaldo II, appoggiò il re Edoardo III, suo cognato dal 1331[16], nelle sue pretese sul trono francese, combattendo, durante la guerra dei cent'anni al fianco di Edoardo III nelle Fiandre, divenendo suo rappresentante reale nelle Fiandre[17].
Il 19 marzo 1339, suo marito, Rinaldo II, fu riconosciuto duca di Gheldria e conte di Zutphen al parlamento di Francoforte da Ludovico il Bavaro[16].

Nonostante la nascita di due figli, il matrimonio non fu felice. Nel 1338, il conte Rinaldo II la bandì dalla sua corte per il fatto che Eleonora aveva la Lebbra, probabilmente con l'intenzione di annullare il matrimonio e risposarsi; Eleonore allora si presentò nel Palazzo Ducale di Nimega, di fronte alla corte e aprì il cappotto; i cronisti non sono d'accordo sul fatto che fosse completamente nuda o che indossasse un velo trasparente sotto il cappotto, ma fu evidente che non era lebbrosa; suo marito dovette quindi riprenderla a corte[18].

Suo marito, Rinaldo II morì ad Arnhem, per una caduta di cavallo il 12 ottobre 1343, e fu sepolto nell'abbazia di Graefenthal[19], vicino a Goch.
Essendo i suoi figli maschi minorenni gli succedette il primogenito, Rinaldo, con la reggenza di Eleonora[20], che, come reggente ebbe sempre molte difficoltà a che venisse riconosciuta dai sudditi e l'anno dopo fu costretta a lasciare l'incarico.

Coinvolgimento nella lotta di potere dei suoi figli e morte[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1350, Eleonora sostenne le rivendicazioni del figlio minore Edoardo, che creò una accesa rivalità tra i due fratelli; Eleonora e Rinaldo ebbero poi una disputa circa il dissenso sorto fra i due fratelli, e Rinaldo III, respinti i tentativi di riconciliazione di sua madre, le confiscò tutte le sue proprietà, quindi Eleonore si trasferì nel monastero cistercense di Deventer e il 22 aprile 1355 Eleonora morì in povertà all'abbazia Cistercense di Deventer, e secondo il Kronijk van Arent toe Bocop, fu sepolta, accanto al marito, nell'abbazia di Graefenthal[19], Goch, Circondario di Kleve.

Figli[modifica | modifica wikitesto]

Eleonora a Rinaldo diede due figli[21][22]:

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Enrico III d'Inghilterra Giovanni d'Inghilterra  
 
Isabella d'Angoulême  
Edoardo I d'Inghilterra  
Eleonora di Provenza Raimondo Berengario IV di Provenza  
 
Beatrice di Savoia  
Edoardo II d'Inghilterra  
Ferdinando III di Castiglia Alfonso IX di León  
 
Berenguela di Castiglia  
Eleonora di Castiglia  
Giovanna di Dammartin Simone di Dammartin  
 
Maria di Ponthieu  
Eleonora di Woodstock  
Filippo III di Francia Luigi IX di Francia  
 
Margherita di Provenza  
Filippo IV di Francia  
Isabella d'Aragona Giacomo I d'Aragona  
 
Iolanda d'Ungheria  
Isabella di Francia  
Enrico I di Navarra Tebaldo I di Navarra  
 
Margherita di Borbone-Dampierre  
Giovanna I di Navarra  
Bianca d'Artois Roberto I d'Artois  
 
Matilde del Brabante  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (NL) Kronijk van Arent toe Bocop, pag. 188
  2. ^ Alison Weir: Isabella: She Wolf of France
  3. ^ Mary Anne Everett Green: Lives of the English Princesses
  4. ^ a b (FR) Histoire généalogique et chronologique de la maison royale de France, tome premier, pag 91
  5. ^ (LA) Recueil des historiens des Gaules et de la France. Tome 20, Gesta Philippi Tertii Francorum Regis, pag 494
  6. ^ Alison Weir: Isabella. Lupa di Francia, regina d'Inghilterra . Londra, Pimlico 2006, ISBN 0-7126-4194-7, p. 117.
  7. ^ Alison Weir: Isabella. Lupa di Francia, regina d'Inghilterra . Londra, Pimlico 2006, ISBN 0-7126-4194-7, p. 160.
  8. ^ Alison Weir: Isabella. Lupa di Francia, regina d'Inghilterra . Londra, Pimlico 2006, ISBN 0-7126-4194-7, p. 234.
  9. ^ Alison Weir: Isabella. Lupa di Francia, regina d'Inghilterra . Londra, Pimlico 2006, ISBN 0-7126-4194-7, p. 312.
  10. ^ Alison Weir: Isabella. Lupa di Francia, regina d'Inghilterra . Londra, Pimlico 2006, ISBN 0-7126-4194-7, p. 330.
  11. ^ Frederick M. Powicke, Edmund B. Fryde (ed.): Handbook of British Chronology (Guide and Handbooks; 2). 2ª ed. Royal Historical Society, Londra 1961, p. 35.
  12. ^ (NL) Kronijk van Arent toe Bocop, pag. 190
  13. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus XXV, Iohannis de Thilrode Chronicon, capitulum 19, pagina 575 Archiviato il 13 ottobre 2017 in Internet Archive.
  14. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus IX, Iohannis de Thielrode Genealogia Comitum Flandriæ, pagina 335 Archiviato il 13 ottobre 2017 in Internet Archive.
  15. ^ (LA) Gedenkwaardigheden uit de Geschiedenis van Gelderland (Arnhem), Eeerste Deel, doc. 252, pagine 263 - 272
  16. ^ a b (NL) Kronijk van Arent toe Bocop, pag. 192
  17. ^ (NL) Kronijk van Arent toe Bocop, pagg. 195 - 197
  18. ^ Alison Weir: Isabella. Lupa di Francia, regina d'Inghilterra. Londra, Pimlico 2006, ISBN 0-7126-4194-7, p. 357.
  19. ^ a b (NL) Kronijk van Arent toe Bocop, pag. 197
  20. ^ a b c (NL) Kronijk van Arent toe Bocop, pag. 195
  21. ^ (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: Conti di Gheldria - ELEANOR of England (REINALD van Gelre)
  22. ^ (EN) #ES Genealogy: The House of Geldern-Heinsberg - Eleanor of England (Reinald II)
  23. ^ (NL) Kronijk van Arent toe Bocop, pag. 312
  24. ^ (NL) Kronijk van Arent toe Bocop, pagg. 315 e 316

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura storiografica[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]