Diocesi di Gaza

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Gaza
Sede vescovile titolare
Dioecesis Gazensis
Patriarcato di Gerusalemme
Sede titolare di Gaza
Mappa della diocesi civile d'Oriente (V secolo)
Vescovo titolaresede vacante
IstituitaXIX secolo
StatoPalestina
Diocesi soppressa di Gaza
Suffraganea diCesarea
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche
Icona di Ilarione di Gaza.

La diocesi di Gaza (in latino Dioecesis Gazensis) è una sede soppressa del patriarcato di Gerusalemme e una sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Gaza, nei territori della Palestina, è un'antica sede vescovile della provincia romana della Palestina Prima nella diocesi civile d'Oriente. Faceva parte del patriarcato di Gerusalemme ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Cesarea.

Leggende e tradizioni locali affermano che la Santa Famiglia, di ritorno dall'Egitto, si sarebbe fermata a Gaza; che a Gaza il diacono Filippo avrebbe battezzato l'etiope, di cui parlano gli Atti degli apostoli (8, 26-40); e che Gaza fu uno dei centri evangelizzati da san Pietro.[1]

La tradizione liturgica e i martirologi locali ricordano diversi santi e martiri di Gaza,[2] alcuni dei quali confluiti nel Martirologio romano. Tra questi, i santi vescovi Silvano (4 maggio) e Porfirio (26 febbraio); san Timoteo, ucciso all'epoca dell'imperatore Diocleziano (19 agosto); i martiri Eusebio, Néstabo, Zenone e Nestore, messi a morte durante le persecuzioni all'epoca dell'imperatore Giuliano l'apostata (21 settembre); l'eremita Ilarione (21 ottobre) e l'anacoreta Barsanufio (11 aprile).[3]

La vita eremitica e cenobitica prosperò nella regione di Gaza tra il V e VI secolo. Le fonti coeve menzionano diversi monasteri, tra cui quello di sant'Ilarione, fondato verso la metà del IV secolo; quello di Isaia, attestato nel 510, e quello di Pietro, divenuto vescovo di Maiuma; e ancora i monasteri di Severo, di Seridos.[4]

Secondo la tradizione cristiana, piuttosto tardiva e senza alcun valore storico, primo vescovo di Gaza fu Filemone, discepolo di san Paolo e destinatario di una delle sue lettere.[5] Il primo vescovo storicamente documentato è Silvano, morto nelle miniere di Mismiya.

Tra i vescovi di Gaza si ricorda in particolare Asclepa, che prese parte al concilio di Nicea del 325 e poco dopo fu deposto ed esiliato per la sua fedeltà al credo niceno; riabilitato da un concilio romano attorno al 340, prese parte al concilio di Sardica, durante il quale fu definitivamente riammesso nella comunione ortodossa; sembra tuttavia che non poté ritornare nella sua sede e morì poco dopo.[6]

Altro vescovo ben documentato di Gaza fu Netoras (Neteras, Natiras), che prese parte al concilio di Efeso del 431, al secondo concilio di Efeso del 449, al concilio di Calcedonia del 451 e al sinodo di Costantinopoli del 459, durante il quale sottoscrisse la lettera di Gennadio I contro i simoniaci.[7]

Sono noti due sinodi celebrati a Gaza nel primo millennio cristiano. Il primo è documentato dallo storico Sozomeno; fu un sinodo provinciale che confermò la separazione delle sedi di Gaza e di Maiuma di Gaza, contro un tentativo attuato da un vescovo di Gaza di annettere la vicina sede di Maiuma.[5] Il concilio più importante si celebrò nel 541 o 542, durante il quale furono esaminate le accuse contro Paolo di Alessandria.[8]

Tra il 636 e il 637 la città cadde in mano agli arabi mussulmani. La comunità cristiana sopravvisse, ma pochi sono i vescovi noti. Se ne conoscono i nomi di due solamente: Sergio, documentato da un mosaico nel 732, e Solimano, teologo e poeta (X o XI secolo). In questo periodo la sede fu elevata al rango di arcidiocesi, documentata all'epoca dei Crociati: nel 1173, la sede era occupata da Melezio, menzionato dalle fonti come arcivescovo di Gaza e di Eleuteropoli.[9] In seguito sono noti i nomi di una ventina di arcivescovi di Gaza, fino a metà del XX secolo,[10] ma non si conosce l'epoca precisa in cui la sede passò da residenziale a titolare; oggi infatti Gaza non risulta essere una diocesi attiva del patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme.[11]

Dal XIX secolo Gaza è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 24 febbraio 1964. L'unica parrocchia cattolica della striscia di Gaza, la chiesa della Sacra Famiglia, è parte del patriarcato di Gerusalemme dei Latini.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi greci[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Stiernon, Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques, vol. XX, col. 157.
  2. ^ (FR) Stiernon, Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques, vol. XX, coll. 158-159.
  3. ^ Martirologio Romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2004.
  4. ^ (FR) Stiernon, Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques, vol. XX, coll. 160-163.
  5. ^ a b (FR) Stiernon, Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques, vol. XX, col. 169.
  6. ^ (FR) G. Bardy, v. Asclepas, «Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques», vol. IV, Paris, 1930, coll. 901-902.
  7. ^ (FR) Stiernon, Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques, vol. XX, col. 173.
  8. ^ (FR) Stiernon, Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques, vol. XX, coll. 176-177.
  9. ^ (FR) Stiernon, Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques, vol. XX, col. 174.
  10. ^ (FR) Stiernon, Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques, vol. XX, coll. 174-176.
  11. ^ (EN) Holy Archdioceses, jerusalem-patriarchate.info.
  12. ^ a b c Marc-André Haldimann, Jean-Baptiste Humbert e Marielle Martiniani-Reber, Gaza à la croisée des civilisations, CHAMAN Edition, 2007, pp. 181-182.
  13. ^ a b A Gaza visitabili i resti di una chiesa del V secolo, in Terrasanta.net, 27 gennaio 2022. URL consultato il 28 gennaio 2022.
  14. ^ Vitalien Laurent, Le corpus des sceaux de l'empire Byzantin, vol. V/3, Paris, 1972, nº 2027. Secondo Laurent (p. 298), Eusebio fu vescovo primo o dopo Marciano.
  15. ^ Denis Feissel - Pierre-Louis Gatier, Bulletin épigraphique, Revue des Etudes Grecques, n. 120-2 (2007), p. 755 (nº 522).
  16. ^ (FR) J. Nasrallah, Sulaiman al' Gazzi, évêque melkite de Gaza, Oriens christianus 62 (1978), pp. 147-157.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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