Cucina laziale

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Penne all'arrabbiata

La cucina laziale è l'espressione dell'arte culinaria del Lazio.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina romana.

Al pari di molte altre cucine italiane, quella del Lazio è una cucina rustica, semplice ma saporita e molto condita,[1][2][3] nata per soddisfare uomini e donne occupati nelle fatiche dei campi,[1] ed è rappresentata in gran parte dalla tradizione culinaria romana.[1]

La cucina laziale si basa su ingredienti contadini come i legumi e le verdure fresche, tra i quali spiccano i fagioli, le lenticchie, i piselli, le puntarelle (germogli di cicoria amara), la lattuga romana, le bietole, i broccoli, le zucchine, i finocchi, le carote e i cavolfiori.[1][2][3][4]

Abbondano piatti dai sapori intensi e i primi, come le penne all'arrabbiata, la pasta con i broccoli e quella con le fave.[3][5] Tra i formaggi meritano una menzione il pecorino romano e la ricotta. Tra i dolci si ricordano le frappe, le castagnole, i maritozzi e i bomboloni.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Massimo Caimmi, Il Tirreno centrale Da Anzio a Capo Palinuro, Pontine, Flegree e Capri, Hoepli, 2018, "La cucina laziale e campana".
  2. ^ a b Eros Villagrossi, Viaggio nell'emisfero del gusto, Youcanprint, 2015, p. 157.
  3. ^ a b c Cristina Ortolani, L'Italia della pasta, Touring, 2003, p. 94.
  4. ^ Carlo Cracco, Lazio, Corriere della sera", 2014, "Introduzione".
  5. ^ Giuliana Lomazzi, La cucina mediterranea del piatto unico. 100 ricette prevalentemente vegetariane, dalla tradizione dei 16 paesi che si affacciano sul Mediterraneo, Tecniche Nuove, 2003, p. 33.

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