Castelceriolo

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Castelceriolo
frazione
Castelceriolo – Veduta
Castelceriolo – Veduta
Vista del Castello
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Alessandria
Comune Alessandria
Territorio
Coordinate44°55′10″N 8°42′12″E / 44.919444°N 8.703333°E44.919444; 8.703333 (Castelceriolo)
Abitanti1 697[1] (31-12-2011)
Altre informazioni
Cod. postale15122
Prefisso0131
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantiCastelceriolesi
Patronosan Giorgio, san Rocco
Giorno festivo23 aprile, 16 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Castelceriolo
Castelceriolo

Castelceriolo è una frazione del comune di Alessandria, situato ad est del territorio comunale sulla riva destra della Bormida e confina con i territori di Lobbi, San Giuliano Nuovo e Spinetta Marengo anch'essi frazioni di Alessandria. Il borgo sorge ad un'altitudine di 93 metri s.l.m. sul declino della Fraschetta verso il Po ad una distanza di circa km dalla città di Alessandria. Castelceriolo comprende il centro del paese raggruppato intorno alla chiesa parrocchiale dedicata a San Giorgio, la frazione di Cascinali Foco ed alcune cascine limitrofe. Le strade principali sono: via Ollearo, via Desaix, via Sale, via Buffalora, via San Giuliano Nuovo. Il paese consta di due piazze: piazza delle Scuole, piazzetta San Rocco e le abitazioni sono in genere a due piani, adiacenti fra loro con muri in prevalenza ancora composti di terra, ossia le case di terra.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Origini[modifica | modifica wikitesto]

L'agglomerato della borgata di Castelceriolo ha origini antichissime, come stanno a dimostrare alcune scarse rovine romane e gli abbondanti giacimenti di anfore vinarie dell'epoca romana venute alla luce nel passato. Ad un'antichità più remota appartengono gli strumenti e le rudimentali armi in selce levigata trovati nel sottosuolo: essi testimoniano che già in tempi preistorici in questa terra c'era un insediamento umano. Quando l'agglomerato di capanne prese l'aspetto definitivo di paese, fu protetto dal castello edificato nel XII secolo.

Secolo XV[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1468, la ricca famiglia Ghilini ebbero dal Duca di Milano il feudo di Castelceriolo. Giuliano I Ghilini († 1474) e il fratello Giovanni II († 1483), furono i primi Signori di Castelceriolo prendendo domicilio nel castello, possente ma degradato. Il 27 marzo 1480, con atto notarile rogato dal notaio Tebaldo Brosi di Asti, Margherita Birago - moglie di Giuliano I, disereda il figlio Francesco († 1511) per la divisione dei beni di Castelceriolo, ed il 13 dicembre di quello stesso anno Margherita e suo figlio Andrea († 1517), fratello di Francesco diseredato, vendettero per 1500 ducati d'oro a Gerolamo Guasco la loro parte - ossia la quarta parte - dei beni di Castelceriolo (ad esclusione del castello), Pietra Marazzi e Montecastello. Il figlio di Giuliano I, Francesco, restaurò il castello destinandogli la configurazione di fortezza con torre e torrette, circondata da un profondo fossato allagabile sormontato dal ponte levatoio.

Disegno[2] del Castello di Castelceriolo al tempo di Giuliano II Ghilini (XVI secolo)
Vista del Castello

Secolo XVI[modifica | modifica wikitesto]

Il 15 agosto 1527 il francese Odet de Foix, conte di Lautrec, diede ordine ai capitani alessandrini Giorgio e Luigi Baratta di impadronirsi del castello e del paese. Giuliano II Ghilini († 1531), signore di Castelceriolo e capitano di lance sotto Carlo V, aumentò in fretta le difese e, nonostante De Foix si fosse impadronito già di Alessandria, non poté prendere Castelceriolo. Vi fu un altro episodio qualche decennio più tardi, nel 1555, quando gli armati del duca di Alba, al soldo della Spagna, danneggiarono furiosamente Castelceriolo, tagliando i fitti boschi e saccheggiando i casolari. Con la morte di Giuliano III Ghilini, avvenuta nel 1562, si spense un ramo dei signori di Castelceriolo e suo zio Manfredo II († 1577) ottiene l'intera giurisdizione di Castelceriolo. Sotto Manfredo II, il ducale magistrato delle entrate di Milano rinuncia, nel 1581, ad ogni diritto di regalie su Castelceriolo in quanto feudo antico della famiglia Ghilini.

Secolo XVII[modifica | modifica wikitesto]

Vi furono altri due momenti difficili per Castelceriolo. Il primo nel giugno del 1625 quando le truppe tedesche presero stanza a Castelceriolo usando prepotenza sulle persone e sugli averi[3]; il secondo, nel luglio 1657, i cavalleggeri ed i moschettieri di Spagna e di Alessandria calarono nelle campagne castelceriolesi per far man bassa dei raccolti, appiccando poi incendi che danneggiarono i campi, le case e lo stesso castello.

Secolo XVIII[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1722, con il passaggio di Alessandria a casa Savoia dopo il trattato di Utrecht, i Ghilini perdettero il feudo che fu incamerato. Restarono alla famiglia alcune privative poi definitivamente riscattate dal governo nel 1824. Il 5 gennaio 1745, per volontà del re di Sardegna Carlo Emanuele III di Savoia, il feudo fu dato al nobile uditore tortonese Antonio Zenone, in titolo di Comitale.

Secolo XIX[modifica | modifica wikitesto]

L'area sulla quale sorge il paese è stata una dei teatri di una delle più importanti battaglie verso la fine della storia moderna combattuta tra gli austriaci e i francesi. Durante la battaglia di Marengo, avvenuta il 14 giugno 1800, Castelceriolo fu attraversato da truppe austriache dirette verso Sale e da divisioni francesi dirette a San Giuliano Nuovo. Nel giugno di cinque anni più tardi Giuseppina di Beauharnais volle assistere alla rievocazione storica della Battaglia di Marengo: il palco imperiale fu allestito nella zona che da allora fu chiamata Regione Trono. Con la morte di Cristoforo II Ghilini nel 1810 si estingue il ramo dei Signori di Castelceriolo. Il 2 maggio 1791 Daria Delfina Ghilini, figlia di Manfredo III ultima del ramo dei signori di Castelceriolo, ed erede dei possedimenti di Castelceriolo, sposa Carlo Gabriele Balbo Bertone, conte di Sambuy, fu così che questo ramo dei Ghilni confluì in quello dei Balbo Bertone. In seguito il castello spettò, nelle divisioni testamentarie, all'ultimogenito di Daria Delfina - Manfredo - che lasciata la carriera diplomatica nel 1851, iniziò l'opera di restauro del castello - per due terzi distrutto - e riedificò la chiesetta che già esisteva in antico al suo interno. Il 28 settembre 1885 è da notificare un grave incendio che distrusse il paese e gettò in grande difficoltà circa settecento persone. Fu allestito un carro di beneficenza che girava per Alessandria a raccogliere quanto la gente fosse stata in grado di donare per il vicino paese; il soccorso fu generoso. Laura Balbo Bertone contessa di Sambuy, figlia di Manfredo, sposa il 10 maggio 1870 il conte Gaetano Galli della Loggia i quali terminarono le opere di restauro del castello, che in seguito passò alla casa dei conti Calvi di Bergolo.

Secolo XX[modifica | modifica wikitesto]

Castelceriolo ha dato il suo tributo di caduti nelle due guerre mondiali: ad essi è dedicato il monumento di piazza San Rocco.

Stemma Ghilini, signori di Castelceriolo

Linea di successione dei Signori di Castelceriolo[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Tavole genealogiche della famiglia Ghilini.

Nel 1468 i fratelli Giuliano e Giovanni Ghilini, figli di Cristoforo e Lucrezia de' Terenzi, entrarono in possesso del feudo di Castelceriolo.[4]

 
Signori di Marengo e Sezzè

Cristoforo I
*? †1439
⚭ Lucrezia de' Terenzi di Pisauro
*? †?
 
  
Giuliano I
Cosignore di Castelceriolo
test. 1474
⚭ Margherita Birago
*? †?
 Giovanni II
Cosignore di Castelceriolo
*? †1483
⚭ Maria Scarampi
*? †?
  
  
Francesco
Cosignore di Castelceriolo
*? †1511
⚭ (I) Apollonia Meda
viv. 16.XII.1474
⚭ (II) Clara N.
test. 20.II.1523
 Manfredo I
Cosignore di Castelceriolo
*? †1479
⚭ Elisabetta Lupi
*? †1474
  
    
(I) Giuliano II
Cosignore di Castelceriolo
*? †1531
⚭ (I) Margherita Panizzone
viv. 1505
⚭ (II) Silvia Crotti
*? †?
Giovanni Bartolomeo
Cosignore di Castelceriolo
*14661508
⚭ Tarsia Dal Pozzo
*? †?
Giovanni Antonio I
Cosignore di Castelceriolo
test. 15.IX.1527
⚭ Lucia Bottigella
*? †?
Giovanni Giacomo
Cosignore di Castelceriolo
*? †1529
Maria Guasco
fl. 1502
  
  
Giovanni Alberto
test. 1539
⚭ Barbara Nicoletta Doria
*? †?
 Manfredo II
Cosignore di Castelceriolo[5]
Signore di Castelceriolo
test. 1577 †post 1562
⚭ Barbara Beccaria
*? †?
  
  
Giuliano III
Cosignore di Castelceriolo
*? †1562
 Giovanni Antonio II
Signore di Castelceriolo
*15581616
⚭ Terenzia Stortiglione
*? †?
  
  

 Francesco Gerolamo I
Signore di Castelceriolo
*15991656
⚭ Eleonora Firuffini
*? †?
 
 
 Giovanni Tommaso I
Signore di Castelceriolo
*16341681
Laura Boidi
Trotti Ardizzone

fl. 16581676
 
 
 Francesco Gerolamo II
Signore di Castelceriolo
*16591723
⚭ Angelica Mussa
*16701741
 
 
 
Nel 1722 il feudo di Castelceriolo fu incamerato, restando alla famiglia soltanto alcune privative che furono riscattate poi dal Governo nel 1824. Successivamente il feudo fu assegnato, il 5 gennaio 1745, ad Antonio Zenone, mastro uditore di Tortona, con il titolo di conte.[6]

Toponimo[modifica | modifica wikitesto]

Difficile stabilire l'origine del nome; lo storico Girolamo Ghilini lo attribuisce alla venerazione per la Madonna chiamata dal popolo Santa Maria Ceriola, la cui immagine era custodita nella cappella del castello. Lo storiografo Giuseppe Antonio Chenna sostiene che il luogo fosse denominato Castrociliorio o Castrociriolio mentre Mons. Carlo Torriani sostiene che il nome derivi dalle successive trascrizioni fatte dagli amanuensi, cattivi lettori di scritti poco decifrabili.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Vista del Castello

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa di San Giorgio. La chiesa parrocchiale. La chiesa è stata decorata ed affrescata dal pittore Rodolfo Gambini.
  • Chiesa di San Rocco. È la sede della veneranda Confraternita di San Rocco di Castelceriolo.

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

  • Il Castello. Edificato nel secolo XII, subì nei secoli distruzioni e ricostruzioni, e venne restaurato nella forma attuale dal conte Gaetano Galli della Loggia, che seguendo antichi documenti rinforzò la facciata e le torri che coronò con nuove merlature ghibelline. Ripristinò i bastioni e l'antico fossato riportando la poderosa costruzione al suo antico splendore. Riveste tuttora, con la sua mole imponente e scenografica, notevole valore storico ed artistico.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

  • Festa Patronale di San Giorgio - 23 aprile (la festa è anticipata o posticipata alla domenica più prossima)
  • Festa Patronale di San Rocco - 16 agosto (la festa è generalmente posticipata alla domenica seguente)

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Tra il 1880 e il 1933 Castelceriolo fu servito dalla tranvia Alessandria-Sale.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Popolazione Residente Suddivisa per Sobborghi e Quartieri Città tav.4
  2. ^ Lucio Bassi, Ghilini. Il palazzo e la sua storia, Alessandria, Provincia di Alessandria, 1989, p. 13.
  3. ^ Gesta barbariche furono compiute nel 1643 da truppe italiane e nel 1644 ancora dai tedeschi.
  4. ^ Francesco Guasco, tav. IX.
  5. ^ Usque ad 1562.
  6. ^ Francesco Guasco, tav. V.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesco Guasco di Bisio, Famiglie Ghilini, Lanzavecchia, Gavigliani, Straneo, in Tavole genealogiche di famiglie nobili alessandrine e monferrine dal secolo IX al XX, vol. 6, opera postuma riveduta e pubblicata dal figlio Emilio, Casale, Tipografia Cooperativa Bellatore, Bosco & C., 1930.
  • Lucio Bassi, Ghilini. Il palazzo e la sua storia, Alessandria, Provincia di Alessandria, 1989.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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