Carlo Aliprandi

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Carlo Aliprandi
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiVescovo di Cuneo (1971-1999)
 
Nato11 ottobre 1924 a Valleggia di Quiliano
Ordinato presbitero22 maggio 1948
Nominato vescovo3 settembre 1971 da papa Paolo VI
Consacrato vescovo24 ottobre 1971 dal vescovo Giovanni Battista Parodi
Deceduto8 maggio 2003 (78 anni) a Fontanelle di Boves
 

Carlo Aliprandi (Valleggia di Quiliano, 11 ottobre 1924Fontanelle di Boves, 8 maggio 2003) è stato un vescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Valleggia, frazione di Quiliano, in provincia di Savona e diocesi di Savona e Noli, l'11 ottobre 1924.

Formazione e ministero sacerdotale[modifica | modifica wikitesto]

Il 22 maggio 1948 fu ordinato presbitero.

Si laureò in filosofia e divenne insegnante al seminario di Savona, a questo incarico si aggiunse anche quello di direttore spirituale.

Ministero episcopale[modifica | modifica wikitesto]

Il 3 settembre 1971 papa Paolo VI lo nominò vescovo di Cuneo; succedette a Guido Tonetti, deceduto il 3 giugno 1971. Il 6 ottobre successivo fu ricevuto in udienza dal presidente della Repubblica Italiana Giuseppe Saragat per prestare il giuramento previsto dal concordato allora in vigore.[1] Il 24 ottobre ricevette l'ordinazione episcopale, nella cattedrale di Nostra Signora Assunta a Savona, dal vescovo Giovanni Battista Parodi, co-consacranti i vescovi Angelo Raimondo Verardo e Lorenzo Vivaldo. Il 4 novembre seguente prese possesso della diocesi di Cuneo.

Nel 1972 creò lo studio teologico interdiocesano con gli altri vescovi del Piemonte.

Nel 1993 insieme alle cinque diocesi della provincia di Cuneo aprì il IV sinodo diocesano che si concluse nel novembre 1998.[2]

Il 1º febbraio 1999 papa Giovanni Paolo II accolse la sua rinuncia al governo pastorale della diocesi di Cuneo, che contestualmente fu unita in persona episcopi a quella di Fossano;[3] gli succedette pertanto Natalino Pescarolo, vescovo di Fossano.

Si ritirò nella casa del clero di Fontanelle di Boves, dove morì l'8 maggio 2003. Fu sepolto nella cattedrale di Cuneo.[2]

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Lettere pastorali[modifica | modifica wikitesto]

  • Il tuo volto Signore io cerco, 1990
  • Annunziate di giorno in giorno la sua salvezza. Evangelizzazione, prima testimonianza di carità, 1992
  • L'accoglienza in Cristo via maestra dell'evangelizzazione. Accoglietevi gli uni gli altri come Cristo accolse voi per la gloria di Dio, 1994
  • La famiglia via della chiesa per l'annuncio del Vangelo, 1995
  • Il senso della preghiera nell'annuncio del Vangelo, 1996
  • Perché Cristo sia tutto in tutti, 1997

Altre opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Carlo Aliprandi, Per una nuova cultura della vita, Subalpina, 1988.
  • Carlo Aliprandi, Annuncerò la salvezza del Signore : tracce del magistero episcopale di Monsignor Carlo Aliprandi, La Guida, 2005.
  • Carlo Aliprandi, Cristianesimo coerente, Esperienze, 1978.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il Presidente della Repubblica riceve in udienza, su archivio.quirinale.it, 6 ottobre 1971. URL consultato il 13 maggio 2023.
  2. ^ a b Carlo Aliprandi – Settore Cultura – Diocesi di Cuneo, su cultura.diocesicuneo.it. URL consultato il 13 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2022).
  3. ^ Rinuncia del Vescovo di Cuneo (Italia) e nomina del successore, su press.catholica.va, 1º febbraio 1999 (archiviato dall'url originale il 1º giugno 2013).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Cuneo Successore
Guido Tonetti 3 settembre 1971 – 1º febbraio 1999 Natalino Pescarolo