Alfred Cortot

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Alfred Cortot

Alfred Denis Cortot (Nyon, 26 settembre 1877Losanna, 15 giugno 1962) è stato un pianista e direttore d'orchestra francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Alfred Cortot nacque a Nyon nella parte di lingua francese della Svizzera; il padre era francese originario di Le Villars. Nonostante venga spesso definito franco-svizzero, Cortot ha sempre avuto solo la cittadinanza francese.[1] Il giovane Alfred studiò al Conservatorio di Parigi con Émile Decombes, che a sua volta fu allievo di Fryderyk Chopin, e che ebbe fra i suoi allievi anche Maurice Ravel. Con Louis Diémer, ottenne un premier prix al termine degli studi di conservatorio nel 1896. Debuttò con i Concerts Colonne nel 1897, suonando il Terzo Concerto per pianoforte di Beethoven. Tra il 1898 ed il 1901 fu direttore di coro e poi assistente alla direzione del Festival di Bayreuth e nel 1902 diresse la prima parigina del Götterdämmerung di Wagner. Formò una società di concerti per poter eseguire il Parsifal di Wagner, la Missa solemnis di Beethoven, il Requiem tedesco di Johannes Brahms e opere di compositori francesi.

Nel 1905, Cortot formò un trio con Jacques Thibaud e Pablo Casals, che divenne in breve uno dei trii più importanti dell'epoca. Dal 1907 al 1923 Cortot insegnò al Conservatorio di Parigi e tra i suoi allievi vi furono Clara Haskil, Dinu Lipatti e Vlado Perlemuter. Nel 1919 con il critico musicale Auguste Mangeot, direttore de Le Monde musical, fondò l'École normale de musique de Paris, dove tenne leggendari corsi di interpretazione musicale. Come pianista, si è recato in tournée in tutto il mondo, dirigendo come ospite anche molte orchestre.

Durante la seconda guerra mondiale sostenne il Regime di Vichy in Francia e si esibì in concerti organizzati dai nazisti. Ciò lo portò ad essere dichiarato persona non grata dopo la fine della guerra. Le motivazioni che lo hanno portato ad appoggiare gli invasori nazisti sono state discusse, ma al termine della guerra gli fu vietato di esibirsi in pubblico per un anno, e in Francia la sua immagine ne soffrì molto.

Alfred Cortot nel 1954

Cortot era particolarmente famoso per le sue interpretazioni di Fryderyk Chopin, Robert Schumann e Franz Liszt, e contribuì alle edizioni e revisioni delle loro opere, corredandole di meticolosi commenti. Come concertista Cortot rimase famoso per la sua "imperfezione" che lo portava a suonare spesso note sbagliate. Persino nelle sue registrazioni sono presenti imprecisioni, cosa in assoluto contrasto con le idee del suo impeccabile studente, Dinu Lipatti (tra gli altri suoi discepoli, Dino Ciani e Vincenzo Vitale). Tuttavia Cortot, grazie al dono naturale di una grande sensibilità interpretativa (fra le più raffinate del secolo scorso), fu in grado di incantare ugualmente il pubblico con esecuzioni affascinanti ed emozionanti.

La sua continua ricerca di uno stile interpretativo denso di emotività lo condusse ad acquisire un controllo assoluto delle variazioni di intensità del tocco grazie al quale riuscì ad esplorare sfumature timbriche e di colore sul suono fino ad allora inaudite. Vladimir Horowitz ascoltò Cortot all'Opéra National de Paris nell'esecuzione degli Studi e dei Preludi di Chopin e definì l'interpretazione insuperabile[2].

Di notevole interesse didattico un suo libro sull'interpretazione della musica pianistica francese che contiene analisi e commenti estetici delle opere di Debussy, Franck, Fauré, Chabrier, Ravel e Saint-Saëns.

Alfredo Casella disse di lui: "Cortot realizza il raro caso di un uomo che pensa davanti al piano. Una qualità di suono unica, per il suo timbro, per la sua nobiltà, per il suo carattere incisivo e penetrante, rende ogni nota densa di maturità […] uno stile in perpetua evoluzione"[3].

Cortot è considerato uno dei più grandi interpreti del secolo scorso e probabilmente rappresentò la fine di un'era, dal momento che è considerato l'ultimo esponente di una corrente di pensiero che prediligeva uno stile personale e soggettivo ad una tecnica precisa, con lo scopo di favorire un'interpretazione intuitiva ed autentica. Le incisioni di Cortot costituiscono anche per tale motivo dei documenti di grande valore. Cionondimeno Cortot, specie sotto l'aspetto "pubblicitario" e manageriale (svolse sino agli ultimi anni di vita un'intensa attività concertistica in tutto il mondo, i suoi Corsi parigini e senesi erano preceduti e seguiti da imponenti battage e pubblicazioni), risulta anche una figura in anticipo sui tempi.

Morì a Losanna in Svizzara, il 15 giugno 1962, per insufficienza renale.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Cortot, Alfred, La musique française de piano, 1930–48
  • —, Cours d'interprétation, 1934 (Studies in Musical Interpretation, 1937); tr. it., Corso d'interpretazione; raccolto e redatto da Jeanne Thieffry; versione italiana di Alberto Curci, Milano, edizioni Curci, 1939.
  • —, Aspects de Chopin, 1949 (In Search of Chopin, 1951)
  • Gavoty, Bernard Alfred Cortot, 1977 (in francese)
  • Manshardt, Thomas, Aspects of Cortot, 1994
  • Piero Rattalino, Alfred Cortot. Il Sosia, coll. Grandi Pianisti 13, 2010, Zecchini Editore, pagg. 200 con discografia, ISBN 978-88-87203-96-7

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