Kraken: differenze tra le versioni

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[[File:Colossal octopus by Pierre Denys de Montfort.jpg|thumb|right|Disegno di un polpo gigante di [[Pierre Denys de Montfort]], dalle descrizioni di marinai francesi che sostenevano di essere stati aggrediti da questa creatura al largo dell'[[Angola]] (181o).]]
{{F|creature leggendarie|gennaio 2012}}
Il '''kraken''' è un [[mostro marino]] [[leggenda]]rio dalle dimensioni abnormi, generalmente rappresentato come un [[gigantismo|gigantesco]] [[cefalopode]], con [[tentacolo|tentacoli]] abbastanza grandi e lunghi da avvolgere un'intera [[nave]]<ref name=annandale>{{Cita|Annandale, Spofford||Annandale}}</ref><ref name=weinstock>{{Cita|Weinstock|pp. 36-364.|Weinstock}}</ref>; il suo [[mito]] si è sviluppato soprattutto fra il [[XVII secolo|Seicento]] e l'[[XIX secolo|Ottocento]], sull'onda di avvistamenti di vari tipi di mostri marini. C'è un generale consenso sul fatto che almeno parte dei kraken avvistati fossero reali esemplari di [[Architeuthis|calamaro gigante]] o [[calamaro colossale]]<ref name=godfrey>{{cita|Godfrey|cap. 13.|Godfrey}}</ref>, mentre altri potrebbero essere spiegati con grossi banchi di pesci o [[medusa (zoologia)|meduse]], [[eruzione sottomarina|eruzioni sottomarine]] o [[fenomeno ottico|fenomeni ottici]] dovuti alla [[rifrazione]] della luce<ref name=nautical>{{cita|Nautical Magazine|pp. 272-274.|Nautical}}</ref>.
[[File:Colossal octopus by Pierre Denys de Montfort.jpg|thumb|right|Disegno di [[Pierre Denys de Montfort]], dalle descrizioni di marinai [[Francia|francesi]] che sostenevano di essere stati aggrediti da questa creatura al largo dell'[[Angola]] ([[1801]]).]]
Il '''kraken''' è un [[mostro marino]] [[leggenda]]rio dalle dimensioni [[Mostro#I tipo: abnormità e deformità|abnormi]]; il suo [[mito]] ha origini molto antiche, ma si è sviluppato soprattutto fra il [[XVIII secolo|Settecento]] e l'[[XIX secolo|Ottocento]], forse anche sulla base dei resoconti di reali avvistamenti di [[Architeuthis|calamari giganti]]. Viene generalmente rappresentato come una [[gigantismo|gigantesca]] [[piovra]], con [[tentacolo|tentacoli]] abbastanza grandi e lunghi da avvolgere un'intera [[nave]].


==Etimologia del nome==
In [[lingua norvegese|norvegese]], ''krake'' indica un animale malsano o aberrante (in analogia alle forme [[lingua inglese|inglesi]] ''crank'' e ''crook''). In [[lingua tedesca|tedesco]], ''Krake'' significa [[piovra]].
Il nome "kraken", attestato circa dal [[XVIII secolo]], deriva dal termine dialettale [[lingua norvegese|norvegese]] ''krake''<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.etymonline.com/index.php?term=kraken|titolo=kraken|sito=Online Etymology Dictionary|accesso=4 settembre 2015}}</ref>, la cui origine è oscura<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.collinsdictionary.com/dictionary/english/kraken|titolo=kraken|sito=Collins dictionary|accesso=11 settembre 2015}}</ref>; secondo alcune fonti, deriva da un termine che indicava in origine un albero rachitico e contorto o un albero sradicato, a cui il kraken assomiglierebbe quando galleggia agitando i suoi tentacoli<ref name=godfrey/><ref name=emmer>{{cita|Emmer|pp. 14, 15.|Emmer}}</ref>.
Altre interpretazioni, invece, rimandano ad una [[parola imparentata]] con il [[tedesco antico]] ''krabben'' ("camminare", "strisciare", la stessa da cui deriva l'[[lingua inglese|inglese]] ''crab'', "[[granchio]]")<ref name=nautical/>. In ultimo, potrebbe anche semplicemente significare "mostro marino"<ref name=emmer/>.


== Evoluzione del mito ==
==Nascita ed evoluzione del mito==
===Mitologia e folclore nordici===
Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, una creatura chiamata "kraken" non appare mai nei testi della [[mitologia norrena]], dove comunque non mancano altri mostri marini<ref name=guerra>{{cita|Guerra, Segonzac|pp. .|Guerra}}</ref>. Uno di essi, l'[[hafgufa]], ha caratteristiche in parte sovrapponibili a quelle del kraken come descritto da Pontoppidan, e alcuni autori come [[Thomas Bartholin|Bartolino]], [[William Blackwood|Blackwood]] e [[Heinrich Johann Nepomuk von Crantz|Crantz]] ricollegano tra di loro le due bestie<ref name=robbins>{{cita|Robbins|p. 107.|Robbins}}</ref><ref>{{cita|Blackwood|p. 649.|Blackwood}}</ref>.


Non è chiaro quando si sia originata la leggenda del kraken; è nata probabilmente verso la fine dell'epoca [[medioevo|medievale]] scandinava, ed era sicuramente già diffusa fra i pescatori norvegesi nel 1700, quando Pontoppidan la cita per la prima volta<ref name=nautical/>.
=== Mitologia norrena ===
Sebbene il nome ''kraken'' non appaia mai nei testi della [[mitologia norrena]], le sue caratteristiche possono ricondursi a quelle dell'''[[hafgufa]]'', descritto nella ''[[Saga di Örvar-Odds]]'' e nel ''[[Konungs skuggsjá]]'' ([[1250]]). In questi testi si parla dell'hafgufa come di un mostro marino talmente grande da poter essere scambiato per un'[[isola]] quando si trovava in superficie. Questo tema (il mostro che sembra un'isola) è uno degli elementi ricorrenti principali nella tradizione sul kraken, che si sviluppò principalmente nel [[XVIII secolo|Settecento]]. Questo tema ha avuto anche sviluppi diversi, e in particolare accomuna il kraken con lo [[balena-isola|Zaratan]], la balena-isola del mito di [[San Brendano di Clonfert]].


===Prime citazioni===
Alcuni elementi della tradizione relativa al kraken (le bolle e gli spruzzi d'acqua dalle sue narici, le forti correnti e le violente onde provocate dai suoi spostamenti, il suo emergere come un'isola) fanno supporre ad alcuni studiosi che la versione originale del mito norreno possa essere correlata all'[[attività vulcanica]] sottomarina in [[Islanda]].
Frequentemente, viene attribuita una prima citazione del kraken ad autori cinquecenteschi come [[Olao Magno]]<ref name=godfrey/> e [[Conrad Gessner]]<ref name=guerra/>, i quali però non utilizzano mai il termine "kraken", pur descrivendo bestie simili<ref name=annandale/>. Olao Magno, ad esempio, nella sua opera ''Storia dei popoli settentrionali'', menziona vari mostri che vivrebbero al largo delle coste norvegesi, fra cui un "enorme serpente di 60 metri (duecento [[piede (unità di misura)|piedi]])"<ref name=guerra/><ref>{{cita|Olao Magno|p. 497.|Olao}}</ref> e pesci "stimati della specie delle balene", con spine, corna e occhi rossi<ref>{{cita|Olao Magno|p. 473.|Olao}}</ref>. Alcune fonti citano addirittura come prima menzione della bestia quella di [[Plinio il Vecchio]]<ref name=nautical/>, che nel suo ''[[Storie naturali]]'' cita un "albero" che cresce sott'acqua nell'oceano di [[Cadice]], interpretato da alcuni come un riferimento ad un mostro tentacolato o ad una grande medusa come una [[caravella portoghese]]<ref name=nautical/><ref>{{cita|Plinio il Vecchio|pp. 183, 628.|Plinio}}</ref>.


Le prime occorrenze accertate del nome si trovano invece nell'opera di [[Francesco Negri (esploratore)|Francesco Negri]] ''Viaggio Settentrionale'', un resoconto, pubblicato postumo, del suo viaggio in [[Scandinavia]] effettuato nel 1663<ref name=guerra/>, e in quella del vescovo e naturalista [[Erik Pontoppidan]] ''Storia naturale della Norvegia'' (1752)<ref name=annandale/><ref name=weinstock/><ref name=guerra/>. Pontoppidan, in particolare, ne dà una descrizione molto vivida e dettagliata: secondo lui il kraken sarebbe "il più grande e il più impressionante animale del [[Creato]] e senz'alcun dubbio il mostro marino più grande del mondo", e avrebbe dimensioni tali che, quando parzialmente sommerso, potrebbe essere scambiato per un gruppo di piccole isole<ref name=nautical/><ref name=godfrey/><ref name=guerra/>; con i suoi [[tentacolo|tentacoli]], grandi come l'[[Albero (vela)|albero]] di una nave di medie dimensioni, sarebbe in grado di trascinare una [[caravella]] intera sul fondo del mare<ref name=nautical/><ref name=godfrey/><ref name=guerra/>; attorno al kraken si raccoglierebbero tipicamente grandi banchi di [[pesci]], quindi i pescatori locali avrebbero imparato a individuare e sfruttare la presenza della bestia per riempire le reti; non si tratterebbe di una creatura ostile, e la principale fonte di pericolo sarebbe rappresentata dalle forti [[Onda marina|onde]] e dai potenti [[Gorgo (idraulica)|gorghi]] che causarebbe emergendo o inabissandosi<ref name=nautical/>.
=== Linneo e Pontoppidan ===
Nella prima opera di [[Carl von Linné]], ''[[Systema Naturae]]'' ([[1735]]), il kraken compare fra i [[cefalopodi]], con il nome scientifico ''Microcosmus marinus'' (in seguito, [[Linné]] rinunciò a menzionare questa ipotetica specie). Il riferimento settecentesco principale sul kraken è la ''[[Storia naturale della Norvegia]]'' ([[1752]]) del [[Danimarca|danese]] [[Erik Pontoppidan]], [[vescovo]] di [[Bergen]]. Pontoppidan riprende il tema del mostro-isola, sostenendo che alcune isole rappresentate erroneamente sulle mappe fossero in effetti da ricondursi ad avvistamenti del kraken in emersione. Nella descrizione di Pontoppidan, il principale elemento di pericolosità del kraken erano le sue stesse dimensioni, e le forti onde e i potenti gorghi che causava emergendo o inabissandosi. Il kraken non viene quindi descritto come ostile, sebbene Pontoppidan precisò che, volendo, il kraken avrebbe potuto afferrare e trascinare negli abissi anche la più grande [[nave da guerra]]. Sempre Pontoppidan sostiene che un giovane esemplare di kraken, morto, fosse stato spinto dalle onde sulla spiaggia presso [[Alstahaug]].


[[File:Giant octopus attacks ship.jpg|thumb|upright=1.5|left|Illustrazione circa del 1800 dove un polpo gigante attacca una nave]]
Il kraken di Pontoppidan appare come "pesce-granchio" nell'opera dello [[Svezia|svedese]] [[Jacob Wallenberg]] ''Min son på galejan'' ("Mio figlio sulla galera", [[1781]]):
Sempre Pontoppidan tramanda un'informazione pervenutagli da parte di un prete di [[Bodsen]], secondo il quale nel 1680 un giovane esemplare di kraken sarebbe rimasto intrappolato, morendo, fra le rocce del fiordo di [[Ulvangen]], presso [[Alstahaug]], e la sua carcassa in putrefazione, emanando un odore insopportabile, avrebbe costretto la gente locale ad evitare la zona<ref name=nautical/><ref name=godfrey/><ref>{{Cita|Bringsværd|pp. 67–71.|Bringsværd}}</ref>. Un racconto simile viene riportato anche in ''The Naturalist's Library'', secondo cui un kraken morto sarebbe stato trascinato dalle onde fino all'imboccatura di una grotta a [[Meikle Roe]] ([[Shetland]])<ref name=nautical/>.


===1700 e 1800===
{{Citazione|Il kraken, anche detto pesce-granchio, che non è (a quanto dicono i piloti norvegesi) così grande, non è più grande della larghezza della nostra [[Öland]] [ovvero meno di 16 km] ... Se ne sta sul fondo del mare, sempre circondato da molti piccoli pesci che gli servono come cibo e ricevono cibo da esso; perché il suo pasto, se ricordo bene ciò che scrive Pontoppidan, dura non meno di tre mesi, e altri tre servono per la digestione. In seguito, i suoi escrementi nutrono un esercito di pesci più piccoli, e per questo motivo i pescatori gettano i piombi dove esso giace ... Gradualmente, il kraken sale alla superficie, e quando si trova a dodici o dieci braccia è bene che le barche si allontanino, perché di lì a poco esso emerge come un'isola, spruzzando acqua dalle sue terribili narici e creando anelli di onde attorno a sé, fino a distanze di molte miglia. Si può forse dubitare che questo sia proprio il [[Leviatano]] del [[Giobbe|Libro di Giobbe]]?}}
Una creatura, che generalmente viene identificata con il kraken, è annoverata da [[Linneo]] nella prima edizione del ''[[Systema Naturae]]'' (1735), dove il naturalista la classifica fra i [[cefalopodi]] con il [[nome scientifico]] di ''Microcosmus marinus''<ref name=guerra/><ref>{{cita|Linneo (Systema Naturae)|p. 82.|Systema}}</ref><ref name=coleridge>{{cita|Coleridge|pp. 255, 258.|Coleridge}}</ref> (si noti che ''Microcosmus'' era un [[Genere (tassonomia)|genere]]-ombrello sotto cui Linneo raggruppava "creature dalla forma eterogenea", quali anche, nell'ultima edizione dell'opera, il [[Proteus anguinus|proteo]] e le [[Amoeba|amebe]]<ref>{{cita|Dionisio|p. 14.|Dionisio}}</ref><ref>{{cita|Vignocchi|p. 528.|Vignocchi}}</ref>). Sempre Linneo, in un'altra opera del 1746, ''Fauna Suecica'', cita il ''Microcosmus marinus'', affermando che è detto vivere nel [[mare di Norvegia]], ma che lui non l'ha mai visto<ref>{{cita|Linneo (Fauna Suecica)|p. 386.|Fauna}}</ref>. Il kraken viene quindi citato nell'opera dello [[Svezia|svedese]] [[Jacob Wallenberg]] ''Min son på galejan'' ("Mio figlio sulla galera", 1781), dove, riprendendo quanto scritto da Pontoppidan, aggiunge che "Il kraken, anche detto pesce-granchio [...] non è più grande della larghezza della nostra [[Öland]]" (ossia meno di 16 km).


Le storie di avvistamenti di kraken (o di cefalopodi giganti) continuarono fino almeno nel [[XIX secolo]], quando giunsero all'orecchio del [[malacologia|malacologo]] [[Francia|francese]] [[Pierre Denys de Montfort]] che, credendole reali, incluse la descrizione di due specie di piovre giganti nel suo trattato enciclopedico sui [[molluschi]], ''Histoire Naturelle Générale et Particulière des Mollusques'' (1802), che incontrò però la derisione degli altri scienziati; Montfort passò il resto della sua vita tentando di dimostrare l'esistenza di tali creature, uno sforzo che non gli portò altro che ridicolo e stroncò la sua carriera<ref name=godfrey/>.
L'idea che i pescatori si arrischiassero a pescare sopra il kraken è menzionata da Pontoppidan; pare che i pescatori norvegesi, per complimentarsi per una pesca particolarmente abbondante, fossero soliti dire: "devi aver pescato sul kraken".


==Influenza culturale==
=== La piovra gigante ===
[[File:A giant squid observed off Teneriffe in November 1861.jpg|thumb|right|L'avvistamento di un calamaro gigante al largo del [[Tenerife]], [[1861]]]]
[[File:20000 squid holding sailor.jpg|thumb|right|''Ventimila leghe sotto i mari'', illustrazione originale]]
{{citazione|Far, far beneath in the abysmal sea,<br/>His ancient, dreamless, uninvaded sleep,<br/>The Kraken sleepeth.|Lord [[Alfred Tennyson]], ''The Kraken''<ref name=weinstock/>}}
La figura del kraken si è ben attestata nel folclore, nella letteratura e nel cinema<ref name=weinstock/>; raffigurato generalmente come [[polpo]], [[Teuthida|calamaro]] o [[Sepiida|seppia]] gigante, o comunque come un mostro dotato di molti tentacoli, è sovente rappresentato come una creatura ostile, sia come bestia malevolmente avversa all'uomo (specie nel [[cinema dell'orrore]]), sia come incarnazione della forza aggressiva e primordiale della [[natura]], risvegliata dagli eccessi scientifici od esplorativi dell'uomo<ref name=weinstock/>. Tipicamente, il kraken riposa sul fondo del mare e, una volta risvegliato, porta distruzione in superficie<ref name=weinstock/>.


La sua figura è particolarmente popolare in letteratura nel [[XIX secolo]]<ref name=weinstock/>; appare infatti in romanzi di [[Walter Scott]] e [[Thomas Love Peacock]], nonché in una pesia giovanile di [[Alfred Tennyson]], ''The Kraken'', dove la creatura è descritta come un mostro addormentato, destinato a riemergere alla fine del mondo<ref name=weinstock/> (come il mitologico [[Miðgarðsormr]]). Altre piovre giganti (non definite "kraken", però) appaiono in diverse opere letterarie, come ''[[Ventimila leghe sotto i mari]]'' di [[Jules Verne]], ''[[Moby Dick]]'' di [[Herman Melville]] e ''[[I lavoratori del mare]]'' di [[Victor Hugo]]<ref name=weinstock/>.
Nel tardo Settecento iniziò a svilupparsi il mito del kraken come creatura aggressiva. Alcune varianti del mito prevedevano che il kraken affondasse le navi degli uomini corrotti (per esempio dei [[pirata|pirati]]), risparmiando quelle dei giusti. Sempre in questo periodo l'immagine del kraken venne a coincidere in modo sempre più netto con quella di una piovra gigante, perdendo altre caratterizzazioni menzionate da alcune fonti più antiche (come la forma di [[granchio]] o certi altri elementi che potevano accomunare il kraken alle [[balena|balene]]). Secondo alcuni studiosi, questa evoluzione del mito potrebbe essere legata agli avvistamenti di reali [[calamaro gigante|calamari giganti]].


Per quanto riguarda i fumetti, questa creatura compare ad esempio in ''[[Kraken (Ediciones Metropol)|Kraken]]'', una serie spagnola di [[Antonio Segura]] e [[Jordi Bernet]], dove è rappresentato come un mostro simile a una piovra che abita nei sotterranei di una metropoli del futuro, e nei fumetti [[Marvel Comics|Marvel]] della serie di [[Namor]], dove un kraken è al servizio di un avversario dell'eroe chiamato proprio [[Comandante Kraken]].
Nel [[1802]], il [[malacologia|malacologo]] [[Francia|francese]] [[Pierre Denys de Montfort]] incluse la descrizione di due specie di piovre giganti nel suo trattato [[enciclopedia|enciclopedico]] sui [[molluschi]], ''[[Histoire Naturelle Générale et Particulière des Mollusques]]''. La prima specie, per cui Montfort riprese il nome "kraken", era quella descritta dai marinai norvegesi (e, secondo Montfort, anche da [[Plinio il Vecchio]]). La seconda specie aveva dimensioni ancora più impressionanti; un esemplare aveva causato il naufragio di un vascello al largo dell'[[Angola]].


In ambito cinematografico si ricorda invece la serie ''[[Pirati dei Caraibi]]''<ref>{{cita|Emmer|p. 10.|Emmer}}</ref> (in particolare ''[[Pirati dei Caraibi - La maledizione del forziere fantasma|La maledizione del forziere fantasma]]'', 2006, e ''[[Pirati dei Caraibi - Ai confini del mondo|Ai confini del mondo]]'', 2007), dove il kraken viene utilizzato da [[Davy Jones (Pirati dei Caraibi)|Davy Jones]], e ''[[Scontro di titani]]'' (1981) con il suo ''remake'' ''[[Scontro tra titani]]'' (2010), dove la frase di [[Zeus]] "Libera il kraken!" ha dato vita a una serie di ''[[internet meme]]'' di una certa popolarità<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://knowyourmeme.com/memes/release-the-kraken|titolo=Release The Kraken!|sito=Know Your Meme|accesso=11 settembre 2015}}</ref>.
Montfort sostenne anche che le dieci navi da guerra [[Inghilterra|inglesi]] scomparse nel [[1782]] fossero state affondate da piovre giganti. La sua tesi fu in seguito smentita, e la sua opera perse notevolmente di credibilità agli occhi dei suoi contemporanei.


==Note==
== Influenza culturale ==
{{references}}
[[File:20000 squid holding sailor.jpg|thumb|right|''Ventimila leghe sotto i mari'', illustrazione originale]]
* La celebre poesia ''The Kraken'' di [[Alfred Tennyson]] ([[1830]]) descrive il kraken come un mostro addormentato, destinato a riemergere alla fine del mondo (come il [[serpente]] mitologico [[Miðgarðsormr]]).
* ''[[Kraken (Ediciones Metropol)|Kraken]]'' è una serie a fumetti [[spagna|spagnola]] creata nel [[1983]] da [[Antonio Segura]] e [[Jordi Bernet]]; il kraken viene rappresentato come un mostro simile a una piovra che abita nei sotterranei di una metropoli del futuro.
* Il Kraken è presente anche nella serie di film "I Pirati dei Caraibi" e viene utilizzato da Davy Jones per affondare le navi nemiche.
* Il [[Comandante Kraken]], avversario di [[Namor]] nei fumetti [[Marvel Comics|Marvel]], utilizza proprio un Kraken per sconfiggere i suoi nemici.


==Bibliografia==
== Voci correlate ==
{{Div col|2}}
* [[Balena-isola]]
*{{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=ZYMEAAAAQAAJ&pg=PA272&dq=kraken+monster+origin&hl=it&sa=X&ei=KYGdVfyrLIKdsAG-4rCIDw&ved=0CGMQ6AEwCQ#v=onepage&q=kraken%20monster%20origin&f=false|titolo=The Nautical Magazine: A Journal of Papers on Subjects Connected with Maritime Affairs|volume=18|editore=Brown, Son and Ferguson|anno=1849|cid=Nautical}}
* [[Mostro marino]]
*{{cita libro|cognome=Annandale|nome=Charles|cognome2=Spofford|nome2=Ainsworth Rand|url=https://books.google.it/books?id=0EHOAAAAMAAJ&q=%22Kraken,+the+term,+of+Norwegian+origin,+applied+to+a+fabulous+sea-monster,+generally+assumed+to+be+a+gigantic%22&dq=%22Kraken,+the+term,+of+Norwegian+origin,+applied+to+a+fabulous+sea-monster,+generally+assumed+to+be+a+gigantic%22&hl=it&sa=X&redir_esc=y|titolo=XX Century Cyclopædia: Biography, History, Art, Science and Gazeteer of the World|volume=5|editore=E.R.Du Mont|anno=1902|cid=Annandale}}
* [[Calamaro gigante]]
*{{cita libro|cognome=Bringsværd|nome=Tor Åge|url=https://books.google.it/books?id=AwngAAAAMAAJ&q=dead+kraken+alstahaug&dq=dead+kraken+alstahaug&hl=it&sa=X&redir_esc=y|titolo=Phantoms and Fairies: From Norwegian Folklore|editore=Tanum|anno=Tanum|cid=Bringsværd}}
* [[Leviatano]]
*{{Cita libro|cognome=Coleridge|nome=Samuel Taylor|wkautore=Samuel Taylor Coleridge|url=https://books.google.co.uk/books?id=3X1GAQAAIAAJ&pg=PA255&hl=it#v=onepage&q&f=false|titolo=Encyclopaedia metropolitana|editore=B. Fellowes|anno=1845|cid=Coleridge}}
* [[Miðgarðsormr]]
*{{cita libro|cognome=Dionisio|nome=Daniele|url=https://books.google.it/books?id=jyHpCAAAQBAJ&pg=PA14&dq=Systema+Naturae+1735+microcosmus&hl=it&sa=X&ved=0CCMQ6AEwAGoVChMI5fiw2qrdxwIVAtgaCh0rBA_3#v=onepage&q=Systema%20Naturae%201735%20microcosmus&f=false|titolo=Textbook-Atlas of Intestinal Infections in AIDS|editore=Springer Science & Business Media|anno=2012|isbn=978-88-470-2166-2|cid=Dionisio}}
* [[Criptozoologia]]
*{{cita libro|cognome=Emmer|nome=Rick|url=https://books.google.it/books?id=bM0lOnH73MkC&pg=PA16&dq=kraken+etymology&hl=it&sa=X&redir_esc=y#v=onepage&q=kraken%20etymology&f=false|titolo=Kraken: Fact Or Fiction?|editore=Infobase Publishing|anno=2010|isbn=978-0-7910-9780-9|cid=Emmer}}
* [[Lusca]]
*{{cita libro|cognome=Godfrey|nome=Linda S.|url=https://books.google.it/books?id=RZOpAQAAQBAJ&pg=PT108&dq=kraken+monster+origin&hl=it&sa=X&ei=KYGdVfyrLIKdsAG-4rCIDw&ved=0CCMQ6AEwAA#v=onepage&q=kraken%20monster%20origin&f=false|titolo=American Monsters: A History of Monster Lore, Legends, and Sightings in America|editore=Penguin|anno=2014|cid=Godfrey}}
* [[Serpente marino]]
*{{cita libro|cognome=Guerra|nome=Angel|cognome2=Segonzac|nome2=Michel|url=https://books.google.it/books?id=foG8BQAAQBAJ&pg=PA20&dq=Systema+Naturae+1735+microcosmus&hl=it&sa=X&ved=0CCoQ6AEwAWoVChMI5fiw2qrdxwIVAtgaCh0rBA_3#v=onepage&q=Systema%20Naturae%201735%20microcosmus&f=false|titolo=Géants des profondeurs|editore=Editions Quae|anno=2014|isbn=978-2-7592-2220-9|cid=Guerra}}
*{{cita libro|autore=[[Linneo]]|url=https://books.google.it/books?id=WfQTAAAAQAAJ&pg=PA82&q=Microcosmus+marinus&redir_esc=y#v=snippet&q=Microcosmus%20marinus&f=false|titolo=Systema naturae|anno=1756|cid=Systema}}
*{{cita libro|autore=Linneo|url=https://books.google.it/books?id=Jps-AAAAcAAJ&pg=PA386&q=%22Microcosmus+marinus%22&redir_esc=y#v=snippet&q=%22Microcosmus%20marinus%22&f=false|titolo=Fauna Suecica|anno=1746|cid=Fauna}}
*{{cita libro|autore=[[Olao Magno]]|url=https://books.google.it/books?id=ztlTAAAAcAAJ&printsec=frontcover&dq=olaus+magnus&hl=it&sa=X&redir_esc=y#v=onepage&q=serpente&f=false|titolo=Storia de'costumi de'popoli settentrionali|anno=1561|cid=Olao}}
*{{cita libro|autore=[[Plinio il Vecchio]]|url=https://books.google.it/books?hl=it&id=7diO7gbuWEsC&q=cadice#v=snippet&q=cadice&f=false|titolo=Storie naturali (VIII-XI)|editore=Bur||isbn=978-88-58-64910-7|cid=Plinio}}
*{{cita libro|cognome=Vignocchi|nome=Gustavo|url=https://books.google.it/books?hl=it&id=i3ZoAAAAMAAJ&dq=Systema+Naturae+1735+microcosmus&focus=searchwithinvolume&q=microcosmus|titolo=I mille volti della Modena ducale|editore=Il Fiorino|anno=2000|cid=Vignocchi}}
*{{cita libro|conome=Weinstock|nome=Jeffrey Andrew|url=https://books.google.it/books?id=Uly8AgAAQBAJ&pg=PA108&dq=kraken+monster+origin&hl=it&sa=X&ei=KYGdVfyrLIKdsAG-4rCIDw&ved=0CEYQ6AEwBQ#v=onepage&q=kraken%20&f=false|titolo=The Ashgate Encyclopedia of Literary and Cinematic Monsters|editore=Ashgate Publishing|anno=2014|isbn=978-1-4094-2562-5|cid=Weinstock}}
{{Div col end}}


== Altri progetti ==
==Voci correlate==
*[[Balena-isola]]
{{interprogetto}}
*[[Calamaro gigante]]


== Collegamenti esterni ==
* [http://www.ljplus.ru/img/j/e/jenkins_r_d/dbs_Jonathan_Hunt_Bestiary_13_Kracken.jpg Il Kraken da un bestiario moderno]

{{Mitologia norrena}}
{{Portale|mitologia}}
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[[Categoria:Creature leggendarie]]
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[[Categoria:Animali della mitologia norrena]]
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Versione delle 20:04, 11 set 2015

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Kraken (disambigua).
Disegno di un polpo gigante di Pierre Denys de Montfort, dalle descrizioni di marinai francesi che sostenevano di essere stati aggrediti da questa creatura al largo dell'Angola (181o).

Il kraken è un mostro marino leggendario dalle dimensioni abnormi, generalmente rappresentato come un gigantesco cefalopode, con tentacoli abbastanza grandi e lunghi da avvolgere un'intera nave[1][2]; il suo mito si è sviluppato soprattutto fra il Seicento e l'Ottocento, sull'onda di avvistamenti di vari tipi di mostri marini. C'è un generale consenso sul fatto che almeno parte dei kraken avvistati fossero reali esemplari di calamaro gigante o calamaro colossale[3], mentre altri potrebbero essere spiegati con grossi banchi di pesci o meduse, eruzioni sottomarine o fenomeni ottici dovuti alla rifrazione della luce[4].

Etimologia del nome

Il nome "kraken", attestato circa dal XVIII secolo, deriva dal termine dialettale norvegese krake[5], la cui origine è oscura[6]; secondo alcune fonti, deriva da un termine che indicava in origine un albero rachitico e contorto o un albero sradicato, a cui il kraken assomiglierebbe quando galleggia agitando i suoi tentacoli[3][7]. Altre interpretazioni, invece, rimandano ad una parola imparentata con il tedesco antico krabben ("camminare", "strisciare", la stessa da cui deriva l'inglese crab, "granchio")[4]. In ultimo, potrebbe anche semplicemente significare "mostro marino"[7].

Nascita ed evoluzione del mito

Mitologia e folclore nordici

Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, una creatura chiamata "kraken" non appare mai nei testi della mitologia norrena, dove comunque non mancano altri mostri marini[8]. Uno di essi, l'hafgufa, ha caratteristiche in parte sovrapponibili a quelle del kraken come descritto da Pontoppidan, e alcuni autori come Bartolino, Blackwood e Crantz ricollegano tra di loro le due bestie[9][10].

Non è chiaro quando si sia originata la leggenda del kraken; è nata probabilmente verso la fine dell'epoca medievale scandinava, ed era sicuramente già diffusa fra i pescatori norvegesi nel 1700, quando Pontoppidan la cita per la prima volta[4].

Prime citazioni

Frequentemente, viene attribuita una prima citazione del kraken ad autori cinquecenteschi come Olao Magno[3] e Conrad Gessner[8], i quali però non utilizzano mai il termine "kraken", pur descrivendo bestie simili[1]. Olao Magno, ad esempio, nella sua opera Storia dei popoli settentrionali, menziona vari mostri che vivrebbero al largo delle coste norvegesi, fra cui un "enorme serpente di 60 metri (duecento piedi)"[8][11] e pesci "stimati della specie delle balene", con spine, corna e occhi rossi[12]. Alcune fonti citano addirittura come prima menzione della bestia quella di Plinio il Vecchio[4], che nel suo Storie naturali cita un "albero" che cresce sott'acqua nell'oceano di Cadice, interpretato da alcuni come un riferimento ad un mostro tentacolato o ad una grande medusa come una caravella portoghese[4][13].

Le prime occorrenze accertate del nome si trovano invece nell'opera di Francesco Negri Viaggio Settentrionale, un resoconto, pubblicato postumo, del suo viaggio in Scandinavia effettuato nel 1663[8], e in quella del vescovo e naturalista Erik Pontoppidan Storia naturale della Norvegia (1752)[1][2][8]. Pontoppidan, in particolare, ne dà una descrizione molto vivida e dettagliata: secondo lui il kraken sarebbe "il più grande e il più impressionante animale del Creato e senz'alcun dubbio il mostro marino più grande del mondo", e avrebbe dimensioni tali che, quando parzialmente sommerso, potrebbe essere scambiato per un gruppo di piccole isole[4][3][8]; con i suoi tentacoli, grandi come l'albero di una nave di medie dimensioni, sarebbe in grado di trascinare una caravella intera sul fondo del mare[4][3][8]; attorno al kraken si raccoglierebbero tipicamente grandi banchi di pesci, quindi i pescatori locali avrebbero imparato a individuare e sfruttare la presenza della bestia per riempire le reti; non si tratterebbe di una creatura ostile, e la principale fonte di pericolo sarebbe rappresentata dalle forti onde e dai potenti gorghi che causarebbe emergendo o inabissandosi[4].

Illustrazione circa del 1800 dove un polpo gigante attacca una nave

Sempre Pontoppidan tramanda un'informazione pervenutagli da parte di un prete di Bodsen, secondo il quale nel 1680 un giovane esemplare di kraken sarebbe rimasto intrappolato, morendo, fra le rocce del fiordo di Ulvangen, presso Alstahaug, e la sua carcassa in putrefazione, emanando un odore insopportabile, avrebbe costretto la gente locale ad evitare la zona[4][3][14]. Un racconto simile viene riportato anche in The Naturalist's Library, secondo cui un kraken morto sarebbe stato trascinato dalle onde fino all'imboccatura di una grotta a Meikle Roe (Shetland)[4].

1700 e 1800

Una creatura, che generalmente viene identificata con il kraken, è annoverata da Linneo nella prima edizione del Systema Naturae (1735), dove il naturalista la classifica fra i cefalopodi con il nome scientifico di Microcosmus marinus[8][15][16] (si noti che Microcosmus era un genere-ombrello sotto cui Linneo raggruppava "creature dalla forma eterogenea", quali anche, nell'ultima edizione dell'opera, il proteo e le amebe[17][18]). Sempre Linneo, in un'altra opera del 1746, Fauna Suecica, cita il Microcosmus marinus, affermando che è detto vivere nel mare di Norvegia, ma che lui non l'ha mai visto[19]. Il kraken viene quindi citato nell'opera dello svedese Jacob Wallenberg Min son på galejan ("Mio figlio sulla galera", 1781), dove, riprendendo quanto scritto da Pontoppidan, aggiunge che "Il kraken, anche detto pesce-granchio [...] non è più grande della larghezza della nostra Öland" (ossia meno di 16 km).

Le storie di avvistamenti di kraken (o di cefalopodi giganti) continuarono fino almeno nel XIX secolo, quando giunsero all'orecchio del malacologo francese Pierre Denys de Montfort che, credendole reali, incluse la descrizione di due specie di piovre giganti nel suo trattato enciclopedico sui molluschi, Histoire Naturelle Générale et Particulière des Mollusques (1802), che incontrò però la derisione degli altri scienziati; Montfort passò il resto della sua vita tentando di dimostrare l'esistenza di tali creature, uno sforzo che non gli portò altro che ridicolo e stroncò la sua carriera[3].

Influenza culturale

Ventimila leghe sotto i mari, illustrazione originale

«Far, far beneath in the abysmal sea,
His ancient, dreamless, uninvaded sleep,
The Kraken sleepeth.»

La figura del kraken si è ben attestata nel folclore, nella letteratura e nel cinema[2]; raffigurato generalmente come polpo, calamaro o seppia gigante, o comunque come un mostro dotato di molti tentacoli, è sovente rappresentato come una creatura ostile, sia come bestia malevolmente avversa all'uomo (specie nel cinema dell'orrore), sia come incarnazione della forza aggressiva e primordiale della natura, risvegliata dagli eccessi scientifici od esplorativi dell'uomo[2]. Tipicamente, il kraken riposa sul fondo del mare e, una volta risvegliato, porta distruzione in superficie[2].

La sua figura è particolarmente popolare in letteratura nel XIX secolo[2]; appare infatti in romanzi di Walter Scott e Thomas Love Peacock, nonché in una pesia giovanile di Alfred Tennyson, The Kraken, dove la creatura è descritta come un mostro addormentato, destinato a riemergere alla fine del mondo[2] (come il mitologico Miðgarðsormr). Altre piovre giganti (non definite "kraken", però) appaiono in diverse opere letterarie, come Ventimila leghe sotto i mari di Jules Verne, Moby Dick di Herman Melville e I lavoratori del mare di Victor Hugo[2].

Per quanto riguarda i fumetti, questa creatura compare ad esempio in Kraken, una serie spagnola di Antonio Segura e Jordi Bernet, dove è rappresentato come un mostro simile a una piovra che abita nei sotterranei di una metropoli del futuro, e nei fumetti Marvel della serie di Namor, dove un kraken è al servizio di un avversario dell'eroe chiamato proprio Comandante Kraken.

In ambito cinematografico si ricorda invece la serie Pirati dei Caraibi[20] (in particolare La maledizione del forziere fantasma, 2006, e Ai confini del mondo, 2007), dove il kraken viene utilizzato da Davy Jones, e Scontro di titani (1981) con il suo remake Scontro tra titani (2010), dove la frase di Zeus "Libera il kraken!" ha dato vita a una serie di internet meme di una certa popolarità[21].

Note

  1. ^ a b c Annandale, Spofford
  2. ^ a b c d e f g h i Weinstock, pp. 36-364.
  3. ^ a b c d e f g Godfrey, cap. 13.
  4. ^ a b c d e f g h i j Nautical Magazine, pp. 272-274.
  5. ^ (EN) kraken, su Online Etymology Dictionary. URL consultato il 4 settembre 2015.
  6. ^ (EN) kraken, su Collins dictionary. URL consultato l'11 settembre 2015.
  7. ^ a b Emmer, pp. 14, 15.
  8. ^ a b c d e f g h Guerra, Segonzac, pp. .
  9. ^ Robbins, p. 107.
  10. ^ Blackwood, p. 649.
  11. ^ Olao Magno, p. 497.
  12. ^ Olao Magno, p. 473.
  13. ^ Plinio il Vecchio, pp. 183, 628.
  14. ^ Bringsværd, pp. 67–71.
  15. ^ Linneo (Systema Naturae), p. 82.
  16. ^ Coleridge, pp. 255, 258.
  17. ^ Dionisio, p. 14.
  18. ^ Vignocchi, p. 528.
  19. ^ Linneo (Fauna Suecica), p. 386.
  20. ^ Emmer, p. 10.
  21. ^ (EN) Release The Kraken!, su Know Your Meme. URL consultato l'11 settembre 2015.

Bibliografia

Voci correlate

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