Myrmecophaga tridactyla: differenze tra le versioni

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Il '''formichiere gigante''' (''Myrmecophaga tridactyla''), noto anche come l''''orso delle formiche''', è un grande [[mammifero]] [[insettivoro]] endemico dell'[[America centrale|America centro]]-[[America meridionale|meridionale]]. Si tratta di una delle quattro specie viventi di formichiere, l'unico membro esistente del [[Genere (tassonomia)|genere]] '''''Myrmecophaga''''', ed è classificato con i [[Bradipo|bradipi]] all'interno dell'[[Ordine (tassonomia)|ordine]] [[Pilosa]]. Questa specie è perlopiù terrestre, a differenza degli altri formichieri e bradipi, che sono perlopiù [[arboricolo|arboricoli]] o semi-arboricoli. Come si evince dal nome, il formichiere gigante è la specie più grande della sua famiglia, con una lunghezza di 182-217 centimetri, con un peso di 33-50 kg per i maschi e di 27-47 kg per le femmine. L'animale è immediatamente riconoscibile per il suo muso allungato, la coda folta, i lunghi artigli anteriori e la [[pelliccia]] dai colori distintivi.


Il formichiere gigante vive in una vasta gamma di habitat, tra cui le [[Prateria|praterie]] e le [[foreste pluviali]]. Si nutre in aree aperte e riposa negli habitat coperti da folta vegetazione. Si nutre principalmente di [[formiche]] e [[termiti]], utilizzando i suoi robusti artigli anteriori per scavare e la sua lunga lingua appiccicosa per raccoglierle. Anche se i formichieri giganti vivono in ambienti sovrapposti tra loro, sono animali solitari tranne la relazione madre-figlio, interazioni aggressive tra i maschi, e il periodo dell'accoppiamento. Le femmine di formichiere portano i loro cuccioli sulle schiene fino allo svezzamento.
Il '''formichiere gigante''' ('''''Myrmecophaga tridactyla'''''), noto anche come l''''orso delle formiche''' è un grande mammifero insettivoro nativo del [[America Centrale|Centro]] e del [[Sud America]]. Si tratta di una delle quattro specie viventi di formichiere ed è classificato con i [[Bradipo|bradipi]] nell'ordine [[Pilosa]]. Questa specie è terrestre, al contrario degli altri formichieri e bradipi, che sono [[arboricolo|arboricoli]] o semi-arboricoli.


Il formichiere gigante è elencato come [[Specie vulnerabile|Vulnerabile]] dall'[[Unione internazionale per la conservazione della natura]], e la sua presenza è stata [[Estinzione locale|estirpata]] in molte aree del suo precedente areale. Le principali minacce per questo animale includono la [[distruzione dell'habitat]], gli incendi e il bracconaggio per le pellicce e la [[Bushmeat|carne]] di animali selvatici, sebbene alcuni formichieri abitino in aree protette. Grazie al suo aspetto e abitudini, il formichiere appare in molti miti delle [[civiltà precolombiane]] e nel [[folklore]], e anche nella cultura di massa moderna.
Si nutre in aree aperte e riposa in habitat coperti da folta vegetazione. Si nutre principalmente di formiche e [[termiti]], utilizzando i suoi artigli anteriori per scavare e la sua lunga lingua appiccicosa per raccoglierle. Anche se i formichieri giganti vivono in ambienti sovrapposti tra loro, sono animali solitari tranne la relazione madre-figlio, interazioni aggressive tra i maschi, e il periodo dell'accoppiamento. Le femmine di formichiere portano i loro cuccioli sulle schiene fin quando non sono svezzati.

Grazie al suo aspetto e abitudini, il formichiere è apparso nei miti delle [[civiltà precolombiane]] e nel [[folklore]], e anche nella cultura di massa moderna.


== Descrizione ==
== Descrizione ==
{{Doppia immagine verticale|left|Myrmecophaga tridactyla - Phoenix Zoo.jpg|Giant anteater at MAV-USP.jpg|215|Vista laterale (sopra);<br>Scheletro montato (sotto)|}}
Il formichiere gigante è il più grande della sua famiglia, con 182-217 cm in lunghezza, con un peso di 33-41 kg nei maschi e 27-39 kg nelle femmine.{{Senza fonte}} È riconoscibile dal suo muso allungato, coda cespugliosa, lunghi artigli e pelame distintamente colorato.
Il formichiere gigante può essere facilmente distinto dagli altri formichieri per le sue grandi dimensioni, il muso allungato e la sua lunga coda folta.<ref name=neotropics>{{cita libro|autore1=Eisenberg, J. F. |autore2=Redford, K. H. |anno=2000|titolo=Mammals of the Neotropics: The Central Neotropics: Ecuador, Peru, Bolivia, Brazil|editore=University of Chicago Press|pp=92–93|url= https://books.google.com/books?id=p2MDAzCeQQoC&pg=PA92|isbn= 0-226-19542-2|oclc= 493329394}}</ref> L'animale presenta una lunghezza totale di 182-217 centimetri, per un peso di 33-50 kg per i maschi e 27-47 kg per le femmine,<ref name=fauna-paraguay>{{cita web|autore=Smith, P.|data=2 Novembre 2007|titolo=Giant Anteater ''Myrmecophaga tridactyla'' Linnaeus, 1758|editore=Fauna Paraguay.com|accesso=13 Giugno 2012|url=http://www.faunaparaguay.com/mamm2Myrmecophagatridactyla.pdf}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|autore=Mutlow, A. C.|anno=2006|titolo=Flea (Pulex simulans) Infestation in Captive Giant Anteaters (Myrmecophaga tridactyla)|rivista=Journal of Zoo and Wildlife Medicine|volume=37|numero=3|pp=427–29|doi=10.1638/06-026.1|pmid=17319150|s2cid=40236152}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|autore=Loughry, W. J.|anno=1997|titolo=Survey of the Xenarthrans inhabiting Po~ odas Antas Biological Reserve|url=https://mypages.valdosta.edu/jloughry/Reprints/Edentata97.pdf|rivista=Edentata|volume=3|numero=1|pp=5–7}}</ref> rendendo il formichiere gigante la più grande specie esistente nel suo sottordine. La testa del formichiere gigante, lunga 30 centimetri,<ref name="MacDonald"/> è particolarmente allungata, anche paragonata ad altri formichieri.<ref name=Naples>{{cita pubblicazione|autore=Naples, V. L.|anno=1999|titolo=Morphology, evolution and function of feeding in the giant anteater (''Myrmecophaga tridactyla'')|rivista=Journal of Zoology|volume=249|pp=19–41|numero=1|doi=10.1111/j.1469-7998.1999.tb01057.x}}</ref> Il suo muso tubolare, che termina in una minuscola apertura boccale e nelle narici, occupa la maggior parte della sua testa. Occhi e orecchie sono relativamente piccoli,<ref name=fauna-paraguay/> per questo la sua vista è piuttosto scarsa,<ref name=neotropics/> compensando con il suo acuto senso dell'olfatto, 40 volte più sensibile di quello umano.<ref name=ecology>{{cita libro|autore=Rodrigues, F. H. G.|autore2=Medri, Í. M.|autore3=Miranda Mourão, G. de|autore4=Camilo-Alves, C. de S. e|autore5=Mourão, G.|anno=2008|contributo=Anteater behavior and ecology|pp=257–68|titolo=The Biology of the Xenarthra|editore1=Vizcaíno, S. F. |editore2=Loughry, W. J. |isbn=978-0-8130-3165-1|oclc= 741613153}}</ref> In cattività, i formichieri giganti possono vivere fino a 16 anni.<ref name=neotropics/>

Anche per un formichiere, il collo è particolarmente spesso rispetto alla parte posteriore della testa,<ref name=Naples/> e nella parte posteriore del collo si trova una piccola gobba. Il mantello è per lo più grigiastro, marrone o nero con striature bianche. Gli arti anteriori sono bianchi, con bande nere intorno ai polsi, mentre gli arti posteriori sono scuri. Spesse bande nere con contorni bianchi si estendono dalla gola alle spalle, terminando in punte triangolari. La folta coda è completamente grigio-marrone scuro. I peli del mantello sono lunghi, specialmente sulla coda, facendola sembrare più grande di quanto non sia in realtà. Una criniera rigida si estende lungo la groppa fino alla coda.<ref name=fauna-paraguay/><ref name=mammalianspecies>{{cita pubblicazione|autori=Gaudin, T. J.; Hicks, P.; Blanco, Y. D.|anno=2018|titolo=''Myrmecophaga tridactyla'' (Pilosa: Myrmecophagidae)|rivista=Mammalian Species|volume=50|numero=956|pp=1–13|doi=10.1093/mspecies/sey001|doi-access=free}}</ref> In passato si pensava che il motivo sul petto fosse un camuffamento dirompente, ma uno studio del 2009 suggerisce che si tratta di una [[Aposematismo|colorazione d'avvertimento]].<ref>{{cita pubblicazione|autore=Caro, T. |autore-link=Tim Caro|anno=2009|titolo=Contrasting coloration in terrestrial mammals|rivista=[[Philosophical Transactions of the Royal Society B]]|volume=364|numero=1516|pp=537–48|doi=10.1098/rstb.2008.0221|pmc=2674080|pmid=18990666|cognome2=Vanuytsel|nome2=L|cognome3=Van Den Bogaert|nome3=W|cognome4=Van Der Schueren|nome4=E}}</ref> Mentre i maschi adulti sono leggermente più grandi e più muscolosi delle femmine, con teste e colli più larghi, la determinazione visiva del sesso può essere difficile. Il pene e i testicoli si trovano internamente tra il retto e la vescica urinaria nei maschi e le femmine hanno un solo paio di [[ghiandole mammarie]] vicino alle ascelle.<ref name=Grzimek/>

Il formichiere gigante ha costole larghe. Nonostante il suo nome specifico, ''tridactyla'', che significa tre dita, l'animale presenta cinque dita per piede. Quattro dita sugli anteriori hanno artigli, che sono particolarmente allungati sul secondo e terzo dito.<ref name=Grzimek/> Per non rovinare gli artigli mentre cammina, l'animale [[Camminata sulle nocche|cammina sulle nocche]], come i [[gorilla]] e gli [[Pan (zoologia)|scimpanzé]]. Le dita medie, che sostengono la maggior parte del peso dell'animale, sono estese alle articolazioni metacarpo-falangee e piegate alle articolazioni interfalangee.<ref name=Orr>{{cita pubblicazione|autore=Orr C. M.|anno=2005|titolo=Knuckle-walking anteater: a convergence test of adaptation for purported knuckle-walking features of African Hominidae|rivista=American Journal of Physical Anthropology|volume=128|numero=3|pp=639–58|pmid=15861420|doi=10.1002/ajpa.20192}}</ref> A differenza degli arti anteriori, i piedi hanno artigli corti su tutte e cinque le dita e hanno un'andatura [[Plantigradi|plantigrade]].<ref name=fauna-paraguay/> In quanto scavatore "aggancia-e-tira", la [[Scapola|fossa sovraspinosa]] allargata del formichiere gigante conferisce al [[muscolo grande rotondo]] una maggiore leva, aumentando la potenza di trazione degli arti anteriori, mentre il [[Muscolo tricipite brachiale|tricipite]] aiuta a potenziare la flessione del terzo dito ispessito degli arti anteriori.<ref name=Hall>{{cita libro|autore=Hall, B. K.|anno=2007|titolo=Fins Into Limbs: Evolution, Development, And Transformation|editore=University of Chicago Press|pp=304|isbn=978-0-226-31337-5}}</ref>

Il formichiere gigante ha temperatura corporea bassa per un mammifero, di circa 33 °C, di pochi gradi inferiore a una temperatura tipica dei mammiferi dai 36 ai 38 °C.<ref name=ecology/> Gli [[xenartri]] in generale tendono ad avere [[Metabolismo basale|tassi metabolici]] più bassi rispetto alla maggior parte degli altri mammiferi, una tendenza che si pensa sia correlata alle loro specializzazioni dietetiche e alla bassa mobilità.<ref name = "Lovegrove">{{cita pubblicazione | cognome = Lovegrove | nome = B. G. | titolo = The Zoogeography of Mammalian Basal Metabolic Rate | rivista = The American Naturalist | volume = 156 | numero = 2 | pp = 201–219; see 214–215 | editore = [[The University of Chicago Press]] | data = Agosto 2000 | doi = 10.1086/303383 | pmid = 10856202 | jstor = 3079219}}</ref>

=== Anatomia alimentare ===
[[File:Myrmecophaga tridactyla -Detroit Zoo, Michigan, USA-8a.jpg|thumb|right|Formichiere con la sua lingua estesa]]
Il formichiere gigante non ha denti ed è in grado di eseguire solo un movimento mascellare molto limitato, che si basa sulla rotazione delle due metà della mandibola, tenute insieme da un legamento all'estremità,<ref name=Naples/> per aprire e chiudere la bocca. Ciò è compiuto dai suoi [[muscoli masticatori]],<ref>{{cita pubblicazione|autore=Endo, H.|anno=2007|titolo=Three-Dimensional CT Examination of the Mastication System in the Giant Anteater|rivista=Zoological Science|volume=24|numero=10|pp=1005–11|doi=10.2108/zsj.24.1005|pmid=18088164|url=http://repository.kulib.kyoto-u.ac.jp/dspace/bitstream/2433/108571/1/zs24p1005.pdf|cognome2=Niizawa|nome2=Nobuharu|cognome3=Komiya|nome3=Teruyuki|cognome4=Kawada|nome4=Shinichiro|cognome5=Kimura|nome5=Junpei|cognome6=Itou|nome6=Takuya|cognome7=Koie|nome7=Hiroshi|cognome8=Sakai|nome8=Takeo|display-authors=1|hdl=2433/108571|s2cid=25864310|hdl-access=free}}</ref> che sono relativamente sottosviluppati.<ref name=Naples/> La depressione della mandibola crea un'apertura orale abbastanza grande da far uscire la lunga lingua sottile. La [[Lingua (anatomia)|lingua]] del formichiere gigante è lunga tipicamente 60 centimetri,<ref name=fauna-paraguay/> e trasversalmente ha una forma triangolare posteriormente, arrotondata anteriormente e termina con una piccola punta arrotondata.<ref name=Naples/><ref name=Casali2017/> La lingua è ricoperta da minuscole [[Papilla linguale|papille]] ricurve all'indietro ed è ricoperta di saliva densa e appiccicosa secreta dalle [[ghiandole salivari]] ingrossate dell'animale,<ref name="MacDonald">{{Cita libro|autore=Naples, V.|contributo=Anteaters|anno=2001|titolo=The Encyclopedia of Mammals|edizione= 2nd|editore=MacDonald, D|editore=Oxford University Press|pp=788–91|isbn=0-7607-1969-1}}</ref> permettendo al formichiere gigante di raccogliere grandi quantità di insetti in una singola "leccata".

Il muso tubolare e la piccola apertura boccale limitano i movimenti di protrusione e retrazione della lingua. Durante l'alimentazione, l'animale si affida all'orientamento della testa per mirare. La lingua può essere estesa fino a 45 centimetri, un'estensione maggiore della lunghezza del cranio, e si muove dentro e fuori circa 160 volte al minuto (quasi tre volte al secondo).<ref name=Naples/> La lingua del formichiere ha pochi se non nessun attaccamento all'[[osso ioide]] e ciò gli consente di usare la lingua con più mobilità e velocità.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Reiss, K. Z.|anno=1997|titolo=Myology of the Feeding Apparatus of Myrmecophagid Anteaters (Xenarthra: Myrmecophagidae)|volume=4|numero=2|pp=87–117|doi=10.1023/A:1027366129277|rivista=Journal of Mammalian Evolution|s2cid=42891487}}</ref><ref>{{cita libro|autore=Reiss, K. Z.|anno=2000|contributo=Feeding in Myrmecophagous Mammals|pp=[https://archive.org/details/feedingformfunct00schw_438/page/n480 464]–474|titolo=Feeding: Form, Function and Evolution in Tetrapod Vertebrates|url=https://archive.org/details/feedingformfunct00schw_438|url-access=limitato|editor=Schwenk, K.|isbn=0-12-632590-1}}</ref><ref name=mammalianspecies/> Il muscolo sternoglosso lungo, formato dalla fusione dello [[Muscolo sternoioideo|sternoioideo]] e dell'[[Muscolo ioglosso|ioglosso]], è direttamente ancorato allo [[sterno]].<ref name=Naples/><ref name=Casali2017>{{cita pubblicazione|autore=Casali, D. M.; Martins-Santos, E.; Santos, A. L. Q.; Miranda, F. R.; Mahecha, G. A. B.; Perini, F. A.|anno=2017|titolo=Morphology of the tongue of Vermilingua (Xenarthra: Pilosa) and evolutionary considerations|rivista=Journal of Morphology|volume=278|numero=10|pp=1380–1399|doi=10.1002/jmor.20718|pmid=28643449|s2cid=13644895}}</ref><ref>{{cita libro|autore=Feldhamer, G. A.|anno=2007|titolo=Mammalogy: Adaptation, Diversity, Ecology|editore=Johns Hopkins University Press|pp=[https://archive.org/details/mammalogyadaptat03edunse/page/121 121]|isbn=978-0-8018-8695-9|display-authors=etal|url=https://archive.org/details/mammalogyadaptat03edunse/page/121}}</ref> L'apparato ioideo è grande, a forma di V e flessibile, e sostiene la lingua mentre entra ed esce dalla bocca.<ref name=Naples/><ref name=Casali2017/><ref>{{cita pubblicazione|autore=Borges, N. C.; Nardotto, J. R. B.; Oliveira, R. S. L.; Rüncos, L. H. E.; Ribeiro, R. E.; Bogoevich, A M.|anno=2017|titolo=Anatomy description of cervical region and hyoid apparatus in living giant anteaters ''Myrmecophaga tridactyla'' Linnaeus, 1758|rivista=Pesquisa Veterinária Brasileira|volume=37|numero=11|pp=1345–1351|doi=10.1590/s0100-736x2017001100025|doi-access=free}}</ref> I [[Muscolo buccinatore|muscoli buccinatori]] gli permettono di rientrare senza perdere il cibo attaccato alla lingua e stringono la bocca per evitare che il cibo fuoriesca mentre si estende. Quando retratta, la lingua viene trattenuta nell'[[Faringe|orofaringe]] dal palato secondario, impedendole di bloccare la [[respirazione]].<ref name=Naples/>

I formichieri giganti deglutiscono a una velocità molto più elevata rispetto alla maggior parte degli altri mammiferi; durante l'alimentazione, deglutiscono quasi continuamente.<ref name=Naples/> Prima di essere inghiottiti, gli insetti vengono schiacciati contro il palato.<ref name="MacDonald"/> Lo stomaco del formichiere gigante, simile al [[ventriglio]] degli uccelli, ha pieghe indurite e usa forti contrazioni per macinare gli insetti. Il processo digestivo è assistito da piccole quantità di sabbia e terra ingerite dall'animale accidentalmente o volontariamente.<ref name=Grzimek>{{Cita libro|editore1=Hutchins, M. |editore2=Kleiman, D. G. |editore3=Geist, V. |editore4=McDade, M. С. | autore = Naugher, K. B.|contributo = Anteaters (''Myrmecophagidae'') | titolo = Grzimek's Animal Life Encyclopedia | volume = 13 | edizione = 2nd | editore = Gale | anno = 2004 | pp = 171–79| isbn = 0-7876-7750-7}}</ref> Il formichiere gigante non è in grado di produrre da solo gli acidi dello stomaco, ma utilizza l'[[acido formico]] delle sue prede per la digestione.<ref name="MacDonald"/>


== Biologia ==
== Biologia ==
{{dx|[[File:Giant Anteater with child.jpg|miniatura|left|Il caratteristico comportamento del cucciolo sul dorso della madre]]}}
[[File:Giant Anteater with child.jpg|miniatura|right|Il caratteristico comportamento del cucciolo sul dorso della madre]]
=== Alimentazione ===
=== Alimentazione ===
Inutile dire che la dieta del formichiere è costituita essenzialmente da termiti che raccoglie con la lunga lingua viscida e appiccicosa scavando nei termitai. Per bere, il formichiere scava nel terreno quando non è disponibile acqua in superficie creando così delle pozze d'acqua per altri animali. In cattività, viene nutrito con miscele a base di latte, uova, vermi e [[carne macinata]].
Inutile dire che la dieta del formichiere è costituita essenzialmente da termiti che raccoglie con la lunga lingua viscida e appiccicosa scavando nei termitai. Per bere, il formichiere scava nel terreno quando non è disponibile acqua in superficie creando così delle pozze d'acqua per altri animali. In cattività, viene nutrito con miscele a base di latte, uova, vermi e [[carne macinata]].

Versione delle 01:46, 19 set 2021

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Formichiere gigante[1]
Stato di conservazione
Vulnerabile[2]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Pilosa
Famiglia Myrmecophagidae
Genere Myrmecophaga
Linnaeus, 1758[3]
Nomenclatura binomiale
Myrmecophaga tridactyla
Linnaeus, 1758
Sinonimi
  • Myrmecophaga jubata Linnaeus, 1766
  • Falcifer Rehn 1900[4]
Areale
Areale - in blu l'areale in cui è attualmente vivente, in arancione dove è stato probabilmente estirpato.

Il formichiere gigante (Myrmecophaga tridactyla), noto anche come l'orso delle formiche, è un grande mammifero insettivoro endemico dell'America centro-meridionale. Si tratta di una delle quattro specie viventi di formichiere, l'unico membro esistente del genere Myrmecophaga, ed è classificato con i bradipi all'interno dell'ordine Pilosa. Questa specie è perlopiù terrestre, a differenza degli altri formichieri e bradipi, che sono perlopiù arboricoli o semi-arboricoli. Come si evince dal nome, il formichiere gigante è la specie più grande della sua famiglia, con una lunghezza di 182-217 centimetri, con un peso di 33-50 kg per i maschi e di 27-47 kg per le femmine. L'animale è immediatamente riconoscibile per il suo muso allungato, la coda folta, i lunghi artigli anteriori e la pelliccia dai colori distintivi.

Il formichiere gigante vive in una vasta gamma di habitat, tra cui le praterie e le foreste pluviali. Si nutre in aree aperte e riposa negli habitat coperti da folta vegetazione. Si nutre principalmente di formiche e termiti, utilizzando i suoi robusti artigli anteriori per scavare e la sua lunga lingua appiccicosa per raccoglierle. Anche se i formichieri giganti vivono in ambienti sovrapposti tra loro, sono animali solitari tranne la relazione madre-figlio, interazioni aggressive tra i maschi, e il periodo dell'accoppiamento. Le femmine di formichiere portano i loro cuccioli sulle schiene fino allo svezzamento.

Il formichiere gigante è elencato come Vulnerabile dall'Unione internazionale per la conservazione della natura, e la sua presenza è stata estirpata in molte aree del suo precedente areale. Le principali minacce per questo animale includono la distruzione dell'habitat, gli incendi e il bracconaggio per le pellicce e la carne di animali selvatici, sebbene alcuni formichieri abitino in aree protette. Grazie al suo aspetto e abitudini, il formichiere appare in molti miti delle civiltà precolombiane e nel folklore, e anche nella cultura di massa moderna.

Descrizione

Vista laterale (sopra);
Scheletro montato (sotto)

Il formichiere gigante può essere facilmente distinto dagli altri formichieri per le sue grandi dimensioni, il muso allungato e la sua lunga coda folta.[5] L'animale presenta una lunghezza totale di 182-217 centimetri, per un peso di 33-50 kg per i maschi e 27-47 kg per le femmine,[6][7][8] rendendo il formichiere gigante la più grande specie esistente nel suo sottordine. La testa del formichiere gigante, lunga 30 centimetri,[9] è particolarmente allungata, anche paragonata ad altri formichieri.[10] Il suo muso tubolare, che termina in una minuscola apertura boccale e nelle narici, occupa la maggior parte della sua testa. Occhi e orecchie sono relativamente piccoli,[6] per questo la sua vista è piuttosto scarsa,[5] compensando con il suo acuto senso dell'olfatto, 40 volte più sensibile di quello umano.[11] In cattività, i formichieri giganti possono vivere fino a 16 anni.[5]

Anche per un formichiere, il collo è particolarmente spesso rispetto alla parte posteriore della testa,[10] e nella parte posteriore del collo si trova una piccola gobba. Il mantello è per lo più grigiastro, marrone o nero con striature bianche. Gli arti anteriori sono bianchi, con bande nere intorno ai polsi, mentre gli arti posteriori sono scuri. Spesse bande nere con contorni bianchi si estendono dalla gola alle spalle, terminando in punte triangolari. La folta coda è completamente grigio-marrone scuro. I peli del mantello sono lunghi, specialmente sulla coda, facendola sembrare più grande di quanto non sia in realtà. Una criniera rigida si estende lungo la groppa fino alla coda.[6][12] In passato si pensava che il motivo sul petto fosse un camuffamento dirompente, ma uno studio del 2009 suggerisce che si tratta di una colorazione d'avvertimento.[13] Mentre i maschi adulti sono leggermente più grandi e più muscolosi delle femmine, con teste e colli più larghi, la determinazione visiva del sesso può essere difficile. Il pene e i testicoli si trovano internamente tra il retto e la vescica urinaria nei maschi e le femmine hanno un solo paio di ghiandole mammarie vicino alle ascelle.[14]

Il formichiere gigante ha costole larghe. Nonostante il suo nome specifico, tridactyla, che significa tre dita, l'animale presenta cinque dita per piede. Quattro dita sugli anteriori hanno artigli, che sono particolarmente allungati sul secondo e terzo dito.[14] Per non rovinare gli artigli mentre cammina, l'animale cammina sulle nocche, come i gorilla e gli scimpanzé. Le dita medie, che sostengono la maggior parte del peso dell'animale, sono estese alle articolazioni metacarpo-falangee e piegate alle articolazioni interfalangee.[15] A differenza degli arti anteriori, i piedi hanno artigli corti su tutte e cinque le dita e hanno un'andatura plantigrade.[6] In quanto scavatore "aggancia-e-tira", la fossa sovraspinosa allargata del formichiere gigante conferisce al muscolo grande rotondo una maggiore leva, aumentando la potenza di trazione degli arti anteriori, mentre il tricipite aiuta a potenziare la flessione del terzo dito ispessito degli arti anteriori.[16]

Il formichiere gigante ha temperatura corporea bassa per un mammifero, di circa 33 °C, di pochi gradi inferiore a una temperatura tipica dei mammiferi dai 36 ai 38 °C.[11] Gli xenartri in generale tendono ad avere tassi metabolici più bassi rispetto alla maggior parte degli altri mammiferi, una tendenza che si pensa sia correlata alle loro specializzazioni dietetiche e alla bassa mobilità.[17]

Anatomia alimentare

Formichiere con la sua lingua estesa

Il formichiere gigante non ha denti ed è in grado di eseguire solo un movimento mascellare molto limitato, che si basa sulla rotazione delle due metà della mandibola, tenute insieme da un legamento all'estremità,[10] per aprire e chiudere la bocca. Ciò è compiuto dai suoi muscoli masticatori,[18] che sono relativamente sottosviluppati.[10] La depressione della mandibola crea un'apertura orale abbastanza grande da far uscire la lunga lingua sottile. La lingua del formichiere gigante è lunga tipicamente 60 centimetri,[6] e trasversalmente ha una forma triangolare posteriormente, arrotondata anteriormente e termina con una piccola punta arrotondata.[10][19] La lingua è ricoperta da minuscole papille ricurve all'indietro ed è ricoperta di saliva densa e appiccicosa secreta dalle ghiandole salivari ingrossate dell'animale,[9] permettendo al formichiere gigante di raccogliere grandi quantità di insetti in una singola "leccata".

Il muso tubolare e la piccola apertura boccale limitano i movimenti di protrusione e retrazione della lingua. Durante l'alimentazione, l'animale si affida all'orientamento della testa per mirare. La lingua può essere estesa fino a 45 centimetri, un'estensione maggiore della lunghezza del cranio, e si muove dentro e fuori circa 160 volte al minuto (quasi tre volte al secondo).[10] La lingua del formichiere ha pochi se non nessun attaccamento all'osso ioide e ciò gli consente di usare la lingua con più mobilità e velocità.[20][21][12] Il muscolo sternoglosso lungo, formato dalla fusione dello sternoioideo e dell'ioglosso, è direttamente ancorato allo sterno.[10][19][22] L'apparato ioideo è grande, a forma di V e flessibile, e sostiene la lingua mentre entra ed esce dalla bocca.[10][19][23] I muscoli buccinatori gli permettono di rientrare senza perdere il cibo attaccato alla lingua e stringono la bocca per evitare che il cibo fuoriesca mentre si estende. Quando retratta, la lingua viene trattenuta nell'orofaringe dal palato secondario, impedendole di bloccare la respirazione.[10]

I formichieri giganti deglutiscono a una velocità molto più elevata rispetto alla maggior parte degli altri mammiferi; durante l'alimentazione, deglutiscono quasi continuamente.[10] Prima di essere inghiottiti, gli insetti vengono schiacciati contro il palato.[9] Lo stomaco del formichiere gigante, simile al ventriglio degli uccelli, ha pieghe indurite e usa forti contrazioni per macinare gli insetti. Il processo digestivo è assistito da piccole quantità di sabbia e terra ingerite dall'animale accidentalmente o volontariamente.[14] Il formichiere gigante non è in grado di produrre da solo gli acidi dello stomaco, ma utilizza l'acido formico delle sue prede per la digestione.[9]

Biologia

Il caratteristico comportamento del cucciolo sul dorso della madre

Alimentazione

Inutile dire che la dieta del formichiere è costituita essenzialmente da termiti che raccoglie con la lunga lingua viscida e appiccicosa scavando nei termitai. Per bere, il formichiere scava nel terreno quando non è disponibile acqua in superficie creando così delle pozze d'acqua per altri animali. In cattività, viene nutrito con miscele a base di latte, uova, vermi e carne macinata.

Riproduzione

Di abitudini essenzialmente solitarie i maschi si uniscono alle femmine solo in fase di accoppiamento che può avvenire durante tutto l'anno. In tale circostanza possono avvenire scontri fra maschi rivali che si contendono la stessa femmina. La gestazione dura circa 190 giorni e si conclude con la nascita di un solo piccolo che pesa circa 1,4 kg. La femmina partorisce in piedi. Caratteristico è il modo in cui i piccoli si aggrappano alla schiena della madre mimetizzandosi perfettamente con il pelo. I formichieri sono sessualmente maturi a 2,5-4 anni.

Distribuzione e habitat

Un formichiere nel territorio del Pantanal

Un tempo era diffuso in quasi tutta l'America centrale e meridionale oggi è estinto in molte di queste zone. È diffuso ancora in alcune zone di Argentina, Brasile, Bolivia e Paraguay, in particolare nel vasto territorio del Pantanal. È probabilmente estinto in Uruguay.[senza fonte]

Molto tempo fa raggiunse anche la parte meridionale del Nord America: a Sonora, in Messico, è stato ritrovato un fossile di un formichiere gigante morto tra 1.000.000 e 700.000 anni fa. Non essendoci successivamente stati cambiamenti climatici particolari o la comparsa di animali con lo stesso tipo di dieta con cui sarebbe potuto entrare in competizione o di nuovi predatori, la sua estinzione nel Nord America è attribuibile, come per altri mammiferi dello stesso luogo e periodo, all'arrivo dell'uomo nel continente, avvenuto circa 15.000 anni fa.[senza fonte]

Il formichiere può essere trovato in habitat diversi, tra cui la prateria e la foresta pluviale.

Tassonomia

Formichieri e bradipi appartengono all'ordine Pilosa e condividono il superordine Xenarthra con i Cingulata (che ha come esponenti solo gli armadilli). I due ordini di Xenarthra si separarono 66 milioni di anni fa durante l'epoca del Cretacico superiore. Bradipi e formichieri diversero intorno ai 55 milioni di anni fa, tra il Paleocene e l'Eocene. La linea Cyclopes emerse intorno ai 30 milioni di anni fa nell'epoca dell'Oligocene, mentre le linee Myrmecophaga e Tamandua si separarono 10 milioni di anni fa alla fine del Miocene. Per quasi tutta l'era Cenozoica, i formichieri erano confinati nel Sud America, che prima era un continente a forma di isola. In seguito alla formazione dell'Istmo di Panama 3 milioni di anni fa. i formichieri di tutti e tre i generi invasero l'America Centrale, in seguito al Grande scambio americano.[senza fonte]

Il formichiere gigante ebbe la sua nomenclatura binomiale da Carlo Linneo nel 1758. Il suo nome generico, Myrmecophaga, e nome specifico, Tridactyla, sono entrambi greci, e significano formichiere con tre dita. Myrmecophaga jubata fu usato come un sinonimo. Tre sotto-specie furono anche proposte: M. t. trydactyla (diffusa dal Venezuela fino all'Argentina del Nord), M. t. centralis (nativo del Centro America, nord-est della Colombia e Ecuador del nord) e M. t. artata (nativo del nord-est della Colombia e nord-est del Venezuela). Il formichiere gigante è aggruppato con i semi-arboricoli tamandua nella famiglia Myrmecophagidae. Insieme alla famiglia Cyclopedidae, che ha come unico esponente vivente il formichiere nano, le due famiglie comprendono il subordine Vermilingua.[senza fonte]

Myrmecophaga tridactyla rappresenta l'unica specie vivente del genere Myrmecophaga. Fanno parte della famiglia dei Myrmecophagidae anche due specie di formichieri arboricoli del genere Tamandua: Tamandua mexicana dell'America centrale e Tamandua tetradactyla dell'America meridionale. Nell'ordine dei Pilosa costituito da formichieri e bradipi abbiamo inoltre una quarta specie di formichiere non appartenente alla famiglia dei Myrmecophagidae, il formichiere nano (Cyclopes didactylus) unica specie del suo genere. Mentre le altre specie di formichiere sono tendenzialmente arboricole, il formichiere gigante è esclusivamente terrestre ed ha dimensioni notevolmente maggiori.[senza fonte]

Conservazione

Il formichiere gigante è classificato come Vulnerabile da parte dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura. È stato estirpato da molte zone del suo habitat, specialmente in quasi tutta l'America Centrale. Le minacce alla sua sopravvivenza includono la distruzione dell'habitat, gli incendi, e la caccia per la pelliccia e la bushmeat, anche se alcuni formichieri abitano in aree protette.

Il formichiere ha subito una caccia spietata come trofeo, per la sua pelliccia e per i suoi artigli. Inoltre è impropriamente considerato un animale pericoloso per l'uomo, quando invece tende ad avere un'indole timida e schiva. È perseguitato dalle mute di cani domestici, inoltre rimane spesso vittima degli incendi (ai quali è molto vulnerabile) e di collisioni con le automobili.

In cattività

Molti degli zoo europei più belli e importanti hanno il formichiere gigante fra le maggiori attrazioni del parco. Il formichiere è presente ad esempio negli zoo di Zurigo, Vienna, Amsterdam, Colonia e Berlino. Data la loro indole piuttosto mansueta spesso condividono i recinti con altre specie autoctone del loro habitat naturale come il tapiro brasiliano, il capibara e in alcuni zoo è stato addirittura visto dividere tranquillamente il proprio spazio con il crisocione. In alcuni rari casi il formichiere è stato protagonista di incidenti con i guardiani purtroppo con esiti fatali per questi ultimi. Nonostante il carattere docile resta comunque un animale potenzialmente pericoloso poiché molto forte, potente e soprattutto provvisto di artigli molto taglienti. In cattività può avere dimensioni maggiori rispetto agli esemplari selvatici, talvolta anche 10–15 kg in più delle medie massime, inoltre riesce a riprodursi. In cattività, viene nutrito con miscele a base di latte, uova, vermi e carne macinata. Negli zoo italiani non è presente.

Note

  1. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Myrmecophaga tridactyla, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  2. ^ (EN) Myrmecophaga tridactyla, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  3. ^ (LA) Carl Linnæus, Systema naturæ per regna tria naturæ, secundum classes, ordines, genera, species, cum characteribus, differentiis, synonyms, locis. Tomus I, 10th, Holmiæ, Laurentius Salvius, 1758, pp. 35. URL consultato il 23 Novembre 2012.
  4. ^ P. Smith, Giant anteater Myrmecophaga tridactyla Linnaeus, 1758 FAUNA Paraguay, 2007, pp. 1–18. URL consultato il 7 Marzo 2019.
  5. ^ a b c Eisenberg, J. F. e Redford, K. H., Mammals of the Neotropics: The Central Neotropics: Ecuador, Peru, Bolivia, Brazil, University of Chicago Press, 2000, pp. 92–93, ISBN 0-226-19542-2, OCLC 493329394.
  6. ^ a b c d e Smith, P., Giant Anteater Myrmecophaga tridactyla Linnaeus, 1758 (PDF), su faunaparaguay.com, Fauna Paraguay.com, 2 Novembre 2007. URL consultato il 13 Giugno 2012.
  7. ^ Mutlow, A. C., Flea (Pulex simulans) Infestation in Captive Giant Anteaters (Myrmecophaga tridactyla), in Journal of Zoo and Wildlife Medicine, vol. 37, n. 3, 2006, pp. 427–29, DOI:10.1638/06-026.1, PMID 17319150.
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  9. ^ a b c d Naples, V., Anteaters, in The Encyclopedia of Mammals, 2nd, Oxford University Press, 2001, pp. 788–91, ISBN 0-7607-1969-1.
  10. ^ a b c d e f g h i j Naples, V. L., Morphology, evolution and function of feeding in the giant anteater (Myrmecophaga tridactyla), in Journal of Zoology, vol. 249, n. 1, 1999, pp. 19–41, DOI:10.1111/j.1469-7998.1999.tb01057.x.
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