Accuse di molestie sessuali su minore a Michael Jackson del 1993: differenze tra le versioni

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Michael Jackson durante il Dangerous World Tour nel 1993

Le accuse di molestie sessuali su minore a Michael Jackson del 1993 si ebbero quando il dentista e sceneggiatore di Los Angeles Evan Chandler accusò pubblicamente il cantante statunitense Michael Jackson di avere abusato sessualmente di suo figlio tredicenne Jordan Christopher "Jordy" Chandler. I verbali del caso indicano che Jackson e Jordan si conobbero nel febbraio 1993, ma altre fonti indicano invece il maggio 1992. Il patrigno di Jordan, il rivenditore d'auto David Schwartz, presentò Jordan a Jackson dopo che il cantante aveva noleggiato un auto dalla sua concessionaria.[1][2][3] Inizialmente Chandler incoraggiò l'amicizia tra i due.[4] Tuttavia, successivamente Chandler espresse i propri sospetti alla sua ex-moglie June, che aveva la custodia di Jordan, circa il fatto che loro figlio potesse avere avuto una relazione "inappropriata" con Jackson.

Il 15 luglio il dott. Mathis Abrams, uno psichiatra, inviò una lettera all'avvocato di Chandler, Barry Rothman, affermando che sussistevano "ragionevoli sospetti" di abusi sessuali su minore. Abrams scrisse che se ci fosse stata una denuncia per abuso su minori, sarebbe stato obbligato per legge a contattare il Dipartimento dei servizi per l'infanzia della contea di Los Angeles.[5][6][7] Il 4 agosto Chandler e Jordan si incontrarono con Jackson e Anthony Pellicano, l'investigatore privato di Jackson, e Chandler lesse la lettera di Abrams. Quindi, egli propose di negoziare per risolvere la faccenda privatamente con un accordo finanziario.[8][9] Chandler e Rothman rifiutarono un'offerta di 350 000 dollari fatta da Jackson.[7] Il 14 settembre 1993, i Chandler fecero causa a Jackson per molestie sessuali, seduzione, condotta dolosa, inflizione intenzionale di disagio emotivo, frode e negligenza.[10][11]

Il 24 agosto 1993, durante la terza parte del Dangerous World Tour di Jackson, la notizia si diffuse sulla stampa e ricevette attenzione mediatica a livello internazionale. Jackson cancellò le date restanti della tournée per motivi di salute dovuti allo scandalo. Nel gennaio 1994, Jackson raggiunse con la famiglia un accordo finanziario per la cifra di 23 milioni di dollari. Nel settembre 1994, le indagini furono archiviate in quanto i Chandler si rifiutarono di collaboarare, lasciando il caso senza il suo principale testimone.[12]

Lo scandalo dovuto alle accuse ebbero ripercussioni sull'immagine pubblica di Jackson e sulle vendite dei suoi dischi. La Pepsi-Cola, all'epoca sponsor del cantante, rescisse il contratto per l'impatto mediatico negativo che aveva travolto l'immagine di Jackson, che inoltre fu costretto a cancellare metà delle date del Dangerous World Tour e poi a sospenderlo del tutto. Altre accuse di pedofilia fatte da terzi tornarono a colpire Michael Jackson nel 2005, sfociando nel processo nel quale il cantante venne completamente assolto da tutte le accuse. Nel novembre 2009, cinque mesi dopo la morte di Jackson, Evan Chandler si suicidò sparandosi in testa nel suo appartamento di Jersey City in New Jersey, dopo svariati anni di depressione e allontanamento dalla famiglia.[13][14]

Antefatti

Il Neverland Ranch di Jackson, dove si presume abbia avuto luogo l'abuso sessuale

Secondo Consequence of Sound, nel 1993, la pop star Michael Jackson era "il musicista più famoso del mondo".[15] Nel febbraio dello stesso anno,[1] l'auto di Jackson si guastò e venne portata in un'officina locale della catena Rent-A-Wreck.[16][15] Il proprietario David Schwartz telefonò a sua moglie, June Chandler-Schwartz, chiedendole se volesse conoscere Jackson. La donna portò con sé il figlio nato da un precedente matrimonio, Jordan Chandler.[15] Il padre di Jordan, Evan Chandler, era un dentista di Hollywood, che inoltre in veste di sceneggiatore aveva co-scritto il film comico Robin Hood - Un uomo in calzamaglia diretto da Mel Brooks.[15]

Jackson e Jordan divennero presto amici molto stretti; il National Enquirer pubblicò un articolo intitolato "Michael's New Adopted Family", insinuando il fatto che Jackson aveva "rubato" Jordan dalla sua famiglia. Jackson invitò Jordan insieme alla sorellastra e alla madre, a visitare il Neverland Ranch nel fine settimana. Tutti insieme si recarono anche in vacanza a Las Vegas e in Florida.[17] Questi viaggi interferirono con le visite prefissate di Jordan con suo padre biologico Evan, in quanto Jordan preferiva visitare il Neverland Ranch.[18]

In maggio, Evan incoraggiò Jackson a trascorre più tempo con Jordan. Nello stesso mese, Jordan e June andarono insieme a Jackson a Monaco per la cerimonia dei World Music Awards.[4][18] Secondo l'avvocato di June, Michael Freeman, Evan era geloso e si sentiva "tagliato fuori". Al suo ritorno da Monaco, Jackson soggiornò per cinque giorni a casa Schwartz-Chandler; dormendo in camera con Jordan e il suo fratellastro.[4] Chandler riferì che fu proprio a questo punto che cominciarono i suoi sospetti sulla condotta di Jackson, anche se disse che Jackson e Jordan erano vestiti quando li vide a letto insieme, e non ha mai affermato di aver assistito a una cattiva condotta sessuale da parte del cantante.[19] I contatti tra Jordan e Jackson terminarono nel giugno 1993.[1]

Accuse

All'inizio di luglio, Schwartz telefonò a Evan per discutere della relazione di Jordan con Jackson. All'insaputa di Evan, Schwartz registrò la telefonata.[20] Chandler era ostile nei confronti di Jackson, descrivendolo come "malvagio". Egli disse che avrebbe assunto "il figlio di puttana più cattivo che potesse trovare", l'avvocato Barry Rothman, per metterlo alla berlina, umiliarlo e distruggergli la carriera.[15]

Quando Schwartz gli chiese che effetto avrebbe avuto la cosa su Jordan, Chandler replicò:[15][21]

«Questo è irrilevante per me. Il concetto è, sì, sua madre gli sta facendo del male e anche Michael gli sta facendo del male. Lo posso provare e lo proverò. Mi è costato decine di migliaia di dollari ottenere le informazioni che ho ottenuto, e sai che non ho quel tipo di soldi. Sono disposto a rovinarmi finanziariamente.»

Nell'agosto 1993, Chandler estrasse un dente a Jordan.[22] Mentre Jordan era sotto anestesia e sedativi, Evan chiese al ragazzo se Jackson gli avesse mai toccato i genitali; e Jordan rispose di si.[15]

Evan Chandler e i suoi legali chiesero a Jackson un risarcimento di 20 milioni di dollari, o avrebbero portato il caso in tribunale. Jackson rifiutò categoricamente. Qualche settimana dopo, il team di avvocati di Jackson fecero una controfferta di 1 milione di dollari; essa venne respinta da Chandler, che ora chiedeva 15 milioni. Jackson rifiutò nuovamente e abbassò l'offerta a 350 000 dollari.[9][23]

Il 15 luglio lo psichiatra infantile dott. Mathis Abrams scrisse a Rothman, che aveva chiesto il parere di un esperto per sostenere in tribunale le accuse nei confronti di Jackson. Abrams scrisse che sussisteva un "ragionevole sospetto" di abusi sessuali, senza avere mai incontrato prima Evan o Jordan. Egli scrisse inoltre, che se ci fosse stata una reale denuncia per abuso su minori, e non un mero fatto ipotetico, sarebbe stato obbligato per legge a contattare il Dipartimento dei servizi per l'infanzia della contea di Los Angeles.[5][6][7] Il 17 agosto Evan portò Jordan da Abrams e gli disse che Jordan era stato molestato.[15] Nel corso di una seduta durata tre ore, Jordan rivelò al dottore che Jackson lo aveva abusato sessualmente per mesi, e diede reseconti grafici di masturbazione e sesso orale.[15] Jordan ripetè le accuse davanti agli agenti di polizia e descrisse il pene di Jackson.[24][9][25]

Indagini

Il 18 agosto il Los Angeles Police Department aprì un'indagine criminale nei confronti di Michael Jackson per abusi su minore. Inizialmente June Chandler disse alla polizia di non credere che Jackson avesse molestato suo figlio; tuttavia, cambiò idea pochi giorni dopo.[26]

Il 21 agosto fu emesso un mandato di perquisizione, e la polizia si presentò ai cancelli del Neverland Ranch. Furono interrogati circa trenta bambini amici di Jackson; tutti negarono che il cantante fosse un pedofilo.[27][28] Gary Hearne, l'autista di Jackson, testimoniò nella sua deposizione di aver portato di notte Jackson a casa di Jordan per poi andare a riprenderlo la mattina, per un periodo di circa un mese.[29]

Il giorno che le accuse furono rese pubbliche, il 24 agosto 1993, Jackson si trovava a Bangkok per il Dangerous World Tour. Quel giorno, Anthony Pellicano, un detective privato assunto da Jackson, tenne una conferenza stampa nella quale accusò Evan Chandler di volere estorcere 20 milioni di dollari a Michael Jackson. Egli non menzionò il fatto che Jackson aveva fatto diverse contro offerte.[27][28] Anche la famiglia Jackson indì una conferenza stampa per comunicare che Michael era vittima di estorsione.[30][31] Il 26 agosto, i promoter di Jackson diffusero pubblicamente un nastro nel quale il cantante si scusava con i fan per la cancellazione del suo secondo concerto in due giorni.[32]

Il 31 agosto l'avvocato Gloria Allred tenne una conferenza stampa comunicando che dietro mandato dei Chandler, avrebbe intentato una causa civile nei confronti di Michael Jackson.[33] Il 10 settembre Allred dichiarò di avere abbandonato il caso, declinando ulteriori commenti e senza spiegare la motivazione.[34] Il 13 settembre i Chandler assunsero come nuovo legale Larry R. Feldman.[35]

Nel settembre 1993, alcuni agenti di polizia si recarono nelle Filippine per interrogare due ex cameriere di Jackson. Tuttavia, le ex dipendenti mancavano di credibilità a causa di una discussione su stipendi arretrati che avevano avuto con Jackson.[36][37]

Il 6 ottobre 1993, Jordan Chandler fu sottoposto a esame psichiatrico dal dott. Richard Gardner a New York. Il dott. Gardner aveva formulato la tesi della sindrome da alienazione genitoriale nel 1985, un disordine psicologico che insorge principalmente nel contesto delle controversie sulla custodia dei figli.[38] Jordan diede il suo racconto di quello che era presumibilmente successo tra lui e Jackson nel maggio 1993, durante il loro viaggio a Monaco per i World Music Awards.[39][40]

Gli Schwartz consegnarono alle autorità la registrazione della conversazione telefonica avuta con Evan Chandler a luglio, che trapelò sulla stampa.[15] La registrazione in questione fu un caposaldo della difesa di Jackson.[41][42] Jackson dedusse dal nastro di essere vittima di un padre geloso che era solo in cerca di denaro.[43][44] Il nastro fu pubblicamente diffuso dall'investigatore privato di Jackson Anthony Pellicano, dopo opportuni tagli.[45] Nell'ottobre 1994, Mary A. Fischer della rivista GQ riportò la notizia che Chandler, prima di accusare Jackson ufficialmente di molestie sessuali sul figlio, aveva chiesto alla pop star di fargli avere un contratto per una sceneggiatura da scrivere, altrimenti lo avrebbe denunciato alla polizia.[46][47]

Testimonianze dello staff e di altri bambini

Brett Barnes, undici anni, dichiarò pubblicamente di avere diviso il letto con Jackson, ma di non avere mai subito abusi sessuali: «Io ero da una parte del letto e lui dall'altra. Era un letto grande». Wade Robson, dieci anni, disse a Fox Television di avere diviso il letto con Jackson e che nulla di sessuale era accaduto.[1]

Un ex responsabile della sicurezza di Neverland fece svariate accuse nei confronti di Jackson, dicendo di essere stato licenziato perché "sapeva troppo" e dichiarando di avere ricevuto ordine da Jackson di distruggere una fotografia di un bambino nudo. Invece di denunciare questi fatti alla polizia, egli vendette la storia a Hard Copy per la somma di 150 000 dollari. Il 13 dicembre 1993, la cameriera di Jackson, Blanca Francia, dichiarò di aver lasciato il lavoro "per il disgusto" dopo aver assistito a Jackson che faceva la doccia con un bambino, ma di non avere informato la polizia. Lisa D. Campbell reportò che la Francia era stata licenziata nel 1991 e che anche lei aveva venduto la sua storia a Hard Copy per 20 000 dollari.[48][49] Tuttavia, quando Diane Dimond intervistò Blanca Francia nel suo show, la donna negò di essere stata licenziata anche se ammise di avere venduto la storia a Hard Copy.[50]

Indagine su Evan Chandler

La polizia avviò anche un'indagine parallela su Evan Chandler per estorsione, scoprendo che l'uomo era in ritardo con gli alimenti di 68 400 dollari nei confronti della ex moglie nonostante fosse ben pagato come dentista.[51] A seguito di un'indagine durata cinque mesi, il vice procuratore distrettuale della contea di Los Angeles Michael Montagna rilasciò una dichiarazione pubblica in cui affermava che nessuna accusa era stata mossa contro Chandler, citando la mancata denuncia per estorsione da parte degli avvocati di Jackson in modo tempestivo e la disponibilità di Jackson a negoziare con Chandler per diverse settimane. Montagna disse anche che le discussioni tra i rappresentanti di Jackson e Barry K. Rothman, l'avvocato di Chandler in quel momento, sembravano essere stati tentativi di risolvere una possibile causa civile, non tentativi di estorcere denaro.[52]

Utilizzo dei sedativi

Chandler ammise di aver impiegato dei sedativi sul figlio nell'intervento dentistico eseguito su Jordan, durante il quale il ragazzo aveva detto che Jackson gli aveva toccato il pene. L'Amobarbital è un barbiturico che può indurre nelle persone uno stato ipnotico se viene iniettato per endovena. Alcuni studi effettuati nel 1952 dimostrarono che tale stato può indurre "falsi ricordi".[8][15] Secondo Alison Winter della University of Chicago, questo tipo di droghe mettono le persone in uno stato di "estrema suggestionabilità".[15]

Mark Torbiner, l'assistente di poltrona che effettuò l'anestesia durante l'intervento, disse a GQ che somministrava abitualmente l'Amobarbital ai pazienti.[8] Secondo Diane Dimond del programma Hard Copy, i registri dello studio dimostrerebbero invece che solitamente venivano usati Robinul e Vistaril.[53]

Esame corporale

Il 10 febbraio 1993[54] Michael Jackson rivelò nel corso di un'intervista televisiva di soffrire di vitiligine, una patologia cutanea che distrugge la pigmentazione della pelle e crea macchie. L'intervista fu vista da 90 milioni di telespettatori, e dopo la messa in onda fu ampiamente riportata dai media.[55] Secondo Pellicano, Jordan Chandler disse che nel luglio 1993 Jackson si era sollevato la maglietta per fargli vedere le macchie sulla sua pelle.[9]

Il 20 dicembre 1993, gli investigatori dell'ufficio dello sceriffo della contea di Santa Barbara e del LAPD convocarono Jackson per un esame corporale, poiché la polizia voleva verificare la descrizione fatta da Jordan dei genitali del cantante. Gli agenti fotografarono Jackson completamente nudo,[56][57] cercando macchie dovute alla vitiligine descritte da Jordan sul pene di Jackson.[58]

Presenziarono all'esame il procuratore distrettuale Tom Sneddon, due detective, due fotografi, due medici, due degli avvocati di Jackson e una guardia del corpo. Gli avvocati e Sneddon acconsentirono a uscire dalla stanza quando l'esame ebbe inizio. In evidente imbarazzo, Jackson si spogliò e si mise in piedi al centro della stanza. L'esame durò circa 25 minuti in totale.[59]

Il 28 gennaio 1994, l'agenzia Reuters e USA Today riferirono che una fonte non identificata li aveva informati che "le fotografie semplicemente non corrispondevano alla descrizione del ragazzo".[60][61][62] Secondo il detective Bill Dworin della LAPD, che parlò a NBC News nel febbraio 2003, invece la descrizione di Jordan dei gentitali di Jackson corrispondeva ampiamente con le immagini ricavate dall'esame.[63] Il procuratore distrettuale e il fotografo dello sceriffo hanno dichiarato che la descrizione era accurata, ma i giurati hanno ritenuto che le foto non corrispondessero alla descrizione.[64][65] Nel marzo 1994, la madre di Jackson Katherine fu chiamata a testimoniare di fronte al Grand Jury della contea di Los Angeles. Gli investigatori le chiesero se il figlio avesse alterato l'aspetto dei propri genitali.[66] Jordan aveva affermato nella sua deposizione che Jackson era circonciso.[67] Tuttavia, l'autopsia effettuata sul corpo di Jackson nel 2009 rivelò che non lo era, senza nessun segno di ricostruzione chirurgica.[68]

Accuse da parte di La Toya Jackson

La Toya Jackson nel 2010

L'8 dicembre 1993, la sorella di Jackson, La Toya Jackson, che si era estraniata dalla famiglia e non lo vedeva da anni, dichiarò che suo fratello era un pedofilo.[59][69] Affermò inoltre di aver visto assegni intestati a famiglie di svariati ragazzini e che gli abusi fisici patiti da Jackson durante l'infanzia lo avevano trasformato in un molestatore.[70][71] Il giorno dopo, La Toya ribadì le accuse alla conduttrice Katie Couric durante il programma televisivo Today: «So che si portava sempre dei ragazzini in camera e rimanevano nella sua stanza per giorni. Poi sarebbero usciti... Ci sarebbe stato un altro ragazzo e avrebbe portato qualcun altro ma mai due alla volta».[72][73][74]

La Toya affermò di avere le prove della pedofilia di Jackson e si offrì di diffonderle dietro compenso di 500,000 dollari. Varie riviste scandalistiche cercarono di avere l'esclusiva, ma le offerte non si concretizzarono, come scritto dal biografo di Jackson J. Randy Taraborrelli, "perché La Toya non aveva molto da offrire, dopotutto".[75] Il resto della famiglia la disconobbe, e in anni recenti la donna ritrattò le accuse dicendo di essere stata costretta a farle dal suo ex-marito Jack Gordon.[76][77][78] Nel 2009, dopo essersi riappacificata con la famiglia Jackson, disse a Barbara Walters che suo fratello non era mai stato un pedofilo e non aveva mai abusato di nessun bambino.[79]

Risposta di Jackson

Il 22 dicembre 1993, Michael Jackson rispose pubblicamente alle accuse per la prima volta in una trasmissione via satellite dal Neverland Ranch:

«Di recente sono state rilasciate molte dichiarazioni disgustose riguardo alle accuse di condotta impropria da parte mia. Queste affermazioni su di me sono totalmente false. Come ho sostenuto fin dall'inizio, spero in una rapida fine a questa orribile, orribile esperienza a cui sono stato sottoposto. In questa dichiarazione non risponderò a tutte le false accuse mosse contro di me poiché i miei avvocati mi hanno avvisato che questo non è la sede appropriata in cui farlo. Dirò che sono particolarmente turbato dall'orribile gestione della questione da parte degli incredibili e terribili mass media. In ogni occasione, i media hanno analizzato e manipolato queste accuse per giungere alle proprie conclusioni. Chiedo a tutti voi di aspettare e ascoltare la verità prima di etichettarmi o condannarmi. Non trattatemi come un criminale, perché sono innocente. Sono stato costretto a sottopormi a un esame disumanizzante e umiliante da parte del dipartimento dello sceriffo della contea di Santa Barbara e del dipartimento di polizia di Los Angeles all'inizio di questa settimana. Mi hanno dato un mandato di perquisizione che ha permesso loro di visualizzare e fotografare il mio corpo, compreso il mio pene, i miei glutei, la parte inferiore del busto, le cosce e qualsiasi altra area che volessero. Presumibilmente stavano cercando qualsiasi scolorimento, macchia, macchie o altre prove di un disturbo del colore della pelle chiamato vitiligine, di cui ho parlato in precedenza. Il mandato ha anche autorizzato le autorità a qualsiasi esame del mio corpo da parte del loro medico per determinare le condizioni della mia pelle, incluso se ho la vitiligine o qualsiasi altra malattia della pelle. Il mandato affermava inoltre che non avevo il diritto di rifiutare l'esame o le fotografie, e se non fossi riuscito a collaborare con loro, avrebbero introdotto quel rifiuto in qualsiasi processo come indicazione della mia colpevolezza. È stata la prova più umiliante della mia vita, quella che nessuno avrebbe mai dovuto subire. E anche dopo aver sperimentato l'umiliazione di questa ricerca, le parti coinvolte non erano ancora soddisfatte e volevano scattare ancora più foto. È stato un incubo, un incubo orribile. Ma se questo è ciò che devo sopportare per provare la mia innocenza, la mia totale innocenza, così sia.[80][27][81]»

Reazione dei mass media

Macaulay Culkin ai Premi Emmy 1991

Molte delle informazioni circa le accuse furono rese disponibili (ufficialmente o meno) dall'accusa. Jackson fu ritratto come colpevole dai media, che ricorsero a titoli sensazionalistici lasciando implicitamente sottintesa la sua colpevolezza.[47][28] Furono scritti articoli che citavano storie della sua presunta attività criminale,[82] fu diffuso materiale delle indagini di polizia in corso,[51] e furono pubblicate fotografie poco lusinghiere di Jackson.[30]

Due settimane dopo la diffusione delle accuse, titoli come "Michael Jackson: Cala il sipario" riflettevano l'attitudine colpevolista della maggior parte dei media.[83] Il New York Post uscì con il titolo "Peter Pan o pervertito?".[84][30] In un articolo per Hard Copy, un giornalista dichiarò di essere in possesso di materiale comprovante "abusi sessuali da parte di Jackson sull'attore bambino Macaulay Culkin". In realtà, i documenti indicavano che Culkin aveva negato qualsiasi contatto sessuale con Jackson.[28][85]

Due tabloid acquistarono documenti confidenziali dal dipartimento di polizia della città di Los Angeles per la cifra di 20,000 dollari.[51] Svariati ex dipendenti di Jackson che avevano lavorato a Neverland vendettero le proprie storie dei suoi presunti abusi sessuali su bambini a varie testate sensazionalistiche, invece di denunciare i fatti alla polizia. Una coppia chiese 100,000 dollari, dichiarando di essere certa che Jackson avesse masturbato Macaulay Culkin almeno in un'occasione. Per un compenso di 500,000 dollari, avrebbero anche affermato che Jackson aveva messo le mani nei pantaloni di Culkin per poi praticargli una fellatio. Culkin ha fortemente negato l'accusa e lo ha fatto di nuovo in tribunale durante il processo a Jackson del 2005.[82]

Causa legale

Il 14 settembre 1993, Jordan Chandler e i suoi genitori intentarono una causa civile nei confronti di Jackson.[86] La causa affermava che Jackson aveva abusato sessualmente, sedotto, e intenzionalmente causato disagio emotivo a un minore.[10][11] In novembre, gli avvocati di Jackson chiesero che il caso venisse sospeso per un massimo di sei anni o almeno fino al termine delle indagini penali.[11][87] Le preoccupazioni per un processo civile durante un'indagine penale in corso e l'accesso da parte dei pubblici ministeri alle informazioni sui processi civili dei querelanti, derivavano dal diritto costituzionale di Jackson di appellarsi al quinto emendamento.[88]

Il giudice della Corte Superiore David M. Rothman fissò la deposizione di Jackson prima della fine del gennaio 1994, ma disse che avrebbe riconsiderato la questione se l'imputato fosse stato incriminato penalmente. Jackson accettò di deporre il 18 gennaio. I suoi avvocati dissero che era ansioso di testimoniare, ma comunicarono anche che avrebbero potuto opporsi alla deposizione se le accuse penali fossero state presentate o fossero ancora all'esame alla sua data di deposizione. Dichiararono che se le accuse fossero state presentate, avrebbero voluto che il processo penale iniziasse per primo.[89] Tuttavia, quando le autorità notificarono agli avvocati di Jackson che le indagini sarebbero proseguite almeno fino a febbraio, la difesa di Jackson non riuscì ad ottenere un rinvio della causa civile. Rothman respinse la mozione del rinvio del processo civile fino alla conclusione delle indagini penali, e stabilì il 21 marzo 1994 come data di inizio del processo.

Il 24 gennaio 1994, i pubblici ministeri annunciarono che non avrebbero sporto denuncia contro Chandler per tentata estorsione, poiché gli avvocati di Jackson erano stati troppo lenti nel denunciare l'estorsione alla polizia e avevano invece cercato di negoziare un accordo monetario per diverse settimane.[52] Chandler aveva presentato la sua richiesta di liquidazione all'inizio di agosto 1993, e gli avvocati di Jackson lo avevano ufficialmente accusato di tentata estorsione alla fine di agosto.[90] Nell'indagine sull'estorsione, non è mai stato richiesto un mandato di perquisizione per perquisire le case e gli uffici di Chandler e Barry Rothman. Nessun gran giurì si è riunito quando entrambi gli uomini rifiutarono l'interrogatorio della polizia.[91] In contrast, the police had searched Jackson's residences solely based on Jordan's allegations,[92][93][37]

Nel febbraio 1994, il Grand Jury della contea di Santa Barbara si riunì per valutare se dovessero essere presentate delle accuse penali nei confronti di Jackson.[35] Nel 1994 i dipartimenti dell'accusa in California avevano speso oltre 2 milioni di dollari e convocato due volte una giuria, ma le accuse di Jordan Chandler non furono ritenute corroborate dall'evidenza.

Accordo extragiudiziale

Il team dei legali di Jackson si riunì tre volte per discutere il caso. Alla fine, venne convenuto che Jackson era attualmente troppo provato fisicamente e psicologicamente per sopportare un lungo processo e che avrebbe dovuto risolvere il problema in via extragiudiziale.

L'accordo venne formalizzato il 25 gennaio 1994, con 15,331,250 dollari messi in un fondo per Jordan, 1.5 milioni a ciascuno dei genitori, e 5 milioni di dollari all'avvocato della famiglia, per un totale di circa 23 milioni dollari.[94] Secondo una mozione passata al giudice Melville nel 2004, "l'accordo riguardava accuse di negligenza e il risarcimento è stato gestito dalla compagnia di assicurazioni del signor Jackson. Il [vettore] ha negoziato e pagato l'accordo, nonostante le proteste del signor Jackson e del suo consulente legale personale".[95]

Il 29 gennaio 1994, l'Associated Press riportò la notizia che Jackson aveva richiesto alla sua assicurazione (la Transamerica Insurance Group) di finanziare l'accordo. Un legale della TIG, Jordan Harriman, si occupò di fare l'offerta a Jackson il 13 gennaio per risolvere la questione. Jackson rifiutò la prima proposta dell'assicurazione ma seguirono ulteriori negoziazioni. Russ Wardrip, analista della compagnia di assicurazioni, inviò una raccomandata all'avvocato di Jackson, Howard Weitzman, specificando:[96][97]

«...atti sessuali non costituiscono lesioni personali [accidentali]. Inoltre, gli atti di attività sessuale, specialmente quelli su un minore, sono intrinsecamente intenzionali, illeciti e dannosi. La copertura per tali atti è preclusa dal codice assicurativo dello Stato della California.»

Nel 2004, Thomas Mesereau, avvocato di Jackson, disse: «Le persone che intendono guadagnare milioni di dollari dai dischi e dalla promozione musicale [di Jackson] non volevano avere pubblicità negativa derivante dalla causa legale che potesse interferire con i loro profitti. Michael Jackson ora rimpiange di avere accettato di pagare per l'accordo extragiudiziale. Questi accordi economici furono stipulati con una condizione primaria: quella condizione era che il signor Jackson non avesse mai ammesso alcun illecito. [Lui] negò sempre di avere fatto qualcosa di illecito ... il signor Jackson ora realizza di essere stato mal consigliato all'epoca».[98] Lo stesso Jackson volle spiegare la sua scelta di risolvere la questione in maniera extragiudiziale: «Volevo andare avanti con la mia vita. Troppe persone erano già state ferite. Voglio fare dischi. Voglio cantare. Voglio esibirmi di nuovo ... È il mio talento. Il mio duro lavoro. La mia vita. Questa è la mia decisione». Egli voleva anche evitare il "circo mediatico".[99]

Gli avvocati di Jackson specificarono che l'accordo non poteva essere utilizzato come prova di colpevolezza in futuri casi civili e penali.[100]

Chiusura dell'indagine

Il procuratore distrettuale Gil Garcetti affermò che l'accordo non aveva avuto ripercussioni sull'azione penale e che le indagini erano in corso.[101] Jordan Chandler fu intervistato dopo l'accordo dai detective alla ricerca di prove di molestie su minore, ma non scattò nessuna incriminazione.[102] Il 2 maggio 1994, la giuria della contea di Santa Barbara si sciolse senza aver incriminato formalmente Jackson, mentre la giuria della contea di Los Angeles proseguì le indagini circa l'accusa di abuso sessuale.[103][104]

I Chandler smisero di collaborare con gli inquirenti il 6 luglio 1994.[105] La polizia non proseguì ulteriormente le indagini.[99] Citando la mancanza dell'evidenza dei fatti senza la testimonianza di Jordan, lo Stato chiuse ufficialmente l'indagine il 22 settembre 1994.[106] Il procuratore distrettuale Sneddon e Lauren Weis, capo dell'unità per i crimini sessuali della contea, affermarono che la fine delle indagini non rifletteva alcuna mancanza di fiducia nella credibilità delle presunte vittime. L'intero procedimento giudiziario coinvolse due giurie e oltre 400 testimoni ascoltati in un periodo di 13 mesi.[35][11]

Conseguenze

Una settimana dopo l'accordo nel gennaio 1994, il procuratore distrettuale di Los Angeles Garcetti annunciò di sostenere la modifica di una legge che proibiva alle vittime di violenza sessuale di essere obbligate a testimoniare nei procedimenti penali.[107] L'emendamento, introdotto nell'assemblea statale di febbraio, avrebbe immediatamente consentito a Garcetti di costringere Jordan Chandler a testimoniare.[108]

Il 15 febbraio 1994, il programma televisivo PBS Frontline mandò in onda il documentario Tabloid Truth: The Michael Jackson Story, parlando della stampa scandalistica che si era preoccupata maggiormente di vendere copie piuttosto che fornire un resoconto accurato dello scandalo. Il documentario riportò la notizia che i domestici di Jackson, Mark e Faye Quindoy, avevano venduto la loro storia ai giornali. I due furono descritti come inaffidabili. Phillip e Stella LeMarque, altra coppia di ex-dipendenti di Jackson, vendettero una storia di pedofilia ai tabloid attraverso l'attore di film pornografici Paul Barresi, che una volta aveva venduto con successo una storia al National Enquirer. Cogliendo l'opportunità dello scandalo, Barresi aveva registrato su nastro le presunte prove e disse al Globe di essere intenzionato a consegnarle al procuratore distrettuale. Il tabloid e Barresi si accordarono per 15,000 dollari. Il giornalista di Splash News Kevin Smith dichiarò: «Molte persone che hanno affermato di avere visto Jackson fare questo, quello o quell'altro - non sarebbero andati prima dalla polizia. Il loro interesse principale era il denaro e sarebbero venuti da giornalisti che avrebbero potuto dare loro dei soldi. Quindi, in quelle circostanze, i giornalisti sanno di più su quello che è successo di quanto ne sappia la polizia».[109]

Tre anni dopo, Victor M. Gutierrez pubblicò un libro sulla relazione tra Jordan Chandler e Jackson. Gutierrez affermò che il libro si basava sul diario personale di Jordan all'epoca dei fatti, che conteneva i dettagli dei presunti incontri sessuali tra i due.[27][110] Secondo un giornalista del periodico tedesco Die Tageszeitung, negli anni ottanta Gutierrez aveva frequentato come reporter le riunioni della North American Man Boy Love Association (NAMBLA), un'associazione che propugnava la depenalizzazione della pedofilia e della pederastia. Egli disse che il gruppo riteneva Jackson "uno di loro" e che i membri dell'associazione insistevano sul fatto che la relazione tra Jordan e Jackson fosse romantica.[110] I Chandler dichiararono che Jordan non aveva mai tenuto un diario, definendo Gutierrez un "bugiardo"[senza fonte].

Nel 1997 Jackson fece causa a Gutierrez per calunnia dopo che lo scrittore aveva dichiarato di essere in possesso di un nastro nel quale si sentiva Jackson che molestava suo nipote Jeremy, figlio di Jermaine Jackson. Il giudice diede ragione a Jackson e stabilì in suo favore un risarcimento pari a 2.7 milioni di dollari. Gutierrez scappò in Cile dopo la causa.[110][111][112] Jackson inoltre citò in giudizio Diane Dimond chiedendo un risarcimento di 100 milioni di dollari, dopo che la donna era apparsa nella trasmissione televisiva Ken and Barkley per discutere del presunto nastro incriminante di Gutierrez. La causa venne archiviata nel 1997.[113][114]

Jordan si emancipò legalmente dai genitori all'età di 14 anni.[115] Nel 1996, Evan Chandler fece causa a Jackson per circa 60 milioni di dollari, sostenendo che il cantante aveva violato un accordo di riservatezza sul caso. Nel 1999, un tribunale si pronunciò a favore di Jackson e respinse la causa.[27]

Conseguenze sulla carriera di Jackson

La reputazione commerciale e l'immagine pubblica di Jackson diminuirono in seguito alle accuse. Il governo di Dubai gli proibì di esibirsi in risposta a un opuscolo anonimo che lo attaccava come immorale.[116] Jackson dovette rinunciare a un accordo per comporre una canzone e un video da collegare al film La famiglia Addams 2, e restituì un anticipo di 5 milioni di dollari.[117] Il 14 novembre 1993, la PepsiCo interruppe la collaborazione con l'artista durata nove anni, inducendo alcuni fan a boicottare l'azienda.[116] Secondo fonti contrastanti, Jackson aveva accettato di comporre la musica per il videogioco Sonic the Hedgehog 3, ma abbandonò il progetto a causa delle accuse.[118]

Il successivo album di Jackson, HIStory, pubblicato poco tempo dopo la fine dello scandalo, "crea un'atmosfera di paranoia", secondo il critico musicale Stephen Thomas Erlewine di Allmusic. Il suo contenuto si concentra sulle lotte pubbliche che Jackson ha dovuto affrontare prima della sua produzione. In canzoni come Scream, Tabloid Junkie e You Are Not Alone, Jackson esprime la sua rabbia nei confronti dei media che lo hanno ferito. Nella ballata Stranger in Moscow, egli lamenta la sua "rapida e improvvisa caduta in disgrazia".[119][120] In D.S., egli attacca un personaggio identificato con il nome Tom Sneddon, il procuratore distrettuale che aveva richiesto il suo esame corporale. Jackson descrive il personaggio come un suprematista bianco che voleva "il mio culo, vivo o morto". Sneddon disse: «Non gli ho fatto, diciamo, l'onore di ascoltarlo, ma mi è stato detto che la canzone finisce con il suono di uno sparo».[121]

Accuse successive

Lo stesso argomento in dettaglio: Processo a Michael Jackson.

Il 18 dicembre 2003, Jackson fu rinviato a giudizio per dieci capi d'accusa, di cui quattro minori: quattro per presunte molestie su un minore, quattro per presunta somministrazione di una sostanza intossicante (alcool) su un minore al fine di abusare sessualmente di Gavin Arvizo (un ragazzo di tredici anni che aveva aiutato a guarire dal cancro), uno per presunte tentate molestie su minori e uno per presunta cospirazione, ovvero trattenere il ragazzo e la sua famiglia prigionieri a fini estorsivi e di sottrazione di minori.[122] Jackson negò le accuse. Sneddon condusse nuovamente le indagini.[123]

Il processo ebbe inizio a Santa Maria in California, il 31 gennaio 2005.[124] Il giudice consentì la testimonianza circa accuse passate, incluso il caso del 1993, per stabilire se l'imputato avesse una propensione a commettere determinati reati.[99][125] Tuttavia, Jordan Chandler lasciò gli Stati Uniti per evitare di testimoniare.[115]

Michael Jackson fu prosciolto da tutte le accuse il 13 giugno 2005.[115]

Note

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Bibliografia

Collegamenti esterni