Mandrillus sphinx: differenze tra le versioni

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== Biologia ==
== Biologia ==
=== Comportamento ===
[[File:Mandrill Yawn 2.jpg|thumb|Un maschio in cattività mentre sbadiglia: notare i lunghi denti, ottimi come arma di offesa. Lo sbadiglio è un tipico segnale di minaccia fra molte scimmie.]]
[[File:Mandrill Yawn 2.jpg|thumb|Un maschio in cattività mentre sbadiglia: notare i lunghi denti, ottimi come arma di offesa. Lo sbadiglio è un tipico segnale di minaccia fra molte scimmie.]]
I mandrilli vivono in gruppi molto grandi e stabili chiamati "truppe" o "orde". Un'orda può contare centinaia di mandrilli, con una media di circa 615 individui ed un massimo di 845.<ref name="Sabater Pí J 1972"/><ref name="Harrison 1988"/><ref name="Rogers 1996"/> Tuttavia, è difficile stimare con precisione le dimensioni di un'orda nella foresta, pertanto gli studiosi, solitamente, filmano questi gruppi quando attraversano un passaggio libero dagli alberi tra due macchie di foresta o attraversano una strada, come metodo per stimare il numero totale del gruppo. La più grande orda accertata osservata in questo modo era composta da oltre 1.300 individui, nel Parco nazionale di Lopé in [[Gabon]], rappresentando la più grande [[Formazione a sciame|aggregazione]] di primati non-umani mai registrata.<ref>[https://runjun.blogspot.com/2008/04/worlds-largest-monkey.html Runjun Blog: World's Largest Monkey<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>{{Cita web | url = http://www.wcs.org/where-we-work/africa/gabon.aspx | titolo = Gabon | rivista = [[Wildlife Conservation Society]] | accesso = 4 febbraio 2012}}</ref> In natura, i maschi si disperdono e solo le femminili rimangono all'interno del loro gruppo di nascita. Ciò avvantaggia le femmine che stabiliscono forti relazioni con i loro parenti che possono fornire supporto durante i conflitti, una prole migliore e una vita più lunga.<ref>Jouventin P (1975) Observations sur la socio-écologie du Mandrill. Terre Vie 29 439–532.</ref><ref>Abernethy KA, White LJT, Wickings EJ (2002) Hordes of mandrills (Mandrillus sphinx): extreme group size and seasonal male presence. J Zool, Lond 258: 131–137.</ref> Queste orde sono da un maschio dominante, femmine adulte e dalla loro prole.<ref name="Abernethy 2002">{{Cita pubblicazione|autori=Abernethy KA, White LJ, Wickings EJ |titolo=Hordes of mandrills (''Mandrillus sphinx'')|doi=10.1017/S0952836902001267|hdl=1893/21013|anno=2002|rivista=Journal of Zoology|volume=258|pp=131–137|url=http://dspace.stir.ac.uk/bitstream/1893/21013/1/Abernethy.J.Zool.Lond.v258.p131.%202002.pdf}}</ref> I maschi vivono uno stile di vita solitario e rientrano nelle orde solo quando le femmine sono ricettive all'accoppiamento, che dura tre mesi all'anno.<ref name="Harrison 1988"/><ref name="Abernethy 2002"/> Non si sa se i maschi solitari formino gruppi di soli maschi.<ref name="Harrison 1988"/><ref name="Abernethy 2002"/> Il maschio dominante ha il compito di proteggere le femmine ed i cuccioli con grande temerarietà e, se adirato, può trasformarsi in un terribile avversario. Eppure sorprende l'elevato numero di mandrilli che gli indigeni riescono ad uccidere. Forse la ragione per cui gli indigeni continuano a diffondere le vecchie storie terrificanti sui mandrilli ha per scopo di aumentare il valore della preda agli occhi dell'acquirente.
Si tratta di animali sociali che vivono in grossi gruppi, composti da un numero variabile di femmine e cuccioli e da un unico maschio dominante. Poco si sa dell'entità media di un gruppo: pare che il gruppo di mandrilli di maggiori dimensioni conti 1300 individui e si trovi nel [[parco nazionale di Lopé]], in [[Gabon]]<ref>[https://runjun.blogspot.com/2008/04/worlds-largest-monkey.html Runjun Blog: World's Largest Monkey<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>: si tratta del più grande aggregato di primati (non umani) mai osservato.
Sembra che il capobranco difenda con grande temerarietà le femmine e i piccoli e si trasformi, se adirato, in un terribile avversario. Eppure sorprende l'elevato numero di mandrilli che gli indigeni riescono a catturare. Forse la ragione per cui gli indigeni continuano a diffondere le vecchie storie terrificanti sui mandrilli ha per scopo di aumentare il valore della preda agli occhi dell'acquirente.


I mandrilli sono per lo più terrestri, sebbene siano comunque più arboricoli dei babbuini, e si nutrono anche in cima agli alberi.<ref name="Ankel-Simons 2007 "/><ref name="Leigh 2008"/> Quando a terra, i mandrilli si muovono con un'andatura [[quadrupede]] [[Plantigradi|plantigrada]] (poggiando completamente la pianta dei piedi al terreno, e camminando sui palmi delle mani o, talvolta, sulle nocche). Quando sono sugli alberi, invece, si muovono spesso con salti laterali.<ref name="Sabater Pí J 1972">{{Cita pubblicazione | autore = Sabater Pí, J | pmid=4624917 | titolo = Contribution to the ecology of ''Mandrillus sphinx'' Linnaeus 1758 of Rio Muni (Republic of Equatorial Guinea) | anno = 1972 | volume=17 | issue=4 | pp = 304–19 | rivista = Folia Primatologica|doi=10.1159/000155442}}</ref> I mandrilli sono per lo più [[Diurnalità|diurni]], rimanendo attivi dalla mattina alla sera.<ref>{{Cita pubblicazione | cognome = Jouventin | nome = P. | anno = 1975 | titolo = Observations sur la socio-ecologie du mandrill | rivista = Terre et la Vie | volume=29 | pp = 493–532 }}</ref> Dormono sugli alberi in un luogo diverso ogni notte.<ref name="Hoshino 1985"/> Sono stati osservati dei mandrilli fare uso di strumenti; in cattività, i mandrilli sono stati osservati usare dei bastoncini per pulirsi.<ref name="Gill2011">{{Cita web | url = http://www.bbc.co.uk/nature/14227783 | titolo = Mandrill monkey makes 'pedicuring' tool | nome = Victoria | cognome = Gill | work = BBC | data = 22 luglio 2011 | accesso = 4 febbraio 2012}}</ref>
I mandrilli sono per lo più terrestri, sebbene siano comunque più arboricoli dei babbuini, e si nutrono anche in cima agli alberi.<ref name="Ankel-Simons 2007 "/><ref name="Leigh 2008"/> Quando a terra, i mandrilli si muovono con un'andatura [[quadrupede]] [[Plantigradi|plantigrada]] (poggiando completamente la pianta dei piedi al terreno, e camminando sui palmi delle mani o, talvolta, sulle nocche). Quando sono sugli alberi, invece, si muovono spesso con salti laterali.<ref name="Sabater Pí J 1972">{{Cita pubblicazione | autore = Sabater Pí, J | pmid=4624917 | titolo = Contribution to the ecology of ''Mandrillus sphinx'' Linnaeus 1758 of Rio Muni (Republic of Equatorial Guinea) | anno = 1972 | volume=17 | issue=4 | pp = 304–19 | rivista = Folia Primatologica|doi=10.1159/000155442}}</ref> I mandrilli sono per lo più [[Diurnalità|diurni]], rimanendo attivi dalla mattina alla sera.<ref>{{Cita pubblicazione | cognome = Jouventin | nome = P. | anno = 1975 | titolo = Observations sur la socio-ecologie du mandrill | rivista = Terre et la Vie | volume=29 | pp = 493–532 }}</ref> Dormono sugli alberi in un luogo diverso ogni notte.<ref name="Hoshino 1985"/> Sono stati osservati dei mandrilli fare uso di strumenti; in cattività, i mandrilli sono stati osservati usare dei bastoncini per pulirsi.<ref name="Gill2011">{{Cita web | url = http://www.bbc.co.uk/nature/14227783 | titolo = Mandrill monkey makes 'pedicuring' tool | nome = Victoria | cognome = Gill | work = BBC | data = 22 luglio 2011 | accesso = 4 febbraio 2012}}</ref>


=== Alimentazione ===
=== Alimentazione ===
[[File:Mandrill Mandrillus sphinx Zoo Augsburg-16.jpg|thumbnail|right|Un'esemplare allo zoo di [[Augusta (Germania)|Augusta]]]]
Il mandrillo è un'onnivoro, la cui dieta si compone principalmente di piante, di cui consuma oltre un centinaio di specie. La sua dieta si compone di [[frutta]], ma anche di [[foglie]], [[Liana|liane]], [[Corteccia (botanica)|cortecce]], [[Fusto|steli]] e [[fibre]]. Possono anche cibarsi di funghi e terriccio.<ref name="Hoshino 1985"/> Oltre ai vegetali, il mandrillo integra nella sua dieta anche piccoli animali, principalmente invertebrati, in particolare [[formiche]], [[coleotteri]], [[termiti]], [[Gryllidae|grilli]], [[ragni]], [[lumache]] e [[scorpioni]], sebbene possano nutrirsi anche di uova e persino vertebrati come [[uccelli]], [[tartarughe]], [[rane]], [[istrici]], [[Rattus|ratti]] e [[toporagni]].<ref name="Hoshino 1985" /> In alcune occasioni, i mandrilli (soprattutto grossi maschi solitari) sono stati osservati cacciare attivamente e nutrirsi di esemplari adulti di [[Cephalophus dorsalis|cefalofo baio]] e altre piccole antilopi. Questo comportamento, tuttavia, sembra essere limitato ai periodi della stagione secca, quando vi è poco disponibilità di piante e frutta. Le prede di grandi dimensioni vengono probabilmente uccise con un morso alla nuca con i lunghi canini.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Kudo H, Mitani M |titolo=New record of predatory behavior by the mandrill in Cameroon | doi=10.1007/BF02382015 | anno = 1985 | rivista = Primates | volume=26 | issue=2 | pp = 161–167 | s2cid=20928597}}</ref> Uno studio sulla dieta di questi animali ha rilevato che la dieta del mandrillo è composta da frutta (50,7%), semi (26,0%), foglie (8,2%), [[Midollo (botanica)|midollo]] (6,8%), fiori (2,7%) e alimenti animali (4,1%), con altri alimenti che compongono il restante (1,4%).<ref>{{Cita pubblicazione | autore = Tutin CE, Ham RM, White LJ, Harrison MJ | pmid=9108968 | titolo = The primate community of the Lopé Reserve, Gabon: diets, responses to fruit scarcity, and effects on biomass | anno = 1997 | volume=42 | issue=1 | pp = 1–24| doi=10.1002/(SICI)1098-2345(1997)42:1<1::AID-AJP1>3.0.CO;2-0|journal=American Journal of Primatology}}</ref>
Il mandrillo è un'onnivoro, la cui dieta si compone principalmente di piante, di cui consuma oltre un centinaio di specie. La sua dieta si compone di [[frutta]], ma anche di [[foglie]], [[Liana|liane]], [[Corteccia (botanica)|cortecce]], [[Fusto|steli]] e fibre vegetali. Possono anche cibarsi di funghi e terriccio.<ref name="Hoshino 1985"/> Oltre ai vegetali, il mandrillo integra nella sua dieta anche piccoli animali, principalmente invertebrati, in particolare [[formiche]], [[coleotteri]], [[termiti]], [[Gryllidae|grilli]], [[ragni]], [[lumache]] e [[scorpioni]], sebbene possano nutrirsi anche di uova e persino vertebrati come [[uccelli]], [[tartarughe]], [[rane]], [[istrici]], [[Rattus|ratti]] e [[toporagni]].<ref name="Hoshino 1985" /> In alcune occasioni, i mandrilli (soprattutto grossi maschi solitari) sono stati osservati cacciare attivamente e nutrirsi di esemplari adulti di [[Cephalophus dorsalis|cefalofo baio]] e altre piccole antilopi. Questo comportamento, tuttavia, sembra essere limitato ai periodi della stagione secca, quando vi è poco disponibilità di piante e frutta. Le prede di grandi dimensioni vengono probabilmente uccise con un morso alla nuca con i lunghi canini.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Kudo H, Mitani M |titolo=New record of predatory behavior by the mandrill in Cameroon | doi=10.1007/BF02382015 | anno = 1985 | rivista = Primates | volume=26 | issue=2 | pp = 161–167 | s2cid=20928597}}</ref> Uno studio sulla dieta di questi animali ha rilevato che la dieta del mandrillo è composta da frutta (50,7%), semi (26,0%), foglie (8,2%), [[Midollo (botanica)|midollo]] (6,8%), fiori (2,7%) e alimenti animali (4,1%), con altri alimenti che compongono il restante (1,4%).<ref>{{Cita pubblicazione | autore = Tutin CE, Ham RM, White LJ, Harrison MJ | pmid=9108968 | titolo = The primate community of the Lopé Reserve, Gabon: diets, responses to fruit scarcity, and effects on biomass | anno = 1997 | volume=42 | issue=1 | pp = 1–24| doi=10.1002/(SICI)1098-2345(1997)42:1<1::AID-AJP1>3.0.CO;2-0|journal=American Journal of Primatology}}</ref>


Nei luoghi dove i mandrilli sono piuttosto comuni, è abbastanza frequente che sconfinino dalla foresta per nutrirsi nelle piantagioni, causando danni anche ingenti: in questi luoghi, la gente non ha generalmente una buona considerazione dei mandrilli, considerandoli dannosi e cacciandoli con cani, reti o fucili, per poi venderne la carne ai mercati sotto forma di ''[[bushmeat]]''.
Nei luoghi dove i mandrilli sono piuttosto comuni, è abbastanza frequente che sconfinino dalla foresta per nutrirsi nelle piantagioni, causando danni anche ingenti: in questi luoghi, la gente non ha generalmente una buona considerazione dei mandrilli, considerandoli dannosi e cacciandoli con cani, reti o fucili, per poi venderne la carne ai mercati sotto forma di ''[[bushmeat]]''.


=== Riproduzione ===
=== Riproduzione ===
[[File:Artis Mandrill family - Artis Royal Zoo (10037453526).jpg|thumb|left|266px|upright|Una famiglia di mandrilli, all'Artis Royal Zoo, [[Amsterdam]]]]
Le femmine tendono ad accoppiarsi in modo tale che il termine della [[gestazione]] (che dura 6-7 mesi) avvenga fra gennaio ed aprile, anche se una femmina può accoppiarsi ad ogni estro, che ha un ciclo di 33 giorni. L'[[accoppiamento (zoologia)|accoppiamento]] è preceduto da una corte serrata, nella quale il maschio segue la femmina emettendo continuamente suoni simili a grugniti e digrignando i denti, fino a quando essa non capitola. Il segnale di disposizione all'accoppiamento da parte della femmina consiste nel suo mostrare il posteriore al maschio, che a questo punto la monta.
La stagione degli amori per i mandrilli va da giugno ad ottobre, ed in questo periodo le femmine presentano i tipici gonfiori sessuali, presenti in molte specie di primati.<ref name="Abernethy 2002"/> Questi animali si riproducono ogni due anni. L'[[accoppiamento (zoologia)|accoppiamento]] è preceduto da una corte serrata, nella quale il maschio segue la femmina emettendo continuamente suoni simili a grugniti e digrignando i denti, fino a quando essa non capitola. Il segnale di disposizione all'accoppiamento da parte della femmina consiste nel suo mostrare il posteriore al maschio, che a questo punto la monta. In questo periodo i maschi adulti possono assumere due forme differenti: i maschi dominanti, dai colori vivaci e più robusti, ed i maschi subordinati più pallidi e gracili. Entrambe le due categorie di maschi si accoppiano, ma solo i maschi dominanti possono generare prole. Quando i maschi si riuniscono per accoppiarsi con le femmina, è inevitabile che si creino degli scontri per il diritto all'accoppiamento che si traducono con l'attestarsi di un singolo maschio dominante. Sebbene i scontri fisici siano rari, possono essere mortali. Guadagnare lo status di maschio dominante, si traduce in un "aumento del volume testicolare, l'arrossamento della pelle sul viso e sui genitali, e una maggiore secrezione della ghiandola cutanea sternale".<ref name="Setchell 2001"/> Quando, invece, un maschio perde lo status di dominante, accade il contrario, sebbene i rigonfiamenti blu sulle guance rimangano brillanti. Segue anche un calo nel suo successo riproduttivo. Questo effetto è graduale e si verifica nell'arco di vari anni.<ref name="PBS2006">{{Cita web | url = https://www.pbs.org/wnet/nature/episodes/mask-of-the-mandrill/introduction/2351/ | titolo = Mask of the Mandrill | data = novembre 2006 | publisher = PBS | accesso= 4 febbraio 2012}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione | cognome = Setchell | nome = J. M. | doi = 10.1111/j.1439-0310.2004.01054.x | titolo = Dominance, status signals and coloration in male mandrills (''Mandrillus sphinx'') | rivista = Ethology | volume = 111 | pp = 25–50 | anno = 2005 }}</ref><ref>{{Cita pubblicazione | cognome = Dixson | nome = A. F. | doi = 10.1007/BF02382663 | titolo = Male dominance and genetically determined reproductive success in the mandrill (''Mandrillus sphinx'') | rivista = Primates | volume = 34 | issue = 4 | pp = 525–532 | anno = 1993 | s2cid = 23310067 }}</ref> Quando i maschi subordinati difendono una femmina, la competizione tra loro consente ai maschi dominanti di avere maggiori possibilità di generare prole,<ref name="Setchell 2002">{{Cita pubblicazione|autore =Setchell, J. M. |titolo=Developmental Variables and Dominance Rank in Adolescent Male Mandrills (''Mandrillus sphinx'')|pmid=11793410|anno=2002|volume=56|issue=1|pp=9–25|doi=10.1002/ajp.1060|rivista=American Journal of Primatology|s2cid=25762754 }}</ref> poiché i maschi subordinati sono più numerosi dei dominanti, in un rapporto di 21 a 1. Anche tra le femmine esiste una dominanza gerarchia, in cui il successo riproduttivo si manifesta in intervalli tra un parto e l'altro più brevi, e iniziando a riprodursi in età precoce.<ref name="Setchell 2002"/>
I cuccioli, in numero di uno per parto, nascono con gli occhi aperti e già ricoperti di pelo. Essi possiedono pelle di colore rosato ed un rado pelo nerastro, che viene cambiato attorno ai due mesi d'età. Il cucciolo resta solitamente attaccato al ventre materno fino a quando non è in grado di seguire il gruppo da solo. La madre gioca col piccolo e stabilisce con lui un profondo legame affettivo, che fra femmine dura per tutta la vita, mentre coi maschi dura fino alla maturità sessuale, quando il figlio è costretto ad allontanarsi dal gruppo. Prima di partorire nuovamente, la femmina aspetta circa un anno.
[[File:Mandrill Mom Playing With Baby (19669173760).jpg|thumb|230px|upright|right|Una femmina che gioca con il suo cucciolo, al Southwick's Zoo, [[Mendon (Massachusetts)|Mendon]]]]
Le femmine tendono ad accoppiarsi in modo tale che il termine della [[gestazione]] avvenga fra gennaio e maggio.<ref>{{Cita pubblicazione | autore = Wickings, E. J. | titolo = Development from birth to sexual maturity in a semi-free-ranging colony of mandrills (''Mandrillus sphinx'') in Gabon|pmid=1625228| anno = 1992 | volume=95 |issue=1| pp = 129–38 | rivista = Journal of Reproduction and Fertility|doi=10.1530/jrf.0.0950129|doi-access=free}}</ref> La maggior parte delle nascite, in Gabon, si verifica durante la stagione delle piogge, da gennaio a marzo, e la gestazione, solitamente, dura 175 giorni.<ref name="Setchell 2002"/> In cattività, ogni nascita separata è separata da 405 giorni.<ref name="Setchell 2002"/> I cuccioli, in numero di uno per parto, nascono con gli occhi aperti e già ricoperti da un rado pelo nero e pelle rosa, che cambierà colore intorno ai due mesi d'età. Le cure parentali sono fornite, quasi unicamente dalle femmine, e talvolta le femmine si occupano anche della prole delle compagne.<ref name="Charpentier 2005">{{Cita pubblicazione|autore=Charpentier, M. | name-list-style=amp| titolo = Constraints on control: factors influencing reproductive success in male mandrills (Mandrillus sphinx)|doi=10.1093/beheco/ari034| anno = 2005 | rivista = Behavioral Ecology|volume=16|issue=3| pp =614–623|doi-access=free}}</ref> Il cucciolo resta solitamente attaccato al ventre materno fino a quando non è in grado di seguire il gruppo da solo. La madre gioca col piccolo e stabilisce con lui un profondo legame affettivo, che fra femmine dura per tutta la vita, mentre coi maschi dura fino alla maturità sessuale, all'età di sei anni, quando il figlio è costretto ad allontanarsi dal gruppo.<ref name="Harrison 1988"/><ref name="Abernethy 2002"/>


In cattività, la speranza di vita dei mandrilli si aggira attorno alla trentina d'anni.
In cattività, la speranza di vita dei mandrilli si aggira attorno alla trentina d'anni.
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I mandrilli sono predati principalmente dai [[Panthera pardus|leopardi]].<ref name= Henschel>{{Cita pubblicazione | cognome = Henschel | nome = P. | anno = 2005 | titolo = Leopard food habits in the Lope National Park, Gabon, Central Africa | rivista = African Journal of Ecology | volume = 43 | issue = 1| pp = 21–28 | doi = 10.1111/j.1365-2028.2004.00518.x }}</ref><ref name= Henschel2>{{Cita pubblicazione | cognome = Henschel | nome = P. | anno = 2011 | titolo = Leopard prey choice in the Congo Basin rainforest suggests exploitative competition with human bushmeat hunters | rivista = Journal of Zoology | volume = 285 | issue = 1| pp = 11–20 }}</ref> Anche l'[[Stephanoaetus coronatus|aquila coronata]] ed il [[Python sebae|pitone delle rocce africano]] possono rappresentare una minaccia sia per gli esemplari adulti che per i giovani.<ref name="Harrison 1988" /> Inoltre, possono essere morsi dai [[Dispholidus typus|boomslang]], quando si muovono sugli alberi e disturbano accidentalmente questi serpenti. Si pensa che la maggior parte dei predatori costituisca una minaccia principalmente per i giovani, con la probabilità di predazione in diminuzione nelle femmine adulte e in particolare nei maschi adulti, che non hanno praticamente alcun predatore naturale, al di fuori dei rari agguati dei leopardi. In uno studio in cui una truppa di mandrilli è stata esposta a stimoli relativi ai loro predatori naturali, solo il leopardo ha causato la fuga della maggior parte del gruppo sugli alberi. Tuttavia, è stato osservato che i grandi maschi dominanti, in risposta alla presenza di un leopardo rimangono fermamente sul posto, camminando avanti e indietro e scoprendo i denti, indicando generalmente la loro aggressività nel proteggere il gruppo in tali circostanze.<ref name= Henschel/><ref name= Henschel2/><ref>{{Cita web | url = http://www.eve.ucdavis.edu/gpatricelli/Assets/Yorzinski&Vehrencamp,%20Antipred%20behavs%20in%20Mandrills,%20PrimateReports%202008.pdf | titolo = Mandrill antipredator behavior | publisher = University of California | accesso = 2 agosto 2012 |autori = Yorzinski JL, Vehrencamp SL }}</ref><ref>Feistner, A. T. (1989). ''The behaviour of a social group of mandrills, Mandrillus sphinx''.</ref><ref>{{Cita pubblicazione | cognome = Croes | nome = B. M. | anno = 2007 | titolo = The influence of hunting on antipredator behavior in Central African monkeys and duikers | rivista = Biotropica | volume = 39 | issue = 2| pp = 257–263 | doi = 10.1111/j.1744-7429.2006.00247.x }}</ref>
I mandrilli sono predati principalmente dai [[Panthera pardus|leopardi]].<ref name= Henschel>{{Cita pubblicazione | cognome = Henschel | nome = P. | anno = 2005 | titolo = Leopard food habits in the Lope National Park, Gabon, Central Africa | rivista = African Journal of Ecology | volume = 43 | issue = 1| pp = 21–28 | doi = 10.1111/j.1365-2028.2004.00518.x }}</ref><ref name= Henschel2>{{Cita pubblicazione | cognome = Henschel | nome = P. | anno = 2011 | titolo = Leopard prey choice in the Congo Basin rainforest suggests exploitative competition with human bushmeat hunters | rivista = Journal of Zoology | volume = 285 | issue = 1| pp = 11–20 }}</ref> Anche l'[[Stephanoaetus coronatus|aquila coronata]] ed il [[Python sebae|pitone delle rocce africano]] possono rappresentare una minaccia sia per gli esemplari adulti che per i giovani.<ref name="Harrison 1988" /> Inoltre, possono essere morsi dai [[Dispholidus typus|boomslang]], quando si muovono sugli alberi e disturbano accidentalmente questi serpenti. Si pensa che la maggior parte dei predatori costituisca una minaccia principalmente per i giovani, con la probabilità di predazione in diminuzione nelle femmine adulte e in particolare nei maschi adulti, che non hanno praticamente alcun predatore naturale, al di fuori dei rari agguati dei leopardi. In uno studio in cui una truppa di mandrilli è stata esposta a stimoli relativi ai loro predatori naturali, solo il leopardo ha causato la fuga della maggior parte del gruppo sugli alberi. Tuttavia, è stato osservato che i grandi maschi dominanti, in risposta alla presenza di un leopardo rimangono fermamente sul posto, camminando avanti e indietro e scoprendo i denti, indicando generalmente la loro aggressività nel proteggere il gruppo in tali circostanze.<ref name= Henschel/><ref name= Henschel2/><ref>{{Cita web | url = http://www.eve.ucdavis.edu/gpatricelli/Assets/Yorzinski&Vehrencamp,%20Antipred%20behavs%20in%20Mandrills,%20PrimateReports%202008.pdf | titolo = Mandrill antipredator behavior | publisher = University of California | accesso = 2 agosto 2012 |autori = Yorzinski JL, Vehrencamp SL }}</ref><ref>Feistner, A. T. (1989). ''The behaviour of a social group of mandrills, Mandrillus sphinx''.</ref><ref>{{Cita pubblicazione | cognome = Croes | nome = B. M. | anno = 2007 | titolo = The influence of hunting on antipredator behavior in Central African monkeys and duikers | rivista = Biotropica | volume = 39 | issue = 2| pp = 257–263 | doi = 10.1111/j.1744-7429.2006.00247.x }}</ref>


== Conservazione ==
== Il mandrillo nella cultura di massa ==
Il mandrillo è considerata una [[Specie vulnerabile|specie Vulnerabile]] secondo la [[Lista Rossa IUCN]], a causa delle [[deforestazione]] e la [[Distruzione dell'habitat|distruzione del suo habitat]].<ref name=iucn/> Tuttavia, la caccia per la carne per il mercato della ''[[bushmeat]]'', è forse il pericolo maggiore per questi animali. I mandrilli sono particolarmente minacciati nella [[Repubblica del Congo]].<ref name=iucn/> Tuttavia, alcuni individui allevati in cattività e negli zoo sono stati reintrodotti con successo in natura.<ref>{{Cita pubblicazione|autori=Peignot P, Charpentier MJ, Bout N, Bourry O, Massima U, Dosimont O, Terramorsi R, WIckings EJ |titolo=Learning from the first release project of captive-bred mandrills Mandrillus sphinx in Gabon|doi=10.1017/S0030605308000136|anno=2008|rivista=Oryx|volume=42|doi-access=free}}</ref>
Generalmente, l'immagine del mandrillo all'occhio del profano è quella di una creatura rozza, stupida e sessuomane: non a caso, ai libidinosi si suole dire "''Sei proprio un mandrillo!''". Questa credenza popolare deriva dallo scarsissimo arredamento delle gabbie nei [[giardino zoologico|giardini zoologici]] di vecchia concezione, dove i mandrilli, abituati al folto della foresta vergine, soffrivano fortemente la prigionia, dimostrandosi di salute cagionevole e sempre malinconici, restandosene accoccolati in uno stato catatonico, somigliando a dei ''[[gargoyle]]''. Non a caso [[Alfred Edmund Brehm|Brehm]] definisce questi animali "''caricature del diavolo, allegorie del vizio, mostri demoniaci, creature veramente ripugnanti''".


== Nella cultura popolare ==
Il [[Leone bianco|leoncino bianco]] [[Kimba (personaggio)|Kimba]], protagonista [[Kimba, il leone bianco|dell'omonimo manga]] di [[Osamu Tezuka|Tezuka]], ha come amico e consigliere il mandrillo Mandy.
Generalmente, l'immagine del mandrillo all'occhio del profano è quella di una creatura rozza, stupida e sessuomane: non a caso, ai libidinosi si suole dire "''Sei proprio un mandrillo!''". Questa credenza popolare deriva dallo scarsissimo arredamento delle gabbie nei [[giardino zoologico|giardini zoologici]] di vecchia concezione, dove i mandrilli, abituati al folto della foresta vergine, soffrivano fortemente la prigionia, dimostrandosi di salute cagionevole e sempre malinconici, restandosene accoccolati in uno stato catatonico, somigliando a dei ''[[gargoyle]]''. Non a caso [[Alfred Edmund Brehm|Brehm]] definisce questi animali "''caricature del diavolo, allegorie del vizio, mostri demoniaci, creature veramente ripugnanti''";


Il [[Leone bianco|leoncino bianco]] [[Kimba (personaggio)|Kimba]], protagonista [[Kimba, il leone bianco|dell'omonimo manga]] di [[Osamu Tezuka|Tezuka]], ha come amico e consigliere il mandrillo Mandy;
Il saggio [[Personaggi de Il re leone#Rafiki|Rafiki]] del film ''[[Il re leone]]'' e nei successivi ''[[Il re leone II - Il regno di Simba]]'', ''[[Il re leone 3 - Hakuna Matata]]'' è un mandrillo.

Il saggio [[Personaggi de Il re leone#Rafiki|Rafiki]] del film ''[[Il re leone]]'' e nei successivi ''[[Il re leone II - Il regno di Simba]]'', ''[[Il re leone 3 - Hakuna Matata]]'' è un mandrillo, sebbene presenti una coda da [[Papio|babbuino]], che i mandrilli non possiedono;


== Note ==
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Mandrillo[1]

Maschio, allo zoo di San Francisco

Femmina, allo zoo di Berlino
Stato di conservazione
Vulnerabile[2]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Primates
Sottordine Haplorrhini
Infraordine Simiiformes
Famiglia Cercopithecidae
Genere Mandrillus
Specie M. sphinx
Nomenclatura binomiale
Mandrillus sphinx
(Linnaeus, 1758)[3]
Sinonimi

Simia sphinx Linnaeus, 1758

Areale
Areale del mandrillo

Il mandrillo (Mandrillus sphinx Linneo, 1758) è un primate della famiglia Cercopithecidae, le così dette 'scimmie del Vecchio Mondo'.[4] È una delle due specie assegnate al genere Mandrillus, insieme al drillo (M. leucophaeus). Sia il mandrillo che il drillo erano una volta classificati come babbuini all'interno del genere Papio, ma ora sono classificati all'interno di un proprio genere, Mandrillus.[4] Questa classificazione era dettata dal loro aspetto esteriore, per l'appunto simile a quello dei babbuini, quando in realtà questi animali sono più strettamente imparentati con i cercocebi, del genere Cercocebus. I mandrilli sono originari dell'Africa centro-occidentale, ed il loro areale comprende il sud del Camerun, Gabon, Guinea Equatoriale e Congo. I mandrilli vivono principalmente nella foresta pluviale tropicale, in grandi gruppi o "truppe". I mandrilli hanno una dieta onnivora composta principalmente da frutta e insetti. La stagione riproduttiva raggiunge il picco da luglio a settembre, con un corrispondente picco di nascita da dicembre ad aprile.

I mandrilli sono le scimmie non-antropomorfe più grandi del mondo, nonché le più colorate. Questo animale è classificato come Vulnerabile, dalla IUCN.

Descrizione

Cranio di mandrillo maschio

Il mandrillo è uno dei mammiferi più sessualmente dimorfici conosciuti,[5] per via della selezione sessuale esercitata dalle femmine che favoriscono i maschi più grandi e colorati. I maschi pesano tipicamente 19-37 kg (42-82 libbre), con una massa media di 32,3 kg (71 libbre). Le femmine pesano circa la metà del maschio, con un peso di 10-15 kg (22-33 libbre) ed una media di 12,4 kg (27 libbre).[6] I maschi eccezionalmente grandi possono pesare fino a 54 kg (119 libbre), con segnalazioni non confermate di mandrilli fuori misura e del peso di 60 kg (130 libbre) secondo il Guinness dei primati.[7][8][9][10] Il mandrillo è la scimmia non-antropomorfa vivente più pesante conosciuta, superando in peso anche i più grandi babbuini, come il babbuino nero e il babbuino verde, anche tenendo conto dell'estremo dimorfismo sessuale di questi primati, sebbene il mandrillo sia in media più corto (in lunghezza) e più basso (altezza al garrese) rispetto a queste specie.[11][8] In media i maschi sono lunghi 75-95 centimetri (30-37 pollici), mentre le femmine possono raggiungere anche 55-66 centimetri (22-26 pollici) di lunghezza, con la corta coda che aggiunge altri 5-10 centimetri (2-4 pollici).[12][13] L'altezza al garrese, quando poggiano su tutte a quattro le zampe, può variare da 45 a 50 centimetri (18–20 pollici) nelle femmine, e da 55 a 65 centimetri (22–26 pollici) nei maschi. Rispetto ai babbuini, il mandrillo ha una struttura corporea più scimmiesca, con una corporatura muscolosa e compatta, arti più corti e robusti, con braccia più lunghe delle gambe, e la quasi totale assenza di coda.[14][15][16] La testa del maschio è di dimensioni eccezionali rispetto al corpo. Inoltre, i maschi hanno canini più lunghi delle femmine, che nei maschi possono arrivare fino a 6,35 centimetri (2,50 pollici) mentre nelle femmine raggiungono appena 1 centimetro.[17] In cattività i mandrilli possono vivere fino a 31 anni. Le femmine raggiungono la maturità sessuale a circa 3,5 anni.

Colorazione

Primo piano del volto di un mandrillo maschio, allo zoo di Berlino

Il mandrillo è una scimmia assai variopinta: sul dorso il pelo è bruno scuro, con sfumature verde oliva, sul petto invece è giallastro, sul ventre diviene di consistenza ovattata ed è di colore biancastro, mentre sui fianchi è presente una fascia divisoria fra il pelo del dorso e del ventre, di colore bruno chiaro. In tutto il corpo il pelame è un po' ruvido e ispido. Dietro le orecchie si nota una macchia glabra bianca, mentre il naso arde d'un rosso cinabro ed i rigonfiamenti delle guance splendono di un blu fiordaliso: i solchi, che dividono questi rigonfiamenti, appaiono di color nero. Le orecchie piccole e quasi celate dal pelo sono chiare, giallo-biancastre. Una mascherina nera incornicia gli occhi bruni, una barba giallo limone orna il mento. Le aree intorno ai genitali e all'ano variano da individuo, potendo essere rosse, rosa, blu, scarlatte o viola.[18] Presentano anche callosità ischiatiche rosa pallido.[18] La colorazione dell'animale è più pronunciata nei maschi adulti dominanti. Entrambi i sessi hanno ghiandole toraciche, che vengono utilizzate nella comunicazione olfattiva. Anche queste sono più prominenti nei maschi adulti dominanti.[19]

I mandrilli sono noti per i loro colori accesi, inusuali per gli standard dei mammiferi. Nel suo The Descent of Man, Charles Darwin scrisse: "nessun altro membro nell'intera classe dei mammiferi ha colorì così straordinari come il mandrillo maschio adulto".[20] I colori vivaci dei mandrilli non sono infatti prodotti convenzionalmente (nessun mammifero è noto per avere pigmenti rossi e blu), essendo derivati ​​dalla diffrazione della luce nelle fibre di collagene del viso.[21][22]

Distribuzione

L'areale dei mandrilli comprende principalmente l'Africa occidentale, soprattutto le foreste vergini del Camerun meridionale, Guinea Equatoriale, Congo e Gabon. Il loro areale può includere anche la Nigeria. La loro distribuzione è delimitata dal fiume Sanaga a nord e dai fiumi Ogooué e White a est. Ricerche recenti suggeriscono che le popolazioni di mandrilli a nord e a sud del fiume Ogooué sono così geneticamente diverse da poter essere considerate sottospecie separate. I mandrilli vivono nelle foreste pluviali tropicali. Vivono anche nelle foreste a galleria adiacenti alle savane, così come nelle foreste rocciose, nelle foreste ripariali, nelle aree coltivate, nelle foreste allagate ed i letti di ruscelli.[23][24] Talvolta, le truppe di mandrilli attraversano anche aree erbose all'interno dei loro habitat forestali.[25][26]

Biologia

Comportamento

Un maschio in cattività mentre sbadiglia: notare i lunghi denti, ottimi come arma di offesa. Lo sbadiglio è un tipico segnale di minaccia fra molte scimmie.

I mandrilli vivono in gruppi molto grandi e stabili chiamati "truppe" o "orde". Un'orda può contare centinaia di mandrilli, con una media di circa 615 individui ed un massimo di 845.[23][25][26] Tuttavia, è difficile stimare con precisione le dimensioni di un'orda nella foresta, pertanto gli studiosi, solitamente, filmano questi gruppi quando attraversano un passaggio libero dagli alberi tra due macchie di foresta o attraversano una strada, come metodo per stimare il numero totale del gruppo. La più grande orda accertata osservata in questo modo era composta da oltre 1.300 individui, nel Parco nazionale di Lopé in Gabon, rappresentando la più grande aggregazione di primati non-umani mai registrata.[27][28] In natura, i maschi si disperdono e solo le femminili rimangono all'interno del loro gruppo di nascita. Ciò avvantaggia le femmine che stabiliscono forti relazioni con i loro parenti che possono fornire supporto durante i conflitti, una prole migliore e una vita più lunga.[29][30] Queste orde sono da un maschio dominante, femmine adulte e dalla loro prole.[31] I maschi vivono uno stile di vita solitario e rientrano nelle orde solo quando le femmine sono ricettive all'accoppiamento, che dura tre mesi all'anno.[25][31] Non si sa se i maschi solitari formino gruppi di soli maschi.[25][31] Il maschio dominante ha il compito di proteggere le femmine ed i cuccioli con grande temerarietà e, se adirato, può trasformarsi in un terribile avversario. Eppure sorprende l'elevato numero di mandrilli che gli indigeni riescono ad uccidere. Forse la ragione per cui gli indigeni continuano a diffondere le vecchie storie terrificanti sui mandrilli ha per scopo di aumentare il valore della preda agli occhi dell'acquirente.

I mandrilli sono per lo più terrestri, sebbene siano comunque più arboricoli dei babbuini, e si nutrono anche in cima agli alberi.[18][17] Quando a terra, i mandrilli si muovono con un'andatura quadrupede plantigrada (poggiando completamente la pianta dei piedi al terreno, e camminando sui palmi delle mani o, talvolta, sulle nocche). Quando sono sugli alberi, invece, si muovono spesso con salti laterali.[23] I mandrilli sono per lo più diurni, rimanendo attivi dalla mattina alla sera.[32] Dormono sugli alberi in un luogo diverso ogni notte.[24] Sono stati osservati dei mandrilli fare uso di strumenti; in cattività, i mandrilli sono stati osservati usare dei bastoncini per pulirsi.[33]

Alimentazione

Un'esemplare allo zoo di Augusta

Il mandrillo è un'onnivoro, la cui dieta si compone principalmente di piante, di cui consuma oltre un centinaio di specie. La sua dieta si compone di frutta, ma anche di foglie, liane, cortecce, steli e fibre vegetali. Possono anche cibarsi di funghi e terriccio.[24] Oltre ai vegetali, il mandrillo integra nella sua dieta anche piccoli animali, principalmente invertebrati, in particolare formiche, coleotteri, termiti, grilli, ragni, lumache e scorpioni, sebbene possano nutrirsi anche di uova e persino vertebrati come uccelli, tartarughe, rane, istrici, ratti e toporagni.[24] In alcune occasioni, i mandrilli (soprattutto grossi maschi solitari) sono stati osservati cacciare attivamente e nutrirsi di esemplari adulti di cefalofo baio e altre piccole antilopi. Questo comportamento, tuttavia, sembra essere limitato ai periodi della stagione secca, quando vi è poco disponibilità di piante e frutta. Le prede di grandi dimensioni vengono probabilmente uccise con un morso alla nuca con i lunghi canini.[34] Uno studio sulla dieta di questi animali ha rilevato che la dieta del mandrillo è composta da frutta (50,7%), semi (26,0%), foglie (8,2%), midollo (6,8%), fiori (2,7%) e alimenti animali (4,1%), con altri alimenti che compongono il restante (1,4%).[35]

Nei luoghi dove i mandrilli sono piuttosto comuni, è abbastanza frequente che sconfinino dalla foresta per nutrirsi nelle piantagioni, causando danni anche ingenti: in questi luoghi, la gente non ha generalmente una buona considerazione dei mandrilli, considerandoli dannosi e cacciandoli con cani, reti o fucili, per poi venderne la carne ai mercati sotto forma di bushmeat.

Riproduzione

Una famiglia di mandrilli, all'Artis Royal Zoo, Amsterdam

La stagione degli amori per i mandrilli va da giugno ad ottobre, ed in questo periodo le femmine presentano i tipici gonfiori sessuali, presenti in molte specie di primati.[31] Questi animali si riproducono ogni due anni. L'accoppiamento è preceduto da una corte serrata, nella quale il maschio segue la femmina emettendo continuamente suoni simili a grugniti e digrignando i denti, fino a quando essa non capitola. Il segnale di disposizione all'accoppiamento da parte della femmina consiste nel suo mostrare il posteriore al maschio, che a questo punto la monta. In questo periodo i maschi adulti possono assumere due forme differenti: i maschi dominanti, dai colori vivaci e più robusti, ed i maschi subordinati più pallidi e gracili. Entrambe le due categorie di maschi si accoppiano, ma solo i maschi dominanti possono generare prole. Quando i maschi si riuniscono per accoppiarsi con le femmina, è inevitabile che si creino degli scontri per il diritto all'accoppiamento che si traducono con l'attestarsi di un singolo maschio dominante. Sebbene i scontri fisici siano rari, possono essere mortali. Guadagnare lo status di maschio dominante, si traduce in un "aumento del volume testicolare, l'arrossamento della pelle sul viso e sui genitali, e una maggiore secrezione della ghiandola cutanea sternale".[6] Quando, invece, un maschio perde lo status di dominante, accade il contrario, sebbene i rigonfiamenti blu sulle guance rimangano brillanti. Segue anche un calo nel suo successo riproduttivo. Questo effetto è graduale e si verifica nell'arco di vari anni.[36][37][38] Quando i maschi subordinati difendono una femmina, la competizione tra loro consente ai maschi dominanti di avere maggiori possibilità di generare prole,[39] poiché i maschi subordinati sono più numerosi dei dominanti, in un rapporto di 21 a 1. Anche tra le femmine esiste una dominanza gerarchia, in cui il successo riproduttivo si manifesta in intervalli tra un parto e l'altro più brevi, e iniziando a riprodursi in età precoce.[39]

Una femmina che gioca con il suo cucciolo, al Southwick's Zoo, Mendon

Le femmine tendono ad accoppiarsi in modo tale che il termine della gestazione avvenga fra gennaio e maggio.[40] La maggior parte delle nascite, in Gabon, si verifica durante la stagione delle piogge, da gennaio a marzo, e la gestazione, solitamente, dura 175 giorni.[39] In cattività, ogni nascita separata è separata da 405 giorni.[39] I cuccioli, in numero di uno per parto, nascono con gli occhi aperti e già ricoperti da un rado pelo nero e pelle rosa, che cambierà colore intorno ai due mesi d'età. Le cure parentali sono fornite, quasi unicamente dalle femmine, e talvolta le femmine si occupano anche della prole delle compagne.[41] Il cucciolo resta solitamente attaccato al ventre materno fino a quando non è in grado di seguire il gruppo da solo. La madre gioca col piccolo e stabilisce con lui un profondo legame affettivo, che fra femmine dura per tutta la vita, mentre coi maschi dura fino alla maturità sessuale, all'età di sei anni, quando il figlio è costretto ad allontanarsi dal gruppo.[25][31]

In cattività, la speranza di vita dei mandrilli si aggira attorno alla trentina d'anni.

Predatori

I mandrilli sono predati principalmente dai leopardi.[42][43] Anche l'aquila coronata ed il pitone delle rocce africano possono rappresentare una minaccia sia per gli esemplari adulti che per i giovani.[25] Inoltre, possono essere morsi dai boomslang, quando si muovono sugli alberi e disturbano accidentalmente questi serpenti. Si pensa che la maggior parte dei predatori costituisca una minaccia principalmente per i giovani, con la probabilità di predazione in diminuzione nelle femmine adulte e in particolare nei maschi adulti, che non hanno praticamente alcun predatore naturale, al di fuori dei rari agguati dei leopardi. In uno studio in cui una truppa di mandrilli è stata esposta a stimoli relativi ai loro predatori naturali, solo il leopardo ha causato la fuga della maggior parte del gruppo sugli alberi. Tuttavia, è stato osservato che i grandi maschi dominanti, in risposta alla presenza di un leopardo rimangono fermamente sul posto, camminando avanti e indietro e scoprendo i denti, indicando generalmente la loro aggressività nel proteggere il gruppo in tali circostanze.[42][43][44][45][46]

Conservazione

Il mandrillo è considerata una specie Vulnerabile secondo la Lista Rossa IUCN, a causa delle deforestazione e la distruzione del suo habitat.[2] Tuttavia, la caccia per la carne per il mercato della bushmeat, è forse il pericolo maggiore per questi animali. I mandrilli sono particolarmente minacciati nella Repubblica del Congo.[2] Tuttavia, alcuni individui allevati in cattività e negli zoo sono stati reintrodotti con successo in natura.[47]

Nella cultura popolare

Generalmente, l'immagine del mandrillo all'occhio del profano è quella di una creatura rozza, stupida e sessuomane: non a caso, ai libidinosi si suole dire "Sei proprio un mandrillo!". Questa credenza popolare deriva dallo scarsissimo arredamento delle gabbie nei giardini zoologici di vecchia concezione, dove i mandrilli, abituati al folto della foresta vergine, soffrivano fortemente la prigionia, dimostrandosi di salute cagionevole e sempre malinconici, restandosene accoccolati in uno stato catatonico, somigliando a dei gargoyle. Non a caso Brehm definisce questi animali "caricature del diavolo, allegorie del vizio, mostri demoniaci, creature veramente ripugnanti";

Il leoncino bianco Kimba, protagonista dell'omonimo manga di Tezuka, ha come amico e consigliere il mandrillo Mandy;

Il saggio Rafiki del film Il re leone e nei successivi Il re leone II - Il regno di Simba, Il re leone 3 - Hakuna Matata è un mandrillo, sebbene presenti una coda da babbuino, che i mandrilli non possiedono;

Note

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Bibliografia

Voci correlate

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