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Vetrina

Dudley Wrangel Clarke (Johannesburg, 27 aprile 1899Londra, 7 maggio 1974) è stato un militare britannico, ufficiale del British Army e pioniere delle operazioni di inganno militare durante la seconda guerra mondiale. Individuo carismatico e teatrale, era in grado di "affascinare gli ufficiali più vecchi e fare anche bene il suo lavoro". Le sue idee per combinare ordini di battaglia fasulli, inganni visivi e agenti doppi aiutarono a configurare la strategia d'inganno degli Alleati durante il conflitto, per cui si parlò di lui come "del più grande ingannatore britannico della seconda guerra mondiale". Clarke fu anche importante nel processo di formazione di tre famose unità militari: i British Commandos, lo Special Air Service e gli United States Army Rangers.

Nato a Johannesburg e cresciuto vicino a Londra, Clarke entrò nella Royal Artillery come ufficiale nel 1916, ma si trasferì al Royal Flying Corps quando scoprì che era troppo giovane per essere inviato a combattere in Francia; tornato alla Royal Artillery nel 1919, ebbe una carriera varia, svolgendo lavoro di intelligence nel Medio Oriente e partecipando alla repressione della "grande rivolta araba" in Palestina nel 1936. Allo scoppio della seconda guerra mondiale propose e contribuì a mettere in atto le prime strategie per la conduzione di raid di forze speciali nei territori europei occupati dai tedeschi, poi sfociate nelle grandi incursioni dei Commandos britannici.

Nel 1940 Archibald Wavell chiamò Clarke a Il Cairo e lo mise a capo delle operazioni d'inganno strategico. Come copertura a questa attività, fu anche incaricato di stabilire in Egitto un nucleo locale del dipartimento MI9 del servizio segreto britannico, dipartimento che aveva il compito di occuparsi delle missioni di fuga ed evasione. L'anno successivo Clarke, ottenuto il comando di un piccolo staff, organizzò l'“Advanced Headquarters 'A' Force”, quartier generale avanzato della 'A' Force, una nuova unità interamente dedicata alle operazioni diversive. Una volta organizzata la struttura dell'MI9 in Egitto, Clarke cercò di stabilire contatti in Turchia e in Spagna che potessero tornargli utili sia per le azioni d'inganno della 'A' Force che per le operazioni di fuga ed evasione dell'MI9. Clarke concepì e portò avanti diverse operazioni d'inganno strategico, molte anche di notevole successo, confondendo i piani dell'Asse nel settore del Mediterraneo e mascherando le vere intenzioni degli Alleati, guadagnandosi così l'attenzione e gli elogi dell'alto comando britannico. Ritiratosi dal servizio nel 1947, visse il resto della sua vita in relativa oscurità (le testimonianze delle sue operazioni in tempo di guerra furono tenute segrete fino agli anni settanta). Morì a Londra nel 1974.

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Voci di qualità

Il massacro di Sand Creek (chiamato anche massacro di Chivington o battaglia di Sand Creek) si verificò il 29 novembre 1864, nell'ambito dei più vasti eventi della guerra del Colorado e delle guerre indiane negli Stati Uniti d'America.

Un accampamento di circa 600 nativi americani membri delle tribù Cheyenne meridionali e Arapaho, situato in un'ansa del fiume Big Sandy Creek (oggi nella Contea di Kiowa nella parte orientale dello Stato del Colorado), fu attaccato da 700 soldati della milizia statale comandati dal colonnello John Chivington, a dispetto dei vari trattati di pace firmati dai capi tribù locali con il governo statunitense. Visto lo scarso numero di guerrieri armati e capaci di difendersi presenti nel campo, l'attacco dei soldati si tradusse in un massacro indiscriminato di donne e bambini, con un numero di morti tra i nativi stimato tra le 125 e le 175 vittime (oltre ad altri 24 morti e 52 feriti tra gli stessi militari attaccanti). Come riferito da molti testimoni oculari, i corpi dei nativi uccisi furono scalpati e in molti casi ripetutamente mutilati da parte dei soldati.

Inizialmente dipinti come una "vittoriosa battaglia" contro nativi ribelli, i fatti di Sand Creek furono poi oggetto di varie investigazioni da parte dell'Esercito statunitense e del Congresso, le quali espressero un severo giudizio sull'operato di Chivington e dei suoi uomini; a dispetto di ciò, tuttavia, nessuna misura punitiva fu presa nei confronti di alcuno dei partecipanti al massacro. I fatti di Sand Creek provocarono attacchi di rappresaglia da parte dei nativi contro gli insediamenti dei coloni europei, nonché un esodo di massa delle tribù native dal Colorado orientale.

Episodio controverso della storia del Colorado e delle guerre contro i nativi dell'America del Nord, il massacro di Sand Creek ispirò poi svariate opere della cultura di massa; l'area teatro dei fatti è oggi protetta dal National Park Service come Sand Creek Massacre National Historic Site.

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Lo sapevi che...

Margaret Ives Abbott (Calcutta, 15 giugno 1878Greenwich, 10 giugno 1955) è stata una golfista statunitense. Fu la prima donna americana a vincere un evento olimpico, il torneo femminile di golf alle Olimpiadi di Parigi 1900, senza mai però sapere che si trattasse dei Giochi olimpici.

Nata a Calcutta, all'epoca capitale del Raj britannico, Abbott si trasferì con la famiglia a Chicago nel 1884, imparando a giocare a golf in un club cittadino. Nel 1899, viaggiò con sua madre a Parigi per studiare arte e qui, l'anno seguente, si iscrisse insieme alla madre ad un torneo femminile di golf. Senza intuire si trattasse della competizione del Golf ai Giochi della II Olimpiade, Abbott vinse il torneo con un punteggio di 47 colpi (mentre sua madre si piazzò settima), ricevendo in premio una ciotola di porcellana (le consuete medaglie verranno infatti assegnate solamente dall'edizione di Saint Louis 1904).

Nel dicembre 1902 sposò lo scrittore Finley Peter Dunne, autore di satira politica e creatore di "Mr. Dooley", con il quale si trasferì a New York e dal quale ebbe 4 figli, tra cui Philip Dunne. Abbott morì all'età di 76 anni nel 1955, non realizzando mai di essere stata campionessa olimpica.

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Ricorrenze del 30 maggio

Giovanna d'Arco

Nati...

...e morti

In questo giorno accadde...

Ricorre oggi: la Chiesa cattolica celebra la memoria dei santi Ferdinando III di Castiglia, Gavino e Giuseppe Marello.

 

Nelle altre lingue

Di seguito sono elencate le 10 versioni maggiori di Wikipedia (per numero di voci, non necessariamente per qualità o dimensioni totali) e una selezione casuale di altre edizioni con un numero minore di voci:

Le 10 maggiori (al 30 maggio 2024): English (inglese) (6 829 029) · Binisaya (cebuano) (6 117 356) · Deutsch (tedesco) (2 913 984) · Français (francese) (2 614 752) · Svenska (svedese) (2 585 784) · Nederlands (olandese) (2 159 232) · Русский (russo) (1 981 919) · Español (spagnolo) (1 955 922) · Italiano (1 866 039) · مصرى (Maṣrī, arabo d'Egitto) (1 623 656)

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Dagli altri progetti

Questa settimana la voce da tradurre è:

(versione in italiano: Chiesa di Geiranger)

Il timore di perdere il potere corrompe chi lo detiene e la paura del castigo del potere corrompe chi ne è soggetto.
Aung San Suu Kyi

Particolare di un ostensorio un tempo utilizzato per l'adorazione eucaristica, ora esposto al museo di arte sacra di San Paolo, Brasile. Oggi è la festa del Corpus Domini.

Giacinta
Luigi Capuana, Milano, 1889.

Santa Fe (Nuovo Messico)

È la capitale del Nuovo Messico, Stato federato del sud-ovest degli Stati Uniti. La città di Santa Fe (che significa "santa fede" in spagnolo) fu fondata dai coloni spagnoli nel 1610, rendendola la più antica capitale statale degli Stati Uniti. Lo Stato ha anche la seconda più alta percentuale di nativi americani (dopo l'Alaska), oltre al quarto più alto numero totale degli stessi (dopo California, Oklahoma, Arizona), principalmente di etnia navajo, pueblo e apache, degli Stati Uniti d'America.