Zappatore (film 1980)

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Zappatore
Mara Venier, Gerardo Amato e Mario Merola in una scena del film
Lingua originaleitaliano, napoletano
Paese di produzioneItalia
Anno1980
Durata98 minuti
Rapporto1.33:1
Generedrammatico
RegiaAlfonso Brescia
SoggettoAlfonso Brescia, Piero Regnoli
SceneggiaturaAlfonso Brescia, Piero Regnoli
ProduttoreFrancesco Calabrese
Casa di produzioneCompagna Produttori Cinematografici, Panda Cinematografica
Distribuzione in italianoIndipendenti Regionali
FotografiaSilvio Fraschetti
MontaggioCarlo Broglio
MusicheEduardo Alfieri
ScenografiaFrancesco Calabrese
CostumiValeria Valenza
TruccoFranco Schioppa, Raoul Ranieri
Interpreti e personaggi

Zappatore è un film drammatico del 1980 diretto da Alfonso Brescia e interpretato da Mario Merola. Il film è liberamente ispirato all'omonima canzone scritta da Libero Bovio.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Gerardo Amato in una scena del film

Francesco Esposito e sua moglie Maddalena sono due contadini, abitanti della provincia di Benevento che hanno allevato Mario, il loro unico figlio, con amorevole dedizione e sacrifici. Per farlo studiare, si sono anche indebitati con lo strozzino del paese, Antonio Vizzillo. Il ragazzo, intanto, è diventato avvocato ed esercita a Napoli, dove si è trasferito, in uno studio di infimo livello. Ha conosciuto Nancy Barker, che lo mantiene a Napoli fino a quando non arrivano i genitori di lei. Lei è figlia di un industriale italo-americano, e se ne è innamorato; sembrerebbe una storia a lieto fine se non fosse che Mario si vergogna delle umili origini dei suoi genitori, rinnegandoli. Però Nancy riesce a convincere Mario di partire per New York per lavorare come consulente legale per l'impresa Barker, non prima che Mario abbia scritto la lettera a Francesco di perdonarlo di averlo rinnegato; così Francesco, dopo aver fatto arrestare il boss camorrista Andrea Amitrano per l'omicidio di Vizzillo, parte anch'esso per New York per ritrovare Mario e per riportarlo a casa prima che la madre Maddalena muoia per problemi al cuore, per farle vedere per l'ultima volta suo figlio.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il titolo di lavorazione era Rinnego mio figlio ma a Merola non piaceva, suggerendo al regista di cambiare titolo in Zappatore.

Colonna sonora[modifica | modifica wikitesto]

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

  • 'A canzone d' 'e rrose (Marigliano - Di Domenico) cantata da Mario Merola
  • Pasca' lassame stà (De Crescenzo - Panachia) cantata da Pamela Paris
  • Zappatore (Bovio - Albano) cantata da Mario Merola

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Incassi[modifica | modifica wikitesto]

Zappatore è la sceneggiata che ha ottenuto il maggiore incasso nelle sale, posizionandosi al 60º posto dei film più visti in Italia nella stagione 1980/81.[1]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

«Girato da Alfonso Brescia con uno stile che ricorda più quello dei suoi western degli anni sessanta piuttosto che quello dei melodrammi di derivazione matarazziana, Zappatore è un film che non riesce quasi mai a coinvolgere lo spettatore. Solo a tratti Merola e Bianchi sanno imporre, pur su registri diversi, una credibilità ai propri personaggi. Per il resto la materia narrativa si trascina in modo stanco e sfilacciato, senza guizzi e fondamentalmente banalizzante sia nelle sequenze sentimentali sia nei siparietti comici costruiti da due braccianti dello zappatore.»

«Trasposizione cinematografica di un tipico esempio di sceneggiata, e cavallo di battaglia di Mario Merola, il film, come vuole la formula di questo spettacolo, è un impasto di dramma, di comicità, di buoni sentimenti, di canzoni. Diretto e interpretato con maestria, gli si possono perdonare, date le peculiari caratteristiche del genere, sia i suoi anacronismi sia alcune involontarie cadute nel grottesco.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Stagione 1980-81: i 100 film di maggior incasso, su Hit Parade Italia.
  2. ^ A.V., Il Secolo XIX, 27 dicembre 1980.
  3. ^ a b Zappatore, su Cinematografo, Fondazione Ente dello Spettacolo. URL consultato il 13 settembre 2019.
  4. ^ Segnalazioni Cinematografiche, vol. 92, 1982.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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