Vini del Vecchio Mondo

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Il vini del Vecchio Mondo è un termine usato in enologia per riferirsi ai vini prodotti in Europa, ma può includere anche altre regioni del bacino del Mediterraneo con una lunga storia di produzione vinicola, come il Nord Africa e il Vicino Oriente. Viene spesso utilizzato in contrasto con "vini del Nuovo Mondo", che si riferisce principalmente ai vini provenienti da regioni come Stati Uniti, Australia, Sud America e Sud Africa.[1]

Il termine "vino del Vecchio Mondo" non indica uno stile omogeneo. Infatti, regioni come Austria, Francia, Georgia, Italia, Portogallo e Spagna producono vini molto diversi tra loro, anche all'interno dei propri confini. Piuttosto, il termine viene utilizzato per descrivere differenze generali nella filosofia vitivinicola e di vinificazione: nelle regioni del Vecchio Mondo prevalgono la tradizione e il ruolo del terroir, mentre nel Nuovo Mondo si enfatizzano maggiormente la scienza e l'intervento dell'enologo.[1]

Negli ultimi tempi, la globalizzazione del vino e l'arrivo degli "enologi volanti" (consulenti che operano in diverse zone del mondo) hanno ridotto la distinzione tra i due termini. Oggi, infatti, è possibile trovare vini in stile "Vecchio Mondo" prodotti in regioni del Nuovo Mondo come California o Cile, e viceversa [1].

"Vecchio Mondo" può anche riferirsi a uno stile di vino prodotto per secoli da piccoli produttori, pensato per essere consumato quotidianamente a pasto. I famosi abbinamenti cibo-vino (ad esempio Chianti e cucina italiana) si sono sviluppati nel corso di generazioni attraverso tentativi ed errori. Il successo di un piccolo produttore locale dipendeva dalla reputazione del suo vino come "vino da tavola" accettabile, sia esso costoso o economico.[1]

Al contrario, i vini del "Nuovo Mondo", pur essendo adatti all'abbinamento con il cibo, sono creati per soddisfare i gusti dei consumatori contemporanei. Questi ultimi, in particolare nel grande mercato statunitense, consumano il vino sia come bevanda a sé stante che come accompagnamento al pasto. Di conseguenza, il "gusto" immediato è il criterio principale con cui il consumatore contemporaneo giudica un vino del Nuovo Mondo.[1]

  1. ^ a b c d e J. Robinson (ed) "The Oxford Companion to Wine" Third Edition pg 493 Oxford University Press 2006 ISBN 0-19-860990-6