Viticoltura a San Marino
La viticoltura a San Marino è caratterizzata da una piccola ma redditizia industria vinicola. Essendo una piccola enclave in Italia, la sua industria vinicola è spesso messa in ombra da quella italiana. Il paese produce numerosi vini come il brugneto, il tessano (vini rossi invecchiati in botte), il biancale e il roncale (vini bianchi fermi)[1].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La vite viene coltivata sui pendii sammarinesi da quasi 2000 anni. Le più antiche testimonianze conosciute della vinificazione a San Marino risalgono al XIII secolo; tuttavia gli archeologi hanno scoperto resti di oggetti legati alla viticoltura risalenti al I secolo d.C.[2]
Nel 1979 è stata fondata la Cantina di San Marino (conosciuta anche come Consorzio Vini Tipici di San Marino). È l'unica entità produttrice di vino a San Marino[3].
Vitigni
[modifica | modifica wikitesto]I vitigni principali sono il Sangiovese per i vini rossi, il Biancale e la Ribolla gialla per i vini bianchi e il Moscato per i vini bianchi più dolci. A San Marino vengono utilizzati anche Chardonnay, Cabernet Sauvignon e Merlot[3].
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]I viticoltori sammarinesi producono circa 6500 ettolitri che equivalgono a un volume di oltre 866.000 bottiglie standard di vino da 750 ml all'anno[3]. Circa l'85% dei vini rossi e dei bianchi prodotti a San Marino sono venduti all'interno del paese[2].
I vini vengono esportati in Germania, Giappone, Stati Uniti, Svizzera e Inghilterra[2].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Visit San Marino - Gastronomia, su visitsanmarino.com (archiviato dall'url originale il 18 dicembre 2007).
- ^ a b c (EN) Deepa Babington, Tiny San Marino has big dreams for local wine, su Reuters, 18 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2011).
- ^ a b c (EN) San Marino Itinerary: Top Things to Do in San Marino, su Winetraveler, 28 aprile 2023.