Utente:Roberto Rampone/Sandbox

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Enrico Prampolini (Modena, 20 aprile 1894Roma, 17 giugno 1956) è stato un pittore, scultore, scenografo e costumista italiano.


Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Inizio della carriera[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Vittorio Prampolini e Anita Mezzani, i suoi studi iniziali si svolgono tra Lucca, Chiaravalle, Torino e Roma. Giunto nella capitale, si iscrive all’Accademia di Belle Arti, nella quale è allievo di Duilio Cambellotti. Dopo aver pubblicato e divulgato il manifesto anticonformista “Bombardiamo le accademie e industrializziamo l’arte”, lascia l’Accademia, insoddisfatto dagli insegnamenti convenzionali[1]. Aderisce al movimento futurista e comincia a frequentare assiduamente lo studio di Giacomo Balla. Partecipa a una collettiva del gruppo presso la Galleria Frattini, in Piazza Colonna a Roma, esponendo i suoi primi quadri futuristi: Figure in movimento e Automobile in corsa[2]. Diventa un esponente del Futurismo e stringe i primi rapporti con i rappresentanti delle avanguardie artistiche europee. Grazie alla conoscenza di Tristan Tzara partecipa alla Mostra Internazionale Dadaista di Zurigo presso la Galleria Corray.

Anni Dieci e Venti[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1916 fonda con Luciano Folgore la rivista Avanscoperta alla quale collaborano anche Alberto Savinio e Filippo De Pisis[3] inoltre collabora alla scenografia dei film Thaïs e Perfido incanto diretti da Anton Giulio Bragaglia creando interni di tipo onirico e soffocante[4]. Nel 1917 fonda e dirige con Bino Sanminiatelli la rivista Noi il cui obiettivo era costituire un network tra i vari futurismi europei[5]. Viene così in contatto con la rivista polacca "Zwrotnica", a cui collabora il giovane poeta croato Jalu Kurek che incontrerà a Capri, a casa di Marinetti e che , ciò dà l'occasione a Kurek di scrivere l'articolo sul teatro futurista [6]. Dopo l'omicidio di Giacomo Matteotti l'artista italiano decide di auto esiliarsi a Parigi[7]. Dagli anni Trenta il referente con gli ambienti polacchi è Jan Brzękowski, che scrive saggi per un periodico parigino. L'artista italiano rimane molto colpito da queste produzioni, decide quindi di pubblicarli presso la nuova avventura editoriale, "La Città Futurista"[8], la stima reciproca lo porta a donare un' opera al neonato Museo dell'arte contemporanea di Łódź. Più tardi i rapporti divengono più fievoli, in quanto gli artisti sperimentali polacchi non godono più dell'appoggio delle autorità e gli avanguardisti italiani producono oramai propaganda[9]. Nel 1918 fonda con Mario Recchi la Casa d’arte italiana, simile alla casa d'arte futurista di Depero, con lo scopo di divulgare l’arte di avanguardia mediante mostre, concerti, conferenze e pubblicazioni. L'anno seguente la Casa ospita la prima Esposizione degli Espressionisti della November-Gruppe di Berlino. Tra il 1919 e il 1923 cura messinscene e allestisce scene e costumi del dramma per marionette Matoum et Tévibar di P. Albert Birot; de Il tamburo di fuoco di Filippo Tommaso Marinetti, e del suo balletto La rinascita dello spirito. Questi ultimi due furono presentati al Teatro Nazionale di Praga. Fonda nel 1927 il Teatro della Pantomima Puturista di Prampolini; nel 1928 progetta il Padiglione Futurista all'Esposizione del Valentino a Torino, eseguito da Fillia e Pino Curtone[10].

Il periodo caprese[modifica | modifica wikitesto]

Dagli anni Venti l'artista sceglie di passare le vacanze a Capri, ove soggiornavano in estate altri futuristi. Il suo concetto di opera d’arte muta nel periodo caprese: è stato notato che alcune opere degli anni Quaranta come Maternità cosmica e Due figure al sole, entrambe del 1942, mostrano il senso di una metamorfosi in atto attraverso una pesante materialità dei corpi, di un mutamento dei mezzi espressivi «non più diretti a realizzare la pura oggettività della costruzione spazio-cromatica o la concretezza organica del momento “cosmico” e di quello “bioplastico”, ma invece tesi a un processo di deformazione espressiva del soggetto»[11]. In questo periodo è di notevole influenza lo stile di disegno di Pablo Picasso degli anni immediatamente precedenti la fine del conflitto mondiale e lo porta sempre più verso quel pensiero di “liberarsi dalle simbologie grafiche e cromatiche” tipiche dell’idealismo cosmico puntando quindi alla materialità concreta di cose e figure[12].

Anni Trenta e Quaranta[modifica | modifica wikitesto]

Tra gli anni ’30 e gli anni ’40 riceve molti riconoscimenti:

  • Nel 1931 vince il "Premio di pittura" alla “I Quadriennale" romana;
  • Nel 1932 riceve dall’[[Accademia d'Italia|Accadema, figlio di Vittorio Prampolini e Anita Mezzani. I suoi studi iniziali si svolgono tra Lucca, Chiaravalle, Torino e Roma. Giunto nella capitale, si iscrive all’Accademia di Belle Arti, nella quale è allievo di Duilio Cambellotti. Dopo aver pubblicato e divulgato il manifesto anticonformista “Bombardiamo le accademie e industrializziamo l’arte”, lascia l’Accademia, insoddisfatto dagli insegnamenti convenzionali[13]. Aderisce al movimento futurista e comincia a frequentare assiduia d’Italia]][15]. Aderisce al movimento futurista e comincia a frequentare assiduia d’Italia il “Premio accademico per la Pittura”;
  • Nel 1934 vince con l'opera Sintesi cosmica dell'Italia fascista, la “Prima Mostra di Plastica Murale per l'Edilizia Fascista” organizzata a Genova[14], fortemente voluta da Marinetti, e organizzata da Fillia e Defilippis,[15];
  • Nel 1943 l'Accademia d'Italia gli conferisce il “Premio Boccioni” alla “IV Quadriennale” di Roma;
  • Nel 1944 viene eletto Segretario del Sindacto Italiano Scenografi;
  • Nel 1945 alla II Mostra dell’“Art-Club” vince il “Premio per la Pittura”;
  • sempre nel 1945 diviene Direttore artistico della Compagnia Balletti Russi Alanova, con la quale progetta costumi e scene per le varie rappresentazioni nei teatri italiani;
  • Nel 1948 vince il premio Michetti (ex aequo) partecipando alla mostra omonima;
  • Nel 1949 vince il primo premio per la scenografia alla “Mostra delle Celebrazioni Alfieriane”;
  • Nel 1950 presiede il Convegno “Arte Astratta e Architettura” alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.

Stile e poetica[modifica | modifica wikitesto]

Sensibilità e Astrattezza, Polimaterismo e Purezza[modifica | modifica wikitesto]

Il tema della materia è una costante durante tutto il suo lavoro, tanto che crea un nuovo genere di rappresentazione: il polimaterico, cioè «la materia che si manifesta nella fenomenologia di una pittura che non è più oggettiva, e gli oggetti sono pretesti[...]. Non conosce confini percettivi perché è disponibile alla sinestesia»[16]. Seguendo un concetto sviluppato da Boccioni, l’arte si interessa all’ uomo nelle sue relazioni con l’intero universo, tale legame viene esplicitato rappresentando le figure che, nell'atto di muoversi, si fondono con l'ambiente. Scrive l'artista: «L’arte è per noi legge di vita e di rivelazione universale» e aggiunge: «Il mondo della trascendenza ci appartiene ancora una volta, Chi ha osato, effettivamente, più di noi futuristi spinger lo sguardo oltre la contingenza e presentire le forze dell’imponderabile?»[17]. Altra componente importante nell'opera dell'artista è lo studio della linea, essa infatti «non disegna, guida»[18]. Inizialmente la linea è morbida come nell'arte secessionista ma nonostante tutto costruisce lo spazio, creando composizioni solide e ben strutturate[19]. Successivamente, quando aderisce al futurismo, il tratto diventa aggressivo e spigoloso, la superficie viene trasformata in volume[18]. Dalla fine degli anni Venti la linea riacquista la vivacità iniziale, senza perdere la precedente energia, essa «dialoga con la materia, si agita intorno alle masse; non le definisce, le fa danzare»[18]. A seguito di una crisi espressionista, negli anni Quaranta la linea diviene dura e spessa, nonostante ciò continua ad essere il motore del dinamismo delle immagini. Nell'ultimo periodo la linea verrà spogliata anche degli elementi semantici, quindi non ha più una valenza simbolica, ma diviene anche puro elemento grafico[18]. Sostanzialmente non rinuncia mai alla componente interna dell’opera d’arte, egli definisce la sensibilità dell'artista come una facoltà interiore che vuole plasmare il mondo[20]. Altra costante è l'astrazione, il futurismo è stata la giustificazione per adottare l'astrattismo, in modo da oltrepassare la figuratività. Egli già nei primi anni Dieci anteponeva il senso e le forme all'oggetto naturale; l'opera, per l'artista modenese doveva essere costruita sull'emozione lirica [21]. Nonostante l'astrattismo che sottende tutta la produzione, le immagini vanno lette come racconti, inoltre nella pittura e nei disegni, l'aspetto figurativo realistico è spesso presente; si tratta però di una narrazione che interroga se stessa[22].

Grafica e Scenotecnica[modifica | modifica wikitesto]

La scenotecnica e la scenografia hanno costituito un'importante territorio di ricerca. La scenografia per lui non descrive ma interpreta «l'atmosfera del dramma rappresentato. È l'evocazione rapida di un sogno di un prodigio a mezzo di materie grossolane e di uomini di limitata tecnica» [23]. Durante un incarico presso il Teatro Argentina si rende conto dell'inadeguatezza della scenotecnica contemporanea al fine di raggiungere l'esperienza sinestetica al quale devono concorrere testo e recitazione degli attori, ma anche l'ambientazione costruita. L'attorialità era allora molto accademica, e gli attori volevano spiccare sulla scena, con il risultato che attori e messinscena risultavano separati[23]. L'interesse per la riforma teatrale si ritrova sin dal primo numero di "Noi" in cui pubblica un'immagine sul costume fonodinamico, questa xilografia illustra un tipo nuovo di abito di scena, che diventa espressivo [24]. Approfondendo gli studi scenotecnici arriva ad enunciare i tre punti cardine della sua carriera da scenotecnico nell’ambito della rivoluzione scenica futurista ovvero: la “scenosintesi” che presentò nel 1921 a Praga; la “scenoplastica” studiata nel 1922 e la “scenodinamica”. Oltre ciò propone l’avvento del «teatro poliespressivo futurista» ovvero la realizzazione di costruzioni cinetecniche e luminose, a struttura irradiante, situate al centro di uno spazio circolare, con gli spettatori disposti tutt’intorno su «terrazze spiraliche», capaci di svolgere ogni funzione spettacolare senza il concorso né di elementi narrativi né della presenza umana. Portando lo sguardo dello spettatore verso l’alto, facendogli cioè identificare il nuovo orizzonte con il vertice della costruzione in movimento, il «teatro poliespressivo futurista» avrebbe così celebrato «il rito mistico del dinamismo spirituale»[25]. All’inizio degli anni Trenta la scenografia inizia ad essere più omogenea e distesa, tralasciando alle spalle tutte le invenzioni proposte per i vari palcoscenici del periodo precedente, interessandosi al contempo anche alla danza, della quale sarà attivo promotore a ogni manifestazione futurista. Dopo la sua morte, avvenuta il 17 giugno 1956, l'archivio personale dell'artista è stato donato dagli eredi al Centro Ricerca e Documentazione Arti Visive del Comune di Roma nel 1992, oggi consultabile anche on-line nell'ambito del progetto Archivi del Novecento.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Pittura e Scultura[modifica | modifica wikitesto]

Fra le opere di pittura e scultura polimateriche, se ne contano ben più di 310 – eseguite tra il 1913 e il 1956 – di cui 4 smarrite, alle quali non si può attribuire una datazione precisa. Di seguito sono elencate parte delle opere [26] in ordine cronologico:

  • Ritratto del Padre, 1913;
  • Ritmi Spaziali, 1913;
  • Composizione futurista: Dinamismo di forme, 1914;
  • Ritmi meccanici o linee-forza,1914;
  • Cromofonia, 1914;
  • Plastica dinamica di una ballerina, 1914;
  • Dinamica cromatica d’una ballerina, 1914;
  • Esaltazione coreografica di un essere in fuga, 1914;
  • Danzatrice, 1914;
  • Linee-forza nello spazio, 1914;
  • Beguinage, 1914;
  • Figura+finestra, 1914;
  • Costruzione spaziale di un paesaggio, 1915;
  • Ritratto futurista del poeta Luciano Folgore, 1915;
  • Donna+ambiente, 1915;
  • Donna+luce+ambiente, 1915;
  • Architettura umana, 1916;
  • Ritratto di Orio Vergani, 1916;
  • Dinamismo fisiognomico, 1916;
  • Ritratto di mio fratello (figura+ambiente), 1917;
  • Natura morta, 1917;
  • Simultaneità dei ritmi, 1919;
  • Architettura spaziale cromatica, 1920;
  • Composizione, 1920;
  • Architettura nello spazio, 1920-1922;
  • Ritratto della signora X, 1920-1922;
  • Paesaggio caprese oppure Architettura cromatica di Capri, 1921;
  • La grotta azzurra, 1922;
  • Architettura della tarantella. I oppure Ritmo dello Spazio, 1922;
  • Architettura della tarantella. II, 1922;
  • Busto del poeta Vasari. Architettura dinamica, 1922;
  • Paesaggio, 1922;
  • Arte meccanica oppure Architettura umana, 1922;
  • La geometria della voluttà, 1923;
  • Autoritratto (costruzione spaziale), 1924;
  • Danza meccanica, 1924;
  • La mimica dell’emozione, 1923-1924;
  • Paesaggio femminile. Maschera lignea, 1923-1924;
  • Architettura femminile oppure Scomposizione di nudo, 1925;
  • Passaggio d’un ponte, 1925;
  • La palestra dei sensi, 1925;
  • Sintesi plastica di Marinetti oppure Architettura fisionomica di Marinetti, 1924-1925;
  • Architettura fisionomica di Mussolini, 1924-1925;
  • Mussolini, 1926;
  • Motoscafo in velocità, 1926;
  • Danza campestre (titolo probabile), 1926;
  • La danse du foot-ball, 1927;
  • Composizione T, 1926-1927;
  • Paesaggio caprese, 1926-1927;
  • Ritratto di Madame Boas, 1928;
  • Il cane, 1928;
  • Il ping-pong, 1928;
  • Gli scacchi, 1928;
  • Ritratto di Benedetta Marinetti oppure Paesaggio femminile di Benedetta Marinetti, 1928;
  • Paesaggio femminile di M.lle Zora Cheever, 1928;
  • Architettura di spazio: Capri, 1928;
  • Grotta verde: architettura dello spazio (Capri), 1928;
  • Interviste con la materia: Dolomiti oppure Montagne rocciose, 1928;
  • Corrida, 1928-1929;
  • Metamorfosi degli Dèi o Trionfo della civiltà meccanica, 1929;
  • Ritratto di F. T. Marinetti-poeta parolibero «A», 1929;
  • Itinerario plastico, 1929;
  • Mussolini, 1929;
  • Realtà magica, 1929;
  • Organismo umano, 1929;
  • Paesaggio, 1929;
  • Composizione bioplastica, 1929;
  • Corrida, 1929;
  • Intervista con la natura (Capri), 1929-1930;
  • Alto Adige, 1929-1930;
  • Pescatore caprese oppure Testa in ambiente, 1929-1930;
  • Intervista con la materia oppure Organismo aereo, 1929-1930;
  • Materia cosmica, 1929-1930;
  • La sezione d’oro. Paesaggio femminile di un’attrice (Carmen Boni), 1929-1930
  • Venezia, 1930;
  • Venere meccanizzata, 1930;
  • Organismo cosmico, 1930;
  • Maternità cosmica, 1930;
  • La fabbrica delle emozioni, 1930;
  • Velocità di elica, 1930;
  • Il seduttore della velocità, 1930;
  • Il palombaro dello spazio oppure Le scaphandrier du ciel oppure Le scaphandrier dans les nuages, 1930;
  • L’automa quotidiano, 1930;
  • Intervista con la materia, 1930;
  • Polimetria oppure Composizione, 1930;
  • Organismo aereo-reticolati del cielo, 1930;
  • Composizione spaziale n.42, oppure Astrazione in due tempi, 1930;
  • Astronomia di immagini, 1930;
  • Simultaneità di quote (o di altezze), 1931;
  • Aeropittura, 1931;
  • Aeropittura I, 1931;
  • Aeropittura II, 1931;
  • L’abitante della stratosfera oppure personaggio interplanetario, 1931;
  • La magia della stratosfera, 1931
  • Ritratto di Madame Roger De Nereys, 1932;
  • Il feticcio meccanizzato, 1931;
  • Apparizione magica, 1931;
  • Compenetrazione di mare e di cielo, 1931;
  • La madonna dell’aria oppure Nostra Signora dell’aria, 1931-1932;
  • Paesaggio femminile di Miss Alanova, 1932;
  • Superamento terrestre, 1932;
  • Il pilota dell’infinito, 1932;
  • Forme-forze nello spazio, 1932;
  • Apparizione cosmica, 1932;
  • Paesaggio spirituale di Umberto Notari, 1932;
  • Ritratto d’uomo, 1932;
  • Sintesi di paese. Alto Adige, 1932;
  • Infinito plastico, 1932;
  • Spiritualità extraterrestre, 1932;
  • La quarta dimensione, affresco, 1933;
  • La quarta dimensione, olio, 1933;
  • Metamorfosi biologica oppure apparizioni biologiche, 1933;
  • Ritratto di Marinetti poeta del Golfo della Spezia, 1933-1934;
  • Composizione cosmica, 1934;
  • Metamorfosi geologica, 1934;
  • Paesaggio cosmico oppure metamorfosi cosmica, 1934;
  • Le costellazioni del circo, 1934;
  • I funerali del Romanticismo, 1934;
  • I funerali del Romanticismo II oppure L’albero, 1934;
  • Autoritratto cosmico, 1934;
  • Interviste con la materia, 1934;
  • Marinaio nello spazio, 1934-1935;
  • Biologia plastica oppure Metamorfosi biologica: Alga conchiglia oppure Metamorfosi di roccia in alga conchiglia, 1934-1935;
  • Geometria aerodinamica oppure Simmetria e geometria, 1934-1935;
  • Analogia cosmica, 1935;
  • Apparizione cosmica I oppure Apparizione dell’essere aerodinamico oppure Apparizione dell’essere unicellulare, 1935;
  • Bozzetto per il quadro del «jeu de paume», 1935;
  • Apparizioni aerodinamiche (A),(B),(C),(D), 1935;
  • Apparizione biologica «A», 1935;
  • Ritmi di danza oppure Simultaneità di forme danzanti, 1935;
  • Composizione oppure simultaneità aerea (serie «I miti dell’azione»), 1935;
  • Simultaneità di tempo spazio, 1935;
  • Paesaggio cosmico RX, 1935;
  • Incanti cosmici oppure Incontri cosmici, 1935;
  • Composizione o Figura cosmica, 1935;
  • Elementi vitali di una foresta oppure Automatismo polimaterico, 1936;
  • Pittura solare: Il tennista oppure Pallacorda, 1936;
  • Miti dell’azione: Trasfigurazione dell’atleta, 1936;
  • Motoscafo in velocità, 1936;
  • Organismi cosmici oppure Composizione cosmica, 1936;
  • Paesaggio cosmico, olio su cartone, 1936;
  • Paesaggio cosmico, olio e cera su cartone, 1936;
  • Incanti cosmici oppure Incontri cosmici, 1936;
  • Paesaggio cosmico n.5 oppure Incanti cosmici, 1936;
  • Paesaggio cosmico n.6 oppure Incanti cosmici, 1936;
  • Paesaggio cosmico oppure Forme cosmiche, 1936;
  • Controluce, 1936;
  • Ritmi spaziali oppure Composizione ritmica, 1936;
  • Figura di donna sdraiata al mare oppure Figura nello spazio (serie delle Pitture Solari), 1936;
  • Danza di figura femminile nel sole (serie Pitture Solari), 1936;
  • Sintesi di paese: Piccola marina (Capri), 1936;
  • Organismi cosmici, 1936;
  • Angeli della Terra (I miti dell’azione), 1936;
  • Stato d’animo plastico marino oppure Automatismo polimaterico «B», 1937;
  • Figura nello spazio I oppure Organismi nello spazio (serie Pitture Solari), 1937;
  • Figura nello spazio II (serie delle Pitture Solari), 1937;
  • Figura nello spazio III (serie delle Pitture Solari), 1937;
  • Composizione cosmica, politecnico su tavola,1937;
  • Composizione cosmica, olio, 1937;
  • Composizione cosmica, intarsio di pietre dure, 1938;
  • Vita bioplastica, 1938;
  • Astrazione biologica, 1938;
  • Sintesi di Tivoli oppure Paesaggio aerodinamico oppure organismo cosmico, 1938;
  • Miti dell’azione Mussolini a cavallo oppure Dinamica dell’azione, 1939;
  • Metamorfosi bioplastica, 1939;
  • Sintesi di Taormina, 1939;
  • Rarefazione siderale, 1940;
  • Rarefazione solare, 1940;
  • Figura solare, 1940;
  • Aeroritratto simultaneo di Italo Balbo oppure Trasfigurazione del pilota Italo Balbo, 1940;
  • Capri, 1940;
  • Conchiglia marina (titolo postumo), 1940;
  • Donna al mare presso una roccia, 1940;
  • Composizione n.43, 1940;
  • Calligrafie paraboliche n.1, 1940;
  • Calligrafie paraboliche n.2, 1940;
  • Quanta A o Moto dell’elettrone, 1940;
  • Quanta B, 1940;
  • Automatismo polimaterico «A», 1940;
  • Automatismo polimaterico «C», 1940;
  • Composizione astratta «R», 1941;
  • Apparizione biologica «B» oppure «Origini», 1941;
  • Automatismo polimaterico «F», 1941;
  • Spazialità solare oppure Adriana a Capri, 1941;
  • Ritmi di una nuotatrice (caprese), 1941;
  • Giocatori di calcio, 1941;
  • Maternità cosmica II, 1942;
  • Metamorfosi dell’eroe e la nuova Europa, 1942;
  • Marinetti al fronte oppure Marinetti-poeta nazionale al fronte russo, 1942;
  • Verticalismi veneziani «C», 1943;
  • Sintesi di paesaggio montano, 1943;
  • Composizione K (Riccio e aragosta), 1943;
  • Simultaneità di ritmi oppure Astrazioni plastiche oppure Dinamismo plastico, 1943;
  • Costruzione ritmica, 1943;
  • Astrazione di un’esistenza oppure L’occhio del ciclope, 1943;
  • Donna al mare oppure Cassandra (B-27), 1944;
  • Donna n.1 oppure Cassandra I, 1944;
  • Il minotauro, Teseo, Arianna, 1945;
  • Giove, i Dioscuri – Leda e il cigno, 1945;
  • Dioniso e le baccanti, 1945;
  • Narciso, 1945;
  • Cassandra «C», 1945;
  • Cassandra, 1945;
  • Donna al mare (sdraiata), 1945;
  • Figura nello spazio, 1945;
  • Cassandra al mare «A», 1945;
  • La prima Comunione, 1946;
  • Cassandra 1946, 1946;
  • Cassandra col garofano oppure Figura nello spazio, 1946;
  • Cassandra, 1947;
  • Figura al mare, 1947;
  • Cassandra al mare, 1947;
  • Cassandra «B-26», 1947;
  • Capitano di mare II (forse «Il Figlio dell’Armatore», Capri), 1947;
  • Primavera bioplastica, 1947;
  • Il ritratto d’Europa, 1948;
  • Paesaggio del Sud Italia, 1948;
  • Barche e mare, 1948;
  • Composizione astratta, 1948;
  • Composizione «N», 1948;
  • Il lavoro nel tempo, 1948;
  • Composizione, 1949;
  • Composizione orizzontale, 1949;
  • Ritmi astratti, 1949;
  • Astronomia di immagini, 1949;
  • Composizione astratta «A-6», 1949-1950;
  • Anatomie concrete oppure Fissioni d’immagini-organismi spaziali, 1949-1950;
  • Tensioni astratte n.1, 1950;
  • Composizione spaziale-1950, 1950;
  • Composizione astratta (su fondo giallo), 1950;
  • Astrazione formale di un volto, 1950;
  • Composizione, 1950;
  • Composizione rosa-giallo-azzurro oppure «Ritmi», 1950;
  • Opera «A-Z» oppure Anatomia concreta d’immagini astratte, 1950;
  • Motivo astratto «H», 1950;
  • Composizione spaziale «C», 1950;
  • Composizione spaziale «C.L.», 1950;
  • Composizione spaziale «B», 1950;
  • Composizione «S-4», 1950
  • Anatomie concrete «V-c» oppure Fissioni d’immagini, 1950;
  • Anatomie concrete «III» oppure Fissioni d’immagini, 1950-1951;
  • Anatomie concrete «IX-G», 1951;
  • Anatomie concrete in giallo e verde, 1951;
  • Anatomie concrete con varianti C, 1951;
  • Fissioni d’immagini oppure Composizione 1951, 1951;
  • Composizione «L», 1951;
  • Rapporti lineari, 1951;
  • Tensioni astratte n.3, 1951;
  • Tensioni astratte n.4, 1951;
  • Apparizioni simultanee 1952;
  • Simultaneità lineari, 1952;
  • Forme-forze nello spazio, 1952;
  • Conflitto di forze, 1952;
  • Composizione cosmica n.9 1952;
  • Composizione cosmica n.10 oppure disintegrazione plastica, 1952;
  • Composizione cosmica n.12, 1952;
  • Composizione astratta «Y», 1952;
  • Composizione astratta «G-R», 1952;
  • Composizione n.1, 1952;
  • Composizione n.2, 1952;
  • Composizione «R-3», 1952;
  • Canto fermo, 1952;
  • Animismo geometrico n.1, 1952;
  • Animismo geometrico n.2, 1953;
  • Apparizione plastica oppure Sintesi di forma-colore, 1953;
  • Architettura spaziale, 1953;
  • Uno in due, 1953-1954;
  • Metamorfosi spaziale, 1953;
  • Ritmica spaziale, 1953;
  • Tensioni cosmiche, 1953;
  • Organismo plastico, 1953;
  • Un punto e una linea, 1954;
  • Forze cosmiche, 1954;
  • Tensioni astratte n.2, 1954;
  • Tensioni astratte n.3, 1954;
  • Rapporti lineari n.6 oppure Rapporti armonici, 1954;
  • Composizione ritmica oppure Rapporti armonici, 1954;
  • Composizione astratta «R-G», 1954;
  • Irradiazioni cosmiche, 1954;
  • Metamorfosi bioplastiche, 1954;
  • Tangenti cosmiche oppure metamorfosi bioplastiche, 1954;
  • Sur le motif, 1954;
  • Composizione «Z», 1954;
  • Forme-forze magmatiche (o Magnetiche), 1954;
  • Composizione «A-12», 1954;
  • Ritmi nello spazio, 1955;
  • Rapporti armonici, 1955;
  • Apparizione cosmica II, 1955;
  • Calligrafia di forme, 1955;
  • Ritmi simultanei, 1955;
  • Apparizione bioplastica, 1955;
  • Calligrafia concreta oppure Calligrafia concreta d’immagini, 1955;
  • Dissonanze, 1955;
  • Armonie in libertà, 1955;
  • Segni automatici, 1955;
  • Composizione bioplastica, 1955;
  • Composizione astratta «H-R», 1955;
  • Concrezione cosmica, 1955;
  • Simultaneità ritmica, 1955;
  • Incendio verde, 1955;
  • Magia cosmica, 1955;
  • Astrazione plastica, 1955;
  • Astrazione plastica «X», 1955;
  • Dissonanze n.1, 1955;
  • Composizione geoplastica, 1955;
  • Catene cosmiche, 1956;
  • Composizione astratta su lavagna n.1, 1956;
  • Composizione astratta su lavagna n.2, 1956;
  • Il sole tatuato, data ignota poiché smarrito;
  • Radio-fauna, data ignota poiché smarrito;
  • La magia della perla nera, data ignota poiché smarrito;
  • Lo schermo nel deserto oppure Il continente nero alla conquista della civiltà meccanica, data ignota poiché smarrito;

Liriche e prose su bozzetti di scene e costumi[27][modifica | modifica wikitesto]

  • “Perfido incanto” (film diretto da A.G. Bragaglia), 1916;
  • “Thais” – Novissima film, Roma, 1916;
  • “Occhi consacrati” – Cirius film, Napoli, 1916;
  • “La principessa Olga” – Cirius film, Napoli, 1916;
  • “La vita dell’uomo” di Andreieff, Teatro Argentina, Roma, 1916;
  • “Cappuccetto Rosso”, di Vittorio Gui, 1918;
  • “Matoum et Tévibar” di P. Albert Birot, Teatro Odescalchi, Roma, 1919;
  • “Cenerentola” di Vittorio Gui – Teatro dei Piccoli, Roma, 1919;
  • “Lo Schiavo” di A. Ricciardi – (Teatro del Colore) Teatro Argentina, Roma, 1920;
  • “Chitra” di R. Tagore – (Teatro del Colore) Teatro Argentina, Roma, 1920;
  • “L’après-midi d’un faune” di S. Mallarmé – (Teatro del Colore) Teatro Argentina, Roma, 1920;
  • “L’intrusa” di M. Maeterlink – (Teatro del Colore) Teatro Argentina, Roma, 1920;
  • “Il velo della felicità” di G. Clemenceau – (Teatro del Colore) Teatro Argentina, Roma, 1920;
  • “Bateau ivre” di A. Rimbaud – (Teatro del Colore) Teatro Argentina, Roma, 1920;
  • “Rose di carta” di L. Folgore – (Teatro del Colore) Teatro Argentina, Roma, 1920;
  • “Ditirambo III” di G. D’Annunzio – (Teatro del Colore) Teatro Argentina, Roma, 1920;
  • “Notte d’ottobre” di A. De Musset – (Teatro del Colore) Teatro Argentina, Roma, 1920;
  • “Antineutralità” di F. T. Marinetti – (Teatro Sintetico Futurista) Teatro Svandovo, Praga 1921;
  • “Vengono!” di F. T. Marinetti – (Teatro Sintetico Futurista) Teatro Svandovo, Praga 1921;
  • “Parallelepipedi” di P. Buzzi - (Teatro Sintetico Futurista) Teatro Svandovo, Praga 1921;
  • “Giallo+Rosso+Verde” di E. Settimelli – (Teatro Sintetico Futurista) Teatro Svandovo, Praga 1921;
  • “La Garçonniere” di U. Boccioni – (Teatro Sintetico Futurista) Teatro Svandovo, Praga 1921;
  • “Il pranzo di Sempronio” di E. Settimelli – (Teatro Sintetico Futurista) Teatro Svandovo, Praga 1921;
  • “L’uomo e la scienza” di U. Boccioni - (Teatro Sintetico Futurista) Teatro Svandovo, Praga 1921;
  • “La Guerra” di F. B. Pratella – Teatro degli Indipendenti, Roma, 1923;
  • “Il dramma della camera 77” di G. Sommi-Picenardi – Teatro degli Indipendenti, Roma, 1923;
  • “Glauco” di E. L. Morselli - Teatro degli Indipendenti, Roma, 1923;
  • “Psicologia di macchine” di Silvio Mix – (Teatro Futurista) rappresentato in 18 teatri italiani, 1924;
  • “La rinascita dello spirito” di E. Prampolini – Teatro Nazionale, Praga, 1923;
  • “Il tamburo di fuoco” di F. T. Marinetti – Teatro Nazionale, Praga, 1923;
  • “Il revisore” di Gogol – Teatro Keinz-Bühne, Vienna, 1924;
  • “Il vulcano” di F. T. Marinetti – (Teatro di Stato, diretto da Pirandello) Teatro Argentina, Roma, 1924;
  • “Giulietta e Romeo” di W. Shakespeare – Teatro Nazionale, Praga, 1924;
  • “Quadrante d’amore” di Luciano Folgore, 1924;
  • “L’isola delle scimmie” di L. Antonelli – Teatro Vinorhady, Praga, 1925;
  • “La macchina calcolatrice” di J. Singe – Teatro Guild, New York, 1926;
  • “I prigionieri” di F. T. Marinetti – Teatro Argentina, Roma e tournée in Italia, 1926;
  • “Roi Bombance” di F. T. Marinetti, 1926;
  • “La nascita di Ermafrodito” di V. Orazi e O. Respighi – (Teatro della Pantomima Futurista) Teatro de la Madeleine, Parigi, 1927;
  • “L’agonia della rosa” di V. Davico – (Teatro della Pantomima Futurista) Teatro de la Madeleine, Parigi, 1927;
  • “Tre momenti” di L. Folgore e F. Casavola – (Teatro della Pantomima Futurista) Teatro de la Madeleine, Parigi, 1927;
  • “Popolaresca” di E. Prampolini e F. B. Pratella – (Teatro della Pantomima Futurista) Teatro de la Madeleine, Parigi, 1927;
  • “Il dramma della solitudine” di L. Folgore e G. Sommi-Picenardi – (Teatro della Pantomima Futurista) Teatro de la Madeleine, Parigi, 1927;
  • “L’arlecchino e il manichino” di F. Scardaoni – (Teatro della Pantomima Futurista) Teatro de la Madeleine, Parigi, 1927;
  • “Il mercante di cuori” di E. Prampolini e F. Casavola – (Teatro della Pantomima Futurista) Teatro de la Madeleine, Parigi, 1927;
  • “Urashima” di A. De Polignac – (Teatro della Pantomima Futurista) Teatro de la Madeleine, Parigi, 1927;
  • “Cocktail” di F. T. Marinetti e S. Mix - (Teatro della Pantomima Futurista) Teatro de la Madeleine, Parigi, 1927;
  • “L’ora del Fantoccio” di L. Folgore e A. Casella – Teatro Lirico, Milano, 1928;
  • “La Salamandra” di L. Pirandello e M. Bontempelli – Teatro Lirico, Milano, 1928;
  • “Voluttà geometrica” di L. Folgore e G. Sommi-Picenardi – Teatro Lirico, Milano, 1928;
  • “Mani” di Enrico Prampolini, 1928-1933. Film mai realizzato.
  • “Il castello nel bosco” di F. Casavola – Teatro Reale dell’Opera, Roma, 1930;
  • “L’alba di Don Giovanni” di F. Casavola – Festival Musicale, Teatro «La Fenice», Venezia, 1932;
  • “La bajadera della maschera gialla” di F. Santoliquido – Teatro Comunale, San Remo, 1934;
  • “Tre atti” di M. Gallian – (Nuovo Teatro), Roma, Teatro Eliseo, Milano, Teatro Manzoni, Milano, 1936;
  • “La finestrina” di V. Alfieri – Inaugurazione del Teatro delle Arti, Roma, 1937;
  • “Il ratto d’Europa” di G. Oltremare – (Compagnia Tofano) Teatro Argentina, Roma, 1937;
  • “La foresta pietrificata” di R. E. Sherwood – Teatro delle Arti, Roma, 1938;
  • “Una cosa di carne” di Rosso di San Secondo – Comp. Cimara-Borboni-Bragaglia – (Tournée nell’America del Sud), 1938;
  • “L’uomo che incontrò se stesso” di L. Antonelli – (Compagnia della Commedia), Teatro Olimpia, Milano, 1938;
  • “I Menecmi” di Plauto – (Compagnia della Commedia), Teatro Olimpia, Milano, 1938;
  • “Notte di sangue” di F. Garcia-Lorca – Teatro delle Arti, Roma, 1939;
  • “Anna Christie” di O’Neill – Teatro delle Arti, Roma, 1939;
  • “Il fornaretto di Venezia” di F. Dall’Ongaro – Teatro delle Arti, Roma, 1940;
  • “Il Reduce” del Ruzzante – Teatro delle Arti, Roma, 1940;
  • “Le Trachinie” di Sofocle – Teatro dell’Università, Roma, 1940;
  • “El Retablo” di M. Ravel – Teatro delle Arti, Roma, 1940;
  • “Cori” Azione coreografica di V. Tommasini – Teatro delle Arti, Roma, 1940;
  • “Strano interludio” di O’Neill – Teatro delle Arti, Roma, 1940;
  • “Sor Bonaventura” di S. Tofano – Teatro Quattro Fontane, Roma, 1941;
  • “L’isola dei pappagalli” di S. Tofano – Teatro Quattro Fontane, Roma, 1941;
  • “La Venexiana” Anon. Del XVI sec. – Teatro delle Arti, Roma, 1941;
  • “Le baruffe chiozzotte” di C. Goldoni, musica di G. F. Malipiero – Teatro delle Arti, Roma, 1941;
  • “Pioggia” di J. Colton e W. S. Maugham – Teatro delle Arti, Roma, 1941;
  • “La dama d’Eguchi” “NO” giapponesi – Teatro dell’Università, Roma, 1941;
  • “Il cavalier Miseria” “NO” giapponesi – Teatro dell’Università, Roma, 1941;
  • “La vecchia poetessa” “NO” giapponesi – Teatro dell’Università, Roma, 1941;
  • “Le nuvole” di Aristofane – Teatro dell’Università, Roma, 1941;
  • “Renard” o “Il gatto e la volpe” di I. Strawinsky – Teatro delle Arti, Roma, 1941;
  • “Apollo Musagete” di I. Strawinsky – Teatro delle Arti, Roma, 1941;
  • “La vita che ti diedi” di L. Pirandello – Teatro dell’Università, Roma, 1941;
  • “Il lutto si addice ad Elettra” di O’Neill – Teatro delle Arti, Roma, 1941;
  • “Il miglior giudice è il Re” di Lope De Vega – Teatro dell’Università, Roma, 1942;
  • “La Tarantola” balletto di G. Piccioli – Teatro dell’Opera, Roma, 1942;
  • “Racconti di Perrault” balletto di M. Ravel – Teatro delle Arti, Roma, 1942;
  • “Nozze” di I. Strawinsky – Teatro delle Arti, Roma, 1942;
  • “La Giara” di A. Casella – Teatro San Carlo, Napoli, 1942;
  • “La Sonnambula” di V. Bellini (Maggio Fiorentino) – Teatro Comunale di Firenze, 1942;
  • “I capricci di Callot” di G. F. Malipiero – Teatro dell’Opera, Roma, 1942;
  • “Il mandarino meraviglioso” balletto di Bela Bartok – Teatro alla Scala, Milano, 1942;
  • “Il nembo” di M. Bontempelli – Teatro dell’Università, Roma, 1942;
  • “Danze spagnole” eseguite da Nandy Santander – Teatro delle Arti, Roma, 1943;
  • “Canidia” di F. Casavola – Teatro Eliseo, Roma, 1943;
  • “Andata e Ritorno” opera da camera di P. Hindemith – Teatro delle Arti, Roma, 1943;
  • “La Fiorina” Del Ruzzante – Teatro delle Arti, Roma, 1943;
  • “La giara” di A. Casella – Carro di Tespi Lirico, Piacenza, 1943;
  • “L’avventuriero davanti alla porta” di M. Begovic – Teatro delle Arti, Roma, 1943;
  • “I pupazzetti” di A. Casella – (Costumi per Alanova) Teatro Eliseo, Roma, 1943;
  • “Aida” di G. Verdi – Teatro San Carlo, Napoli, 1943;
  • “Intermezzo veneziano” di G. F. Malipiero – Teatro Municipale di Lima (Perù), 1943;
  • “Sinfonia Tragica” di Alan Berg, 1944;
  • “Tiepolesco” balletto di V. Tommasini – Balletti Alanova, Teatro San Carlo, Napoli e altrove, 1945;
  • “Racconti di Perrault” di M. Ravel – Balletti Alanova, Teatro San Carlo, Napoli e altrove, 1945;
  • “Scuola di sartine” di Hoffenbach e V. Tommasini – Balletti Alanova, Teatro San Carlo, Napoli e altrove, 1945;
  • “Don Giovanni” di F. Casavola – Balletti Alanova, Teatro San Carlo, Napoli e altrove, 1945;
  • “Tre palle e un soldo” di A. Casella – Balletti Alanova, Teatro San Carlo, Napoli e altrove, 1945;
  • “Carnevale” di Robert Alexander Schumann – Balletti Alanova, Teatro San Carlo, Napoli e altrove, 1945;
  • “Bolero” di M. Ravel – Balletti Alanova, Teatro San Carlo, Napoli e altrove, 1945;
  • “La valse” di M. Ravel – Balletti Alanova, Teatro San Carlo, Napoli e altrove, 1945;
  • “Edipo Re” di Sofocle – Aula Magna dell’Università, Roma, 1946;
  • “Salomé” di R. Strauss – Teatro San Carlo, Napoli e Teatro Massimo, Palermo, 1947;
  • “Madama Butterfly” di G. Puccini – Teatro del Carro di Tiespi, Roma, 1947;
  • “Il Campiello” di C. Goldoni – Teatro dell’Ateneo, Roma, 1947;
  • “Fedra” di G. D’Annunzio – (Costumi Compagnia Franchini) Teatro di Pescara, 1948;
  • “Salambò” di F. Casavola – Teatro dell’Opera, Roma, 1948;
  • “Yerma” di F. Garcia-Lorca – Festival Siciliano, Teatro Biondo, Palermo, 1948;
  • “Orfeo” di J. Cocteau – Festival Siciliano, Teatro Biondo, Palermo, 1948;
  • “La Norma” di V. Bellini – Teatro San Carlo, Napoli, 1949;
  • “Il Processo” di F. Kafka – Teatro dell’Ateneo, Roma, 1949;
  • “Gli idoli” di R. Angotti – Teatro Valle, Roma, 1949;
  • “La veglia dei lestofanti” di J. Gay e B. Brecht – Teatro della Floridiana (Estate Musicale del Teatro San Carlo), Napoli, 1950;
  • “Otello” di W. Shakespeare – Teatro Greco, Taormina, 1950;
  • “Dafni e Cloe” di M. Ravel – Teatro dell’Opera, Roma, 1951;
  • “La vita breve” di M. De Falla – Teatro San Carlo, Napoli, 1951;
  • “Il Castello di Barbableu” di Bela Bartok – Teatro San Carlo, Napoli, 1951;
  • “Glauco” di E. L. Morselli – Teatro Greco, Taormina, 1951;
  • “Don Giovanni” di W. A. Mozart – Teatro Municipale, Cagliari, 1952;
  • “El Retablo de Maese Pedro” di M. De Falla – Teatro Nuovo, Milano e Teatro Massimo, Cagliari, 1952;
  • “L’Imperatore John” di O’Neill e Gruenberg – Teatro dell’Opera, Roma, 1952;
  • “L’ira spagnola” di M. De Falla – Teatro San Carlo, Napoli, 1952;
  • “Operazione aritmetica” (bolle di sapone), balletto di F. Casavola – Teatro dell’Opera, Roma, 1953;
  • “Segni nello spazio” balletto di G. Petrassi – (Compagnia del Balletto) Roma, Firenze, Milano, 1955;
  • “San Francesco” mistero di G. F. Malipiero – Teatro Massimo, Cagliari, 1955;
  • “Varieté” azione coreografica di E. Prampolini e V. Tommasini (si ignora la località e il teatro);
  • “Sette peccati” del Mo. Veretti, balletto (scene e costumi non realizzati), 1955.

Scritti[modifica | modifica wikitesto]

  • Pablo Picasso, Cinquanta disegni di Pablo Picasso (1905-1938) con scritti di Carlo Carrà Enrico Prampolini, Alberto Savinio, Gino Severini, Ardengo Soffici., Novara: Posizione, 1943.
  • Enrico Prampolini, Scenografia italiana: Dal Rinascimento ad oggi, Roma: C. Bestetti, 1950.
  • Enrico Prampolini (a cura e con introduzione di) , Cinco seculos de cenografia italiana: Exposicao de arte teatral italiana: Bruxelles, Paris, Amsterdam, Copenaghen, London, New Jork, Oesao Paulo, Buenos Aires, Montevid: catalogo, Roma: E. Bestetti, 1951.
  • Enrico Prampolini, Scenotecnica, Milano: Hoepli, 1940.
  • Enrico Prampolini, La plastica futurista (Dal dinamismo plastico dell’architettura spirituale), in L’Impero, Roma, 8 luglio 1932..
  • Enrico Prampolini, L’atmosfera scenica futurista, in Noi, II, Roma, settembre 1924.


Illustrazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Ruggero Vasari, La mascherata degli impotenti ed altre sintesi teatrali, in Noi, interferenze grafiche e ritratto dell'autore di Enrico Prampolini, Roma, 1923.
  • Fillia, La morte della donna: romanzo a novelle collegate, illustrazioni di Enrico Prampolini, Torino, Edizioni Sindacati Artistici, 1925.
  • Filippo Tommaso Marinetti, Prigionieri e vulcani, Milano, Casa editoriale Vecchi, 1927. .
  • Filippo Tommaso Marinetti, Spagna veloce e toro futurista: poema parolibero seguito dalla Teoria delle parole in libertà, Copertina di Enrico Prampolini, Milano, G. Morreale, 1931.
  • Bruno Giordano Sanzin, Infinito:(parabola cosmica), presentazione futurista di F.T. Marinetti; copertina di Enrico Prampolini, Roma, Futuriste di Poesia, 1933.
  • Cristoforo Mercati, Incontro con Guido Keller: Lorenzo Viani, illustrazioni di Enrico Prampolini, Lucca, Tecnografica, 1935.
  • Anton Giulio Bragaglia, Territori tedeschi di Roma, illustrazioni di Enrico Prampolini, Firenze, R. Bemporad & Figlio, 1938.
  • Enrico Prampolini, Scenotecnica, Milano: Hoepli, 1940.
  • Anton Giulio Bragaglia, Le maschere romane, illustrazioni di Enrico Prampolini, Roma, Colombo, 1947.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fonti 2006,  p.11
  2. ^ Menna 1967, p.319
  3. ^ Menna 1967
  4. ^ Secondo alcuni commentatori queste pellicole anticipano i contenuti del cinema d'avanguardia francese e russo, nonchè dell'espressionismo tedescoMenna 1967, p.319;Comin 1937
  5. ^ Strożek 2016,  p.28
  6. ^ Strożek 2016,  p.30
  7. ^ Walter L. Adamson, Avant-garde modernism and Italian Fascism: cultural politics in the era of Mussolini, in Journal of Modern Italian Studie, vol. 6, n. 2, 2001.
  8. ^ Strożek 2016,  p.32
  9. ^ Strożek 2016,  p.35
  10. ^ Mulazzani 2004
  11. ^ Riccio 2013,  p.32
  12. ^ Ricci 2013
  13. ^ Fonti 2006,  p.11
  14. ^ https://www.youtube.com/watch?v=XRFMhAtDzUk. URL consultato il 27 ottobre 2015.
  15. ^ Ragazzi 1997
  16. ^ Fonti 2006, p.18
  17. ^ Prampolini 1932
  18. ^ a b c d Fonti 2006, p.19
  19. ^ In questo periodo segue ancorale lezioni di Duilio Cambellotti
  20. ^ Menna 1967, pp.23-24
  21. ^ Fonti 2006, p.20
  22. ^ Fonti 2006, p.21
  23. ^ a b Fonti 2006, p.12
  24. ^ Fonti 2006, p.23
  25. ^ Lista 2013,  p.147;Prampolini 1924
  26. ^ Menna 1967,  pp.225-258
  27. ^ Menna 1967, pp. 325-329

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Federico Pfister, Enrico Prampolini, Milano: Hoepli, 1940.
  • Sandro Biazzi, Biazzi: Mostra postuma del pittore S. B. alla galleria s. Marco, Via del Babuino 61, Roma, 8-18 dicembre 1948., Roma: tip. l'airone, 1948.[Prefazione di Enrico Prampolini. Parole di Alessandro Varaldo e Piero Ottolini]
  • Alberto Sartoris, Introduzione alla architettura moderna: Centonovanta illustrazioni, Milano: U. Hoepli, 1948.[3 edizione rifusa e integrata, prefazione di Enrico Prampolini].
  • Presentazione di Albino Galvano, Enrico Prampolini alla Saletta, Modena: Tip. E. Bassi e Nipoti, 1954.
  • Pierre Courthion, Enrico Prampolini, Roma: De Luca, 1957.
  • Palma Bucarelli (presentazione di), Enrico Prampolini, Roma: De Luca ed., 1961.
  • Vanni Scheiwiller, a cura di Prampolini futurista: 1912-1924, Milano, All'insegna del pesce d'oro, 1962.
  • Filiberto Menna, Enrico Prampolini, Roma, De Luca, 1967.
  • Azienda Autonoma di Turismo, Bergamo, Omaggio a E. Prampolini (1894-1956), Bergamo: Galleria Lorenzelli, 1967.
  • Mario Monteverdi (a cura di), Avanguardia a teatro dal 1915 al 1955 nell'opera scenografica di Baldessari, Depero, Prampolini 29 novembre 1969-10 gennaio 1970, Milano: Ferrari, 1969.
  • Bruno G. Sanzin (a cura di), Omaggio di Trieste a Enrico Prampolini: Sala d'arte di Palazzo Costanzi, 7-31 luglio 1973, Trieste: Tip. Moderna, 1973.
  • Federico Brook e Vittorio Mainardi (a cura di), E. Prampolini: 1974, gennaio-febbraio: Istituto italo-latino americano, Roma: Christen, 1974.
  • Silvana Sinisi (a cura di) , Varieté, Prampolini e la scena, Torino: Martano Editore, 1974.
  • Comune di Modena, Dipartimento istruzione, cultura, sport e tempo libero, Enrico Prampolini, 1894-1956: continuità dell'avanguardia in Italia: Galleria civica, 1978, gennaio-marzo, Modena: Cooptip, 1978.
  • Danilo Presotto (a cura di), Lettere di Tullio Crali, Valentino Danieli, Fortunato Depero, Dino Gambetti, Alf Gaudenzi, Antonio Marasco, Benedetta Marinetti, Filippo Tommaso Marinetti, Pino Masnata, Marisa Mori, Vittorio Orazi, Giacomo Picollo, Enrico Prampolini, Bruno Sanzin, Mino Somenzi, Tato, Ernesto Thayaht, Ruggero Vasari 1929-1939, Savona: Liguria, 1981.
  • Achille Bonito Oliva (a cura di), Prampolini: 1913-1956, Modena: Galleria Fonte d'Abisso, 1985.
  • Achille Bonito Oliva, Prampolini: opere dal 1913 al 1956: Enrico Prampolini (1894-1956), Bologna: Galleria Marescalchi, 1986.
  • Luciano Caruso, Breve storia del Futurismo a Capri: ovvero il paradiso (mancato) dei futuristi, “Nord e Sud”, n.33, luglio-settembre 1986.
  • Guido Ballo (a cura di), Prampolini: verso i polimaterici, Modena: Galleria Fonte d'abisso; Milano: Fonte d'abisso arte, 1989.
  • Luciano Caramel (a cura di), Catalogo della mostra tenuta a Milano, Fonte d'Abisso Arte, dal 17 ottobre al 20 dicembre 1990, Prampolini e Burri e la materia attiva; con la ristampa anastatica della pubblicazione di Enrico Prampolini Arte polimaterica, verso un'arte collettiva, O.E.T., Edizioni del Secolo, Roma, 1944, Milano: Fonte D'Abisso Arte, 1990.
  • Enrico Prampolini: taccuini inediti 1942-1956. Galleria civica, Modena, Palazzina dei giardini, Bologna: Nuova Alfa, 1991.
  • Silvana Sinisi, Un inedito di Prampolini: Il polline abbandonato, Roma: Bulzoni, 1991.
  • Enrico Crispolti (a cura di), Prampolini. Dal futurismo all’informale, Roma: Carte Segrete, 1992.
  • Rosella Siligato, Prampolini, carteggio 1916-1956, Roma: Carte Segrete, 1992.
  • Giovanni Lista, La Scéne futuriste, Parigi, Editions du Centre National de la Recherche Scientifique, 1989.
  • Giovanni Lista, Enrico Prampolini. Carteggio futurista, Roma, Carte segrete, 1992.
  • Giovanni Lista, Enrico Prampolini futurista europeo, Roma, Carocci, 2013.
  • Nicola Galante, Diario di un ebanista (1911), Vasto: Comitato Premio Vasto d'arte contemporanea: Il torcoliere, 2003.[saggio sull'autore di Luigi Carluccio; scritti di Enrico Prampolini et al.; con uno studio di Angela Lucia Marrongelli].
  • Daniela Fonti (a cura di), Prampolini futurista: disegni, dipinti, progetti per il teatro 1913-1931, Milano, Skira, 2006.
  • Bruno Di Marino, Marco Meneguzzo, Andrea La Porta (a cura di), Lo sguardo espanso. Cinema d'artista italiano 1912-2012, Silvana Editoriale, 2012.
  • Gianluca Riccio (a cura di), Prampolini: i taccuini capresi, 1946-1948, Capri: La conchiglia, 2013.
  • Federica Pirani e Gianluca Riccio (a cura di), Catalogo della Mostra tenuta a Roma nel 2016-2017, Laboratorio Prampolini, Cinisello Balsamo: Silvana; Roma: MACRO collezione, 2016.
  • Vittorio Gnocchini, L'Italia dei liberi muratori. Brevi biografie di Massoni Famosi, Roma, Erasmo, 2005.
  • Jacopo Comin, Appunti sul cinema d'avanguardia, in Bianco e nero, vol. 1, gennaio 1937.
  • Marco Mulazzani, Il dibattito sulle arti applicate e l'architettura, in Giorgio Ciucci e Giorgio Muratore (a cura di), Storia dell'architettura italiana. Il primo Novecento., Milano, Electa-Mondadori, 2004.
  • Gianluca Riccio (a cura di), Prampolini: i taccuini capresi, 1946-1948, Capri, La conchiglia, 2013..
  • Przemysław Strożek, Panorama di collaborazioni internazionali.Enrico Prampolini e i suoi contatti con gli ambienti dell’avanguardia polacca, in pl.it, vol. 7, 2016..
  • Franco Ragazzi, Liguria futurista. Catalogo della mostra, Genova, Mazzotta, 1997, ISBN 978-88-202-1260-5.

Voci Correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri Progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti Esterni[modifica | modifica wikitesto]