Luciano Caramel

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Luciano Caramel nel 2013

Luciano Caramel (Como, 13 dicembre 1935Erba (Italia), 26 novembre 2022[1]) è stato un critico d'arte e storico dell'arte italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1970 collaborò alla Biennale di Venezia, di cui fu commissario nel 1982. Commissario della Quadriennale di Roma nel 1993, la sua carriera accademica si svolse, nell'arco di un cinquantennio, nei ruoli di rettore dell'Accademia Albertina di Torino, nell'anno accademico (1976-1977), di vicerettore dell'Accademia di Brera, dal 1979 al 1982, di professore ordinario di Storia dell'arte moderna a Lecce all'Università del Salento, infine di professore ordinario di Storia dell'arte contemporanea all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Brescia fino al 2008. Nel 2002, col Vescovo Carlo Chenis, curò la Decima Biennale d'Arte Sacra[2][3][4].

In ambito moderno scrisse su Girolamo Borsieri e sulle collezioni di Federico Borromeo.

Caramel possedeva un gran numero di opere d'arte del '900, avendo una collezione d'oggetti costituita in collaborazione con Fiorenzo Barindelli[5].

Muore a 86 anni nel novembre 2022 in una casa di cura a Erba (Italia) dove era ricoverato.[6]

La vicenda familiare[modifica | modifica wikitesto]

Il padre era originario di Fagarè della Battaglia, frazione di San Biagio di Callalta, Treviso, dove la famiglia Caramel viveva e dove nel 1890 nacque Giacomo Caramel, zio di Luciano. Vi nacque anche un'altra zia, Grazia Bottani, anch'essa pittrice e singolare artista che espone 4 volte i suoi arazzi alla Biennale di Venezia. I suoi cugini trevigiani, figli di Giacomo e di un altro fratello sono stati artisti che con varie vicissitudini e fortune affrontarono la ricostruzione culturale del dopoguerra: Angelo Caramel (1924-1970) pittore tormentato scomparso prematuramente, Bruno Darzino esponente di rilievo della rinascita artistica di Treviso, "La piccola Atene" da una felice definizione di Dino Buzzati, Sergio Palmi Caramel (1925-1981) e Claudio Caramel (1957), architetti che dal 1960 hanno realizzato opere tutelate tra le architetture del Novecento. Nel 1983 i Musei civici di Treviso organizzano una grande mostra retrospettiva di Giacomo Caramel ormai ultranovantenne, e Luciano lascerà sul catalogo curato da Luigina Bortolato e Franco Solmi, una pagina indimenticabile intitolata "Caratteristiche strutturali del fare di Giacomo Caramel". Scrive: "...è con preoccupazione opposta che mi accingo a scrivere questa testimonianza su Giacomo Caramel, fratello di mio padre e a me da sempre vicino nella comunanza degli interessi, nell'ininterrotto dialogo culturale, oltre che nella stretta consanguineità. Quella cioè che il timore d'essere influenzato dai sentimenti e di cadere quindi in abbagli di giudizio provochi una sorta di eccessivo controllo, di ingiusto rigorismo..."[7]. Proprio in occasione della grande antologica al Museo Bailo, entra in contatto con Claudio Caramel, che giovanissimo aiuta il vecchio pittore nell'ordinamento dell'opera per la mostra e collabora con Giuseppe Davanzo per l'allestimento, da lì inizierà una lunga vicinanza con l'architetto padovano che custodisce l'Archivio Caramel.[8]

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Santa Nastro, Morto lo storico dell'arte, docente e curatore Luciano Caramel, su https://www.artribune.com/, 26 novembre 2022. URL consultato il 26 novembre 2022.
  2. ^ Museo d'Arte Sacra Contemporanea, San Gabriele, Isola del Gran Sasso dal 21 luglio al 29 settembre 2002 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2016).
  3. ^ Biennale d'Arte Sacra Contemporanea MUSEO STAUROS D'ARTE SACRA CONTEMPORANEA, ISOLA DEL GRAN SASSO (TE).
  4. ^ Isola del Gran Sasso - Nel segno della luce. URL consultato il 20 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2016).
  5. ^ Marco Mologni, Addio a Barindelli, «re» degli Swatch Collezionista di orologi pop e tele d'autore, in Corriere della Sera, 6 dicembre 2013. URL consultato il 2 dicembre 2015.
  6. ^ Addio a Luciano Caramel storico e critico dell'arte, in La Provincia di Como, 26 novembre 2022. URL consultato il 27 novembre 2022.
  7. ^ Luigina Bortolatto e Franco Solmi (a cura di), Giacomo Caramel attraverso il nostro secolo, in Catalogo della mostra antologica di Giacomo Caramel, Luciano Caramel, Treviso, Museo civico Luigi Bailo, 1983, pp. 23-27.
  8. ^ Virginio Briatore, Giacomo, Angelo, Sergio e Claudio Caramel attraverso il 900, a cura di Camilla Zanuso e Silvio San Pietro, Milano, Edizioni L'Archivolto, 1995.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Cecilia De Carli, Francesco Tedeschi (a cura di), Il presente si fa storia. Scritti in onore di Luciano Caramel, Milano, ed. Vita e Pensiero, 2006, ISBN 978-8834313855

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Claudio Caramel

Controllo di autoritàVIAF (EN2514835 · ISNI (EN0000 0001 0862 756X · SBN CFIV027853 · BAV 495/135090 · LCCN (ENn82050798 · GND (DE1029972427 · BNE (ESXX1083170 (data) · BNF (FRcb121788784 (data) · J9U (ENHE987007259586005171 · NSK (HR000100099 · CONOR.SI (SL185610851 · WorldCat Identities (ENlccn-n82050798