Torre di Bantine Sale

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Torre di Bantine Sale
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneSardegna
LocalitàPorto Ferro
IndirizzoStrada Provinciale 117
Coordinate40°40′41.28″N 8°11′49.21″E / 40.678133°N 8.197002°E40.678133; 8.197002
Informazioni generali
CondizioniRudere
CostruzioneMetà XVI secolo
UsoTorre di avvistamento e segnalazione

La Torre di Bantine Sale (o anche Torre Mozza[1]) è una torre costiera situata nel comune di Sassari; assieme alla Torre Negra e alla Torre di Airadu, è una delle tre torri che dominano la baia di Porto Ferro, costruite durante il regno di Filippo II per proteggere l'isola dalle incursioni saracene[2].

La Torre di Bantine Sale e, in secondo piano, la Torre del Porticciolo

È stata eretta nella prima metà del XVI secolo, e venne probabilmente abbandonata già durante il XVII secolo dato che, nel XVIII, è documentato il suo cattivo stato di conservazione e la mancanza di un presidio[2], ed è ora ridotta ad un rudere[1].

La costruzione è di forma cilindrica, realizzata in muratura a sacco con blocchi di arenaria estratti in zona misti a calce; l'esterno era probabilmente scialbato, ma tale rivestimento è stato quasi completamente eroso dal vento[2]. L'ingresso è situato pochi centimetri al di sopra del livello del terreno, e l'interno (ora occupato da terra e detriti, dovuti forse ad un cedimento) era forse analogo a quello delle altre torri, consistente cioè in uno spazio chiuso da una volta a cupola con una scala che permetteva di accedere alla terrazza soprastante[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b TUTTE LE FORTIFICAZIONI DELLA PROVINCIA DI SASSARI - PORTO FERRO (torre Negra), su Mondi Medievali. URL consultato il 18 luglio 2018.
  2. ^ a b c d (PDF) Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Soprintendenza per i beni architettonici, il paesaggio ed il patrimonio storico-artistico ed etnografico di Sassari, Sassari - Località Porto Ferro - Sistema delle torri costiere: torre spagna, (o torre negra), torre di airadu (o torre bianca) e torre di bantine sale, su sardegna.beniculturali.it, 2002. URL consultato il 18 luglio 2018.

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