The Beach Boys: An American Family

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The Beach Boys: An American Family
Una scena del film
Titolo originaleThe Beach Boys: An American Family
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno2000
Durata240 min
Generebiografico, drammatico, musicale
RegiaJeff Bleckner
SoggettoKirk Ellis
SceneggiaturaKirk Ellis
ProduttoreJohn Whitman
Casa di produzioneSony Pictures Television
FotografiaBrian J. Reynolds
MontaggioBryan M. Horne
Geoffrey Rowland
MusicheAlexander Baker
Gary Griffin
Clair Marlo
Interpreti e personaggi

The Beach Boys: An American Family è un film tv del 2000 scritto da Kirk Ellis e diretto da Jeff Bleckner.[1] Si tratta di una versione romanzata dei primi anni di carriera dei The Beach Boys, seguiti dalla formazione della band nei primi anni sessanta fino al picco di popolarità come innovatori musicali, attraverso il declino di fine anni sessanta (e la battaglia di Brian Wilson con la malattia mentale), e la rinascita di metà anni settanta.

Il film tv è stato trasmesso in due parti dall'emittente ABC Television negli Stati Uniti.

Nel 2000, Brian Wilson disse a proposito del film: «Non mi piace, penso fosse di pessimo gusto ... E fa schifo. Penso faccia veramente schifo!».[2] Inoltre aggiunse: «Non mi è piaciuta la seconda parte. Non è molto fedele a come sono andate le cose veramente. Mi piacerebbe vedere un altro film su di noi se fosse fatto nel modo giusto. Ma ho semplicemente voltato le spalle a questo, o la faccia, o qualsiasi altra cosa. Era meglio ignorarlo perché non era vero».[3]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Frase di lancio[modifica | modifica wikitesto]

«As a band they rose to stardom. As a family, they fell from grace».

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ The Beach Boys: An American Family, in Turner Classic Movies, Atlanta, Turner Broadcasting System (Time Warner). URL consultato il 7 luglio 2016.
  2. ^ Henry Bocanegra, Rock N' Roll Dream: A Conversation with Brian Wilson, in House of Shred, houseofshred.com. URL consultato il 29 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2008).
  3. ^ Bill Holdship, Heroes and Villains, in Los Angeles Times, Chicago, Tronc, Inc., 6 aprile 2000. URL consultato il 7 luglio 2016.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]