TOBike

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Voce principale: Trasporti a Torino.
Il logo del servizio [TO]Bike
Una bicicletta gialla del servizio [TO]Bike a Torino.

Il [TO]Bike è stato un servizio di bike sharing attivo a Torino e nella sua area metropolitana dal 6 giugno 2010 fino al 12 febbraio 2023.

Si basava su una rete di quasi 200 ciclostazioni situate in città (di cui alcune ancora in progetto), più altre 32 dislocate nei comuni di Venaria Reale, Collegno, Grugliasco, Rivoli, Alpignano e Druento, tutti confinanti con Torino nella zona nord-ovest.[1][2]

Il servizio, a pagamento, permetteva agli utenti di prelevare e di riconsegnare le biciclette 24 ore su 24 in qualunque postazione attiva. Ogni ciclostazione aveva un numero di stalli variabile ed era attivo un servizio di riposizionamento delle biciclette tra le varie postazioni per garantire una giusta proporzione tra bici disponibili e stalli liberi per il deposito dei mezzi. Una squadra di meccanici ispezionava giornalmente le biciclette presenti nelle ciclostazioni ed effettuava riparazioni, laddove sia necessario. Era disponibile un numero verde per segnalare malfunzionamenti o avere informazioni sul servizio.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Una ciclostazione [TO]Bike in Piazza Carlo Felice

Nella fase iniziale erano previste 118 ciclostazioni, inaugurate a partire dal giugno 2010. Dall'estate 2012 il TOBike è stato integrato con BiciInComune, servizio di bike-sharing analogo attivo in alcuni comuni della cintura torinese.[2] Tale integrazione ha aggiunto 38 stazioni alla rete. Il 29 gennaio 2013 a Torino si raggiunge quota 100, con l'inaugurazione della stazione n. 87 (Tribunale) alla presenza di Piero Fassino, sindaco di Torino, e di Enzo Lavolta, assessore all'Ambiente.[3]

Sempre nel corso del 2013 è stato annunciato che il servizio sarebbe stato ampliato con 58 nuove stazioni, anche se inizialmente ne erano previste 60.[4] Queste stazioni dovrebbero essere posizionate in zone non ancora coperte dal servizio, con particolare attenzione alla zona nord-ovest per meglio collegare gli stalli cittadini con quelli degli altri comuni coperti dal servizio. Nel dicembre 2014, contrariamente a quanto previsto, si è provveduto all'apertura di un considerevole numero di stazioni principalmente a servizio dei quartieri a sud del centro cittadino.

Il 5 ottobre 2016 viene presentato la bici di seconda generazione del servizio, più robusta e anti-vandalo.

Nel 2019, avviene un tentativo di rilanciare il servizio e vengono investiti 600mila € per riparare le stazioni ed acquistare ed adattare le bici in disuso della fallita azienda di bikesharing Ofò.[5][6]

Nel 2021, il comune di Torino ha preso in considerazione l'idea di interrompere o cambiare il partner per il proprio sistema di bike-sharing, TOBike, a causa dell'inadempimento da parte di BiciInComune degli obiettivi stabiliti. Ciò è stato dovuto a un numero insufficiente di bici disponibili e a stazioni non funzionanti, che sono state attribuite agli effetti della pandemia e al budget ridotto a causa dei prezzi offerti dall'azienda.[7] Tuttavia, poco meno di una settimana dopo, il comune di Torino ha deciso di fare marcia indietro e rinnovare nuovamente il contratto con BiciInComune.[8]

Sempre nel 2021 nonostante siano stati investiti nuovi fondi per rinnovare la flotta di biciclette, i continui furti hanno costituito un serio problema: delle 1100 bici disponibili in quell'anno nel 2022 se ne contavano 300 unità.[9] Malgrado le promesse sia dell'azienda che del comune di Torino che assicuravano di voler mantenere il progetto vivo, il 12 febbraio 2023 il comune di Torino interruppe la concessione con BiciInComune, il che segnò la fine del servizio, fino ad un possibile nuovo bando nel 2024.[6]

Finanziamento del progetto[modifica | modifica wikitesto]

La costruzione delle ciclostazioni Livorno e Umbria è stata finanziata dalla SISAL, vista la vicinanza di esse alla Sisal Unicity di via Livorno. Questo finanziamento ha suscitato diverse polemiche, poiché il comune di Torino aveva da tempo avviato una campagna contro il gioco d'azzardo.[4] Nel 2014 ha aperto anche la stazione Livorno 2: la sua costruzione è stata finanziata dal contiguo parco commerciale Dora.

Modalità del servizio[modifica | modifica wikitesto]

Tutti gli utenti, per usufruire del servizio, dovevano essere dotati di una tessera RFID ricaricabile, che, in base all'abbonamento scelto, varia di prezzo. Erano disponibili formule giornaliere, settimanali e annuali; qualunque sia la soluzione scelta la tessera era rilasciata presso l'ufficio di Torino, oppure spedita dopo la sottoscrizione e il pagamento su internet. L'abbonamento poteva essere caricato anche sul BIP, la tessera unica dei trasporti della Regione Piemonte. Era anche possibile iscriversi tramite applicazione e sbloccare bici con la stessa.[10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Le stazioni, pagina su www.tobike.it
  2. ^ a b http://torino.ogginotizie.it/142432-bike-sharing-torino-integrato-a-quello-dei-comuni-a-ovest/#.ULktw6z2SKI[collegamento interrotto]
  3. ^ Zipnews.it [TO] Bike: raggiunto il traguardo delle 100 postazioni in città » Zipnews.it
  4. ^ a b La Stampa - Il bike sharing si espandecon 60 nuove postazioni
  5. ^ La nuova flotta di biciclette ToBike comprate in stock dall’e-commerce cinese, su Mole24. URL consultato il 27 gennaio 2023.
  6. ^ a b ToBike: Torino dovrà dire addio alle sue biciclette gialle, su Mole24. URL consultato il 27 gennaio 2023.
  7. ^ ToBike lascia il comune di Torino dopo undici anni: al via un bando per nuovi partner, su Mole24. URL consultato il 20 dicembre 2022.
  8. ^ Torino, dietrofront con ToBike: concessione rinnovata, su Mole24. URL consultato il 20 dicembre 2022.
  9. ^ Il vandalismo e i furti frenano il rilancio di [To]Bike: in due anni rubate e danneggiate 800 bici, in Torino Oggi, 12 dicembre 2022. URL consultato il 20 dicembre 2022.
  10. ^ ABBONATI, su tobike.it. URL consultato l'8 dicembre 2012.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]