Ferrovia Tirso-Chilivani: differenze tra le versioni
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Versione delle 18:58, 8 apr 2014
Tirso-Chilivani | |
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Stati attraversati | Italia |
Inizio | Illorai |
Fine | Chilivani |
Attivazione | 1891 (Ozieri-Chilivani) 1893 (Tirso-Ozieri) |
Soppressione | 1969 |
Precedenti gestori | SFSS (1891-1921) FCS (1921-1969) |
Lunghezza | 78,765 km |
Scartamento | ridotto 950 mm |
Elettrificazione | no |
Ferrovie | |
La ferrovia Tirso – Chilivani era una linea ferroviaria a scartamento ridotto della Sardegna.
Storia
Tratta | Inaugurazione[1] |
---|---|
Ozieri–Chilivani | 10 febbraio 1891 |
Tirso–Ozieri | 1º aprile 1893 |
La Tirso-Chilivani nacque per iniziativa delle Strade Ferrate Secondarie della Sardegna negli ultimi anni del XIX secolo come bretella ferroviaria per congiungere la Macomer-Nuoro con la rete della Compagnia Reale delle Ferrovie Sarde a Ozieri Chilivani, stazione costruita sulla linea Cagliari-Golfo Aranci nonché capolinea della diramazione per Sassari e Porto Torres. Inoltre la linea fu pensata per consentire agli abitanti di Ozieri di raggiungere facilmente lo scalo di Chilivani, realizzato ad alcuni chilometri di distanza dal centro cittadino.
Costruita a scartamento da 950 mm come l'intera rete secondaria sarda, la prima parte della ferrovia fu aperta al traffico il 10 febbraio 1891, con l'apertura dei 9 km di linea tra Ozieri e Chilivani. Il resto della ferrovia fu inaugurato il 1º aprile 1893, data di apertura del tronco tra Ozieri e il capolinea scelto lungo la Macomer-Nuoro, la stazione di Tirso, attualmente nel territorio del comune di Illorai. Nel 1921 la gestione della linea passò alle Ferrovie Complementari della Sardegna.
Dopo i difficili anni di esercizio durante la guerra la ferrovia riprese la regolare attività, ma il dopoguerra per i 79 chilometri di questa strada ferrata non si presentava roseo: nel 1955 per via della sua tortuosità erano necessarie circa 5 ore[2] per giungere dall'isolato capolinea di Tirso a Chilivani, con una velocità media di poco superiore ai 15 chilometri orari, troppo pochi per poter competere con le autolinee. La linea così rischiò la chiusura già negli anni cinquanta, ma il rischio fu scongiurato per qualche tempo, e la ferrovia poté usufruire dei nuovi mezzi a trazione termica introdotti dalle FCS nel 1962 (per i quali fu necessario adeguare l'armamento della linea[3]), che ridussero considerevolmente i tempi di percorrenza.
Ciò nonostante, complice anche la non rosea situazione finanziaria delle FCS che da lì a qualche anno sarebbero state commissariate, il 31 dicembre 1969 la linea cessò la sua attività, lasciando il posto a un servizio di autolinee sostitutive.
Situazione attuale
Una parte della linea nei pressi delle ex stazioni di Ozieri e Vigne e nel primo tratto verso Ozieri dall'ex stazione di Pattada è stata trasformata nel 2008 in percorso per escursioni in bicicletta o a cavallo. Per questo motivo il percorso ha assunto il nome di "Ippovia". I due capolinea di Tirso e Chilivani sono ancora attivi al servizio rispettivamente delle linee Macomer-Nuoro e Cagliari-Golfo Aranci (sebbene a Chilivani non vi sia più traccia dei fabbricati e delle infrastrutture ex FCS), mentre gli scali di Ozieri e di Bono sono stati riadattati a depositi per le autolinee dell'ARST.
Percorso
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linea per Nuoro
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0+000 | Tirso | 218 m s.l.m. | ||||||
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linea per Macomer
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4+856 | Illorai | 298 m s.l.m. | ||||||
9+995 | Burgos-Esporlatu | 357 m s.l.m. | ||||||
11+689 | Bottidda | 358 m s.l.m. | ||||||
16+487 | Bono | 449 m s.l.m. | ||||||
21+066 | Anela | 396 m s.l.m. | ||||||
24+481 | Bultei | 409 m s.l.m. | ||||||
31+995 | Benetutti-Nule | 327 m s.l.m. | ||||||
41+747 | Osidda | 581 m s.l.m. | ||||||
48+046 | Buddusò | 629 m s.l.m. | ||||||
54+908 | Pattada | 674 m s.l.m. | ||||||
66+150 | Vigne[4] | 465 m s.l.m. | ||||||
69+222 | Ozieri | 390 m s.l.m. | ||||||
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linea RFI per Golfo Aranci
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78+573 | Ozieri Chilivani | 225 m s.l.m. | ||||||
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linea RFI per Sassari | |||||||
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linea RFI per Cagliari |
Galleria
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La stazione di Tirso, oggi al servizio della sola Macomer-Nuoro -
La ferrovia oggi, nei pressi dello scalo di Tirso -
"Su ponte 'e sa Corra Chervina" come si presenta oggi, nelle vicinanze della stazione di Buddusò. Esempio di ingegneria ferroviaria, nel pilone centrale è visibile la targa con inciso l'anno di costruzione (1890) e il nome dell'ingegnere che presumibilmente lo progettò: Ferruccio Ferrero. -
La stazione di Bottidda poco tempo dopo la chiusura della linea
Note
- ^ Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926, su trenidicarta.it. URL consultato il 07-11-2010.
- ^ Seduta antimeridiana di martedì 25 ottobre 1955 (PDF), su legislature.camera.it, Camera dei Deputati, 25-10-1955, 21460 (4). URL consultato il 21-10-2008.
- ^ Risposte scritte ad interrogazioni (PDF), su legislature.camera.it, Camera dei Deputati, 09-06-1959, 2365 (65). URL consultato il 21-10-2008.
- ^ Nei primi orari della ferrovia la fermata era identificata anche come Nugheddu
Bibliografia
- Edoardo Altara, Binari a Golfo Aranci - Ferrovie e treni in Sardegna dal 1874 ad oggi, Ermanno Albertelli Editore, 1992, ISBN 88-85909-31-0.
- Elettrio Corda, Le contrastate vaporiere - 1864/1984: 120 anni di vicende delle strade ferrate sarde: dalle reali alle secondarie, dalle complementari alle statali, Chiarella, 1984.
- Francesco Ogliari, La sospirata rete, Milano, Cavallotti Editori, 1978.
- Catalogo dei Viaggi con il Trenino Verde (PDF), 10ª ed., Ferrovie della Sardegna, 2007.
- Una ferrovia fantasma, in Photorail.com, febbraio 2005. URL consultato il 23-06-2010.
- Luigi Prato, Gavino Nurra, La ferrovia Chilivani-Tirso, in Lestradeferrate.it. URL consultato il 14-07-2008.
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