Principato Citra: differenze tra le versioni
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Il 5 ottobre [[1273]] re [[Carlo I d'Angiò]], con il ''[[diploma di Alife]]'', considerando il "Giustizierato di Principato" troppo esteso per essere ben governato, lo suddivise in ''Principatus ultra serras Montorii'' e ''Principatus citra serras Montorii'', ovvero ''Principato al di là delle montagne di Montoro'' (a nord) e ''Principato al di qua delle montagne di Montoro'' (a sud). |
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Il confine tra i due nuovi [[giustizierati]] era segnato dai [[monti Picentini]]: fu creato in questo modo il cosiddetto "Principato Citra" con capoluogo [[Salerno]]. Questo Principato Citra rimase -con piccole modifiche territoriali- fino al [[Risorgimento]], quando fu rinominato [[Provincia di Salerno]] del Regno d'Italia nel 1862. |
Il confine tra i due nuovi [[giustizierati]] era segnato dai [[monti Picentini]]: fu creato in questo modo il cosiddetto "Principato Citra" con capoluogo [[Salerno]]. Questo Principato Citra rimase -con piccole modifiche territoriali- fino al [[Risorgimento]], quando fu rinominato [[Provincia di Salerno]] del Regno d'Italia nel 1862. |
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Con la legge 132 del 1806 ''Sulla divisione ed amministrazione delle province del Regno'', varata l'8 agosto, da [[Giuseppe Bonaparte]], la ripartizione territoriale del Regno di Napoli venne riformata sulla base del modello francese e fu soppresso il sistema dei [[Giustizierati]]. Negli anni successivi (tra il 1806 ed il 1811), una serie di regi decreti completò il percorso d'istituzione del nuovo ente con la specifica dei comuni che in esso rientravano e la definizione dei limiti territoriali e delle denominazioni di distretti e circondari in cui veniva suddivisa la provincia stessa. |
Con la legge 132 del 1806 ''Sulla divisione ed amministrazione delle province del Regno'', varata l'8 agosto, da [[Giuseppe Bonaparte]], la ripartizione territoriale del Regno di Napoli venne riformata sulla base del modello francese e fu soppresso il sistema dei [[Giustizierati]]. Negli anni successivi (tra il 1806 ed il 1811), una serie di regi decreti completò il percorso d'istituzione del nuovo ente con la specifica dei comuni che in esso rientravano e la definizione dei limiti territoriali e delle denominazioni di distretti e circondari in cui veniva suddivisa la provincia stessa. |
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Dal 1º gennaio 1817 l'organizzazione amministrativa venne definitivamente regolamentata con la ''Legge riguardante la circoscrizione amministrativa delle Provincie dei Reali Domini di qua del Faro'' del 1 maggio [[1816]]. |
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La sede degli organi amministrativi era ubicata a Salerno nel ''palazzo Sant'Agostino'' attuale sede della provincia. |
La sede degli organi amministrativi era ubicata a Salerno nel ''palazzo Sant'Agostino'' attuale sede della provincia. |
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===Suddivisione amministrativa=== |
===Suddivisione amministrativa=== |
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La provincia era suddivisa in successivi livelli amministrativi gerarchicamente dipendenti dal precedente. Al livello immediatamente successivo alla provincia individuiamo i ''[[distretto|distretti]]'' che, a loro volta, erano suddivisi in ''[[circondario|circondari]]''. I circondari erano costituiti dai ''[[comune|comuni]]'', l'unità di base della struttura politico-amministrativa dello Stato moderno, ai quali potevano far capo i ''casali''<ref>Nel Regno delle Due Sicilie, i centri abitati privi di autorità municipale erano chiamati "villaggi", tranne in Calabria Citeriore dove erano detti "rioni", in Abruzzo "ville", in Salerno e Napoli "casali". {{cita libro |cognome= |nome= |curatore=Gabriello De Sanctis |titolo= Dizionario statistico de' paesi del regno delle Due Sicilie |url= http://books.google.it/books?id=KApbAAAAQAAJ&printsec=frontcover&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false |anno=1840 |editore= |città=[[Napoli]]|pagine= pag. 29}} {{NoISBN}}</ref>, centri a carattere prevalentemente rurale. |
La provincia era suddivisa in successivi livelli amministrativi gerarchicamente dipendenti dal precedente. Al livello immediatamente successivo alla provincia individuiamo i ''[[distretto|distretti]]'' che, a loro volta, erano suddivisi in ''[[circondario|circondari]]''. I circondari erano costituiti dai ''[[comune|comuni]]'', l'unità di base della struttura politico-amministrativa dello Stato moderno, ai quali potevano far capo i ''casali''<ref>Nel Regno delle Due Sicilie, i centri abitati privi di autorità municipale erano chiamati "villaggi", tranne in Calabria Citeriore dove erano detti "rioni", in Abruzzo "ville", in Salerno e Napoli "casali". {{cita libro |cognome= |nome= |curatore=Gabriello De Sanctis |titolo= Dizionario statistico de' paesi del regno delle Due Sicilie |url= http://books.google.it/books?id=KApbAAAAQAAJ&printsec=frontcover&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false |anno=1840 |editore= |città=[[Napoli]]|pagine= pag. 29}} {{NoISBN}}</ref>, centri a carattere prevalentemente rurale. |
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Originariamente i distretti del Principato Citra erano tre: Salerno, Sala e [[Distretto di Bonati|Bonati]]. Con la legge 122 del 4 maggio 1811 (emanata da [[Parigi]]), però, si ebbe una riorganizzazione amministrativa e territoriale della provincia. Il distretto di Salerno venne ridimensionato, mentre fu soppresso il distretto di Bonati. Contemporaneamente venivano istituiti il distretto di Campagna ed il distretto di Vallo, mentre il territorio di [[Vibonati|Bonati]] veniva aggregato al distretto di Sala<ref>{{cita libro |cognome= Ebner |nome= Pietro |curatore= |titolo= Chiesa, baroni e popolo nel Cilento, vol. 2 |url= http://books.google.it/books?id=di4VTvCOEt8C&pg=PA740 |anno= 1982 |editore= Edizioni di Storia e Letteratura |città= [[Roma]] |pagine= pag. 740}} {{NoISBN}}</ref>. |
Originariamente i distretti del Principato Citra erano tre: Salerno, Sala e [[Distretto di Bonati|Bonati]]. Con la legge 122 del 4 maggio 1811 (emanata da [[Parigi]]), però, si ebbe una riorganizzazione amministrativa e territoriale della provincia. Il distretto di Salerno venne ridimensionato, mentre fu soppresso il distretto di Bonati. Contemporaneamente venivano istituiti il distretto di Campagna ed il distretto di Vallo, mentre il territorio di [[Vibonati|Bonati]] veniva aggregato al distretto di Sala<ref>{{cita libro |cognome= Ebner |nome= Pietro |curatore= |titolo= Chiesa, baroni e popolo nel Cilento, vol. 2 |url= http://books.google.it/books?id=di4VTvCOEt8C&pg=PA740 |anno= 1982 |editore= Edizioni di Storia e Letteratura |città= [[Roma]] |pagine= pag. 740}} {{NoISBN}}</ref>. |
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Versione delle 17:27, 27 giu 2013
Principato Citra | |||||
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Informazioni generali | |||||
Nome ufficiale | Justitiaratus Principatus citra serras Montorii (dal 1231 al 1806) Principatus Citra (dal 1806 al 1860) | ||||
Nome completo | Giustizierato di Principato Citra (dal 1231 al 1806) Provincia di Principato Citra (dal 1806 al 1860) | ||||
Capoluogo | Salerno 17.258 abitanti (1840) | ||||
Dipendente da | Regno di Sicilia Regno di Napoli Regno delle Due Sicilie | ||||
Suddiviso in | 4 distretti 44 circondari 164 comuni 215 casali | ||||
Evoluzione storica | |||||
Inizio | 1273 | ||||
Causa | Diploma di Alife | ||||
Fine | 1860 | ||||
Causa | Occupazione garibaldina e annessione al Regno di Sardegna | ||||
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Cartografia | |||||
Il Principato Citra o Principato Citeriore fu un'unità amministrativa, prima, del Regno di Sicilia, poi, del Regno di Napoli, quindi, del Regno delle Due Sicilie.
Il Giustizierato
Il 5 ottobre 1273 re Carlo I d'Angiò, con il diploma di Alife, considerando il "Giustizierato di Principato" troppo esteso per essere ben governato, lo suddivise in Principatus ultra serras Montorii e Principatus citra serras Montorii, ovvero Principato al di là delle montagne di Montoro (a nord) e Principato al di qua delle montagne di Montoro (a sud).
Il confine tra i due nuovi giustizierati era segnato dai monti Picentini: fu creato in questo modo il cosiddetto "Principato Citra" con capoluogo Salerno. Questo Principato Citra rimase -con piccole modifiche territoriali- fino al Risorgimento, quando fu rinominato Provincia di Salerno del Regno d'Italia nel 1862.
La provincia
Con la legge 132 del 1806 Sulla divisione ed amministrazione delle province del Regno, varata l'8 agosto, da Giuseppe Bonaparte, la ripartizione territoriale del Regno di Napoli venne riformata sulla base del modello francese e fu soppresso il sistema dei Giustizierati. Negli anni successivi (tra il 1806 ed il 1811), una serie di regi decreti completò il percorso d'istituzione del nuovo ente con la specifica dei comuni che in esso rientravano e la definizione dei limiti territoriali e delle denominazioni di distretti e circondari in cui veniva suddivisa la provincia stessa.
Dal 1º gennaio 1817 l'organizzazione amministrativa venne definitivamente regolamentata con la Legge riguardante la circoscrizione amministrativa delle Provincie dei Reali Domini di qua del Faro del 1 maggio 1816.
La sede degli organi amministrativi era ubicata a Salerno nel palazzo Sant'Agostino attuale sede della provincia.
Suddivisione amministrativa
La provincia era suddivisa in successivi livelli amministrativi gerarchicamente dipendenti dal precedente. Al livello immediatamente successivo alla provincia individuiamo i distretti che, a loro volta, erano suddivisi in circondari. I circondari erano costituiti dai comuni, l'unità di base della struttura politico-amministrativa dello Stato moderno, ai quali potevano far capo i casali[1], centri a carattere prevalentemente rurale.
Originariamente i distretti del Principato Citra erano tre: Salerno, Sala e Bonati. Con la legge 122 del 4 maggio 1811 (emanata da Parigi), però, si ebbe una riorganizzazione amministrativa e territoriale della provincia. Il distretto di Salerno venne ridimensionato, mentre fu soppresso il distretto di Bonati. Contemporaneamente venivano istituiti il distretto di Campagna ed il distretto di Vallo, mentre il territorio di Bonati veniva aggregato al distretto di Sala[2].
La provincia, dunque, comprendeva i seguenti distretti:
- Distretto di Salerno dal 1806;
- Distretto di Sala dal 1806;
- Distretto di Bonati dal 1806 al 1811;
- Distretto di Vallo istituito nel 1811;
- Distretto di Campagna istituito nel 1811.
I distretti erano suddivisi in circondari per un totale provinciale di 45.
Voci correlate
Note
- ^ Nel Regno delle Due Sicilie, i centri abitati privi di autorità municipale erano chiamati "villaggi", tranne in Calabria Citeriore dove erano detti "rioni", in Abruzzo "ville", in Salerno e Napoli "casali". Gabriello De Sanctis (a cura di), Dizionario statistico de' paesi del regno delle Due Sicilie, Napoli, 1840, pag. 29. ISBN non esistente
- ^ Pietro Ebner, Chiesa, baroni e popolo nel Cilento, vol. 2, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1982, pag. 740. ISBN non esistente
Bibliografia
- Attilio Zuccagni-Orlandini, Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue Isole, Firenze, Tipografia L'Insegna di Clio, 1845. ISBN non esistente
- Gabriello De Sanctis (a cura di), Dizionario statistico de' paesi del regno delle Due Sicilie, Napoli, 1840. ISBN non esistente
- Gabriello De Sanctis (a cura di), Elenco alfabetico delle province, distretti, circondari, comuni e villaggi del regno delle Due Sicilie, Napoli, Stabilimento Tipografico di Gaetano Nobile, 1854. ISBN non esistente
- Pompilio Petitti (a cura di), Repertorio amministrativo ossia collezione di leggi, decreti, reali rescritti ecc. sull'amministrazione civile del Regno delle Due Sicilie, vol. 1, Napoli, Stabilimento Migliaccio, 1851. ISBN non esistente