Pull Me Under: differenze tra le versioni

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Si presenta come un brano di grande impatto e relativamente semplice a livello strutturale, sicuramente più accessibile rispetto alle canzoni successive, ma non per questo non compaiono elementi [[progressive]]. Nonostante non vi siano ampie sezioni strumentali (a parte l'assolo di [[tastiera (musica)|tastiera]] e quello di [[chitarra]]), e la canzone sia costruita principalmente attorno alla [[Melodia|linea melodica]] della [[Voce (musica)|voce]], vi sono due intermezzi suonati dalla tastiera e altrettanti di chitarra, che introducono il [[ritornello]]. Non si può dire che esistano delle vere e proprie strofe, dato che queste sono completamente diverse l'una dall'altra, sia come melodia che come [[arrangiamento]]; anzi, si può dire che il brano abbia solo una [[strofa]], mentre gli altri ritornelli sono introdotti da una sorta di ''[[Bridge (musica)|bridge]]''.
Si presenta come un brano di grande impatto e relativamente semplice a livello strutturale, sicuramente più accessibile rispetto alle canzoni successive, ma non per questo non compaiono elementi [[progressive]]. Nonostante non vi siano ampie sezioni strumentali (a parte l'assolo di [[tastiera (musica)|tastiera]] e quello di [[chitarra]]), e la canzone sia costruita principalmente attorno alla [[Melodia|linea melodica]] della [[Voce (musica)|voce]], vi sono due intermezzi suonati dalla tastiera e altrettanti di chitarra, che introducono il [[ritornello]]. Non si può dire che esistano delle vere e proprie strofe, dato che queste sono completamente diverse l'una dall'altra, sia come melodia che come [[arrangiamento]]; anzi, si può dire che il brano abbia solo una [[strofa]], mentre gli altri ritornelli sono introdotti da una sorta di ''[[Bridge (musica)|bridge]]''.


La tipologia dell'''[[Intro (musica)|intro]]'' della canzone, in cui gli strumenti entrano uno alla volta, per poi sfociare in un entrata più aggressiva, sarà ripresa altre volte dai [[Dream Theater]], ad esempio in brani come ''[[A Change Of Seasons]]'' e ''Home''.
La tipologia dell'''[[Intro (musica)|intro]]'' della canzone, in cui gli strumenti entrano uno alla volta, per poi sfociare in un'entrata più aggressiva, sarà ripresa altre volte dai [[Dream Theater]], ad esempio in brani come ''[[A Change Of Seasons]]'' e ''Home''.


Il brano, ad un esame armonico risulta molto semplice: tutte le sue parti sono scritte interamente su una tonalità di [[Mi (nota)|Mi]] minore, con l'eccezione dei ritornelli, che invece modulano in [[La (nota)|La]] minore. Considerando la lunghezza del brano, è un dato abbastanza inusuale per i [[Dream Theater]], ma questa semplicità di fondo, indipentemente dalla difficoltà di esecuzione, lo ha reso un brano molto accessibile.
Il brano, ad un esame armonico risulta molto semplice: tutte le sue parti sono scritte interamente su una tonalità di [[Mi (nota)|Mi]] minore, con l'eccezione dei ritornelli, che invece modulano in [[La (nota)|La]] minore. Considerando la lunghezza del brano, è un dato abbastanza inusuale per i [[Dream Theater]], ma questa semplicità di fondo, indipentemente dalla difficoltà di esecuzione, lo ha reso un brano molto accessibile.

Versione delle 21:14, 15 ott 2008

Pull Me Under
Pubblicazione

Pull Me Under è una canzone dei Dream Theater contenuta nell'album Images and Words del 1992 e uscita come singolo nello stesso anno.

Si presenta come un brano di grande impatto e relativamente semplice a livello strutturale, sicuramente più accessibile rispetto alle canzoni successive, ma non per questo non compaiono elementi progressive. Nonostante non vi siano ampie sezioni strumentali (a parte l'assolo di tastiera e quello di chitarra), e la canzone sia costruita principalmente attorno alla linea melodica della voce, vi sono due intermezzi suonati dalla tastiera e altrettanti di chitarra, che introducono il ritornello. Non si può dire che esistano delle vere e proprie strofe, dato che queste sono completamente diverse l'una dall'altra, sia come melodia che come arrangiamento; anzi, si può dire che il brano abbia solo una strofa, mentre gli altri ritornelli sono introdotti da una sorta di bridge.

La tipologia dell'intro della canzone, in cui gli strumenti entrano uno alla volta, per poi sfociare in un'entrata più aggressiva, sarà ripresa altre volte dai Dream Theater, ad esempio in brani come A Change Of Seasons e Home.

Il brano, ad un esame armonico risulta molto semplice: tutte le sue parti sono scritte interamente su una tonalità di Mi minore, con l'eccezione dei ritornelli, che invece modulano in La minore. Considerando la lunghezza del brano, è un dato abbastanza inusuale per i Dream Theater, ma questa semplicità di fondo, indipentemente dalla difficoltà di esecuzione, lo ha reso un brano molto accessibile.

Il testo di Kevin Moore, ispiranto all'Amleto di Shakespeare parla della morte. La frase finale "O, that this too too solid flesh would melt", vera e propria citazione tratta dal soliloquio di Amleto, non compare nei testi del booklet. Proprio per simulare l'arrivo improvviso della morte, la traccia si interrompe bruscamente, spiazzando l'ascoltatore. Inoltre questa traccia, successo anche radiofonico della band newyorchese, è stata inserita nella "Greatest Hit (...and 21 Other Pretty Cool Songs)".

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