Selflessness: Featuring My Favorite Things

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Selflessness Featuring My Favorite Things
album dal vivo
ArtistaJohn Coltrane
Pubblicazioneottobre 1969
Durata41:07
Dischi1
Tracce3
GenereFree jazz
Jazz
EtichettaImpulse! Records
A-9161 mono
AS-9161 stereo
ProduttoreBob Thiele
RegistrazioneTracce 1-2 registrate il 7 luglio 1963 al Newport Jazz Festival, traccia 3 registrata il 14 ottobre 1965 nello studio Western Recorders di Los Angeles
FormatiLP da 12"
Altri formatiCD
John Coltrane - cronologia
Album precedente
(1968)
Album successivo
(1970)
Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
Allmusic[1]
The Rolling Stone Jazz Record Guide[2]

Selflessness Featuring My Favorite Things è un album live di John Coltrane pubblicato postumo dalla Impulse! Records nel 1969.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'album contiene registrazioni effettuate in due diverse occasioni. Le prime due tracce in occasione di un concerto tenutosi il 7 luglio 1963 al Newport Jazz Festival. L'ultimo brano invece, Selflessness, venne registrato in studio il 14 ottobre 1965 a Los Angeles. Le due tracce del 1963, mostrano all'opera il quartetto "classico" di Coltrane con Roy Haynes in sostituzione di Elvin Jones, che all'epoca era ricoverato in una clinica per la riabilitazione a Lexington (Kentucky).[3][4] Selflessness, l'unica traccia del 1965, vede il quartetto "classico" di Coltrane (con Elvin Jones tornato dietro alla batteria), supportato dal sassofonista Pharoah Sanders, dal bassista/clarinettista Donald Garrett, dal batterista Frank Butler e dalla cantante Juno Lewis, che suona le percussioni. La traccia fu registrata nello studio Western Recorders il 14 ottobre, durante un ingaggio di undici giorni presso l'It Club di Los Angeles.[5][6] Il brano Kulu Sé Mama (Juno Sé Mama), incluso nell'album Kulu Sé Mama, fu inciso nella stessa sessione.[7]

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Lato 1
  1. My Favorite Things – 17:31
Lato 2
  1. I Want to Talk About You – 8:17
  2. Selflessness – 15:09

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

  • Come conseguenza dell'opera di rinnovamento grafico messa in atto dall'etichetta discografica a fine anni sessanta, questo fu il primo album Impulse! ad essere pubblicato senza la consueta costa nei colori arancione e nero (in precedenza solo per A Love Supreme dello stesso Coltrane era stata fatta un'eccezione utilizzando una variante in bianco e nero della costina abituale).[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ John Coltrane: Selflessness Featuring My Favorite Things, su Allmusic.com. URL consultato l'11 luglio 2020.
  2. ^ J. (Editor) Swenson, The Rolling Stone Jazz Record Guide, USA, Random House/Rolling Stone, 1985, pp. 46, ISBN 0-394-72643-X.
  3. ^ Lewis Porter, Chris DeVito, Yasuhiro Fujioka, David Wild e Wolf Schmaler, The John Coltrane Reference, Routledge, 2008, pp. 278.
  4. ^ David Johnson, Trane '63: A Classic, A Challenge, A Change, su IndianaPublicMedia.org, 23 settembre 2018. URL consultato l'11 luglio 2020.
  5. ^ Lewis Porter, Chris DeVito, Yasuhiro Fujioka, David Wild e Wolf Schmaler, The John Coltrane Reference, Routledge, 2008, pp. 331–332.
  6. ^ Lewis Porter, Chris DeVito, Yasuhiro Fujioka, David Wild e Wolf Schmaler, The John Coltrane Reference, Routledge, 2008, pp. 743–746.
  7. ^ Lewis Porter, Chris DeVito, Yasuhiro Fujioka, David Wild e Wolf Schmaler, The John Coltrane Reference, Routledge, 2008, pp. 746.
  8. ^ Kahn, Ashley. The House that Trane Built - la storia della Impulse Records, Il Saggiatore, Milano, 2007, pag. 205, ISBN 978-88-4281309-5

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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