Sale (alchimia)

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Simbolo alchemico del sale

Il sale in alchimia rappresenta il sostrato materiale che, insieme allo zolfo e al mercurio, compone i diversi aspetti e qualità degli elementi.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Cristalli di sale.[2]

Di fondamentale importanza per la capacità di conservazione del cibo, il sale per migliaia di anni fu per gli esseri umani un fattore di sviluppo della civiltà, consentendo di eliminare la dipendenza dalla disponibilità stagionale di cibo.[3] Molte vie del sale, come la via Salaria in Italia, furono istituite sin dall'età del Bronzo.[4]

Diversi popoli dell'antichità, come i Cinesi, gli Ebrei, gli Hittiti, i Greci, i Romani attribuivano al sale un alto valore, usandolo spesso anche come moneta di scambio per i pagamenti.

Nell'Antico Testamento la legge mosaica chiedeva che il sale venisse aggiunto agli animali bruciati in sacrificio,[5] e veniva paragonata l'alleanza sacerdotale tra Dio e la discendenza patriarcale di Aaronne al sale.[6] Anche nel Nuovo Testamento il sale fu usato da Gesù come metafora, rivolgendosi ai discepoli:

«Voi siete il sale della terra. Ma se il sale perdesse sapore, con che cosa lo si potrà salare? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.»

Da allora con questo paragone si usa descrivere qualcuno che è di particolare valore per la società, o che dà significato a un contesto.[7]

Durante il tardo Impero Romano e per tutto il Medioevo il sale continuò a essere un bene prezioso portato lungo le vie del sale, che collegavano centri dell'Oriente come Timbuktu al cuore delle tribù germaniche.

Proprietà alchemiche[modifica | modifica wikitesto]

Il sale in alchimia simboleggia la fissità e permanenza della Terra o della materia, che occorre disciogliere perché si trasfiguri in spirito. In quanto elemento di equilibrio, di stabilizzatore armonico tra opposte qualità come il Sole e la Luna, era ritenuto da Paracelso il terzo ingrediente, dopo lo zolfo e il mercurio, da aggiungere nelle operazioni di trasmutazione alchemica, che consistevano nella scomposizione degli elementi nei loro componenti originari per poi ricombinarli in una forma più eterea e nobile: solve et coagula.[8]

Illustrazione dal trattato Clavis Artis, in cui è raffigurato un drago o un uroboro, allegoria della totalità del mondo, con tre teste, ciascuna delle quali rappresenta uno dei tre simboli alchemici, cioè mercurio, zolfo e sale.

Per analogia, le proprietà fisiche di sale, zolfo e mercurio, ognuna esprimente una diversa capacità di trasmutazione della materia, cioè lo zolfo per la combustione, il mercurio per la plasticità, ed il sale per la solubilità, erano trasferite al piano etereo e metafisico, assurgendo a simboli dei componenti dell'essere umano (spirito, anima, corpo), visto come un microcosmo nel quale si rispecchia il macrocosmo.[9]

«Il medico dovrebbe sapere che vi sono tre sostanze invisibili che, con la loro coagulazione formano il corpo fisico dell'uomo e che sono simbolizzate come zolfo, mercurio e sale. Lo zolfo rappresenta le aure e gli eteri, il mercurio i fluidi, e il sale le parti materiali del corpo; e in ogni organo queste tre sostanze sono combinate in varie proporzioni diverse fra loro. Queste tre sostanze sono contenute in tutte le cose, e il potere digestivo è il gran solvente di queste sostanze, delle quali ogni parte del corpo assimila quanto gli occorre.»

Il sale, come il corpo fisico dell'uomo, è quindi spirito latente o solidificato, che attende di essere sciolto per tramutarsi in oro vivo.

«Sal'è visibil sperma che si solve,
l'invisibil spirito universale
che in esso è seme, in un vivo Or risolve.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Severin Batfroi, La via dell'alchimia cristiana, pp. 73-74, Arkeios, 2007.
  2. ^ «Il sale è come la cenere, un sinonimo dell'albedo: è la pietra bianca, il sole bianco, la luna piena, la fertile terra bianca, purificata e calcinata» (C.G. Jung, Mysterium Coniunctionis, op. cit.)
  3. ^ Elizabeth Wayland Barber, The Mummies of Ürümchi, W.W. Norton & Co, New York 1999.
  4. ^ Cristiana Cupitò, Andrea Carandini, Il territorio tra la via Salaria, l'Aniene, il Tevere e la via "Salaria vetus", pag. 179, a cura di Andrea Carandini, L'erma di Bretschneider, 2007.
  5. ^ «Dovrai salare ogni tua offerta di oblazione: nella tua oblazione non lascerai mancare il sale dell'alleanza del tuo Dio; sopra ogni tua offerta offrirai del sale» (Levitico, 2, 13).
  6. ^ «È un patto di sale a tempo indefinito dinanzi a Geova per te e per la tua progenie con te» (Numeri, 18, 19).
  7. ^ Come sostenuto da Carl Gustav Jung, «il parallelo tra Cristo e il sale è proprio della riflessione alchemica che fu resa possibile dall'equivalenza sal = sapientia» (Opere, 14, Mysterium Coniunctionis, Patmos-Walter-Verlag, Düsseldorf 1970).
  8. ^ A.M. Partini, Introduzione all'alchimia, in "Simmetria", n. 3, 2000/2001.
  9. ^ a b Paracelso, un rivoluzionario dell'arte sanitaria Archiviato il 22 dicembre 2015 in Internet Archive..

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